Nynaeve
Saggio








Avevo dimenticato di lasciare le mie considerazioni... allora eccole, concise, prolisse e confuse come il vento...
Questo libro mi è piaciuto, non lo boccio, lo metto sotto Trilogia della Città di K fra quelli che ho letto insieme a voi.
Questo libro non mi è piaciuto, lo metto appena sopra L'uomo di Marte fra quelli che ho letto con voi.
sì sono incoerente...
[spoil]perché questa indecisione nel giudizio finale? ho decantato parecchio ed eccomi a scrivere Perché è Sì e Perché è No.
Sì.
l'ambientazione: una terra battuta sempre dal vento, bella idea. un'orda di personaggi che avanzano in cerca di una terra promessa.
linguaggio, tradizioni e conoscenze, si sente il mondo vivo attorno ai personaggi. la parte che ho preferito è stata quella fra i freoli, la serata con il gioco della fiaccola e il combattimento aereo di Erg.
La metafora con la vita. Contrare è vivere. pensavo qualche tempo fa, vedendo un amico di famiglia e accorgendomi di quanto è invecchiato rispetto ai miei ricordi di bambini, che la vecchiaia è un po' un contrare marciando verso l'Estrema vetta... e altri pensieri sugli affetti e le persone che abbiamo accanto, e poi ci lasciano, e la vita scorre e il tempo...
tanti pargoni sono stati fatti con la vita e il tempo, questa è la prima volta che leggo di un paragone con il vento. Questa riflessione che mi ha lasciato sospesa e pensosa per un po' è ciò che mi ha regalato di buono questo libro
No
Prolisso, compiaciuto, alla ricerca continua dell'effetto speciale, una ricerca linguistica continua senza però riuscire a frenarla per non renderla noiosa o superflua. Caracollo mi ha stufato dopo poco, Sveziest con la sua ingenuità e infantilità, il suo rimanere fanciullo per sempre, poteva essere un bello spunto ma si è infranto contro la prepotenza del finale che ha fatto franare ogni cosa.
pensavo che avrebbero tutti incontrato la morte, la Nona Forma, il ritorno all'inizio mi ha infastidito, come una dichiarazione sulla mancanza di senso riguardo tutto quello che era accaduto prima?
La delusione più grande l'ha scatenata la profezia di Caracollo. a meno della metà del libro già sapevo che sarebbero morti tutti tranne lo scriba... ma che noia...
Le derive filosofiche... la riflessione sulla vita e la morte va bene, il Fantasy come tanti altri generi dovrebbe portarla, ma velata e dominata dalla narrazione. almeno a me piace così.[/spoil]
Questo libro mi è piaciuto, non lo boccio, lo metto sotto Trilogia della Città di K fra quelli che ho letto insieme a voi.
Questo libro non mi è piaciuto, lo metto appena sopra L'uomo di Marte fra quelli che ho letto con voi.
sì sono incoerente...
[spoil]perché questa indecisione nel giudizio finale? ho decantato parecchio ed eccomi a scrivere Perché è Sì e Perché è No.
Sì.
l'ambientazione: una terra battuta sempre dal vento, bella idea. un'orda di personaggi che avanzano in cerca di una terra promessa.
linguaggio, tradizioni e conoscenze, si sente il mondo vivo attorno ai personaggi. la parte che ho preferito è stata quella fra i freoli, la serata con il gioco della fiaccola e il combattimento aereo di Erg.
La metafora con la vita. Contrare è vivere. pensavo qualche tempo fa, vedendo un amico di famiglia e accorgendomi di quanto è invecchiato rispetto ai miei ricordi di bambini, che la vecchiaia è un po' un contrare marciando verso l'Estrema vetta... e altri pensieri sugli affetti e le persone che abbiamo accanto, e poi ci lasciano, e la vita scorre e il tempo...
tanti pargoni sono stati fatti con la vita e il tempo, questa è la prima volta che leggo di un paragone con il vento. Questa riflessione che mi ha lasciato sospesa e pensosa per un po' è ciò che mi ha regalato di buono questo libro
No
Prolisso, compiaciuto, alla ricerca continua dell'effetto speciale, una ricerca linguistica continua senza però riuscire a frenarla per non renderla noiosa o superflua. Caracollo mi ha stufato dopo poco, Sveziest con la sua ingenuità e infantilità, il suo rimanere fanciullo per sempre, poteva essere un bello spunto ma si è infranto contro la prepotenza del finale che ha fatto franare ogni cosa.
pensavo che avrebbero tutti incontrato la morte, la Nona Forma, il ritorno all'inizio mi ha infastidito, come una dichiarazione sulla mancanza di senso riguardo tutto quello che era accaduto prima?
La delusione più grande l'ha scatenata la profezia di Caracollo. a meno della metà del libro già sapevo che sarebbero morti tutti tranne lo scriba... ma che noia...
Le derive filosofiche... la riflessione sulla vita e la morte va bene, il Fantasy come tanti altri generi dovrebbe portarla, ma velata e dominata dalla narrazione. almeno a me piace così.[/spoil]