Max, concordo anche io con Domon che le vendite non possono essere un sinonimo di qualità.
Detto questo, la recensione mi pare
superficiale e
partigiana. Non prova neppure a esaminare le particolarità di Sine Requie, ma si lancia in una diatriba anti-giochi-tradizionali che è la fotocopia esatta delle diverse pagine di critica che abbiamo fatto in questi giorni a Savage Worlds.
Peccato che tra Sine Requie e Savage Worlds ci sia un abisso di differenza, pur essendo ambedue dei giochi tradizionali.
Faccio un solo esempio:
Capiterà di fare check per cose futili,
No, no, no e ancora NO! Ma lo hai letto il regolamento, knukle? Gli autori hanno perso tempo a indicare con certosina esattezza quali livelli di skill (ATTENZIONE: non si parla di probabilità ma di competenza del personaggio, c'è un abisso di differenza) non richiedono più un'estrazione di tarocco per ciascun livello di difficoltà, e a quali casi specifici corrisponde ciascun livello di difficoltà. Ci sono pagine e pagine di regole scritte proprio per evitare di fare check per cose futili!!!
Confrontalo con Savage Worlds, dove le regole scrivono solo "il Master decide contro che numero tiri", e ti renderai conto che quello lì è un gioco "a strapotere del Master" in cui uno con d20 in Acrobazia può essere costretto a fare un tiro per saltare 50 cm (e se fa 1 sul D20 precipita), non certo Sine Requie dove al Cartomante
viene spiegato per filo e per segno come deve arbitrare le difficoltà.
Non mi dilungo ancora perché non ho tempo, ma ho un commento solo: Sine Requie di difetti reali ne ha parecchi, ma la tua recensione
non ne individua nemmeno uno di questi veri difetti. E' solo l'ennesimo pamphlet contro il Gioco Tradizionale (non posso usare il termine appropriato perché le regole della Tana lo proibiscono ma ci siamo capiti).Ne ho già letti tanti, c'era bisogno di scriverne un altro per dire sempre le stesse cose?