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Ma sai che Imhotep e' proprio un bel giochino...non me l'aspettavo.Sembra molto divertente.
Mi ricorda Egizia per i punti nella costruzione della piramide etc...diciamo che Egizia e' un gioco piu' complesso.
Beh i giochi sull'antico Egitto hanno sempre un notevole fascino.
L'ambientazione, e il fatto che nel gioco si costruiscono 'davvero' i monumenti, è stato ciò che mi ha spinto verso Imhotep. Io mi ci diverto, ovviamente considerandolo per quel che è, cioè un family/filler.
Approfitto del tuo messaggio per linkare tutti i nuovi contenuti di questo lunedì: qui metto il video con l'esempio di gioco, mentre seguendo questo link trovate il video con il mio parere e seguendo quest'altro link trovate la mia recensione.
Anch'io sarei curiosa di capire se ci sono grosse differenze fra questo e la versione Duel.
Mi sembra ci sia un'espansione di Imhotep, ma non so di quale dei due.Devo controllare
Imhotep: The Duel è nella mia wishlist da tanto tempo, prima o poi me lo procurerò. L'unica espansione che conosco è A New Dynasty ed è per il gioco 'normale'.
L'elemento fortuna permea il gioco in ogni suo aspetto: è uno dei motivi per cui due esperienze possono essere tanto diverse. Oltre al fatto che le missioni risolte da noi non hanno mai portato all'ottenimento di alcuna arma ma solo di denaro e poco altro (denaro che spendevamo per curare le ferite), c'è anche il fatto che quando si visita il mercato per fare acquisti si è sempre in balia del fato: si devono scoprire 7 carte dal mazzo mercato e può benissimo succedere che nessuna sia un'arma. Questa è un'altra regola che cambierò quando e se ci rigiocherò: il mazzo mercato dovrebbe essere liberamente consultabile e ogni carta liberamente acquistabile in ogni momento.Non può invece essere, visto che di un'unica campagna si parla, che uno ha trovato gli oggetti più utili all'inizio, che quindi hanno facilitato alcuni passaggi facendo avanzare soldi da investire in cose che facilitavano i successivi e così via, mentre l'altro non è stato così fortunato? Confrontando le mie 2 campagna di Tainted Grail ad esempio ho visto l'enorme differenza che fa trovare o meno una corazza e un'arma all'inizio.
Una partenza fortunata o sfortunata può pesare enormemente sulla prosecuzione di una campagna (un pò come nei primi Civilization di Sid Maier su Amiga e PC, dove se finivi per iniziare su un'isola piccola ti conveniva abbandonare la partita perché non c'era verso di farcela).
Sarei poi curioso di sapere, LaMascheraRiposta, cosa ne pensi di Near and Far, se l'hai giocato, per capire come rapportarmi alle tue sensazioni.
Mi piace molto Near and Far! Ho giocato due volte la campagna e ho fatto anche una serie di partite in modalità personaggio. È un gioco estremamente diverso da Sleeping Gods: competitivo, più strutturato, molto meno dipendente dall'alea. Lo preferisco mille volte a Sleeping Gods. Quest'ultimo sembra una storia interattiva che ogni tanto viene (inopinatamente) interrotta da qualche meccanica ostativa; Near and Far è un eurogame in cui di quando in quando si legge una storia.
Mosè