Il Made in Italy

[dawnstorm]

ti chiedo ancora una cosa: uando hai pensato Metropoli hai cercato di sperimentare un'idea originale? Qual'è il tratto innovativo del tuo gioco? C'è una linea comune, una comune idea o filosofia nella recente prouzione Made in Italy? In altri termini esiste qualcosa che identifichi la produzionecome italiana? Parlo ovviamente non soltanto agli autori di Metropoli, ma agli autori in generale e anche ai giocatori. A voi!

Credo che Metropoli, ambientando le sue avventure nell' "ordinaria follia" quotidiana di una delle nostre città, mettendo i giocatori in grado di indossare panni credibili di vite alternative ma contigue alle loro (un impiegato diventa ultrà, una cassiera medium, un venditore di assicurazioni esoterista, un ragazzo di bordata figlio di papà e così via), si possa connotare decisamente come gioco italiano.
Non escludo che possa essere rilocalizzato in un altro paese ma certi aspetti di costume previsti nel manuale, dai titpi di poteri paranormali ad alcune classi (peraltro non eccessivamente vincolanti, si comincia in un modo ma chissà poi come si finisce per evolversi...) sono decisamente italici.
Quel che romani, aquilani e torninesi (oltre ad altri di diverse città che no ho masterizzato direttamente ma che mi hanno scritto) hanno mostrato di gradire è stato proprio lo svolgersi delle avventure in luoghi noti, il poter cercare un dato tipo di automobile, o di accessorio, del quale conoscono caratteristiche, prezzo e reperibilità. Il poter attingere a conoscenze che appaiono aportata di mano, anche se a volte non lo sono. L'uso "in game" di SMS, email, siti internet preparati ad hoc, foto di luoghi che tutti conoscono più o meno bene, ha massimizzato l'impatto e il gradimento.
Metropoli, per concludere, è nato romano e italiano, sulla scia delle mie esperienze adolescenziali e giovanili (l'escursione nella villa abbandonata, il trekking nella città morta subito fuori porta, le digressioni in varie forme d'esoterismo, le corse con le macchine truccate, ecc.) e tale vuole rimanere.
Viva l'Italia e tutti i colleghi sviluppatori italiani!

 

[Angiolillo]

>Viva l'Italia e tutti i colleghi sviluppatori italiani!

Soprattutto quelli che come te continuano a tenere alta la bandiera! Complimenti e in bocca al lupo per tutto!

 

[Cyrano]

@Roberto: quindi puoi confermare che, d'acchito, il giochi senza ambientazione in italia non riscuotono grande successo?

Tendenzialmente si, ma la mia è una opinione non supportata da una adeguata conoscenza dei dati e di un campione di riferimento valido.
Gurps, tutto sommato ha riscosso un buon successo, sebbene generico.
Penso che il generico 'senza supporto' sia visto un po' come una cosa negativa (e non ci sono tutti i torti).
Rob

Gurps non ha riscosso un buon successo con mio grande rammarico Roberto. La quarta versione è tutt'ora intradotta. :cry:

 

[rgrassi]

Beh, in Italia, tra i generici è quello che certamente ha più diffusione.
Che la quarta edizione non sia stata tradotta significa semplicemente che non c'è mercato.
Il mercato dei GDR in Italia è un mercato poco o non profittevole. Di conseguenza è un mercato in cui si muovono collezionisti ed artigiani (che si trovano anche nei mercati di nicchia molto profittevoli o di lusso, ma in condizioni e con scopi diversi).
Rob

 

[dawnstorm]

Scusate ma il thread non era dedicato al MADE in Italy? Mi pare che gran parte dei post abbiano finito del trattare del TRANSLATED in Italian, che è tutt'altra cosa? Mi sbaglio?

 

[Juda]

Non ti sbagli affatto, il 3ed parla di made in italy inteso come prodotto italiano, non di traduzioni italiane. Comunque qualche inserto OT è tollerabile in una discussione di 11 pagine... 8-O

A voi!