Condivido il tuo pensiero.
Non avevo intenzione di partecipare all'evento, ma capisco anche tutte le problematiche "imprenditoriali" ed organizzative di chi ha progettato l'evento da tanti mesi e non si può permettere cambiamenti radicali... la questione morale è un'altra cosa.
Ognuno si prenderà le sue responsabilità.
in questi casi bisogna essere pragmatici e, lasciatemelo dire, evitare facili e inutili moralismi (sto leggendo di tutto in rete).
Punto primo : la sicurezza.
La gestione della sicurezza è in capo alle autorità locali e alla protezione civile. Se loro dicono che una manifestazione si può fare, io organizzatore la faccio. Naturalmente deve essere garantita la sicurezza e il non-ostacolo per i soccorsi e quindi questo punto lo considero implicito e imprescindibile.
Punto secondo : è opportuno farla? (la manifestazione).
Qua mi piacerebbe leggere meno ipocrisie da parte di moralizzatori pronti a scagliare i loro anatemi a destra e a manca. Io credo che a un povero disgraziato con la casa allagata poco importi se da qualche parte vi sia una fiera, un concerto, una partita di calcio. Il povero disgraziato è disperato perchè ha perso tutto e non sa cosa ne sarà della sua vita domani.
E allora credo (opinione mia ovviamente) che invece di chiudere e fermare tutto per "rispetto" (causando ulteriori danni economici ) sarebbe molto più utile pensare per esempio a una raccolta di offerte all'ingresso di fiere ed eventi vari da devolvere alle vittime dell'alluvione.
L'anno scorso Play 2022 ha contato 40mila visitatori. Se tutti offrissero 50€ sarebbero 2 mln di euro. Invece che dire "poverini" e fare la morale, si rinuncia ad acquistare un gioco e si lascia l'offerta per chi ne ha bisogno.
La solidarietà si fa con i gesti concreti, non con la retorica o con i gesti rispettosi.