acidshampoo
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A volte sento il bisogno di disintossicarmi un po' dai giochi da tavolo. E qual è il miglior modo? Leggersi un libro? Guardare un film? No, giocare solo ai giochi di Knizia.
Questo è uno di quei periodi. Mi sono appena comprato questa nuova edizione di uno dei giochi di aste che amo di più fra quelli del Doc e ne approfitto per segnalarlo, anche perché le vecchie edizioni erano esauritissime da anni. Quel gioco che fu Traum Fabrick, poi Dream Factory, ora è Hollywood Golden Age. A poco più di trenta euro un gioco dalla componentistica veramente sontuosa, per materiali e illustrazioni davvero belle, fra attori, registi e film reali. Il titolo in questione si basa appunto sulle aste, declinate in maniera molto interessante. In pratica abbiamo dei progetti di film da completare, di vari generi e di diversa ambizione. Ogni copione richiederà attori, registi, maestranze (cameraman, sarte, musicisti) e guest star opzionali per spingerne in su il valore. Durante il gioco saranno messi all'asta diversi pacchetti dal valore variabile, perché i vari attori/registi/tecnici hanno appunto un valore che va da meno una a più tre stelle. Da Charlie Chaplin a Hitchicok passando per Audrey Hepburn, Marilyn Monroe, Orson Welles, per arrivare a Charlton Heston, Ingrid Bergman, Greta Garbo, Clark Gable e tanti altri. Oltre alle aste ci sono momenti in cui le tessere verranno draftate, con un vantaggio per chi riuscirà ad essere il primo di turno. Il gioco si basa su un'economia interna: in pratica tutto quello che pagheremo andrà diviso per riempire le tasche degli altri giocatori e non ci sarà mai una rendita (non come in Modern Art o Medici, per dire). Una volta completato un film calcoleremo il suo valore e questo ci darà punti alla fine. Ma coi film che completeremo potremo concorrere all'assegnazione di premi Oscar, divisi per genere e assegnabili anche per altri fattori (ci sono pure 10 punti per un Razzie al film più brutto).
Chi ha amato Modern Art non può non amare questo gioco, quindi lo straconsiglio. Ha la forgia di un classico intramontabile, è per una volta un Knizia molto ambientato ed è uno di quei giochi che fa sempre strapiacere tirar fuori dallo scaffale.
Questo è uno di quei periodi. Mi sono appena comprato questa nuova edizione di uno dei giochi di aste che amo di più fra quelli del Doc e ne approfitto per segnalarlo, anche perché le vecchie edizioni erano esauritissime da anni. Quel gioco che fu Traum Fabrick, poi Dream Factory, ora è Hollywood Golden Age. A poco più di trenta euro un gioco dalla componentistica veramente sontuosa, per materiali e illustrazioni davvero belle, fra attori, registi e film reali. Il titolo in questione si basa appunto sulle aste, declinate in maniera molto interessante. In pratica abbiamo dei progetti di film da completare, di vari generi e di diversa ambizione. Ogni copione richiederà attori, registi, maestranze (cameraman, sarte, musicisti) e guest star opzionali per spingerne in su il valore. Durante il gioco saranno messi all'asta diversi pacchetti dal valore variabile, perché i vari attori/registi/tecnici hanno appunto un valore che va da meno una a più tre stelle. Da Charlie Chaplin a Hitchicok passando per Audrey Hepburn, Marilyn Monroe, Orson Welles, per arrivare a Charlton Heston, Ingrid Bergman, Greta Garbo, Clark Gable e tanti altri. Oltre alle aste ci sono momenti in cui le tessere verranno draftate, con un vantaggio per chi riuscirà ad essere il primo di turno. Il gioco si basa su un'economia interna: in pratica tutto quello che pagheremo andrà diviso per riempire le tasche degli altri giocatori e non ci sarà mai una rendita (non come in Modern Art o Medici, per dire). Una volta completato un film calcoleremo il suo valore e questo ci darà punti alla fine. Ma coi film che completeremo potremo concorrere all'assegnazione di premi Oscar, divisi per genere e assegnabili anche per altri fattori (ci sono pure 10 punti per un Razzie al film più brutto).
Chi ha amato Modern Art non può non amare questo gioco, quindi lo straconsiglio. Ha la forgia di un classico intramontabile, è per una volta un Knizia molto ambientato ed è uno di quei giochi che fa sempre strapiacere tirar fuori dallo scaffale.