yon
Grande Saggio
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Allora io ho un problema. Serio.
Magari potete aiutarmi.
È da anni che non riesco a leggere un libro Fantasy. Mi sgonfiai quando comperai di malavoglia "Il Portale delle Tenebre" de "Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco": all'introduzione dell'ennesimo Personaggio chiusi il libro e cancellai Martin G.R.R. dalla mia vita. E fu un peccato perché a livello di scrittura era quello che mi aveva soddisfatto di più, solo che mi stavo rendendo conto che la saga si era trasformata in un Beautiful fantasy.
Però almeno le Cronache avevano quello che stavo cercando: un livello di scrittura ed introspezione dei Personaggi unito a una trama e un modo di scrivere veramente ben congegnati.
Ho provato a leggere altre cose in seguito ma ho sempre ammucchiato tutto quanto perché ero profondamente insoddisfatto di come erano scritti i libri. Allora da ultimo mi sono detto: "La Caduta di Malazan", da tutti osannato come il miglior fantasy degli ultimi tempi, proviamo con quello. Cacchio, sta in cima alle classifiche... Ho comperato i "Giardini della Luna" e... :-( Mi sembra un livello di scrittura molto semplice, non trovo profondità nei pensieri dei PErsonaggi, le descrizioni degli ambienti sono così stringate che non riesco a sentirle, né vederle. Ho letto che è una saga complessa e che bisogna andare un po' avanti per padroneggiarla, ma il primo impatto è stato di un piattume unico.
Ora la domanda è: sono io che sono un dannato rompiscatole perennemente insoddisfatto e frustrato della vita o anche a voi accade la stessa cosa?
Per maggiore chiarezza vi posto un paragrafo del libro, con un esempio pratico sono certo di riuscire a spiegarmi meglio. Leggete il tutto, tanto è breve.
Poi ditemi se anche a voi non tornano le seguenti cose:
1. Prima volta assoluta che si nomina la città di Gerrom. Non ho la più pallida idea di come sia fatta la regione in cui è situata, a parte che c'è una costa più o meno vicina. Quindi, appunto, cosa c'è attorno a Gerrom? Che tipo di zona geografica è?
2. Si passa in modo repentino da una panoramica sulla regione geografica al dettaglio delle ceste rotte sulla strada: la zoommata è da mal di testa.
3. Il mulo: se ha le zampe immerse nell'acqua (concedendo che non stia fermo) come faccio a sapere che è zoppo? Ma secondo voi un mulo zoppo se ne sta buono buono dentro una risaia? Rumori di acqua che viene smossa, gemito dell'animale? Un animale in palese difficoltà degna appena di un'occhiata una possibile minaccia come il cavaliere che si avvicina? A me sembra un dettaglio messo lì a caso. Poi si passa dalle ceste di frutta, al mulo, e di nuovo alle ceste di frutta con il dettaglio della loro marcescenza, non era meglio spostare il mulo dopo aver esaurito l'argomento ciarpame sulla strada?
Non voglio continuare su questo registro anche se ci sarebbe altro da scrivere, però vi domando, sinceramente: ma voi siete riusciti a vedere la città di Gerrom malconcia? Io no. Non c'è una descrizione di com'è fatta questa città, di come ci si entri (ci sarà una Porta, no? Non pare), di che colore siano gli edifici, di come siano fatti, se ce ne è qualcuno che spicca, insomma, la skyline della città... L'edificio della polizia "è a due piani", urca che descrizione lo sto proprio vedendo davanti ai miei occhi!
Queste mancanze impediscono di godere della lettura, a mio avviso, e si riflettono in un problema più generale: Erikson parla, non mostra e questo per uno scrittore è un difetto capitale. Infatti frasi tipo "L'esodo era stato veloce, una fuga in preda al panico" o "Era stata una giornata lunga. Una giornata orribile" sono asserzioni che, penso, non si dovrebbero scrivere mai. Le mostri, non le dici. Ma voi avete trovato dettagli nelle descrizioni che vi dessero realmente l'idea di un esodo veloce, frenetico e di gente in preda al panico? No, lo sapete perché ve lo dice l'autore. Se una giornata è orribile lo evince il lettore da quello che gli hai mostrato, non lo deve precisare l'autore, è un'affermazione pleonastica.
La scena oppressiva all'interno del corpo di polizia ad esempio va già un po' meglio, trasmette delle sensazioni attraverso quello che vede il protagonista.
***
Ora io non so come sia il resto del romanzo, magari la gestione dell'intreccio e i colpi di scena sono ben congegnati, però mi prende lo scoramento e la voglia di proseguire nella lettura scema sempre di più. A dar manforte a queste sensazioni finora ho trovato i personaggi presentati piatti come le descrizioni lette finora, ad esempio di Paran continuo a non capire nulla.
Magari potete aiutarmi.
È da anni che non riesco a leggere un libro Fantasy. Mi sgonfiai quando comperai di malavoglia "Il Portale delle Tenebre" de "Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco": all'introduzione dell'ennesimo Personaggio chiusi il libro e cancellai Martin G.R.R. dalla mia vita. E fu un peccato perché a livello di scrittura era quello che mi aveva soddisfatto di più, solo che mi stavo rendendo conto che la saga si era trasformata in un Beautiful fantasy.
Però almeno le Cronache avevano quello che stavo cercando: un livello di scrittura ed introspezione dei Personaggi unito a una trama e un modo di scrivere veramente ben congegnati.
Ho provato a leggere altre cose in seguito ma ho sempre ammucchiato tutto quanto perché ero profondamente insoddisfatto di come erano scritti i libri. Allora da ultimo mi sono detto: "La Caduta di Malazan", da tutti osannato come il miglior fantasy degli ultimi tempi, proviamo con quello. Cacchio, sta in cima alle classifiche... Ho comperato i "Giardini della Luna" e... :-( Mi sembra un livello di scrittura molto semplice, non trovo profondità nei pensieri dei PErsonaggi, le descrizioni degli ambienti sono così stringate che non riesco a sentirle, né vederle. Ho letto che è una saga complessa e che bisogna andare un po' avanti per padroneggiarla, ma il primo impatto è stato di un piattume unico.
Ora la domanda è: sono io che sono un dannato rompiscatole perennemente insoddisfatto e frustrato della vita o anche a voi accade la stessa cosa?
Per maggiore chiarezza vi posto un paragrafo del libro, con un esempio pratico sono certo di riuscire a spiegarmi meglio. Leggete il tutto, tanto è breve.
Poi ditemi se anche a voi non tornano le seguenti cose:
1. Prima volta assoluta che si nomina la città di Gerrom. Non ho la più pallida idea di come sia fatta la regione in cui è situata, a parte che c'è una costa più o meno vicina. Quindi, appunto, cosa c'è attorno a Gerrom? Che tipo di zona geografica è?
2. Si passa in modo repentino da una panoramica sulla regione geografica al dettaglio delle ceste rotte sulla strada: la zoommata è da mal di testa.
3. Il mulo: se ha le zampe immerse nell'acqua (concedendo che non stia fermo) come faccio a sapere che è zoppo? Ma secondo voi un mulo zoppo se ne sta buono buono dentro una risaia? Rumori di acqua che viene smossa, gemito dell'animale? Un animale in palese difficoltà degna appena di un'occhiata una possibile minaccia come il cavaliere che si avvicina? A me sembra un dettaglio messo lì a caso. Poi si passa dalle ceste di frutta, al mulo, e di nuovo alle ceste di frutta con il dettaglio della loro marcescenza, non era meglio spostare il mulo dopo aver esaurito l'argomento ciarpame sulla strada?
Non voglio continuare su questo registro anche se ci sarebbe altro da scrivere, però vi domando, sinceramente: ma voi siete riusciti a vedere la città di Gerrom malconcia? Io no. Non c'è una descrizione di com'è fatta questa città, di come ci si entri (ci sarà una Porta, no? Non pare), di che colore siano gli edifici, di come siano fatti, se ce ne è qualcuno che spicca, insomma, la skyline della città... L'edificio della polizia "è a due piani", urca che descrizione lo sto proprio vedendo davanti ai miei occhi!
Queste mancanze impediscono di godere della lettura, a mio avviso, e si riflettono in un problema più generale: Erikson parla, non mostra e questo per uno scrittore è un difetto capitale. Infatti frasi tipo "L'esodo era stato veloce, una fuga in preda al panico" o "Era stata una giornata lunga. Una giornata orribile" sono asserzioni che, penso, non si dovrebbero scrivere mai. Le mostri, non le dici. Ma voi avete trovato dettagli nelle descrizioni che vi dessero realmente l'idea di un esodo veloce, frenetico e di gente in preda al panico? No, lo sapete perché ve lo dice l'autore. Se una giornata è orribile lo evince il lettore da quello che gli hai mostrato, non lo deve precisare l'autore, è un'affermazione pleonastica.
La scena oppressiva all'interno del corpo di polizia ad esempio va già un po' meglio, trasmette delle sensazioni attraverso quello che vede il protagonista.
***
Ora io non so come sia il resto del romanzo, magari la gestione dell'intreccio e i colpi di scena sono ben congegnati, però mi prende lo scoramento e la voglia di proseguire nella lettura scema sempre di più. A dar manforte a queste sensazioni finora ho trovato i personaggi presentati piatti come le descrizioni lette finora, ad esempio di Paran continuo a non capire nulla.