nella gnomica la contrazione e il sottointeso val più di ogni altro aspetto.
Honor Vita è sicuramente la forma migliore in assoluto specie se come credo è il motto di qualche capitolo o truppa.
Il problema è che in effetti Honor Vita da luce a più equivoci di quanto sia lecito sottointendere.
per farla breve due nominativi in contrapposizione possono avere un senso ma due nominativi in giustapposizione creano più dubbi che altro.
fermo restando che è corretto, forse sarebbe il caso di inserire un possessivo, e qui dipende a cosa vuoi dare risalto.
se vuoi sottolineare onore per un latino suonerebbe meglio Honor mea vita o honor vita mea, il primo più di epoca cristiana il secondo più classico
se vuoi dare risalto a vita allora meus (maschile, honor è maschile nn ricordo) honor vita, oppure honor meus vita con le stesse indicazioni di sopra.
Ora suona molto meglio la versione classica di entrambe le soluzioni la seconda Honor meus vita richiede una stacco, una sorta di pausa innaturale che sarà carissima a Cicerone (fortunatam Romam) ma ad un romano poteva anche dare il voltastomaco.
la pausa innaturale deriva dalla dieresi dopo l'anapesto di honor meus (ossia la sequenza metrica delle due parole) e sull'obbligo di far cadere l'accento metrico sul dittongo di meus. Il successivo vita non ha la forza metrica per sostenere il precedente anapesto e quindi sembra mancare qualcosa a noi per intuizione a loro per natura.
Dunque io metterei Honor vita mea
perdonato la parte un po più tecnica ma le mie reminiscenze sono più fresche e dettate da 10 anni di studi di lingue morte... ho avuto un goccio di nostalgia.
Chiedo venia per lo slancio
Ola