Intanto ti ringrazio per l'interessante discussione, perché non c'è bianco o nero ma tante sfumature, e più ne conosci più hai consapevolezza di quanto ti circonda e arricchisci coscienza e conoscenza.
Rayden":2bj0d0fu ha scritto:
Uhm... secondo me hai un'idea molto utopistica (o ingenua) del concetto di mercato, oppure vorresti che il Mercatino della Tana non sottostesse alle normali leggi dei mercati.
Sì, sì, sì :rolleyeZ:
Rayden":2bj0d0fu ha scritto:
Primo: pensare che uno vende un gioco "per far del bene agli altri" e non per guadagnarci il più possibile come sempre accade quando qualcuno vende qualcosa in quasiasi ambito, è romantico ma è fuori dalla realtà.
Non capisco cosa ci sia di sbagliato a vendere e comprare ad un prezzo equo, non per far del bene ma nemmeno per guadagnarci (in fondo è un usato, non un lavoro!). Se io ho un gioco che voglio vendere e secondo me vale X, perché venderlo a X+25%, poi X+20%, ... ?
Rayden":2bj0d0fu ha scritto:
Secondo: "se un gioco vale X"... ma chi lo decide quant'è questa X? Un gioco usato non ha un prezzo ufficiale, e non è neanche pensabile che lo abbia, perché dipende da una quantità sterminata di fattori, tra cui la valutazione delle effettive condizioni, spesso soggettivi.
Vero, ma mi pare che dalle risposte in questo topic ci siano molti punti comuni, quindi una stima plausibile non è utopia...
Rayden":2bj0d0fu ha scritto:
Terzo: ammesso e non concesso che un gioco valga X, se a me piace molto (oppure lo voglio in quell'edizione particolare del 1997, perché mi piace di più la grafica rispetto a quella successiva del 1998), lo pagherò volentieri più di X. E perché un venditore dovrebbe vendermelo a meno, se io sono disposto a pagarlo di più?
Nel valore X che dai ci può essere una componente soggettiva legata a gusti, sentimenti, storia, ecc. ma sarà comunque minima nella stragrande maggioranza dei casi, altrimenti si cade nel collezionismo. Io mi chiederei: perché devo pagarlo di più del suo reale valore?
Rayden":2bj0d0fu ha scritto:
Ti sbagli. L'acquirente ha un potere enorme, al quale il venditore non può far altro che sottostare: quello di decidere se acquistare o meno. È grazie a questo che il gioco si fa interessante!
Certo, ma non ha un potere "diretto" di contrattazione. Se utopisticamente esistesse una "coscienza acquirente comune" allora sì l'acquirente avrebbe un peso maggiore e stai tranquillo che il venditore non avrebbe modo di fare giochi sul prezzo.
Pensa invece ad un'asta in cui il venditore chiede un prezzo base e poi arrivano le offerte (come e-bay): credi che in questo caso il venditore metterebbe il prezzo che avrebbe messo nel mercatino? Secondo te ci guadagnerebbe comunque?
Rayden":2bj0d0fu ha scritto:
Addirittura una perversione??? Io la vedo come una bella regola di un bel gioco. Guarda un po' com'è vario il mondo! :lol:
Certo, sono punti di vista: se uno trae divertimento/sfida dal proporre prezzi volutamente molto alti per poi ribassarli man mano se le cose vanno male, per me è una visione perversa di un mercatino dell'usato, ma è solo la mia opinione.
Rayden":2bj0d0fu ha scritto:
JackBurton":2bj0d0fu ha scritto:
Sarò ingenuo, ma se io metto in vendita un gioco è perché voglio venderlo e presto (per comprarne di nuovi), non perché voglio guadagnarci sul valore effettivo
Beh, ci sono anche delle vie di mezzo: "quel gioco mi piace, ma non lo gioco mai... vorrei venderlo, sono indeciso... in fondo preferisco tenermi il gioco piuttosto che i pochi spiccioli che ci ricaverei... a meno che non riesca a venderlo abbastanza bene da poterci comprare quell'altro gioco che vorrei... in tal caso, forse avrebbe senso venderlo..."
In poche parole ho un gioco che vale X ma X non mi è sufficiente né a comprare quel nuovo gioco né a separarmene, allora lo cerco di vendere a X + 25% (almeno direi) e se trovo un boccalone/uno che ci tiene particolarmente/uno che ha fretta di comprare/ecc. ho fatto il colpaccio; continuo a vedere questo comportamento come perverso.