Il Puzzillo E' Verità.

illupi

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Lo SdJ, convengo con Stef e gli altri, è "solo" un premio come tanti. Son contento se premiano un gioco che reputo valido, mi interessa poco se non è così, è errato che poi venga preso a fondamentale passo per la diffusione del gioco. Così come è sbagliato pensare che se un film vince l'Oscar è sicuramente il migliore dell'anno, no, o che le canzoni che vincon Sanremo sono le migliori canzoni italiane.

In genere certo ci sono una manciata di titoli che si contedono il primo posto, ma qualunque premio che è assegnato singolarmente ha l'altissima probabilità di non soddisfare molti proprio perchè "per vincere uno, devon perdere tutti gli altri"
 
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Stef":3kdrr9yz ha scritto:
aledrugo1977":3kdrr9yz ha scritto:
Il gioco da tavolo, a maggior ragione quello marcato SDJ, è un prodotto di consumo.

Ma senza sminuirlo, eh!

No, no: concordo con te in pieno.

Rimarco il punto che i giurati -ed i loro sostenitori- posso dire quello che credono per nobilitate la genesi del premio. Ci mancherebbe il contrario.
Lo Sdj sforna una selezione (oltre che un vincitore) di titoli per le masse in genere buoni. E ci mancherebbe ancora!

Il giocatore incallito setaccia, spulcia, si documenta in tutte le lingue, cita, teorizza e alla fine sentenzia. Non ha bisogno di gdt "premiati".

Le famiglie, gli occasionali o semplicemente quelli che vivono i gdt più spensieratamente (foto di Picard) possono solo trarre giovamento da iniziative come lo Sdj. Hanno già un indirizzo che visti i precedenti in genere non è affatto male.

Umile opinione di uno che ne capisce poco, ovvio.
 

ugoslave

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illupi":3hhcwwlo ha scritto:
Lo SdJ, convengo con Stef e gli altri, è "solo" un premio come tanti.

A livello di percezione personale e strumento indicativo nelle proprie decisioni potrebbe anche essere.

Ma qui mi sembra che si stesse discutendo dell'obiettivo del premio.

Se ad esaltarlo e a promuoverlo come "qualcosa in più" sono gli organizzatori, possiamo anche nutrire dei dubbi, ma se invece ad affermarlo fossero gli operatori ?
Nella mia personale esperienza, tutti gli editori tedeschi con cui ho parlato affermano che il premio, quando lo vincono, gli fa impennare le vendite perché grazie a quel logo raggiungono una fetta di pubblico estremamente più ampia.
Diversi autori, sempre tedeschi, mi hanno detto che è lo SdJ che ha fatto fiorire il loro mercato (anche gli autori che ancora non lo avevano vinto ;) ).
Anche queste affermazioni non vanno prese come "la verità assoluta", bisognerebbe documentarsi e analizzare le vendite sul mercato dei giochi pre e post assegnazione del premio.
Ma se è vero che quando un gioco ha il pedone rosso stampato sulla scatola, raggiunge una fetta di popolazione tedesca che altrimenti non si interesserebbe neanche a quel gioco, allora si stanno effettivamente impegnando nell'impresa di:

"Lo Spiel des Jahres ha come obiettivo principale quello di far diventare il gioco da tavolo un bene culturale diffuso nelle famiglie e nella società."
 

Stef

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ugoslave":o2x2w5ra ha scritto:
Ma se è vero che quando un gioco ha il pedone rosso stampato sulla scatola, raggiunge una fetta di popolazione tedesca che altrimenti non si interesserebbe neanche a quel gioco, allora si stanno effettivamente impegnando nell'impresa di:

"Lo Spiel des Jahres ha come obiettivo principale quello di far diventare il gioco da tavolo un bene culturale diffuso nelle famiglie e nella società."

Oppure semplicemente e più realisticamente, più famiglie che già giocano e più giocatori si comprano quel gioco perché ha vinto lo SDJ. :)
 

nakedape

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Stef":kiow7tyw ha scritto:
Oppure semplicemente e più realisticamente, più famiglie che già giocano e più giocatori si comprano quel gioco perché ha vinto lo SDJ. :)

Perchè più realisticamente? Lo SdJ c'è dal 1978.
Se lo SdJ fa vendere di più è perchè in qualche modo ha convinto il mercato. Come sia composto questo mercato di acquirenti aggiuntivi io non lo so, ma non pesno che si possa dire che è esclusivamente composto di giocatori. Ma anche se lo fosse, il fatto che faccia vendere comunque di più vorrebbe dire che i giocatori sono rimasti contenti delle indicazioni date. Il che vorrebbe dire che, anche se non espande, comunque consolida la buona salute della cultura ludica teutonica.
 

illupi

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Stef":10m2ie6z ha scritto:
ugoslave":10m2ie6z ha scritto:
Ma se è vero che quando un gioco ha il pedone rosso stampato sulla scatola, raggiunge una fetta di popolazione tedesca che altrimenti non si interesserebbe neanche a quel gioco, allora si stanno effettivamente impegnando nell'impresa di:

"Lo Spiel des Jahres ha come obiettivo principale quello di far diventare il gioco da tavolo un bene culturale diffuso nelle famiglie e nella società."

Oppure semplicemente e più realisticamente, più famiglie che già giocano e più giocatori si comprano quel gioco perché ha vinto lo SDJ. :)

Infatti. Non è lo SdJ a indirizzare le vendite, è l'uso che se ne fa (secondo me sbagliato). Così come le polemiche sui voti qua sulla Tana che a seconda del recensore o dei commenti affossano o esaltano un gioco. Lo SdJ è un problema solo quando, appunto, il mercato affibbia l'etichetta che "tal gioco ha vinto lo SdJ = è il miglior gioco del mondo" e la gente, sbagliando, li corre dietro..
Su questo ci vuole più opera di divulgazione dei GdT, far capire che esistono talmente tanti giochi "belli" che pensare che l'unico bello sia quello che vince lo SdJ è un controsenso.
 

LordDrachen

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nakedape":2l8dnjif ha scritto:
l'ìdea che esistano degli oggettivi in arte mi fa letteralmente rabbrividire.
prova ad andarlo a dire in un Conservatorio o in un Istituto d'Arte.
la soggettività (che c'è sempre) non esula dalla tecnica che è oggettiva.
e non esula nemmeno dalla storia.
altrimenti non avrebbe senso parlare di "innovazione" tanto per dire.

ah e per la cronaca: Moroni oltre a essere sputtanato AoE, può darsi tutta la soggettività che vuole ma sta continuando ad usare un'oggettivazione sistematica. Aroma, colore, gusto sono cose oggettivabili e vengono studiate da qualsiasi degustatore, non solo nel vino. OVUNQUE.
Parametrare è oggettivare.
Poi potremmo parlare di soglie della percezione, che evidentemente son quelle che gli danno da fare.
Informarsi è bene. Son d'accordo.
 

groblnjar

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My 2 cents sugli ultimi messaggi.

Stef":hgehp9p1 ha scritto:
ugoslave":hgehp9p1 ha scritto:
Ma se è vero che quando un gioco ha il pedone rosso stampato sulla scatola, raggiunge una fetta di popolazione tedesca che altrimenti non si interesserebbe neanche a quel gioco, allora si stanno effettivamente impegnando nell'impresa di:
"Lo Spiel des Jahres ha come obiettivo principale quello di far diventare il gioco da tavolo un bene culturale diffuso nelle famiglie e nella società."
Oppure semplicemente e più realisticamente, più famiglie che già giocano e più giocatori si comprano quel gioco perché ha vinto lo SDJ. :)
Basta dare un'occhiata alle vendite in Germania, in Francia, ecc. ecc. di Carcassonne, Coloni di Catan, Qwirkle, ... per capire che questi giochi fanno breccia anche in gruppi di non giocatori.

illupi":hgehp9p1 ha scritto:
Lo SdJ è un problema solo quando, appunto, il mercato affibbia l'etichetta che "tal gioco ha vinto lo SdJ = è il miglior gioco del mondo" e la gente, sbagliando, li corre dietro..
Lo SdJ non è assolutamente un problema, non è colpa della giuria se il messaggio che passa non piace agli esperti. Ed i giochi nominati o premiati allo SdJ per la gran parte non sfigurano di certo in nessuna ludoteca.
Ho detto ludoteca? Sì, quel locale gestito da genitori volontari dove i bambini ed i ragazzi vanno nel doposcuola. Quel locale dove a gratis lavora della gente che praticamente ogni giorno fa divulgazione ludica.

illupi":hgehp9p1 ha scritto:
Su questo ci vuole più opera di divulgazione dei GdT, far capire che esistono talmente tanti giochi "belli" che pensare che l'unico bello sia quello che vince lo SdJ è un controsenso.
Ma se parti da uno SdJ hai buone probabilità di trovare un bel gioco, con cui ci si possa giocare in famiglia con il figlio di 10 anni ed lo zio sessantenne, con una buona longevità, dei bei colori ed un regolamento leggibile.

Sono veramente perplesso.
C'è un'associazione che da anni si prodiga per invogliare a produrre buoni giochi per il grande pubblico. Tanti giochi nominati o premiati nel concorso di questa associazione sono validissimi.
Noi che facciamo? Facciamo quelli che hanno la puzza sotto il naso?
D'accordo la critica però...
Mi metto sul piedistallo e decido che lo scopo dell'associazione è tutta una buffonata e loro lavorano solo per premiare i giochi che allungano mazzette e così si fanno belli sul mercato? E chi sarei io per emettere queste sentenze?
Personalmente continuerò a guardare con interesse i nominati ed i premiati. Comprerò volentieri quelli che mi divertiranno e che mi saranno utili per le giornate negli oratori e negli eventi dei negozi di GdT e mi dimenticherò presto di quelli che non mi interessano.
E non mi lamenterò delle scelte sacrosante e sequenziali ad uno scopo scritto ben chiaramente dai membri dell'associazione senza proporre una valida alternativa (perchè finora di valide alternative non ne ho lette).
 

LordDrachen

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illupi":3mo3hdsg ha scritto:
Su questo ci vuole più opera di divulgazione dei GdT, far capire che esistono talmente tanti giochi "belli" che pensare che l'unico bello sia quello che vince lo SdJ è un controsenso.
Completamente d'accordo su questo.
Ma vale in generale per tutti i premi.
L'autoreferenzialità in questo caso è un problema grossino ed è sempre stato un limite dei tedeschi, in generale.
 

Stef

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groblnjar":2wmryk6z ha scritto:
Basta dare un'occhiata alle vendite in Germania, in Francia, ecc. ecc. di Carcassonne, Coloni di Catan, Qwirkle, ... per capire che questi giochi fanno breccia anche in gruppi di non giocatori.

Si, ma Qwirkle vendeva alla grande anche PRIMA che la Germania si accorgesse di lui, per dire.

Sicuro che certi giochi non vendano per la loro qualità/particolarità, prima ancora che per lo Spiel Des Jahres (che comunque poi la sua spintarella la da, sia chiaro).
 

illupi

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groblnjar":1tgd6cap ha scritto:
Noi che facciamo? Facciamo quelli che hanno la puzza sotto il naso?
D'accordo la critica però...
Mi metto sul piedistallo e decido che lo scopo dell'associazione è tutta una buffonata e loro lavorano solo per premiare i giochi che allungano mazzette e così si fanno belli sul mercato? E chi sarei io per emettere queste sentenze?
Personalmente continuerò a guardare con interesse i nominati ed i premiati. Comprerò volentieri quelli che mi divertiranno e che mi saranno utili per le giornate negli oratori e negli eventi dei negozi di GdT e mi dimenticherò presto di quelli che non mi interessano.
E non mi lamenterò delle scelte sacrosante e sequenziali ad uno scopo scritto ben chiaramente dai membri dell'associazione senza proporre una valida alternativa (perchè finora di valide alternative non ne ho lette).

Non critico il premio in sè, critico chiunque lo usi sopravvalutandolo. E' un buon premio, io per mio gusto preferisco i "panieri" di buoni giochi, invece che il singolo vincitori e i pochi nominati, ma lo SdJ non lo giudico un male per niente, semmai non lo giudico un "premio perfetto" e a dir la verità neanche mi interessa molto, ma son gusti miei.

Sul Puzzillo c'è poco da dire, come altri blog può piacere o no, io ci trovo qualche pregio nella critica cattiva e scorretta perchè controbilancia le lodi sperticate su altri siti, ma certe volte effettivamente annoia un po' (e anche questo, non è un problema, e anche gli stessi "puzzilli" se ne fregano altamente delle critiche, e fan benissimo...sito loro, regole loro).
 

LordDrachen

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ciao Grob.

Lo SdJ non è assolutamente un problema, non è colpa della giuria se il messaggio che passa non piace agli esperti.
Questo è vero. Ciò non toglie che gli esperti (o meno) abbiano il diritto di desiderare un mercato del gioco diverso.
Continuo comodamente a lamentarmi di quello che passano per radio,
e dei successi sanremesi, e se mi dicono che Sanremo è cultura musicale gli rido in faccia.
Se la linea dello SDJ sarà speculare a questa, allora critico parimenti.
L'autoreferenzialità sia di lingua-genere, fin eccessiva e l'assoluta idea che il mercato sia la famiglia è di un passatismo inusitato.
Lo dico io che sono notoriamente un nostalgico.
Ho detto ludoteca? Sì, quel locale gestito da genitori volontari dove i bambini ed i ragazzi vanno nel doposcuola. Quel locale dove a gratis lavora della gente che praticamente ogni giorno fa divulgazione ludica.
Credo che questo renda però poco onore a tutte le associazioni di privati cittadini che si sbattono per fare una cultura ludica a 360°.
E che magari dopo 7 Wonders, provano a farti provare Puerto Rico, per dire.
Privati che non sono famiglie, ma singole persone normali che condividono un interesse.
Dovresti anche saperlo.
Insomma, ad ognuno il suo angolo di dignità.
Sarà che vengo da esperienze diverse, ma io le mie passioni le ho recepite da amici, da coetanei.

Ma se parti da uno SdJ hai buone probabilità di trovare un bel gioco, con cui ci si possa giocare in famiglia con il figlio di 10 anni ed lo zio sessantenne, con una buona longevità, dei bei colori ed un regolamento leggibile.
credo che il gioco sia tirato avanti da appassionati.
come ogni interesse poi c'è il consumatore occasionale e chi ci lucra troppo.
ma è lo zoccolo duro, quello a domanda rigida (economicamente parlando), che tiene in vita le cose.
i family games, restano family games. cioè un mercato fruttuoso ma a se stante e sicuramente meno "demanding" e quindi meno stimolante per l'innovazione.
La varietà prima di tutto. E' la cosa che mi interessa. Varietà.
E quando una cosa diventa monocolore o sempre più orientata verso un solo tipo di pubblico allora non è mai un bene.

Noi che facciamo? Facciamo quelli che hanno la puzza sotto il naso?
Si. Compro, spendo, gioco, mi informo, mi sbatto e di conseguenza sono elitario.
Lo spirito critico dev'essere alto.
Penso di aver trascinato abbastanza gente nei miei interessi, per poter affermare che no, non è uno svantaggio.
Anzi.
 

gixx

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Elijah":1f4k9a1w ha scritto:
È comunque Tom Felber - membro della giuria dello Spiel des Jahres - a dire:
"Non dipende dalle dimensioni della scatola. Spesso sono proprio i giochi piccoli e convenienti ad essere molto raffinati, e offrono enorme divertimento nel gioco. Visto che possono essere presi assieme ovunque e si possono in pratica giocare in qualsiasi luogo, alcuni di essi sono i messaggeri ideali, per diffondere il gioco come bene culturale nella famiglia e nella società, cosa che è il desiderio reale e principale, che la giuria 'Spiel des Jahres' con i suoi premi, le sue nomine e le liste di giochi consigliati vuole perseguire."
(Fonte: qui)

E si può continuare con le parole di Synes Ernst:

"Spesso viene sostenuta in ambito ludico l'erronea opinione, che lo scopo dell'associazione sia la scelta dello 'Spiel des Jahres'. La premiazione è però solo il mezzo per lo scopo: Con essa l'associazione vuole dare impulsi per lo sviluppo di nuovi giochi pregiati. In questo modo si devono mettere gli accenti e si deve promuovere la diffusione dei giochi di società e dei giochi da tavolo.
Con questo intendiamo anche, che la giuria con la sua attività non vuole per forza di cose rivolgersi agli specialisti dei giochi e il loro ambiente. Il suo destinatario è il grande pubblico..."
(Fonte: Sinn und Zweck [Senso e scopo dello Spiel des Jahres])

Premetto che entrambi questi quote (decontestualizzati, ma purtroppo li sto leggendo solo così) mi mettono una tristezza infinita.
Un paio di appunti a proposito:

1. Chi dice "Spesso sono proprio i giochi piccoli e convenienti ad essere molto raffinati, e offrono enorme divertimento nel gioco" è evidente che non ha capito una mazza del panorama dei giochi in scatola. Ci sono giochi che porti in una scatolina e che fanno ca**re a spruzzo, e giochi che porti in una scatolina e che sono divertentissimi. Ci sono giochi che hanno scatole enormi e che fanno ca**re a spruzzo, e giochi con scatole enormi e che sono divertentissimi.

2. Se però lo SdJ ha come filosofia quella di premiare maggiormente i giochi mini perché si portano in giro e possono fare proselitismo, allora non è un premio serio, perché ha bellamente ignorato giochi perfetti e che ricadono guarda caso in quelle categorie (portabilità e diffusione del gioco). Esempi? The Resistance, Wits & Wagers, Time's Up, Coup.

nakedape":1f4k9a1w ha scritto:
LordDrachen":1f4k9a1w ha scritto:
E' praticamente l'esempio opposto a quello che stai cercando

Per niente. Luca Maroni è colui che ha proprio portato nell' ambito vinicolo il tema dell' opinabile. E' infatti conosciuto anche come "il principe della soggettività". Poi lui ha cercato di darSI (il riflessivo è la parola chiave) una serie di parametri. Così come nelle degustazioni (a cui, ho partecipato, avendo anche avuto la fortuna di bere del vino insieme al compianto Veronelli), si scelgono dei parametri di valutazione: colore, aroma, gusto ecc...informarsi è bene. Informarsi bene è meglio. Chiudo qui poi non torno più sull'argomento: l'ìdea che esistano degli oggettivi in arte mi fa letteralmente rabbrividire. Poi, Italia culla di dietrologismi e di polemiche, oltre che di santi e navigatori. Saluti.

Ho già avuto modo di dire che anche io sono un sostenitore della soggettività. Una valutazione con commento che mi dice che un gioco è bello perché oggettivamente è bello, anche giustificando tutto ciò, non mi dice niente se non quello che mi dice una valutazione con commento in cui il valutatore mi dice che il gioco gli è o non gli è piaciuto perché i suoi gusti sono quelli.

groblnjar":1f4k9a1w ha scritto:
Basta dare un'occhiata alle vendite in Germania, in Francia, ecc. ecc. di Carcassonne, Coloni di Catan, Qwirkle, ... per capire che questi giochi fanno breccia anche in gruppi di non giocatori.

La mia esperienza personale con non giocatori è stata quella che giochi come Carcassonne e Catan fanno poco presa sui non giocatori, mentre giochi come The Resistance e Time's Up (e ad essere onesto anche Dixit, ad onor del merito dello SdJ, almeno quello) fanno molta più presa.
 

cherecche

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D - Perché ce l'avete con la Tana dei Goblin?
R - Non ce l'abbiamo con la Tana dei Goblin, ce l'abbiamo con alcune cose che fanno. Tipo scrivere.
 

landi

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cherecche":1k1fm0jj ha scritto:
D - Perché ce l'avete con la Tana dei Goblin?
R - Non ce l'abbiamo con la Tana dei Goblin, ce l'abbiamo con alcune cose che fanno. Tipo scrivere.

Eheh- . . diciamo che se l'articolo fosse apparso su un blog diverso dal Puzzillo ci saremmo risparmiati metà dei post di questo thread. . .
 

nakedape

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Se ci fosse una rosa del genere allo SdJ ci sarebbe comunque gente che si lamenta.
Ma sarebbe niente a confronto del momento in cui uscisse il nome del vincitore facendo scontenti i fanboy degli esclusi.

@Gixx
- The Resistance ha come difetto il numero di giocatori. In quattro non gira, in cinque va a stento. Secondo me sono numeri un pò impegnativi per un gioco da masse.
- Time's Up è un simpatico party game, ma è proprio un quizzone tra l'altro godibile dai 4 in su...per quanto io lo apprezzi la meccanica è pari a zero.
Credo siano questi i motivi per cui lo SdJ non li consideri.
 

Elijah

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gixx":1wd8evkx ha scritto:
Premetto che entrambi questi quote (decontestualizzati, ma purtroppo li sto leggendo solo così) mi mettono una tristezza infinita.
Ciao gixx,
hai ragione, non bisognerebbe di norma togliere frasi dal loro contesto. Si rischia di distorcere il vero significato delle parole. Ho cercato di rimediare a questa lacuna mettendo i link, anche se mi rendo conto che purtroppo pochi conoscono la lingua di Goethe.
Felber ha comunque scritto quello che ha scritto per giustificare il fatto che quest'anno ci sono anche giochi con scatole piccole tra i titoli nominati. In passato di norma non era il caso.
Condivido con te la bontà dei party games che hai nominato (The Resistance, etc.). Sono tutti giochi validi per neofiti.
Effettivamente si può dire che lo Spiel des Jahres si orienti maggiormente sulle famiglie. Gruppi composti da adulti e basta, con poche conoscenze ludiche, farebbero meglio a orientarsi maggiormente sui party games. Avrebbero in tal modo forse più possibilità di divertirsi.

Buona continuazione.
 

groblnjar

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groblnjar
LordDrachen":16jjwxiq ha scritto:
Egregio è sempre un piacere leggerti e poter dibattere anche se non direttamente, spero che ciò che scrivo risulti comprensibile, e spero pure che la fretta e la ricerca del "conciso" non offuschino l'idea che sta dietro lo scritto.
LordDrachen":16jjwxiq ha scritto:
Questo è vero. Ciò non toglie che gli esperti (o meno) abbiano il diritto di desiderare un mercato del gioco diverso.
D'accordo, però non possiamo cercarlo in un premio che esplicitamente si rivolge alle masse e che non ha intenzione di cambiare. E forse è il primo anno che la scelta è un po' dubbia (anche se Hanabi è originale, funzionale, semplice e con un discreto layout; soddisfacendo quasi appieno i criteri di scelta).
Riassumo velocemente i premi dal 2005:
Niagara - Thurn und Taxis - Zooloretto - Keltis - Dominion - Dixit - Qwirkle - Kingdom Builder. Alla faccia di Sanremo!

LordDrachen":16jjwxiq ha scritto:
Credo che questo renda però poco onore a tutte le associazioni di privati cittadini che si sbattono per fare una cultura ludica a 360°. E che magari dopo 7 Wonders, provano a farti provare Puerto Rico, per dire.
Privati che non sono famiglie, ma singole persone normali che condividono un interesse.
Dovresti anche saperlo. Insomma, ad ognuno il suo angolo di dignità.
Sarà che vengo da esperienze diverse, ma io le mie passioni le ho recepite da amici, da coetanei.

Beeep! ;)
Lungi da me l'idea di rendere poco onore a chi di onore se ne merita a tonnellate!
Sempre importante è il contesto. La ludoteca italiana è paragonabile per importanza ed affluenza alla ludoteca tedesca? Penso di no, dalle nostre parti credo che siamo molto più incisivi noi gruppi attivi di giocatori e "divulgatori" come tutti i membri attivi di associazioni che si fanno un mazzo così a fiere, fierette, incontri, feste, ...
Però non siamo più importanti dei gruppi di genitori che non capiscono un tubo di giochi, che non hanno il tempo tra la lavatrice ed il biberon di informarsi sulle meglio novità e che si fidano dello SdJ; siamo solo due facce diverse dello stesso dado.
Se in Germania (perchè lo SdJ premia i giochi pubblicati in Germania, non è un premio internazionale, sono altri che desiderano definirlo in altre maniere) una gran parte di utenti fa capo alle ludoteche delle scuole e delle biblioteche perchè forse il "giochino" in famiglia è molto più presente che da noi, secondo me lo SdJ colpisce il suo bersaglio:
Potremo dire "non è un premio che corrisponde alla mia idea di bel/buon gioco" ma non "stanno facendo male il loro lavoro"
...
Forse è questo il punto delle nostre incomprensioni? Stiamo scrivendo su due piani diversi?


LordDrachen":16jjwxiq ha scritto:
La varietà prima di tutto. E' la cosa che mi interessa. Varietà.
E quando una cosa diventa monocolore o sempre più orientata verso un solo tipo di pubblico allora non è mai un bene.
Ed è per questo che esistono gli IGA, gli As d'Or, i Mensa, gli Origins, ...
Il pubblico segue chi porta la luce. Se in questo campo la luce resta in basso è solo colpa nostra che non facciamo abbastanza.


LordDrachen":16jjwxiq ha scritto:
Si. Compro, spendo, gioco, mi informo, mi sbatto e di conseguenza sono elitario. Lo spirito critico dev'essere alto.
Penso di aver trascinato abbastanza gente nei miei interessi, per poter affermare che no, non è uno svantaggio.
Anzi.
Anche in questo caso mi trovi completamente d'accordo, diventerebbe uno svantaggio se io volessi imporre il mio spirito critico agli altri.

Stef":16jjwxiq ha scritto:
La mia esperienza personale con non giocatori è stata quella che giochi come Carcassonne e Catan fanno poco presa sui non giocatori, mentre giochi come The Resistance e Time's Up (e ad essere onesto anche Dixit, ad onor del merito dello SdJ, almeno quello) fanno molta più presa.
Questa è molto interessante, perchè secondo te (o secondo chi vuol rispondere) questa differenza? Personalmente propenderei per una mancanza di interazione dei primi.
Nella classifica dei riscontri io ho 1.Puerto Rico 2.Bang! 3.Dixit/Eclipse

@illupi: parole belle e condivise
 

LordDrachen

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LordDrachen
ariciao Grob! ;) 8)

groblnjar":um7zkaf6 ha scritto:
D'accordo, però non possiamo cercarlo in un premio che esplicitamente si rivolge alle masse e che non ha intenzione di cambiare.
Potrei anche essere d'accordo, se questa mancata intenzione di cambiare (e mica aprirsi all'american, basterebbe guardare il mercato german a 360°), non stesse sempre più diventando una cocciutissima difesa di un modello ludico che non rappresenta il mercato.
Quando si parla di premi, appunto, l'idea è premiare la qualità e quindi dare un aiuto a renderla mercato.
Ma se si lancia il messaggio che l'hard-gaming non è meritorio, i designer andranno a fare altro.
Con buona pace del sottoscritto, ma con eguale disappunto.
La ludoteca italiana è paragonabile per importanza ed affluenza alla ludoteca tedesca? Penso di no, dalle nostre parti credo che siamo molto più incisivi noi gruppi attivi di giocatori e "divulgatori" come tutti i membri attivi di associazioni che si fanno un mazzo così a fiere, fierette, incontri, feste, ...
Per me è eclatante come la mentalità di diversi paesi si riproduca sempre uguale in ogni campo. (magari poi te la spiego)

Il bacino di utenza conta fino a mezzogiorno. Se la FFG (o chi per essa) penetra il mercato tedesco (e di brutto anche), tanto per fare un esempio, non è con lo SDJ che difendi la tua tradizione ludica.
Lo fai ponendoti alternativo ma sfidando lo stesso target: i giocatori che giocano. Giocatori che si intrippano perché trovano qualcosa di stimolante.
Una casa come Cranio, in Germania, nun se vede.
Sheepland allo SDJ avrebbe sfigurato? Secondo me no. Anzi.

Però non siamo più importanti dei gruppi di genitori che non capiscono un tubo di giochi
Qui faccio un azzardo. Alla lunga credo di si invece.
La domanda rigida (appassionato) è sempre determinante rispetto a quella flessibile (consumatore casuale, quindi anche famiglie).
Non in termini prettamente numerici, ma attraverso due cose:
1- la fidelizzazione
2- la diffusione
Almeno nel lungo periodo è così.
Vai a vedere quanto è durato il boom dei party games per famiglie nei videogiochi. Oggi si è passati (e di brutto) al social-gaming e al ritorno in botta del pc (che sembrava defunto).
Le famiglie c'hanno da risparmiare, comprano fillers, e se ne guardano bene da dilapidare stipendi come noi (me) :p
Resta sicuramente un mercato, anche numericamente importante, ma
su cui non vivrebbe un mercato ludico.

che non hanno il tempo tra la lavatrice ed il biberon di informarsi sulle meglio novità e che si fidano dello SdJ;
Sarebbe come fidarsi degli Oscar per andare a vedere un film.
Comprensibile, anzi, comprensibilissimo, ma "buono" per il cinema? No.
Tutt'altro.
Quindi il discorso dei premi è importante, soprattutto se c'è n'è uno
che oscura tutti gli altri e diventa determinante nel dettare le linee creative
del futuro.
Sarebbe sufficiente categorizzare i giochi per famiglie con un premio ad hoc. Non è difficile.
O ALMENO non mettere Andor tra i giochi per esperti.
Quando l'ho detto ai miei sodali si son scompisciati....

perchè forse il "giochino" in famiglia è molto più presente che da noi, secondo me lo SdJ colpisce il suo bersaglio:
E' indubbiamente così. Alla lunga, ed è qui il discorso, è un autogol.
La marcia indietro dal periodio 1995-2000 è chiaramente una posizione di retroguardia.
Forse è questo il punto delle nostre incomprensioni? Stiamo scrivendo su due piani diversi?
Non saprei. Io non ce l'ho con lo SDJ perché premia giochi tedeschi, ma perché premia qualcosa che non ha (a mio avviso) una qualità oggettiva (Andor nei giochi per esperti è stata davvero la molla per il thread), e
che non contribuisce allo sviluppo di un mercato a 360°, non favorisce meccaniche che spingano ibridazione, non favorisce un avvicinamento (chiamiamola realtà) tra i vari tipi di giocatori.
Qui non è solo il problema che manca, che so, Mage Knight, ma manca pure Sheepland (per dire) che dovrebbe proprio essere di quel target.

Ed è per questo che esistono gli IGA, gli As d'Or, i Mensa, gli Origins, ...
Il pubblico segue chi porta la luce. Se in questo campo la luce resta in basso è solo colpa nostra che non facciamo abbastanza.
Ni. Esiste anche l'oscuramento reciproco. Dei premi USA non parla quasi nessuno, per dire. Magari contano anche come il due di briscola, visto che non credo che Sword of Rome se lo caghi qualcuno in merito all'IGA vinto nella sez. storica. ^^
Ed a parte lo Deutsche S., gli altri usano approcci quasi consequenziali al SDJ. Baste vedere la lista dei premi, in primis As D'Or e Mensa.

Questa è molto interessante, perchè secondo te (o secondo chi vuol rispondere) questa differenza? Personalmente propenderei per una mancanza di interazione dei primi.
Nei miei riscontri, chi "gioca per giocare" ama gli adventure-game pieni di colore e fuffa tipo Arkham o similari.
Son di solito le cose che inizialmente piacciono.
Oppure un 7 Wonders, che però viene rigettato spesso da tutti quelli che han già provato un german game medio. (Ed io so perchè :p )
Chi ama pensare si approccia ai german game di solito, poi spesso si apre questa frattura dovuta al disagio o meno che si prova nel non avere
le cose sotto controllo. Chi trova divertente dadi e carte, vira su wargames e ameritrash.
A molti neofiti l'interazione massiccia non piace. Perché interagire significa spesso ostacolare.

Augh! 8)
 

Elijah

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Elijah Six
LordDrachen":h459qd3i ha scritto:
Io non ce l'ho con lo SDJ perché premia giochi tedeschi, ma perché premia qualcosa che non ha (a mio avviso) una qualità oggettiva (Andor nei giochi per esperti è stata davvero la molla per il thread), e che non contribuisce allo sviluppo di un mercato a 360°, non favorisce meccaniche che spingano ibridazione, non favorisce un avvicinamento (chiamiamola realtà) tra i vari tipi di giocatori.
Ciao Lord,
la Germania credo che - per via del suo passato, dittatura nazista - eviti di proporre alle nuove generazioni giochi di conquista e con conflitti. Sia i wargames che i giochi d'avventura contengono questi elementi se vogliamo "distruttivi".
Credo che sia normale e comprensibile che non si voglia simulare la guerra e proporre giochi "violenti", dopo aver avuto un passato del genere. (La guerra, quella vera, non è bella né divertente).

Detto ciò, è innegabile che i ragazzi amino giocare alla guerra. In America la guerra è inoltre vista in modo più positivo. Dato che sono una super potenza e sono usciti vincitori dalla seconda guerra mondiale (e dalla guerra fredda), hanno una visione diversa. Gli americani si esaltano con avventure impossibili (alla Rambo). La realtà è però che essere Rambo (un veterano di guerra) non ha nulla di invidiabile. Sei un emarginato, se ti va bene che sopravvivi alla guerra, oppure ci lasci le penne, o torni a casa con un qualche pezzo mancante o con problemi mentali seri.
È tuttavia innegabile che noi siamo parecchio influenzati dagli USA.

Addirittura lo Spiel des Jahres si è lasciato influenzare.
Andor è l'esempio più lampante. Un gioco tematico d'avventura (secondo BoardGameGeek) nel quale bisogna uccidere, che entra a far parte dei giochi candidati alla vittoria del Kennerspiel des Jahres. È una cosa che non si era mai vista (che io sappia).

Poi il gioco può non piacere (a me non piace), ma è stato apprezzato sia in Francia (gioco dell'anno), che in Italia (Ludoteca Ideale), come in Germania (candidato al Kennerspiel des Jahres - difficoltà superiore a 7 Wonders), e in Russia.
Da un punto di vista inter-soggettivo sembra essere un buon gioco.

Il boom dei party games per famiglie
I party games potrebbero anche loro effettivamente entrare a far parte dei giochi diffusi in tutta la società. Un festino inizia però da 6 persone. Il gioco classico che viene premiato allo Spiel des Jahres è per 2-4 giocatori.
Le occasioni familiari nelle quali ci si ritrova in più di 6 persone sono di norma meno frequenti che quelle in cui ci si ritrova solo in 2-4.
 
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