acidshampoo
Onnisciente





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Una piacevole sorpresa.
Fra i giochi di piazzamento lavoratori di Rosenberg è quello dal regolamento più semplice, anche più di Alle Porte di Loyang a cui in parte si rifà. Il gioco è tutto un comprare ortaggi (di cinque tipi), acquistare serre (di varie dimensioni e con vincoli di coltivazione), piantare gli ortaggi e una volta germogliati raccoglierli. Si possono anche acquistare carte speciali con un effetto discretamente forte (permanente o one-shot) e condividerne l'effetto con uno dei vicini. Ce ne sono più di 50 (in cinque set) ma se ne usano solo 5 per partita. Tutto questo per soddisfare le richieste della fase turismo. La cornice dei punti infatti non è altro che una sequenza di tavoli con richieste crescenti. E a fine turno si andrà avanti fino a che si riescono a pagare i tavoli. Semplice, elegante, molto accattivante, discretamente teso, forse un po' poco vario visto che alla fine è un gioco di ottimizzazione. L'interazione fra i giocatori è data da caselle a piazzamento unico e appunto dalle carte condivisibili. E' un gioco che ti strizza l'occhio ma che non perdona. Dover ottimizzare tutto in vista della tesissima fase turismo non è uno scherzo. Pur non essendo un capolavoro (manca forse di un livello di gioco ulteriore), è un titolo che secondo me rischia di avere successo traghettando dei giocatori occasionali (ma motivati) agli altri giochi di Rosenberg. Diciamo che è un Rosenberg più piacione del solito.
Il gioco ha ovviamente una modalità in solitario, a cui si aggiunge un mazzo per la modalità campagna e ha anche la variante per inserire eventi di inizio turno (fin troppo casuali e imprevedibili).
Fra i giochi di piazzamento lavoratori di Rosenberg è quello dal regolamento più semplice, anche più di Alle Porte di Loyang a cui in parte si rifà. Il gioco è tutto un comprare ortaggi (di cinque tipi), acquistare serre (di varie dimensioni e con vincoli di coltivazione), piantare gli ortaggi e una volta germogliati raccoglierli. Si possono anche acquistare carte speciali con un effetto discretamente forte (permanente o one-shot) e condividerne l'effetto con uno dei vicini. Ce ne sono più di 50 (in cinque set) ma se ne usano solo 5 per partita. Tutto questo per soddisfare le richieste della fase turismo. La cornice dei punti infatti non è altro che una sequenza di tavoli con richieste crescenti. E a fine turno si andrà avanti fino a che si riescono a pagare i tavoli. Semplice, elegante, molto accattivante, discretamente teso, forse un po' poco vario visto che alla fine è un gioco di ottimizzazione. L'interazione fra i giocatori è data da caselle a piazzamento unico e appunto dalle carte condivisibili. E' un gioco che ti strizza l'occhio ma che non perdona. Dover ottimizzare tutto in vista della tesissima fase turismo non è uno scherzo. Pur non essendo un capolavoro (manca forse di un livello di gioco ulteriore), è un titolo che secondo me rischia di avere successo traghettando dei giocatori occasionali (ma motivati) agli altri giochi di Rosenberg. Diciamo che è un Rosenberg più piacione del solito.
Il gioco ha ovviamente una modalità in solitario, a cui si aggiunge un mazzo per la modalità campagna e ha anche la variante per inserire eventi di inizio turno (fin troppo casuali e imprevedibili).