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ASPETTATIVE: non è il mio genere sicuramente quindi mi dovrà sorprendere per farmi restare appiccicato alla lettura, il fatto che l'abbia proposto Glokta ha già una decina di punti di partenza
ASPETTATIVE
Si rivelera' un silone duro e puro? Io credo di si', tra quelli di questa sestina, mi sembrava decisamente il piu' debole. Ma magari se l'autore non ha subito completamente il lavaggio del cervello statunitense potrebbero esserci piacevoli sorprese.
ASPETTATIVE
Per me la miglior sestina finora espressa, un paio di autori internazionali di grande levatura, due saggi di livello e due opere prime, che forse mi sembravano un po' più deboli, ma avevano il loro perchè.
Non sono assolutamente d'accordo con @Obione : Il Simpatizzante era sicuramente il peso massimo, e non lo conferma solo il Premio Pulitzer per la Narrativa (per me il miglior premio riconoscimento letterario), ma la critica in generale.
All'epoca lo comprai senza alcun indugio, ma per i troppi arretrati e il poco tempo stava ancora lì a prendere polvere, anche se più volte l'avevo preso in mano per cominciarlo, preferendogli poi qualcos'altro.
Non ho particolare aspettative sulla trama, perchè salto le quarte di copertina e i paragrafi di critica dove accennano alla storia a piè pari, per non rovinarmi alcuna sorpresa.
P.S. Unico rammarico che alcuni 'duri e puri' della narrativa fantasy/fantascienza si siano sottratti...
P.S.2 Nessun commento invece su chi ha giudicato i libri poco interessanti e 'noiosi' a prescindere.
L'aver vinto il Premio Pulitzer per la Narrativa ed avere un tema a me estraneo sono stati i motivi per abbattere il muro delle solite letture che ritengo 'sicure'. Sono molto curioso ma rimango comunque diffidente...
Le mie aspettative sono molto lacunose (come al solito ). Non conoscevo l'autore, non ho idea di cosa sia o di cosa tratti e non ho voluto approfondire apposta per leggerlo senza preconcetti. Ho giusto visto che il tipo ha vinto sto Pullizzèr (ma che è, si mangia?)...magari vuol dire che è pure bravo a scrivere
ho proposto la febbre, il simpatizzante e la linea del colore perchè volevo proporre uno sguardo sul mondo contemporaneo. anzi più sguardi. in più con 2 autori italiani su 3, di quelli che magari vengono letti pochino o snobbati.
mi pare di aver fatto un percorso simile a quello di @arwen67 , anche per cambiare un po' dalle solite tematiche lette qui.
visto che il simpatizzante ha vinto un pulitzer, spero che per una volta un premio voglia dire qualcosa per un libro. spero non sia un mattonazzo, che sia godibile e che dia un punto di vista diverso dal solito su alcuni fatti storici, tanto più che è scritto da un profugo vietnamita trasferito negli Usa, e che quindi può dare un taglio particolare al libro.
mi spiace solo per chi giudica, senza averne letto uno, una sestina "noiosa" a prescindere.
ASPETTATIVE: non è il mio genere sicuramente quindi mi dovrà sorprendere per farmi restare appiccicato alla lettura, il fatto che l'abbia proposto Glokta ha già una decina di punti di partenza
sono arrivato al 20%, libro abbasta "denso", va letto con calma e occorre prestare bene attenzione ad ogni singola riga.
I dialoghi sono inseriti nella narrazione senza che vi siano segni grafici di riconoscimento e questo è un po' fastidioso.
Per ora la tri-divisione del protagonista - vietnamita, americana e
spia nord vietnamita
mi pare resa bene. così come le difficoltà di adattamento negli usa, aiutato nella narrazione anche da altri personaggi.
come detto in chat, libro finito. e per me è stato un gran bel libro, uno dei migliori letti negli ultimi anni, se non il migliore.
Inizia con la caduta di Saigon in pratica, un evento ormai quasi assurto nella leggenda. gli elicotteri sui tetti, il caos nelle strade, la caduta del mito dell'invincibilità americana, e la fine della sua innocenza, se mai c'era stata.
In realtà questo libro più che essere una spy story, o una storia di guerra, è un'incursione spietata nel SE', ben rappresentata dalle due (o tre) anime del protagonista. Bisogna dire subito che vi sono parecchi debiti nei confronti di Cuore di Tenebra e di Apocalypse Now....
Un libro che è anche un viaggio e che racconta cosa succede ai rifugiati fuggiti dal VietNam, il loro ambientarsi in america, i problemi di cultura e di società.
Un'opera che finalmente distoglie dalla visione americanocentrica del Vietnam (che è un paese, prima che una guerra), e ci mostra la faccia nascosta della luna.
Ma poi si ritorna sempre all'esame del SE', del doppio (reso ancora più profondo dal fatto che il protagonista è un "bastardo", non abbastanza vietnamita, non abbastanza europeo, non abbastanza americano, e poi non abbastanza fedele alla causa della riconquista e non abbastanza comunista), della scelta (che non è mai giusto o sbagliato ovviamente, ma tra più o meno grigio, se non addirittura tra un "giusto" e un altro "giusto")
Ed ad un certo punto diventa una discesa
nella follia come catarsi
Infine la chiusura
in una boat people. E' li che si sublimano tutte le azioni umane?........
Pensavo fosse un libro di spionaggio come mostrato in copertina, ma no, è la storia di un uomo vietnamita che racconta la sua immigrazione in America dopo la guerra del Vietnam.
Aspettative
Spero che il testo mantenga uno stile scorrevole e che mi dia uno sguardo su un aspetto dell'attualità che non conosco. Di recente ho letto Il libro di un uomo solo sulla Cina di Mao e gli anni successivi, molto pesante ma pieno di scene interessanti. Spero in meno pesantezza ma altrettanta ricchezza
ASPETTATIVE:
Credo che sia stato il mio primo pulitzer e il tema - a me sconosciuto - sembrava offrirmi un buono spazio per la voglia di provare cose nuove/generi nuovi.
RISULTATO:
Libro tutt'altro che facile, visto che l'ho "trascinato" per oltre un mese dopo più due anni dove, avendo ripreso il piacere della lettura, macinavo a velocità ben più sostenute. Libro non facile visti i temi trattati, la prosa non molto lineare (mi associo per il discorso dei dialoghi) e in generale per l'intreccio che trova secondo me un vero riscatto nel finale dove si rileggono tutte le carte, mentre la parte centrale - pur nella sua importanza per l'economia del racconto - per me si perde un po' via.
In generale un ottimo titolo per il quale ringrazio chi lo ha segnalato; non risparmia critiche né all'america né alla madre patria e credo che il suo più grande merito sia offrire un punto di vista a 360° che mi ha dato la possibilità di conoscere alcuni passaggi storici/culturali che proprio mi mancavano.
Note a margine: alcuni passaggi sono molto poetici nell'analisi dell'io diviso del protagonista e lasciano parecchio spazio alla riflessione su quanto la nostra società sbandieri il fatto di essere inclusiva, mentre in realtà spesso lo è solo con chi si adatta a certi canoni estetici/morali. Promosso.
Fra l'altro attualissimo, mette in tavola le innumerevoli contraddizioni americane e tratta i più svariati temi con un linguaggio a tratti davvero ispirato.
Sicuramente uno dei migliori titoli letti qui nel gruppo
Un libro che arricchisce, che ha meritato il Pulitzer all'autore, ma anche un romanzo faticoso.
Sono contenta di averlo letto per lo sguardo insolito su un conflitto che studiamo sempre dal punto di vista degli Stati Uniti.
Non apprezzo quando gli autori scelgono di creare un disagio, non ne vedo molto l'utilità, cioè non mi è parso che aver reso faticosi i dialoghi privandoli di segni grafici abbia contribuito all'immersione.
Tutto il resto: pensieri diretti liberi del protagonistae sue analisi a posteriori della vicenda hanno contribuito invece a farmi interessare a lui e a farmi capire il suo conflitto.
Citazione preferita
"Che cosa fanno le persone che lottano contro il potere, quando lo conquistano? che cosa fa un rivoluzionario, quando la rivoluzione trionfa?"
Libro finito qualche settimana fa, mi sono preso un po' di tempo per scrivere. Il libro mi ha colpito positivamente, l'ho consigliato anche ad altri lettori. Non pensavo fosse così bello e scorrevole nonostante la tematica toccata. Il mio problema rimane con l'impaginazione dei dialoghi, vederli tutti in un unico blocco mi crea confusione. Per il resto è un vero gioiellino, promosso!
Colpevolmente in ritard scrivo le mie conclusioni.
Il libro non è per niente il mio genere e quindi ho fatto grosse difficoltà a leggerlo anche se scritto bene ed intrigante, comunque alla fine anche per me è stato abbastanza scorrevole.
Anche per me molta confusione scritto così tutto assieme, ho bisogno di "stacchi visivi".
L'ho consigliato ad amici che apprezzano il genere!
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