Non mi sembra che l'articolo abbia particolare rilevanza. Non è che uno ogni volta che scrive qualcosa debba tirare fuori un capolavoro della letteratura, ma insomma...
La cosa che mi piaceva di più di The Forge era il suo atteggiamento verso il lavoro ed il pubblico: pratico, disincantato, non stupido.
mi fa piacere per te
visti i risultati di The Forge la cosa rilevante è che dopo anni di "solite cose" si è creato un ambiente di lavoro dove sbagliare, provre, mettere in discussione. Prezioso secondo me, come approccio.
Non potevo dire alla gente che cosa doveva piacergli. Non potevo cazziare o fare bullismo su un pubblico perché gli piacesse il mio lavoro. Era il mio lavoro a doversi guadagnare il pubblico, e chi non era interessato, non lo era.
mi stupirei del contrario. Avresti dovuto andare a casa loro e legarli alla sedia per farlo.
ecco questo non è così ovvio. L'ambiente del gdr per anni ha sfornato espressioni del tipo "se non ti garba Vampiri sei uno che non sa interpretare", "con D&D ci puoi fare tutto", "se non ci sono i dadi non è un gdr" e ha sfornato prodotti fatti per una sorta di idolatria ludica fine a sé stessa. E' una espressione molto liberante, invece, sia per l'autore che per chi gioca.
È più sicuro non investire in un progetto prima di averlo testato a evere avuto conferma che un pubblico per esso esiste. È più sicuro investire poco che molto. È più sicuro far sì che il mio investimento segua i miei successi piuttosto che cercare di comprarmi il successo investendo ancora di più.
le pratiche commerciali mi interessano poco ma... sta dicendo che i sondaggi commerciali sono economicamente convenienti? bè, dipende... specie poi se mi dice che la misura del successo stà nella tua soddisfazione e non nelle vendite.
la pesantezza di investimenti sproporzionati ci ha regalato strategie di marketing al posto di strategie di game design; autori ingessati in prodotti già scritti da chi alimentava la macchina dell'immagine. NOn un ambiente salubre per la creatività.
Se voglio che qualcosa esista, sono io quello che lo deve fare. Se altre persone vogliono che esista, si uniranno a me. Se altre persone non si uniscono a me, non lo vogliono fare.
bà. Restiamo limitati ai GdR. Posso tranquillamente trovare qualcosa che mi aggradi anche senza essere io a farlo in prima persona. Magari posso solo modificarlo e adattarlo. Certo, se voglio esattamente una certa cosa le probabilità di trovarla sono pari a zero e quindi dovrei farmela da solo, ma non è detto che sia in grado che abbia tempo e che sarà soddisfacente. E se altre persone non si uniranno a me molto più facilmente vorrà dire che non hanno tempo/voglia e non che non gli interessi.
E' possibile anche quello che dice Thondar: chissà quanti gdr interessanti non sono nati per questo. Però un autore ha la possibilità di di cimentarsi con una varietà molto più interessante di giochi già esistenti. Spremete le meningi futuri game designers!
Se devo chiedere o ricordare a qualcuno di fare qualcosa, questo significa che per loro è mano divertente di un lavoro. Davvero dovrei aspettarmi che facciano qualcosa di meno divertente del lavoro solo perché io voglio che loro lo facciano?
meno divertente di un... lavoro? direi meno divertente di un qualcosa che farebbero senza bisogno che glielo ricordi, tipo uan cosa molto divertente. Tra l'altro il lavoro non si fa perché qualcuno ce lo chiede ma perché ci pagano.
Credo che qui il focus sia su discorso di proporzioni. Meglio fare una cosa partendo in piccolo, magari con l'aiuto di persone motivate e coinvolte attivamente, con un impegno proporzionato. Ha senso dare un carico di lavoro a gente che non verrai mai pagata (o pagata male) per quelle illustrazioni, per quelle traduzioni, per quelle correzioni di bozze (magari coinvolgendole con la scusa che lo fanno per il loro hobby)? Quanto entusiasmo è stato sfruttato (e massacrato) in questo ambiente? QUi concordo in pieno con Baker.
Se non mi piace la direzione in cui un designer sta andando, sono libero di andare in un'altra direzione con i miei progetti.
io invece no, a me mi costringono.
beh insomma....finchè non c'era una alternativa critica io questa libertà non la sentivo.
Solo il gioco determina se un gioco è ben progettato. La teoria, il buon senso, e altre forme di pregiudizio non possono farlo.
teoria e buonsenso non sono pregiudizi. Apparte questo se non sono in grado di determinare una buona progettazione vuol dire che sono sbagliate (e sicuramente in parte lo sono: nessuno è perfetto, ma ciò non significa che sia meglio fare senza).
ci vuole umiltè! come diceva arrighe
Solo io decido se il mio lavoro è soddisfacente per me. Tu hai le tue opinioni, e io sono libero di fare con esse esattamente ciò che mi pare.
grazie
sì effettivamente; e non mi piace nemmeno tanto come è scritto.
Se voglio che la gente faccia attenzione a ciò che sto facendo, farei meglio a fare qualcosa che attiri la loro attenzione.
ovvero: se voglio attirare la loro attenzione devo attirare la loro attenzione. Questa mel a scrivo che è difficile da ricordare.
ridondante anche secondo me
Se non voglio che le persone rivolgano la loro attenzione a ciò che qualcun altro sta facendo, posso provare a fare qualcosa che splenda più della loro, ma devo ricordarmi: non ho il diritto di dire alla gente che cosa gli deve piacere.
si, devi ricordartelo, in caso tu abbia questo dubbio.
ripete un pò il concetto.
Ora diciamo pure che altrove ha approfondito questi argomenti e gli ha dato un qualche contenuto interessante, ciò significherebbe che quegli altri articoli sono interessanti. Ciò vale per me ovvio...