crotalo
Onnisciente






Cyrano":fvi89r4y ha scritto:un piccolo appunto a crotalo: ieri, nel dubbio, mi sono riletto il regolamento. Io DEVO dire cosa il mio personaggio si aspetta dal padrone perché se le azioni che faccio mi arridono e la cosa mi da la possibilità di un conflitto col padrone che può (se riesce) influenzare la trama.
Se taccio di fatto ignoro una regola.
sinceramente non ho capito cosa intendi, ma se mi dici la pagina me la rileggo anche io
Il "problema" è concreto, nei NW come la mia vita col padrone, covenant e Polaris (esaminati) ci sono momenti del gioco in cui il giocatore deve esternere agli altri le intenzioni del personaggio. Questo in misura maggiore o minore. In quel caso il giocatre fa qualcosa di "esterno" a quello che farebbe il personaggio e questo mi da fastdio, mi toglie il feeling (a me).
ma perché nel gioco tradizionale non lo fai mai?
non ci sono mai delle situazioni in cui dici "guardate il mio pg è veramente incazzato lo vedete da come gli fremono le dita e come strizza l'occhio in modo convulso (perché se dici solo che battae le dita sul tavolo e strizza l'occhio la gente non capisce cosa prova"
detto sinceramente io non capisco il problema e non riesco a figurarmi da dove venga e come venga esplicitato.
cioé mi manca un appiglio di un esperienza di gioco giocata in cui si possa mostrare questa cosa (e quel pezzo sulla mia vita col padrone che citi non mi torna per nulla, ma non ho riletto il manuale)
per dirla tutta a me sembra che sia una fissazione da teoria: in questi giochi si scrive la storia tutti insieme e quindi devo avere vesti autorali. falso c'è il GM e ci sono i giocatori... il GM ha l'autorità sulla backstory e i giocatori sui loro pg
Le due obiezioni vengono una da domon col suo
esempio di "babbo natale". Interessante... infatti la ricerca mia e di Galdor (seppur condotte in termini diversi) vorrebbero proprio ricreare il fellig di crederci pur sapendo che è una finzione. Nel frattempo ci si adatta ma che c'è di male a guardarsi intorno? Però evitiamo questo linguaggio da mentecatti cerchiamo di usare l'italiano senza prendere in giro i gusti degli altri. Siamo in grado di farlo tutti. :grin:
La seconda da Lord zero che dice, sentito spesso, che è un problema degli INIZI. Però se gli inizi presentano questo problema non è semplice perché vuol dire che un giocatore all'inizio deve sforzarsi un po'. Difficile che chi ha i gusti simili ai miei ed avverte questo problema sia disposto a sforzarzi per divertirsi. Io posso sforzarmi di non mangiare il sushi anche se mi piace ma perché devo farlo? Devo rinunciare sulla parola di chi mi dice che la nouvelle cousine è più buona? Insomma devo sforzarmi anche nei piaceri?
il problema è capire se i giochi li stai giocando bene o male, ma se nessuno fa un esempio concreto del suo modo di giocarli non è possibile capirlo. cioé se all'inizio usi male le regole perché le fraintendi è difficile che il gioco dia il meglio di se
lungi da me dire che le stai sbagliando per forza ma senza un esempio concreto non posso dire se le stai sbagliando veramente o no
@domon: la scelta delle scene di AiPS secondo me è un grosso punto di autorialità e non è facile per tutti da digerire. inoltre c'è la narrazione di chi ha la carta più alta e tanto altro anche solo a livello di feeling