linx
Grande Goblin
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Mi piacerebbe provare l'ultima versione del mio giocone fantasy il più possibile durante le giornate di sabato e domenica al PLAY, e ricevere poi in questo topic le vostre impressioni.
SHADOWS IN THE FOG è un gioco fantasy fortemente imperniato sulla crescita dei personaggi controllati che possone essere differenziati tramite una selezione di un centinaio di diversi talenti senza veri limiti di classe.
Il gioco rinuncia ad un tabellone per narrarsi in una semplice serie di avventure di stampo quasi ruolistico che comprendono in genere uno o più scontri con avversari e delle situazioni di approccio che rendono gli scontri stessi più o meno facili. Talvolta anche azzerandoli. Gli approcci fanno rifermento ai talenti dei vostri personaggi: è sufficiente avere il giusto talento per potersene avvantaggiare, senza alcun lancio di dado. Se l'avete funziona e basta.
Gli avversari contro cui vi scontrerete saranno mossi da una semplice intelligenza artificiale che li rende veramente differenti e vari nelle reazioni, non solo un insieme di statistiche.
Quello che mi preme far notare è che i talenti più volte citati, che sono il fulcro del gioco, e gli equipaggiamenti, sono fortemente differenti da tutto ciò che abbiate mai visto in un gioco fantasy. I semplici bonus alle caratteristiche o ai lanci di dado mi hanno sempre irritato. C'è una forte interazione con tutti gli elementi del gioco.
Vi verrà ad esempio difficile colpire un agile goblin con la vostra ascia bipenne con cui siete soliti spezzare in due i golem, allo stesso modo nel quale difficilmente uno stocco scalfirà una robusta armatura, se non tramite un giusto affondo. Potrete insomma diventare spaventosamente forti e trovare lo stesso l'avversario che... non fa per voi.
SHADOWS IN THE FOG è un gioco fantasy fortemente imperniato sulla crescita dei personaggi controllati che possone essere differenziati tramite una selezione di un centinaio di diversi talenti senza veri limiti di classe.
Il gioco rinuncia ad un tabellone per narrarsi in una semplice serie di avventure di stampo quasi ruolistico che comprendono in genere uno o più scontri con avversari e delle situazioni di approccio che rendono gli scontri stessi più o meno facili. Talvolta anche azzerandoli. Gli approcci fanno rifermento ai talenti dei vostri personaggi: è sufficiente avere il giusto talento per potersene avvantaggiare, senza alcun lancio di dado. Se l'avete funziona e basta.
Gli avversari contro cui vi scontrerete saranno mossi da una semplice intelligenza artificiale che li rende veramente differenti e vari nelle reazioni, non solo un insieme di statistiche.
Quello che mi preme far notare è che i talenti più volte citati, che sono il fulcro del gioco, e gli equipaggiamenti, sono fortemente differenti da tutto ciò che abbiate mai visto in un gioco fantasy. I semplici bonus alle caratteristiche o ai lanci di dado mi hanno sempre irritato. C'è una forte interazione con tutti gli elementi del gioco.
Vi verrà ad esempio difficile colpire un agile goblin con la vostra ascia bipenne con cui siete soliti spezzare in due i golem, allo stesso modo nel quale difficilmente uno stocco scalfirà una robusta armatura, se non tramite un giusto affondo. Potrete insomma diventare spaventosamente forti e trovare lo stesso l'avversario che... non fa per voi.