Argomento leggero e un po' filosofeggiante... ? Anche se gioco rarissimamente ai giochi di carte "classici" (praticamente conosco solo Scala 40, anni fa avevo imparato Briscola ma non mi ricordo nemmeno più... ?), ho più volte avuto l'impressione che a questi ultimi si tende a fare tantissime partite una dietro l'altra in modo molto spontaneo, quasi "obbligato", mentre con giochi moderni di pari velocità e complessità (es. Sushi Go, Coloretto ecc.) questo meccanismo è meno percepibile. Voglio dire, il tavolino da bar col gruppetto di vecchietti (ma non solo) che giocano intere mezze giornate a Briscola e derivati è uno stereotipo assolutamente realistico, ma perché accade meno coi "nostri" giochi, per quanto egualmente rapidi? La mia ipotesi è che si tratti di un meccanismo puramente psicologico, anche se difficile da spiegare a chiare lettere. Forse il gioco di carte classico è più legato alla mancanza di alternative: si gioca a Briscola e/o Scala 40 e basta, spesso non c'è l'idea base di poter fare altro, mentre noi goblin abbiamo la tanto discussa "bulimia" e difficilmente immaginiamo di giocare giornate intere allo stesso gioco, specialmente se dura 5 minuti!
Ditemi la vostra...

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