Amon":2t21m3zt ha scritto:
Il problema è proprio questo: non stiamo parlando di dolo ma di colpa, ovvero di mancanza di professionalità.
E' ormai evidente che le case editrici italiane hanno un problema serio, manca qualcosa a livello di "filiera", di protocollo, di modus operandi. Gli editori dovrebbero riconoscerlo!
La tua affermazione non mi trova d'accordo, per due motivi:
1) parli di case editrici ITALIANE come se nel resto del mondo gli errori non esistessero
2) parli in generale, quindi dici che TUTTE le case editrici italiane non sono professionali.
Hai elementi per avvalorare queste due tesi? A me sembra un'affermazione troppo forte.
Amon":2t21m3zt ha scritto:
Gli errori stanno ormai diventando la norma e non m'interessa che siano più o meno influenti (qualcuno comprerebbe a prezzo pieno un'auto nuova con un bel graffio lungo la fiancata? O un maglione di lana con un piccolo buco?).
Che cosa posso fare io acquirente? Io ho adottato questo metodo: boicotto i prodotti fallati o che comunque ritengo poco soddisfacenti per quanto riguarda la qualità.
Di sicuro, se accetto la politica delle "pezze", delle errata e delle FAQ non aiuto il mercato a migliorare dal punto di vista qualitativo, anzi. Perché una casa editrice (o, in generale, un'azienda) dovrebbe sforzarsi a migliorare il suo standard qualitativo quando sa che in ogni caso vende?
Giustissimo. Se un gioco ha un errore è giusto che l'editore ne paghi il fio. Ci mancherebbe altro, nessuno dice il contrario.
Però non puoi non distinguere fra errori che rendono il gioco ingiocabile e piccoli errori di battitura, in modo acritico e assoluto. Secondo me non è l'atteggiamento giusto. Se io faccio un gioco bellissimo e ben curato e la gente non me lo compra per un piccolo errore di battitura, andrà a finire che non farò più giochi. Ma se il gioco era bello, allora vale davvero la pena di farmi chiudere e non vedere in futuro altri giochi belli?
Amon":2t21m3zt ha scritto:
P.S. In questo caso specifico stiamo parlando di un gioco il cui testo può comodamente stare su un foglio A4 fronte e retro. C'è proprio da vergognarsi!
Vedi che avevo ragione a dire che ormai l'editore è visto come un nemico e che c'è uno spirito distruttivo, nell'aria?
Gli errori di PR sono davvero banali: mais al posto di grano è un peccato davvero veniale. Secondo me in tutta italia si dice grano, e mais è una parola davvero poco usata (magari mi sbaglio).
Per quanto riguarda la mancata dicitura, non compromette affatto la giocabilità... Dopotutto le scritte sugli edifici devono servire principalmente come promemoria dei loro effetti.
Ma vorrei soffermarmi su due frasi che hai scritto:
Amon":2t21m3zt ha scritto:
Gli errori stanno ormai diventando la norma
Amon":2t21m3zt ha scritto:
Il problema è proprio questo: non stiamo parlando di dolo ma di colpa, ovvero di mancanza di professionalità.
Gli errori sono DA SEMPRE la norma, in TUTTI i campi, per il semplice motivo che gli essere umani, Chuck Norris a parte, sono fallibili e commetteranno sempre errori. Io non so che lavoro tu faccia, ma non ti è mai capitato di fare un errore?
Poi, con tutte le modifiche, correzioni, copiaincolla e sistemazioni che si fanno, può sfuggire qualcosa.
Non è questa la mancanza di professionalità.
Ti assicuro che dietro all'edizione di un gioco c'è TANTISSIMO lavoro. Ci sono TANTISSIME cose da tenere presenti, e una persona non professionale, semplicemente, non riuscirebbe a fare un gioco decente.
E' il motivo per cui ho scritto, con Andrea, la Guida all'Autoproduzione (scusa se la cito, ma preferisco parlare di cose che conosco per conoscenza diretta che non di cose altrui): perché uno che non è editore neanche si immagina quanto lavoro ci sia dietro e a quanti minimi dettagli si debba stare attenti. Se uno non fosse professionale, ti assicuro, ci sarebbero più errori che cose giuste.
Non a caso la EG si è affidata a un fan club (quindi, dei non professionisti) e si è visto il risultato.
E ti assicuro che è così per me che pubblico un gioco all'anno... Figuriamoci per chi ne pubblica di più.
Poi sia ben chiaro... Io non voglio entrare nello specifico di questa edizione di PR, o dei metodi di lavoro di Stratelibri, che non conosco, ma voglio solo sottolineare un atteggiamento che secondo me non fa bene a nessuno.
Critica sì. Sempre, assolutamente. La critica è fondamentale. Il livelo di competenza del pubblico si accresce sempre più, e questo fa sicuramente piacere a tutti, però la critica è una cosa, il pregiudizio è un'altra.
Perché, scusa, ma se un appassionato di Puerto Rico non lo comprasse SOLO per via delle cose segnalate in questo topic, lo sconfitto sarebbe (anche) lui: perché non possiederebbe un gioco che invece gli farebbe piacere possedere.
Spero che il mio discorso sia abbastanza chiaro e che traspaia bene il mio giusto stato d'animo... Non sono arrabbiato con nessuno, però certe volte si resta un po' scoraggiati.
Ciao,
Mario Sacchi - Post Scriptum