Perchè Tide of Iron costa così caro in Italia?

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Io faccio l'autore, ho provato a fare l'editore, frequento negozi di giochi da quando esisto e conosco praticamente tutti in questo settore. Visto che la discussione sui prezzi sta dilagando (non solo qui sulla Tana) mi permetto di dare i miei classici 2 centesimi a questa discussione.
Il problema di base e' nato dal diffondersi della cosiddetta *globalizzazione* e dalle differenti velocita' con cui la globalizzazione si applica allo scambio di merci e allo scambio di informazioni.
Un altro problema deriva dalla consuetudine di applicare un cambio di 1 a 1 fra euro e dollaro fra le aziende del settore. Il tasso di cambio di 1 euro = 1.35 dollari e' una cosa che fa parte del mondo FINANZIARIO ma sta solo li. Nel settore dei giochi 1 euro = 1 dollaro. Questo non avrebbe ripercussioni se noi non fossimo in grado di comprare merci direttamente dall'america (perche' in questo caso il cambio sarebbe quello finanziario di 1.35).
Per la germania il discorso e' diverso: le dimensioni del mercato in germania sono abnormi rispetto agli altri mercati europei, la concorrenza e' portata a livelli estremi e si arriva ai prezzi cosi' piu' bassi di tutti gli altri.
Quello che voglio dire e' che il mondo in generale e' in un periodo piuttosto confuso grazie agli effetti della globalizzazione (che ha comunque VERAMENTE TANTI altri effetti positivi) e editori, distributori e negozianti per quanto grandi siano non possono da soli modificare i flussi economici mondiali. Io mi sono messo in pazienza-mode. Confido che questi problemacci prima o poi si attenuino come confido che chi lavora nel settore stia pensando e agendo per mettere un freno e questo problema. Aggiungete altri problemi legati alla produzione in Cina (grandi risparmi ma solo se arrivi a produrre TANTE copie del tuo gioco) piu' la qualita' random di qeullo che ricevi e i tempi di consegna random.
Non ho una soluzione per questo e credo che nessuno ce l'abbia. Vi prego pero' di avere pazienza. Siamo in un bel pasticcio e nessuno di noi, per quanto ben intenzionati, puo' mettere a posto le cose con le sue sole forze.
Io credo che il disagio che i giocatori stanno subendo adesso abbia radici profonde e che riguardano problemi EMORMI che ne gli editori, ne i distributori ne i negozianti possono risolvere. Possiamo solo confidare che gli addetti al settore siano al corrente del problema (e vi garantisco che lo sono), che stiano cercando di risolverlo e che prima o poi tutti questi SQUILIBRI (la globalizzazione ha infranto gli equilibri in moltissimi altri settori e in modo anche piu' profondo) svaniscano.
Posso garantire che i negozianti costretti a chiudere non sono piu' felici di un giocatore che vede un ToI a prezzi enormi in Italia.

Pazienza, ragazzi, invito tutti alla pazienza. Sono problemi enormi che nessuno di noi puo' risolvere con le sue sole forze.
Possiamo discuterne (qui sulla Tana ad esempio) e poco piu'. E allora cerchiamo di avere una discussione costruttiva.

Just my 2 cents.

Piero
 

Wizards

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Korie":3p70iyuu ha scritto:
Io faccio l'autore, ho provato a fare l'editore, frequento negozi di giochi da quando esisto e conosco praticamente tutti in questo settore. Visto che la discussione sui prezzi sta dilagando (non solo qui sulla Tana) mi permetto di dare i miei classici 2 centesimi a questa discussione.
Il problema di base e' nato dal diffondersi della cosiddetta *globalizzazione* ... cut cut
Piero

grazie per il tuo contributo, preferisco questa risposta ad altre che ho letto, anche se per ora non risolve nulla.. almeno dopo averla letta mi fa stare meglio e non rosicare ... :)
 

LoSpettrodiIshan

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Io sto cominciando a trattare questo mercato da poco, sono forse l'unico del sito che può parlare sia per i commercianti che per i giocatori, essendo trovandomi in questo momento in una via di mezzo.

Sul fatto di comprare in italia per stimolare il mercato... Mi sembra un pò troppo generale il discorso. Certo. è ovvio che se la richiesta è maggiore lo sarà anche la diffusione dell'hobby. Io stesso ho visto che questo mercato ha delle potenzialità e sto cercando di specializzarmici. Quando in vetrina avevo un paio di box di yugioh tutti a giocare a yugioh, poi ho messo le magic e sono nati tanti giocatori (prima eravamo 4 amici che si riunivano una volta a settimana), poi ho messo le miniature di warhammer e ora devo gestire una campagna (e prima praticamente eravamo due e non si giocava mai).

I negozi vanno incoraggiati. I miei ragazzi mi stanno incoraggiando ma solo perchè me lo merito (almeno credo). So le regole, so che non devo comprare si, oscuro signore perchè magari stanca per la mancanza di carte occhiataccia e che devo prendere Zombie e pirates perchè costano poco, divertono i più e hanno un aspetto figoso. Il fattore copertina è ovviamente importante (zombie venderà sicuramente più dei coloni del catan) ma prima di prendere un titolo vado su tanadelgoblin a leggere recensioni e commenti. E poi magari scarico le regole in italiano ai ragazzi che me le richiedono.

Quindi qual'è la morale di questo ragionamento? Non lo so, sono andato completamente offtopic... Ah, no ecco, voglio dire che è giusto incoraggiare i rivenditori, ma solo se essi incoraggiano l'hobby...

E cmq penso che anche i distributori abbiano interesse a non vendere ToI a 70 €. Io già l'avrei preso per la copertina...
 

tanis70

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Nessuno chiede a nessuno di rinunciare ai 20-30 € che possono cambiare la qualità della loro vita (sic) per sostenere il mercato ludico italiano.

Ma non si può implicare che siccome i prezzi dei giochi in Italia sono più alti che altrove "qualcuno ci guadagna un pò troppo", forse anche prima di dare alle persone dei ladri o degli approfittatori bisognerebbe sciacquarsi un pò la bocca.

Il discorso di Korie ha molto senso, ed è vero che la soluzione di questi problemi non è alla portata di editori, distributori o negozianti.

La realtà è molto semplice ed immediata: i prezzi in Italia sono più alti per una combinazione di due fattori:

- il costo imprenditoriale in Italia è maggiore che altrove, e questo ci svantaggia in un mondo globalizzato

- la domanda in Italia è decisamente inferiore rispetto ad altri paesi.

Dopo di che, ognuno può dare la risposta che crede e comportarsi come crede. Se uno non vuole sostenere il mercato italiano accettando prezzi maggiori rispetto a quelli esteri, può trovare mille giustificazioni per farlo (dalle carte tradotte male al fatto che quei soldi gli servono per comprare le medicine alla vecchia zia malata), ed ha ovviamente il diritto di fare quello che crede.

Ma non è affatto giusto dipingere come ladri o approfittatori persone che operano nel settore da anni con coraggio, pazienza, passione e sacrificio (conosco personalmente molte persone anche io nel settore, non vedo nessuno girare non dico in Ferrari, ma nemmeno in fuoristrada, e parecchi ci hanno rimesso personalmente soldi).

Criticare è molto più facile che fare. Provate ad aprire la vostra casa editrice, il vostro negozio o il vostro distributore. Poi, forse, capirete meglio la ragione del costo dei giochi.

My 2 cents.
 

LoSpettrodiIshan

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Concordo. La parola ladri può essere provocatoria quanto volete, ma sempre un'offesa è. Se io ti dico "figlio di mignotta", tu t'incazzi anche se poi dico "volevo solo provocarti"

Io lavoro anche con i videogiochi, sapete quante volte mi è successo che i miei clienti mi dicono "60 € un gioco? Questo vuol dire rubare"
 

Wizards

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LoSpettrodiIshan":3ht88pe9 ha scritto:
Concordo. La parola ladri può essere provocatoria quanto volete, ma sempre un'offesa è. Se io ti dico "figlio di mi***tta", tu t'incazzi anche se poi dico "volevo solo provocarti"

Io lavoro anche con i videogiochi, sapete quante volte mi è successo che i miei clienti mi dicono "60 € un gioco? Questo vuol dire rubare"

sul discorso ladri sono d'accordissimo, anche perchè stiamo sempre parlando di gente che lavora onestamente e non si è obbligati a comprare i loro prodotti, non fosse altro che non sono associazioni di beneficienza; detto questo però non mi pare di scorgere proposte-soluzioni "umane" a breve-medio termine che risolvano il problema...
se in sostanza il discorso è :

1) la vita costa
2) la manodopera costa
3) siete pochi..

ergo le cose stanno così e i prezzi non caleranno; l'unica proposta che ho letto è : comprate i prodotti italiani anche se costano di + (molto di +) perchè un giorno x riusciremo a fare dei prezzi a livello del resto del mondo; non contate su di me...

Ps. Tengo a precisare che nexus e ffg (che ho menzionato nei post precedenti solo perchè si parla ti TOI ma si potrebbero fare altri esempi) non sono ne ladri ne furbetti... semplicemente il loro modo di operare non mi trova d'accordo.... che poi forse dipenda tutto da ffg è anche probabile.... chissà
 

Amon

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tanis70":1uo89o7g ha scritto:
Nessuno chiede a nessuno di rinunciare ai 20-30 € che possono cambiare la qualità della loro vita (sic) per sostenere il mercato ludico italiano.

Ma non si può implicare che siccome i prezzi dei giochi in Italia sono più alti che altrove "qualcuno ci guadagna un pò troppo", forse anche prima di dare alle persone dei ladri o degli approfittatori bisognerebbe sciacquarsi un pò la bocca.
Sono d'accordo e non ho mai dato del ladro a nessuno. E' per questo che mi dà fastidio leggere citazioni di miei interventi mescolate in forma di pastiche ad altre citazioni in cui si parla di ladri, farabutti e approfittatori. Non è corretto mettere in bocca alle persone parole e concetti mai espressi!

In ogni caso, per un giocatore medio non si tratterebbe di rinunciare a 20-30 euro l'anno ma a 200-300.
 

Cuchulain

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Hatedsoul":22ueyknm ha scritto:
Credo che la diffusione ludica parta in primis dai giocatori, io stesso sono stato contagiato e sto tentando di fare altrettanto.
[...]

Vero, chi ha passione divulgherà e promuoverà sicuramente il gioco contagiando anche altre persone. Però una volta contagiate i giochi devono essere acquistati, distribuiti.
Per una persona giovane è facile muoversi, cercare su internet. Per una famiglia media (credo ancora la maggioranza), no.
In Germania il gdt è diffuso perché trovi scatole in ogni supermercato (e non solo di risiko o monopoli), ci sono negozi specializzati, i toys center non si fermano ai lego o ai playmobile o ai giochini con target inferiore ai 10 anni. Sono lì, sugli scaffali, a disposizione anche dei babbani o del genitore.
'nsomma, un po' fa il giocatore, ma molto la distribuzione.
 

Wizards

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Cuchulain":2bu6ahtc ha scritto:
Hatedsoul":2bu6ahtc ha scritto:
Credo che la diffusione ludica parta in primis dai giocatori, io stesso sono stato contagiato e sto tentando di fare altrettanto.
[...]

Vero, chi ha passione divulgherà e promuoverà sicuramente il gioco contagiando anche altre persone. Però una volta contagiate i giochi devono essere acquistati, distribuiti.
Per una persona giovane è facile muoversi, cercare su internet. Per una famiglia media (credo ancora la maggioranza), no.
In Germania il gdt è diffuso perché trovi scatole in ogni supermercato (e non solo di risiko o monopoli), ci sono negozi specializzati, i toys center non si fermano ai lego o ai playmobile o ai giochini con target inferiore ai 10 anni. Sono lì, sugli scaffali, a disposizione anche dei babbani o del genitore.
'nsomma, un po' fa il giocatore, ma molto la distribuzione.

altra domanda da non conoscitore del settore : xchè la grande distribuzione non prende gdt "seri" oltre ai soliti noti?? perchè vedo sempre il solito risiko!? è solo un problema di vendite (ne farebbero poche) oppure ce dell'altro?
 

El-DoX

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Personalmente me ne frego dei prezzi, di solito compro un pò dove mi tira e sopratutto guardo il servizio, ovvero i tempi di consegna. Di certo non posso dire che compro con piacere in Italia (a parte le con, le spese di gruppo con altre persone e dove vado a far visita nei negozi) ad esempio Vegas Showdown l'ho comprato su ebay nuovo di pacca in america a 30$ comprese le spedizioni ed è arrivato in cinque giorni. Se ci si guarda in giro non c'è paragone o scusa morale che regga, in italia c'è la cultura del risiko, del pursuit e ultimamente del texas hold'em. Non certo i nostri giochi da tavolo, sembra quasi che siano visti come un surplus di lusso per pochi eletti. Riflettendo sui prezzi (colpa dell'intero sistema dal primo all'ultimo anello della catena) non si avvicinerà mai grandi fette del pubblico occasionale. Questo è il problema ma sono anche convinto che se il mercato montasse numeri differenti, vedremmo i benefici sul prezzo finito?
 

IlDani

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tanis70":3j6em3ia ha scritto:
Ma non è affatto giusto dipingere come ladri o approfittatori persone che operano nel settore da anni con coraggio, pazienza, passione e sacrificio (conosco personalmente molte persone anche io nel settore, non vedo nessuno girare non dico in Ferrari, ma nemmeno in fuoristrada, e parecchi ci hanno rimesso personalmente soldi).

Criticare è molto più facile che fare. Provate ad aprire la vostra casa editrice, il vostro negozio o il vostro distributore. Poi, forse, capirete meglio la ragione del costo dei giochi.

Alla fine si ritorna sempre alla figura del negoziante dipinto come la piccola fiammiferaia che alla fine ci va sempre in perdita o fatica ad arrivare a fine mese. Mi sono un po' rotto di questa cosa, così come delle affermazioni "provateci voi".

Aprire/gestire un negozio di giochi NON PUO' convenire in Italia per tutti i fattori economici di cui sopra? D'accordo, mi avete convinto.
Nessuno però obbliga nessuno ad aprire o gestire negozi.
Non conviene? Ok, chiudete.
Rimanete aperti? Ok, ma allora non puntate il dito contro chi dice "come ca##o è che in questo negozio 'sto gioco costa 30-40 euro di più che in Germania/USA?".
E' una domanda perfettamente lecita a cui la risposta "provaci te a tenere aperto il negozio" non risponde minimamente.
 

Wizards

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IlDani":3ee7ztaz ha scritto:
Alla fine si ritorna sempre alla figura del negoziante dipinto come la piccola fiammiferaia che alla fine ci va sempre in perdita o fatica ad arrivare a fine mese. Mi sono un po' rotto di questa cosa, così come delle affermazioni "provateci voi".

Aprire/gestire un negozio di giochi NON PUO' convenire in Italia per tutti i fattori economici di cui sopra? D'accordo, mi avete convinto.
Nessuno però obbliga nessuno ad aprire o gestire negozi.
Non conviene? Ok, chiudete.
Rimanete aperti? Ok, ma allora non puntate il dito contro chi dice "come ca##o è che in questo negozio 'sto gioco costa 30-40 euro di più che in Germania/USA?".
E' una domanda perfettamente lecita a cui la risposta "provaci te a tenere aperto il negozio" non risponde minimamente.

ineccepibile... un pò crudele ma ineccepibile.. quoto in pieno.. i soldi non piovono dal cielo...
 

Leilond

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Dopo di che, ognuno può dare la risposta che crede e comportarsi come crede. Se uno non vuole sostenere il mercato italiano accettando prezzi maggiori rispetto a quelli esteri, può trovare mille giustificazioni per farlo (dalle carte tradotte male al fatto che quei soldi gli servono per comprare le medicine alla vecchia zia malata), ed ha ovviamente il diritto di fare quello che crede.
Sostenere il mercato DEI GIOCHI italiano? E perchè? In che modo il mercato italiano DEI GIOCHI sostiene me? Dammi un motivo VALIDO e io lo faccio pure... e soprattutto, tu produttore, cosa mi dai in cambio?. Ma "io sono italiano come te" non è un motivo valido, visto che io me ne frego della razza, colore, religione e puzza dei piedi delle persone con cui ho rapporti, sia commerciali che amicali. Mi può interessare la sua idea di società civile, cosa ci fa con i miei soldi (se ci vende armi ovviamente non ci compro), ma non certo la razza. Quindi, io NON SOSTENGO il mercato DI ALCUN PAESE e questo non può essere visto come un difetto se non da qualcuno che reputa un italiano più meritevole di un tedesco solo per il fatto di essere italiano
Ma non è affatto giusto dipingere come ladri o approfittatori persone che operano nel settore da anni con coraggio, pazienza, passione e sacrificio (conosco personalmente molte persone anche io nel settore, non vedo nessuno girare non dico in Ferrari, ma nemmeno in fuoristrada, e parecchi ci hanno rimesso personalmente soldi).
Se non ce la fai vuoi che ti foraggio io scusa? Se hai fatto male i tuoi conti mi dispiace, ma non puoi pretendere che io ci rimetta 100-200 euro all'anno perchè hai aperto un negozio che non sta in piedi
Criticare è molto più facile che fare. Provate ad aprire la vostra casa editrice, il vostro negozio o il vostro distributore. Poi, forse, capirete meglio la ragione del costo dei giochi.
Io non dico che i giochi non debbano costare quanto costano. Dico che a quei prezzi preferisco non comperarli. Non è colpa mia se ti sei fatto male i conti prima di aprire, se hai pianificato male, se qualcuno ti ha messo in mezzo, o sei stato semplicemente sfortunato. Mi può dispiacere, ma non puoi chiedere a me i soldi per campare "perchè sono italiano". Quando faccio beneficenza tendo a scegliere persone che non hanno neanche le scarpe per camminare
 

randallmcmurphy

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mcmurphy
hehe..ogni tanto questo argomento ritorna in voga...chissà quante altre discussioni avrò alimentato o solo letto in tema..adesso non ricordo nemmeno tutti i riferimenti ma se fate una ricerca troverete tanti tanti spunti interessanti da considerare..

comunque..

Vi consiglio di non infervorarvi più di tanto..andatevi a rileggere tutte quelle considerazioni e capirete che le cose non cambieranno in tempi brevi e nemmeno in tempi lunghi..

Investire comprando giochi in italiano potrebbe servire se realmente tali risorse venissero convogliate in una miglioria generale del settore..ma siete sicuri che sia così? Il problema del ricarico poi è legato ovviamente al numero di pezzi venduti, e anche se la FFG vende i suoi prodotti agli stessi prezzi ovunque (In Germania è diverso..sono loro ad imporre i prezzi più che accettarli) non tutti poi possono sostenere gli stessi prezzi di vendita.

La sola cosa che potrebbe cambiare il discorso in realtà è una maggiore pubblicità e una più capillare distribuzione..nell'era della globalizzazione l'unione fa la forza e il grosso sopravvive al piccolo, in tal senso sono positivamente colpito dall'iniziativa di Giochi Uniti che mi pare stia proponendo dei prezzi competitivi anche con altre realtà mondiali...quella forse è la strada da seguire ma è comunque irta e difficile..

Manca ancora una cosa però..poter trovare i prodotti non tanto nel negozietto sottocasa, ma negli IPERMERCATI..ma il problema qual è? Per accedere alla grande distribuzione ci vogliono GRANDI numeri e quindi bisognerebbe sostenere un rischio di impresa sobbarcandosi la produzione di centinaia di migliaia di copie completamente fruibili all'utente medio...e alla famosa nonnina che regala a suo nipote l'isola dei famosi 34..

Le uniche ditte che attualmente oggi potrebbero fare cose del genere e sono già inserite in questi ampi canali distributivi sono la EG e la MB (leggasi Hasbro), ma per i loro interessi sanno bene che l'utente medio dell'ipermercato, comprerebbe anche una scatola con dei sassi, se fosse proposta come gioco, e quindi non hanno interesse a proporre giochi belli, perchè in futuro poi non potrebbero più vendere sassi (ed è forse per questo che questi canali di grande distribuzione se li tengono stretti, e quindi per altri sarebbe più difficile entrarci)...

..uno dei pochi e strani esempi è stato DOMAINE..prodotto completamente in italiano dalla EG..ma anche quello non mi pare abbia avuto ampia eco e diffusione e il risultato è che alcuni siti come ad esempio i giochi dei grandi lo SVENDEVA letteralmente a 11 euro...

Certo come prodotto di lancio per una nuova linea di giochi domaine non mi pareva il più indicato..poco fascino e discreta corposità..per la grande distribuzione invece ci vogliono giochi più accessibili e solo dopo aver stabilito e cementato questi canali, si potrebbero inserire e affiancare anche altri prodotti più intriganti e dare profondità al mercato e ai giocatori che raggiunto un certo limite di età volessero trovare qualcosa di più convincente (ciò che è capitato a me più o meno a 15 anni, solo che nei negozi ho trovato sempre gli stessi giochi riproposti in mille salse..e se non fosse stato per la fortuna di conoscere un'associazione a San Marino e poi di poter frequentare la Tana, ancora starei cercando..invano!)

Morale della favola..a me pare che noi giocatori ci siamo sbattuti anche più del dovuto..l'onere di alimentare e promuovere un mercato da che mondo è mondo tocca a chi ha interessi in tale settore..evidentemente questi soggetti stanno bene anche così, o non hanno modo di cambiare realmente le cose..comunque non sono io a dover dargli la soluzione o a incoraggiarli..devono essere loro ad incoraggiare ME a comprare da loro, e la lontana ipotesi di prezzi migliorabili nel lungo termine non è proprio un adeguato specchietto per le allodole (anzi mi sembra più una presa in giro..ma ve lo immaginate voi qualsiasi altro prodotto venduto in questa ottica che fine farebbe??)..dopo aver speso miriadi di euro in più comprando qui, ormai sto imparando il tedesco..l'inglese e il francese già lo so..arrivederci e grazie! :)

Aggiungo due pensierini finali..frequentando un po' la rete mi sto accorgendo che TUTTO costa di più in Italia..ci sono sicuramente delle questioni fiscali e di costi vari ma in definitiva il problema è che da noi non si produce più niente..tutto lo prendiamo dall'estero..e allora a questo punto me lo compro direttamente io all'estero così non devo sobbarcarmi il costo del negoziante che mi fa da "intermediario"...

Ultima cosa..scommettiamo che se mi metto a capo dello stato e faccio come fanno in Cina, faccio diventare l'Italia prima potenza mondiale? Pago i dipendenti una miseria...li faccio lavorare in condizioni pietose, me ne frego dell'ambiente e della sicurezza e faccio prezzi più bassi di chiunque..e questo tutti lo sanno però le varie FFG e compagnia bella cosa fanno? Vanno lì a produrre i loro giochini..e mi devo fare problemi io se vado a comprare i miei giochi in germania??? Anzi sono contento di comprare giochi in Germania, che produce nel suo territorio garantendo alta qualità e prezzi moderati..invece che da altri che vanno in Cina, a volte ci rifilano giochi fallati (vedere alla voce Rio Grande Games..) hanno un mercato anche più grande della Germania, ma i prezzi li lasciano uguali!

i miei 200.000 cent..risparmiati! ;)
 

Wizards

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tanto per citarne un altra... quando la FFG presentò Descent a 80$ io sul forum di BGG chiesi come mai costasse così tanto rispetto alla guerra dell'anello che veniva 40-50$ nonostante quest'ultimo avesse il doppio delle miniature.... sapete cosa mi rispose uno della FFG???
che le miniature del gioco descent erano il doppio più grandi di quelle della guerra dell'anello...... ora a una risposta del genere non vi verrebbe voglia di incendiargli gli uffici ???? :twisted:
questa storia del formato 16:9 mi sa tanto di "sola" come si dice a roma....
 

tanis70

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IlDani":2eg4im57 ha scritto:
Aprire/gestire un negozio di giochi NON PUO' convenire in Italia per tutti i fattori economici di cui sopra? D'accordo, mi avete convinto.
Nessuno però obbliga nessuno ad aprire o gestire negozi.
Non conviene? Ok, chiudete.
Rimanete aperti? Ok, ma allora non puntate il dito contro chi dice "come ca##o è che in questo negozio 'sto gioco costa 30-40 euro di più che in Germania/USA?".
E' una domanda perfettamente lecita a cui la risposta "provaci te a tenere aperto il negozio" non risponde minimamente.

E' l'unica risposta possibile invece (sarà per quello che vi viene data sempre quella?). Dati i volumi ridicoli, è l'unico modo per provare a rimanere aperti (vale per negozi, distributori, editori).

Tra l'altro è curioso che nelle vostre repliche voi pensiate che io sia un negoziante, perchè non sono nè negoziante nè distributore nè editore. Al limite, un autore, nemmeno tanto bravo.

Pensate però che non mi dispiaccia vedere che l'edizione italiana di un mio gioco avrà un costo in Italia probabilmente superiore a quello dell'edizione inglese o tedesca? Ma è inevitabile, fino a che la tiratura delle edizioni nelle altre lingue continua ad essere X volte superiore alla tiratura italiana. C'è poco da spiegare, a riguardo.

Sostenere il mercato DEI GIOCHI italiano? E perchè?

Per avere più giochi in Italiano e non doverci giocare in serbocroato, tedesco o inglese? Per avere più gente che ci gioca?
 

shiny

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randallmcmurphy":24d9dtp9 ha scritto:
...Manca ancora una cosa però..poter trovare i prodotti non tanto nel negozietto sottocasa, ma negli IPERMERCATI..ma il problema qual è? ...

che se i giochi approdano alla grande distribuzione i piccoli negozi chiudono... Il problema è che chi ha un attività commerciale deve agire da imprenditore vero, nel mercato globale non c'è più spazio per i mezzi commercianti. In Italia manca un progetto imprenditoriale serio e su larga scala. Prima di vedere l'utile potrebbe essere necessario attendere anche diversi anni, come in qualunque altro settore emergente. Chiaramente chi deve campare con i soldi del negozietto non può chiudere neanche un esercizio fiscale in rosso.
Ci si lamenta che le dimensioni del mercato tedesco sono enormi rispetto a quelle del mercato italiano. Ma perché credete veramente che ancora esista il mercato tedesco piuttosto che quello inglese o italiano? Siamo in europa, c'è la libera circolazione di merci e la stessa moneta: perché non pensare invece che un negozio Italiano possa vendere in Francia, Germania, Olanda oltre che in Italia? Bisogna pensare in grande altrimenti non si va da nessuna parte. Chi si trova in una posizione di mercato predominante, come i tedeschi, può pensare realisticamente di aprire un negozietto e tirare su qualche soldo, chi apre in Italia deve ragionare diversamente perché altrimenti non arriva alla fine del mese. Allora si alzano i prezzi, scontentando di fatto i clienti e perdendone una fetta, e così via...e ci si ritrova sempre sulla tana a chiedersi il perché delle cose...
 

tanis70

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randallmcmurphy":3rcjbwm7 ha scritto:
Investire comprando giochi in italiano potrebbe servire se realmente tali risorse venissero convogliate in una miglioria generale del settore..ma siete sicuri che sia così? Il problema del ricarico poi è legato ovviamente al numero di pezzi venduti, e anche se la FFG vende i suoi prodotti agli stessi prezzi ovunque (In Germania è diverso..sono loro ad imporre i prezzi più che accettarli) non tutti poi possono sostenere gli stessi prezzi di vendita.

La sola cosa che potrebbe cambiare il discorso in realtà è una maggiore pubblicità e una più capillare distribuzione..nell'era della globalizzazione l'unione fa la forza e il grosso sopravvive al piccolo, in tal senso sono positivamente colpito dall'iniziativa di Giochi Uniti che mi pare stia proponendo dei prezzi competitivi anche con altre realtà mondiali...quella forse è la strada da seguire ma è comunque irta e difficile..

Manca ancora una cosa però..poter trovare i prodotti non tanto nel negozietto sottocasa, ma negli IPERMERCATI..ma il problema qual è? Per accedere alla grande distribuzione ci vogliono GRANDI numeri e quindi bisognerebbe sostenere un rischio di impresa sobbarcandosi la produzione di centinaia di migliaia di copie completamente fruibili all'utente medio...e alla famosa nonnina che regala a suo nipote l'isola dei famosi 34..

Le uniche ditte che attualmente oggi potrebbero fare cose del genere e sono già inserite in questi ampi canali distributivi sono la EG e la MB (leggasi Hasbro), ma per i loro interessi sanno bene che l'utente medio dell'ipermercato, comprerebbe anche una scatola con dei sassi, se fosse proposta come gioco, e quindi non hanno interesse a proporre giochi belli, perchè in futuro poi non potrebbero più vendere sassi (ed è forse per questo che questi canali di grande distribuzione se li tengono stretti, e quindi per altri sarebbe più difficile entrarci)...

..uno dei pochi e strani esempi è stato DOMAINE..prodotto completamente in italiano dalla EG..ma anche quello non mi pare abbia avuto ampia eco e diffusione e il risultato è che alcuni siti come ad esempio i giochi dei grandi lo SVENDEVA letteralmente a 11 euro...

Certo come prodotto di lancio per una nuova linea di giochi domaine non mi pareva il più indicato..poco fascino e discreta corposità..per la grande distribuzione invece ci vogliono giochi più accessibili e solo dopo aver stabilito e cementato questi canali, si potrebbero inserire e affiancare anche altri prodotti più intriganti e dare profondità al mercato e ai giocatori che raggiunto un certo limite di età volessero trovare qualcosa di più convincente (ciò che è capitato a me più o meno a 15 anni, solo che nei negozi ho trovato sempre gli stessi giochi riproposti in mille salse..e se non fosse stato per la fortuna di conoscere un'associazione a San Marino e poi di poter frequentare la Tana, ancora starei cercando..invano!)

Morale della favola..a me pare che noi giocatori ci siamo sbattuti anche più del dovuto..l'onere di alimentare e promuovere un mercato da che mondo è mondo tocca a chi ha interessi in tale settore..evidentemente questi soggetti stanno bene anche così, o non hanno modo di cambiare realmente le cose..comunque non sono io a dover dargli la soluzione o a incoraggiarli..devono essere loro ad incoraggiare ME a comprare da loro, e la lontana ipotesi di prezzi migliorabili nel lungo termine non è proprio un adeguato specchietto per le allodole (anzi mi sembra più una presa in giro..ma ve lo immaginate voi qualsiasi altro prodotto venduto in questa ottica che fine farebbe??)..dopo aver speso miriadi di euro in più comprando qui, ormai sto imparando il tedesco..l'inglese e il francese già lo so..arrivederci e grazie! :)

Aggiungo due pensierini finali..frequentando un po' la rete mi sto accorgendo che TUTTO costa di più in Italia.

Analisi ineccepibile. Le conclusioni, poi, ciascuno le trae come meglio crede, ma è innegabile nel tuo intervento c'è lucidità di analisi ed argomentazioni inoppugnabili.
 

tanis70

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Leilond":hjubjwxj ha scritto:
Io non dico che i giochi non debbano costare quanto costano. Dico che a quei prezzi preferisco non comperarli. Non è colpa mia se ti sei fatto male i conti prima di aprire, se hai pianificato male, se qualcuno ti ha messo in mezzo, o sei stato semplicemente sfortunato. Mi può dispiacere, ma non puoi chiedere a me i soldi per campare "perchè sono italiano". Quando faccio beneficenza tendo a scegliere persone che non hanno neanche le scarpe per camminare

Mettiamola così: non avendo nemmeno tu capito che se argomento così non è perchè sono un negoziante o un'editore o altro, non penso di doverti nemmeno una risposta.

Resta la libertà di ciascuno di comprare quello che vuole, dove preferisce ed al prezzo che preferisce.

PERO' poi nessuno si lamenti che i giochi in Italiano non escono, che quando escono sono tradotti male o che sono cari.

Non potete, non possiamo, volere l'uovo (risparmiare sui giochi comprando all'estero a meno) e la gallina (edizioni italiane di tutti i giochi contemporaneamente a quelle straniere, allo stesso prezzo e prive di errori). Logica di base, tutto qui. Siccome io vorrei la gallina, rinuncio all'uovo. Molti di voi preferiscono l'uovo subito, tutto ok, basta che poi non vi lamentate perchè non c'è la gallina, fine, punto.
 

IlDani

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Tanis, a me non interesse se sei negoziante, distributore, autore, venditore porta a porta o campione di palla avvelenata. Non è a te direttamente che mi riferisco quando mi rivolgo ai negozianti. Mi rivolgo - per l'appunto - ai negozianti. Come penso faccia Leilond.
Quel "tu" non è "tu Tanis", ma "tu negoziante".

Quanto a

tanis70":3c36a8ep ha scritto:
E' l'unica risposta possibile invece (sarà per quello che vi viene data sempre quella?).

Se davvero "provaci tu" è l'unica risposta che un negoziante (o chiunque altro) può dare se un acquirente si chiede i motivi di una profonda di prezzo, allora siamo messo proprio tanto tanto tanto male.
E poi non sono solo le edizioni italiane dei giochi stranieri ad avere un costo maggiore. Anche a parità totale di edizioni i costi lievitano.

EDIT: Tanis, tu sei di Torino. Posso chiederti da chi acquisti, e in che quantità?
 
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