Sembra che ultimamente le case editrici italiane propendano più per la seconda opzione: aspettare che il pubblico abbia giocato il gioco e lo abbia apprezzato.
Forse questo riduce il rischio di produrre un gioco e vederlo fallire miseramente con conseguente perdita economica. Ma c'è anche il fattore tempo: un gioco ormai molto conosciuto, già comprato dai più in altra lingua, verrà comprato anche in italiano?
Che ne pensate?
Forse questo riduce il rischio di produrre un gioco e vederlo fallire miseramente con conseguente perdita economica. Ma c'è anche il fattore tempo: un gioco ormai molto conosciuto, già comprato dai più in altra lingua, verrà comprato anche in italiano?
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