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Facciamo outing!
Noi tutti invidiamo/odiamo/giudichiamo/temiamo un particolare tipo di giocatore: colui che soffre di acquisto compulsivo
Non sono granché d'accordo per più motivi.
Da un lato si potrebbe affermare che il problema non è tanto il peccatore, ma il peccato. Dall'altro si potrebbe sostenere, come ho già fatto, che il problema è il sistema socio-economico in cui viviamo, non tanto i singoli individui che si lasciano influenzare dal contesto circostante.
David Courtwright, ad esempio, parla di capitalismo limbico che crea dipendenze (comportamentali) sfruttando le nostre debolezze primordiali per ottenere il massimo dei profitti (The Age of Addiction. How bad habits became big business). Un sistema tragico che ci sta portando alla deriva come società nel suo insieme, senza che ce ne rendiamo realmente conto (perché abbiamo perso la capacità di analizzare le cose nel loro insieme: ad esempio, i giochi che giochiamo, da chi sono stati creati, con quali materie prime, provenienti da dove, sfruttando quali lavoratori, consumando quanta energia, proveniente da dove, con quali materie prime, ecc.?).
Il tutto è sostenibile a lungo andare? A sentire i sostenitori della decrescita, no. Kate Raworth ha una visione che reputo piuttosto equilibrata in merito (non troppo estremista), per chi volesse approfondire la questione.
Il consumismo selvaggio di massa è un problema per tutti e far finta di nulla, non fa che aggravare ulteriormente la situazione.