Visti i tiepidi riscontri post Essen/Lucca, prima di acquistarlo ho temporeggiato. Tuttavia, dopo avere letto il regolamento per l'ennesima volta, mi sono convinto. E meno male.
Premetto che a me piacciono i giochi eleganti, evocativi e con grande interazione indiretta, in cui non puoi permetterti di perdere d'occhio gli altri giocatori.
A fronte di pochissime regole, di un flusso di gioco lineare e di un setup pressoché fisso (cambiano solo l'ordine di uscita delle tessere impresa e lo spazio Excalibur), le variabili da tenere in considerazione sono tante e non è possibile fare due partite uguali: anche giocando sempre con le stesse persone! E' necessario anticipare le mosse degli avversari e reagire tempestivamente, quindi fissarsi in strategie sempre uguali di partita in partita è facilmente intuibile e controproducente. Anche in due giocatori, dove diventa un botta e risposta in cui ogni minima distrazione si paga cara.
Esempio: nella prima partita a 2 giocatori, già ad inizio partita avevo deciso che mi sarei impiegato per apprendere la virtù Forza, che prevede 5 carte nemico, oltre ad uno scudiero al seguito. Quindi:
- nel primo turno vado nelle terre lontane e guadagno la prima carta nemico;
- nel secondo turno ottengo allo stesso modo non 1, ma 2 carte nemico, grazie al favore di Tristano, sottratto al mio avversario;
- concludo il turno recandomi da Artù per massimizzare i punti che avrei ottenuto raggiungendo la tanto agognata virtù, sicuro che subito dopo avrei guadagnato gli ultimi 2 nemici che mi servivano, grazie al precedente favore di Tristano.
- e invece? Il mio avversario mi ruba il favore di Tristano. Così mi impedisce di ottenere, nello stesso turno, le 2 carte nemico che mi servivano.
- risultato: ho perso un turno per ottenere tale virtù, accumulando armi che non sono arrivato ad usare nelle imprese contro il drago, perché il mio avversario si era armato meglio nei turni precedenti: e così, mentre io mi armavo, lui andava ad affrontare il drago.
Da questa descrizione, potrete notare come mi sia lasciato facilmente trasportare dall'ambientazione, che nonostante la "calcolosità" del gioco (forse un pelo pesante, specie in due giocatori, vista l'informazione completa che caratterizza il titolo), non ha bisogno di miniature o segnalini sagomati per emergere (con un po' di fantasia). In tal senso è geniale il percorso del Graal, l'elemento meccanicamente più originale, perfettamente integrato col resto del gioco e fondamentale elemento di tensione fra i giocatori: inseguire qualcosa che forse non esiste può dare parecchie soddisfazioni.
Da approfondire Morgana: sfruttarne il potere al momento sbagliato credo possa fare la differenza fra vittoria e sconfitta.
Uniche pecche, pur nell'ottima ergonomia di gioco e nella qualità dei materiali (bellissimo il tabellone, spessi e lucidi i segnalini), sono gli adesivi da applicare sui dischi e l'utilizzo delle carte: gli adesivi sono di carta scadente (non plastificati, come ad esempio quelli di TTA) e dozzinali, mentre le carte hanno delle meravigliose illustrazioni: peccato che si tengano sempre a faccia in giù per facilitarne la consultazione in base al colore, identificabile solo dal retro. Magari una cornice interna del colore corrispondente avrebbe reso più giustizia al bravo illustratore.
Premetto che a me piacciono i giochi eleganti, evocativi e con grande interazione indiretta, in cui non puoi permetterti di perdere d'occhio gli altri giocatori.
A fronte di pochissime regole, di un flusso di gioco lineare e di un setup pressoché fisso (cambiano solo l'ordine di uscita delle tessere impresa e lo spazio Excalibur), le variabili da tenere in considerazione sono tante e non è possibile fare due partite uguali: anche giocando sempre con le stesse persone! E' necessario anticipare le mosse degli avversari e reagire tempestivamente, quindi fissarsi in strategie sempre uguali di partita in partita è facilmente intuibile e controproducente. Anche in due giocatori, dove diventa un botta e risposta in cui ogni minima distrazione si paga cara.
Esempio: nella prima partita a 2 giocatori, già ad inizio partita avevo deciso che mi sarei impiegato per apprendere la virtù Forza, che prevede 5 carte nemico, oltre ad uno scudiero al seguito. Quindi:
- nel primo turno vado nelle terre lontane e guadagno la prima carta nemico;
- nel secondo turno ottengo allo stesso modo non 1, ma 2 carte nemico, grazie al favore di Tristano, sottratto al mio avversario;
- concludo il turno recandomi da Artù per massimizzare i punti che avrei ottenuto raggiungendo la tanto agognata virtù, sicuro che subito dopo avrei guadagnato gli ultimi 2 nemici che mi servivano, grazie al precedente favore di Tristano.
- e invece? Il mio avversario mi ruba il favore di Tristano. Così mi impedisce di ottenere, nello stesso turno, le 2 carte nemico che mi servivano.
- risultato: ho perso un turno per ottenere tale virtù, accumulando armi che non sono arrivato ad usare nelle imprese contro il drago, perché il mio avversario si era armato meglio nei turni precedenti: e così, mentre io mi armavo, lui andava ad affrontare il drago.
Da questa descrizione, potrete notare come mi sia lasciato facilmente trasportare dall'ambientazione, che nonostante la "calcolosità" del gioco (forse un pelo pesante, specie in due giocatori, vista l'informazione completa che caratterizza il titolo), non ha bisogno di miniature o segnalini sagomati per emergere (con un po' di fantasia). In tal senso è geniale il percorso del Graal, l'elemento meccanicamente più originale, perfettamente integrato col resto del gioco e fondamentale elemento di tensione fra i giocatori: inseguire qualcosa che forse non esiste può dare parecchie soddisfazioni.
Da approfondire Morgana: sfruttarne il potere al momento sbagliato credo possa fare la differenza fra vittoria e sconfitta.
Uniche pecche, pur nell'ottima ergonomia di gioco e nella qualità dei materiali (bellissimo il tabellone, spessi e lucidi i segnalini), sono gli adesivi da applicare sui dischi e l'utilizzo delle carte: gli adesivi sono di carta scadente (non plastificati, come ad esempio quelli di TTA) e dozzinali, mentre le carte hanno delle meravigliose illustrazioni: peccato che si tengano sempre a faccia in giù per facilitarne la consultazione in base al colore, identificabile solo dal retro. Magari una cornice interna del colore corrispondente avrebbe reso più giustizia al bravo illustratore.