Buongiorno a tutti.
All'alba dei 35 anni e dopo qualche esperienza povera negli anni passarti mi sono approcciato ai libri game moderni, iniziando a leggerne uno tra i meglio recensiti, "Le fatiche di Autolico".
Ora, non so se sto sbagliando io l'approccio e certamente non vorrei urtare la sensibilità di nessuno, men che meno dell'autore che potrebbe tranquillamente leggere questo mio messaggio dato che l'ho visto molto presente sui social.
Ma è normale che il caso sia così tanto preponderante?
Cioè, mi spiego meglio.
La meccanica presente è una sola, che poi viene utilizzata per diverse scopi.
La maggior parte delle volte viene usata negli scontri.
Si tirano 2 dadi e il numero risultante si somma all'abilità ad esempio di prodezza di Autolico, che inizialmente è 5.
Dato che il risultato più basso del lancio di 2 dadi è 2 e quello più alto è 12, si va da unimimo di 7 punti a un massimo di 17.
Significa che le statistiche del personaggio contano solo per il 30%, tutto il resto è fortuna (o sfortuna, il più delle volte).
Certo con l'incremento delle caratteristiche e dei modificatori la situazione migliora e la caratteristica di resistenza parte da 10, ma l'alea rimarrà sempre di molto preponderante.
Ve lo dico perché la sensazione che sto avendo nella lettura del libro è di frustrazione.
Anche perché la maggior parte delle sfide non sono un "o vinci qualcosa o non vinci nulla" ma:
Quando va bene sono un "o non vinci nulla o ti porto via cose" (magari appena ottenute, magari importanti).
Il che impedisce o rende difficoltoso avere l'idea di progressione e crescita del personaggio.
Quando va male invece sono un "o sopravvivi o muori male", oppure "o muori male o crepi malissimo".
E le sfide dove di muore male sono tante e soprattutto con un poco di esperienza, sono evidenti.
Non c'è mai un modo per salvarsi o una seconda possibilità, è sempre troppo tardi.
Insomma, il punto è che per non ricominciare il libro ad ogni morte ed evitare di proseguire più come un pezzente che come un eroe, ad ogni morte ricominci dal paragrafo precedente e non dall'inizio del libro, sperando in un tiro dadi migliore.
Ma a questo punto che senso ha tirare i dadi se so benissimo che se sono sfortunato crepo e l'unico modo per andare avanti è tirare ancora i dadi fino a che non sono sufficientemente fortunato?
..non tiro i dadi e proseguo nella storia..
..ma allora perché "devo" leggere un libro game se leggo senza giocare?
Dove sbaglio?
Perdonatemi la franchezza
Provero a leggere ancora un po Autolico, poi passerò a Jekyll and Hyde e vediamo come si mette