Chiariamo alcuni aspetti.
Non sto dicendo che gli 8 giochi che vengono scelti non siano validi e selezionati con cura. Il mio discorso era a monte.
Ufficialmente io non cambierei i criteri (per la preselezione), ufficiosamente terrei però maggiormente in considerazione il successo che stanno avendo i giochi. Questo è il mio discorso. Ma lo farei come "furbata" per evitare critiche, senza per forza metterli poi negli 8 finalisti, se non vengono considerati sufficientemente validi.
Agzaroth in
questa recente intervista fa ben capire che certi giochi li prova poche volte e poi passa ad altro, soprattutto se sono nella media. Non parla del suo lavoro come giurato, ma questo rende la sua testimonianza più veritiera (se uno deve esprimersi in merito al lavoro da giurato, cerca di misurare ogni singola parola che dice, per evitare di dare impressioni ambigue). Non penso che sia un mistero tutto ciò.
Mentre
qui, al minuti 38, sempre Agzaroth precisa come non tutti i giurati giocano a tutto il possibile (in fase di preselezione). Credere qualcosa del genere significa credere alle fate volanti. C'è chi gioca ad alcune cose, chi ad altre. I giurati poi segnalano agli altri i titoli che reputano validi. Solo verso la fine tutti giocano a tutto. E ci mancherebbe altro.
Il punto è che in questo modo il rischio è che certi giochi vengano esclusi (nella preselezione), perché non in linea con i gusti di quei giurati che si dovevano occupare di un certo tipo di giochi. (Una simile preoccupazione la mostra pura Peppe74 nel video segnalato sotto, quando fa presente che negli anni ha cercato di creare una giuria variegata per coprire un po' tutti i campi. Perché? Per evitare probabilmente che certi giochi non venissero presi in considerazione solo perché non in linea con le preferenze dei giurati...).
Non capisco tutto questo scandalo nel voler discutere su temi simili. Come fa presente Peppe74
qui, le discussioni all'interno della giuria e sul cambiamento del regolamento non sono questioni fantascientifiche, anzi, sono ben accette. Non vedo perché non possiamo parlarne pure qui, tra profani.
Ultima cosa: come vengono selezionati i giochi, parlando di un altro premio decisamente più rinomato e anziano, lo Spiel des Jahres, ne parla Harald Schrapers nel libro Zeit für Brettspiele. 16 Porträts. Certe dinamiche sono alla fine spesso simili.