Stai usando un browser molto obsoleto. Puoi incorrere in problemi di visualizzazione di questo e altri siti oltre che in problemi di sicurezza. . Dovresti aggiornarlo oppure usarne uno alternativo, moderno e sicuro.
considerazioni finali
[spoil]libro per me a tratti dalla struttura alquanto convoluto, con lunghe pagine facili e scorrevoli e altre che ho dovuto riguardare più volte per comprenderle bene.
non è chiaramente un fantasy. Ishiguro semplicemente prende un'ambientazione e la usa per i propri scopi, fine.
a mio avviso si scorgono, per quel poco che ne posso sapere, le origini giapponesi dell'autore. mi ha ricordato molto myazaki in effetti. non c'è davvero il bene e il male, c'è una storia che sottointende e parla di altre tematiche rispetto alla storia stessa. pertanto non c'è un vero "fulcro", un vero personaggio centrale.
mi pare chiaro che il tema centrale sia la memoria, e come i ricordi agiscano in primis su di noi, trasformandoci come persone, e poi nei rapporti con gli altri. la nebbia che tiene assieme sassoni e normanni è una specie di "droga" che tiene assieme quella figura fragile che chiamiamo società? l'uomo ha bisogno di dimenticare in fretta per poter convivere pacificamente? lo stesso dicasi per la famiglia. è il dimenticare che permette alla famiglia di coesistere? la colpa, invece, fa si che le ferite non si rimarginino mai?
la cosa più banale che mi è venuta in mente: l'amore resiste alla perdita di memoria. sembra davvero banale, così banale che tendiamo a darlo per scontato. il barcaiolo ci ricorda invece che scontato non lo è. Anzi, ci ricorda che chi lo da per scontato.... poi si perde, e sta da solo.[/spoil]
in realtà tutto fa supporre il contrario.
Proprio in via della perdita della memoria i due protagonisti rimangono insieme. E quando questa riaffiora avviene lo strappo... :roll: no, non mi convinci.
[spoil]intendevo: il baracaiolo fa le domande, e nonostante la perdita di memoria, ci sono persone che attraversano assieme. il loro amore è resistito nonostante la perdita di memoria.[/spoil]
Ho scavallato. Il che è un bene. Concordo con chi dice che lo stile è molto ruffiano, alla Baricco, ma Baricco a me piace.
Questo per il momento scorre, si fa leggere ma non colpisce.
Ho un personaggio preferito, ma non lo svelo adesso perché spero mantenga la stessa linea per tutto il resto del racconto.
Fantasy 0. Mi avete preso con l'inganno. Esigo un codice di condot...ah no. Ho sbagliato topic.
Inizio con il dire che sì, in fondo mi è piaciucchiato. Ovviamente fantasy:questo libro=ambientazione:german, ma sono dettagli.
Pure mantenendo una loro identità, i pochi personaggi non mi hanno colpito, eccetto i bambini che ho trovato inquietanti.
In tutto questo c'è il vero eroe:
Personaggio preferito
Orazio, mai una "parola" fuori posto. Sempre presente anche durante le tempeste.
Altri:
Ser Galvano l'ho trovato talmente ridicolo nel suo esser "senza macchia e senza paura" da risultare il vero esempio di Cavaliere old style, quasi un Don Chisciotte.
Resta da capire il ragazzo. Non ha un vero e proprio fine in tutto questo, è solo -in parte- un mezzo. Mi aspettavo qualcosa di più.
Citazione preferita
100% completato - Kindle
Finale
Bah. Chiaramoci, l'ho apprezzato nel suo esser scontato ma non l'ho trovato interessante nella sua forma. Qui poteva fare di più.
Dubbio
Ma quanto è durato in totale il viaggio? Nella tana di Querig, Winstain ricorda a Galvano il combattimento con il soldato avvenuto "ieri". Andavano in 16X
Aspettative sul libro: Ho leggiucchiato appena la quarta, vengo più che altro incuriosito dall'autore del sol levante, anche se britannico a tutti gli effetti, e dall'aria trasognante e un po' vaga richiamata dalla descrizione della storia. Mi piace molto poi il tema del
, richiamato anch'esso in quarta, spero di trovare spunti interessanti su un argomento che mi è sempre stato caro.
Il binomio Jappo-Artù, poi, mi perplime e alletta allo stesso tempo, vediamo un po'.
[spoil]L'aria trasognante e vaga è stata preponderante per tutti i primi capitoli, forse pure troppo. L'entrata in scena di Edwin e soprattutto di Wistan ha dato per fortuna un po' di brio al tutto, che fin'ora aveva visto il suo "picco" nell'enigmatico incontro con la vecchina ed il barcaiolo.
Questo fatto delle amnesie croniche comincia invero un po' a disturbarmi, dopo tante pagine sembra ancora di non sapere nulla dei personaggi, anche se pare ormai chiaro che qualcosa di rilevante si celi nel passato di Axl. Ma cosa? Pare chiaro abbia avuto un ruolo importante proprio ai tempi di Artù, un ruolo sul campo di battaglia, ma ci sono ancora troppo pochi indizi per capirne di più. Mi sarei aspettato infatti qualche dritta in più da Galvano, del quale non ho ben capito la reazione alla vista di Axl.
Con Galvano siamo anche arrivati appunto ad Artù, e devo dire che quella sensazione di straniamento che temevo prima di iniziare mi rimane confermata, faccio fatica a scindere la leggenda nota dal racconto e il tutto mi crea un poco di "disagio" nella lettura.[/spoil]
Purtroppo riesco a ritagliare tempo solo a sprazzi per la lettura del libro, ad ogni modo pur non essendo entusiasta, per ora, rimane una lettura interessante, e rimane forte la curiosità di vedere dove andrà a parare il tutto. Sembra chiaro che debba essere imminente una accelerata nell'arco narrativo (spero).
Vediamo un po'.
Capitolo settimo avanzato (pag 144).
Mi piace ora! Devo dire che si sta piazzando fra le migliori letture di questo gruppo.
Per fortuna è arrivato Edwin che fra tutti è il mio personaggio preferito seguito da Wistan e Axl.
Galvano è sospetto, rimbambito, rudere fuori treni di un'epoca d'oro pieno di segreti alcuni cupi.
Il tema del ricordo. È talmente presente nel testo da influire pesantemente sulla tecnica narrativa. Ho notato che l'uso del flashback è veramente abbondante. Piuttosto che vivere alcuni eventi, li vediamo filtrati dal racconto di Axl e dal suo riflettere. Axl pare il personaggio del ricordo per eccellenza
L'accelerata c'è effettivamente stata (ma era d'obbligo). Sappiamo finalmente di più sulla nebbia, sappiamo di più sul drago, sappiamo soprattutto di più su Axl.
Devo dire che però non è decollato; dalla divisione del gruppo poi, ogni volta che la scena torna su Axl e Beatrice, un po', lo ammetto, mi viene da piangere. Alla lunga le dinamiche del duo stancano, i loro scambi mi risultano sempre inutilmente forzati e forzosi, nonché terribilmente lenti. La situazione migliora con Wistan ed Edwin, con i quali viene garantita un minimo di azione in più.
Per ora la scena migliore è la giuoiosa pratica di espiazione dei monaci, con la ridente gabbia per gli uccelli.
I personaggi mi sembrano tutti un po' apatici, sarà la nebbia, per questo rimane per ora il mio preferito Wistan, che è il più attivo, sebbene le sue gesta non vengano quasi mai descritte in corso ma sempre come racconto post hoc, purtroppo.
Sul tema del ricordo sono invero un po' deluso: se è vero che è perennemente presente, non è quasi mai però approfondito o analizzato, se non per qualche uscita estemporanea di Beatrice, speravo in qualche spunto in più sinceramente.
Una accelerata ieri e mi sono ricongiunto al gruppone. Scrivo qualche considerazione rapida e mi vado a recuperare tutti i vostri commenti.
Considerazioni finali:
Devo dire che il finale (in crescendo?) del libro non mi ha entusiasmato granchè. Il drago, presentato per tutta la vicenda come classica terribile creatura antagonista, si riduce invece anche nel finale ad una vaga voce, ad uno spiffero nel vento, anzi, nella nebbia.
Galvano si conferma quello che sembra dall'inizio, un Don Chisciotte che ispira a tratti tenerezza a tratti un pizzico di rispetto, coerente nella sua comica tragicità: il personaggio che più mostra il bisogno impellente di dimenticare, è quello che invece pare immune al potere del drago, ed è schiacciato dal peso del ricordo.
Edwin rimane un personaggio a mio avviso poco consistente, quasi etereo. Non per niente è quello che ha sicuramente una dimensione futura molto più preponderante di quella passata, il suo ruolo si riduce a inconsapevole navigatore satellitare, nel finale è letteralmente trattato alla stregua della capra.
L'isola. L'idea che ci fosse un metaforone sulla morte era abbastanza evidente, d'altronde la figura del barcaiolo non poteva né voleva certo essere criptica, così come il richiamo alla Avalon di Artù. Quello che ammetto non mi aspettavo è la finale separazione dei due coniugi, da classico romanticone da due soldi mi sarei aspettato il lieto fine facile, e ho quindi in un certo modo apprezzato il retrogusto amaro della scelta dell'autore.
E veniamo dunque al punto cruciale: il tema del ricordo, trattato principalmente, ma non solo, nel rapporto tra Axl e Beatrice e nell'aspetto della dinamica amorosa tra i due. Meglio la quiete e l'assenza di preoccupazioni che derivano dall'ignoranza e dall'oblio o meglio la forte consapevolezza che deriva dalla conoscenza, per quanto dolorosa? Ci può essere reale amore senza reale conoscenza? Sarebbe finzione?
L'autore pare suggerire che la vecchia saggezza popolare ha sempre ragione, e i nodi vengono sempre al pettine.
Ho più apprezzato però quello che ho interpretato come un richiamo all'importanza della memoria storica, non è dimenticando il passato che si crea un migliore futuro ma anzi conoscendolo e affrontandolo, imparando da esso, superando gli errori di chi ci ha preceduto, non ignorandoli. Allo stesso tempo anche qui però pare vi sia una sorta di amaro pessimismo, le bianche ossa disseppellite porteranno ad una sicura nuova ennesima guerra tra sassoni e britanni, non c'è spazio per l'apprendimento e la comprensione, o quantomeno così pare suggerire Wistan.
Ecco, questo retrogusto amaro che mi è rimasto dalla conclusione del libro, se da una parte forse toglie un pochino di scontatezza, dall'altra non mi ha pienamente soddisfatto. Mi è quasi parso una dichiarazione di arrendevolezza, di cupa rassegnazione. Ma mi riservo di cambiare idea riprendendo un po' il tutto più a freddo.
In ultima analisi devo dire che speravo in realtà in una trattazione un po' più articolata del tema ricordo/oblìo, in qualche spunto in più, ma probabilmente non era nei piani dell'autore.
Citazione
Ne metto un paio brevi, ma niente mi è rimasto particolarmente impresso.
"Guardiamo con occhi liberi il sentiero che ci ha portati qui insieme, sia nel buio o sotto un tiepido sole"
"Capisco con quanta devozione desideriate vedere i vostri antichi orrori andare in polvere. Ma vi aspettano nel sottosuolo, come ossa bianche da disseppellire."
Personaggio
Confermo come personaggio preferito Wistan, l'unico che porti veramente un po' di sana azione al tutto. Non ci fosse stato lui staremmo parlando di una storia fantasy senza mezzo combattimento. Non che i suoi siano granchè approfonditi, però...
Cosa non hai proprio sofferto del romanzo? (personaggio, evento, altro)
Niente di così terribile, ma le dinamiche del brioso duo Axl/Beatrice sono state a tratti insopportabili. Artefatte, pompose e boriose in modo a tratti stucchevole. Capisco la scelta, ma la condivido poco.
Anche la (non) descrizione dei pochi scontri mi ha lasciato un po' interdetto, ma il focus era chiaramente altrove quindi ci può stare.
Sulla mia prima lettura condivisa:
sono contento di aver partecipato e di essere riuscito a concludere senza eccessivo ritardo (non sono l'ultimo!). :clap:
In generale è un esperimento che mi intriga e mi alletta, anche se i problemi relativi alle tempistiche necessariamente differenti tra i lettori mi fanno un po' perdere la potenziale forza della condivisione. Leggersi tutti i commenti alla fine è sicuramente bello e interessante ma diventa un po' un momento a sé dopo la lettura stessa, mi rimane un po' debole. Ma non credo ci siano reali alternative.
Parteciperò sicuramente ancora qualora dovessero uscire titoli interessanti comunque, buona la prima!
Sulla mia prima lettura condivisa:
sono contento di aver partecipato e di essere riuscito a concludere senza eccessivo ritardo (non sono l'ultimo!). :clap:
In generale è un esperimento che mi intriga e mi alletta, anche se i problemi relativi alle tempistiche necessariamente differenti tra i lettori mi fanno un po' perdere la potenziale forza della condivisione. Leggersi tutti i commenti alla fine è sicuramente bello e interessante ma diventa un po' un momento a sé dopo la lettura stessa, mi rimane un po' debole. Ma non credo ci siano reali alternative.
Parteciperò sicuramente ancora qualora dovessero uscire titoli interessanti comunque, buona la prima!
:uhm: ... e non è bello appena chiuso un libro (soprattutto nel caso ci abbia detto qualcosa) avere un qualcuno con cui confrontarsi? Ok, non nel mentre perchè non sei in sincro, ma cmq qui e ora. Ci sono stati romanzi molto forti in cui il gruppo ha avuto davvero la meglio sulla storia, vedi L'orda del Vento o Trilogia della Città di K. dove senza il "gruppo" il romanzo avrebbe avuto un sapore diverso.
:uhm: ... e non è bello appena chiuso un libro (soprattutto nel caso ci abbia detto qualcosa) avere un qualcuno con cui confrontarsi? Ok, non nel mentre perchè non sei in sincro, ma cmq qui e ora.
Certo, ma quando tra la fine per uno e la fine per un altro cominciano a passare 2/3 settimane/1mese, inevitabilmente c'è il rischio nel frattempo si sia già spenta un po' la fiamma.
Ma ripeto, è normale, inevitabile, e soprattutto già più che ottimo che si riesca a fare così, ottima iniziativa! :approva:
TEMPO e FINE
[spoil]Il tempo e la memoria, come già detto da tutti, sono i protagonisti della storia.
Non si arriva insieme all'isola, non si resta insieme nemmeno amandosi. Il barcaiolo già sa che dovrà ingannarli, conosce il suo dovere; interessante l'introduzione del suo POV alla fine, proprio per far cogliere al lettore questa desolante verità.
Axl continua a vivere, va verso il domani e tutto quello che accadrà di orribile... tornerà un giorno sulla spiaggia, il barcaiolo lo traghetterà e vagherà sull'isola solo. O forse no, io mi tengo la speranza (una grande assente nel libro) data da quella frase sicura del vecchio "Parleremo di nuovo sull'isola, principessa"
Il finale mi ha riempito di tristezza, malinconia e durante la lettura ero quasi angosciata, ma è bello quando un libro ti prende al punto che nella mente parli con i personaggi: per tutte le ultime trenta pagine i miei pensieri erano per Axl, avrei voluto che strappasse il remo al barcaiolo e lo prendesse a mazzate...
d'altronde è questo quello che vorremmo quando amiamo, non morire per primi o morire insieme... molto romantico, molto raro. Forte, intenso, vero quindi il momento in cui Axl si separa da lei, la lascia, la chiama "mio solo grande amore" mentre per tutto il resto del tempo era stata "principessa"; ha riconosciuto l'amore, ha saputo lasciarla andare perché l'amore vince la morte, sopravvive oltre la morte, ma non ti risparmia di dover passare per quella porta stretta che è la separazione e il dolore.[/spoil]
PERSONAGGI
[spoil]personaggio preferito: Wistan
alla fine ho visto gli altri come una metafora del tempo: il guerriero sassone cresciuto dai britanni va ad infrangere la pace basata sull'illusione accompagnato dal PASSATO (i due coniugi con il loro carico di pesanti ricordi e il vecchio cavaliere con il suo rimorso trasformato in demenza) e dal FUTURO (Edwin, personaggio che ho gradito: instabile, inafferrabile, poco delineato come il futuro che non è nostro davvero finché non ha perso se stesso)
Menzione d'onore per Orazio che ha sopportato Galvano fino alla fine... vai vecchio ronzino, goditi prati sterminati![/spoil]
SULLA TECNICA NARRATIVA
[spoil]Buono l'uso dell'ironia drammatica negli ultimi capitoli.
(per chi non mastica di critica letteraria Ironia drammatica: ciò che il lettore capisce ma che i personaggi ignorano creando nel lettore emozioni, immedesimazione e empatia con i personaggi)
HO ODIATO a un certo punto l'abuso del Flashback, anzi avrei pagato per un'Anticipazione (flashforward) di qualunque tipo :rotfl:
comprendo la scelta dell'autore però... che pesantezza!!!
da riconoscere che l'uso del flashback è palesemente lo strumento per mantenere al centro il tema della memoria fino alle ultime 30/40 pagine quando finalmente cessa di essere usato! Lo stile lento, riflessivo, circolare e ridondante contribuisce di certo a rendere concreta la nebbia e l'alienante ambientazione[/spoil]
DEL CICLO ARTURIANO
[spoil]Fantasy? diciamo più romance... nebbioso figlio dei cicli avventurosi, nel quale Artù è un fantasma greve, amato/odiato, il vero gigante sepolto...
Questa è una cosa che mi intriga. chi è il gigante sepolto nel Cairn? Il drago, il passato o forse il Ciclo arturiano stesso, portatore di passioni, cavalleria e imprese, sepolto per lasciar posto alla storia.
devo decantare questo pensiero...[/spoil]
CITAZIONE
[spoil]Galvano: "...rassicurato dal fatto che la mia lama fosse già estratta e pronta, e che non avrebbe perso tempo a stropicciarsi gli occhi domandandosi se fosse l'alba o il pomeriggio, mentre io cercavo di metterla a buon uso". In generale mi è piaciuto il dialogo dei due guerrieri sulle spade, figura della cultura differente dei due popoli[/spoil]
COSA NON HO GRADITO
[spoil]
l'ho già detto del Flashback?
poi i dialoghi fra i vecchi sposi che ogni tanto erano davvero monotoni, una mimesi esatta di certe conversazioni degli anziani però... insopportabili quanto più si è giovani, credo.
le figure femminili... assenti o noiose. Beatrice non ne azzecca una giusta per tutto il libro
grande Deb! :sisi:
hai saputo farmi ricredere su alcuni punti che avevo sottovalutato.
Alla fine non posso che convenire con te, questo libro non sarà granchè nel complesso ma è uno di quelli che ti lascia qualcosa dentro.
Colpevolmente in ritardo, e me ne scuso, non è da me, riporto i miei commenti.
Libro
Aspettative molto alte in parte non corrisposte, perchè non è un libro Fantasy, ma solo un pretesto "appiccicato", come si direbbe di molti giochi German
Il secondo motivo e per la lentezza della narrazione troppo ostica per i miei gusti
D'altro canto come molti di voi hanno scritto nei commenti, il gigante sepolto in realtà è la memoria vivida e dolorosa che se uscisse allo scoperto potrebbe riaccendere l'odio per il vicino di "casa" e spezzare in alcuni casi una flebile pace.
O la trasposizione della stessa in un ambito quaotidiano tra due persone, anche se unite da un amore spesso devoto,come quello tra Axl e Beatrice lascia tante parole confinate nel silenzio. Negli abissi del cuore spesso dimorano orgoglio, stupidità e brama di vendetta come un Giagante Sepolto, che fà tanto paura.
La questione è sempre quella, si cerca di andare avanti accantonando il dolore? Oppure grazie alla memoria non dobbiamo dimenticare avvenimenti che spesso causano separazioni e odio?
Ma la memoria che crea spaccature a chi conviene? Chi ne giova? Penso, almeno personalmente che non vi sia risposta, ma una cosa mi hanno sempre insegnato non c'è maggior gioia del perdono.
Citazione o meglio due
I nostri ricordi non sono svaniti per sempre, ma solo trasferiti per errore altrove a causa di questa maledetta nebbia. Li ritroveremo, uno per uno, se sarà necessario. Non è per questo che ci siamo messi in viaggio?
Mi chiedo se, senza ricordi, il nostro amore non sia destinato a morire sbiadendo a poco a poco.
Personaggio più simpatico piuttosto che preferito
Sir Galvano, me lo immagino sul dorso del vecchio ronzino, compagno di mille battaglie con addosso un'armatura ben troppo vissuta e logora, che vagabonda per le valli di quello che era il regno di Artù
Cosa non ho sopportato.
Il servilismo troppo accentuato di Axl nei confronti della moglie come se volesse farsi perdonare......
Considerazioni Finali
Eccomi! Un po’ in ritardo..... molto in ritardo...scusate... :triste:
Ho letto tutte le vostre considerazioni finali e le ho trovate davvero fantastiche, non credo di poter aggiungere nulla a quello che è stato descritto da voi così bene del libro, se non qualche critica personale.
Ho apprezzato moltissimo il tema centrale della memoria. Davvero far perdere la memoria è stata la soluzione alla guerra? E la soluzione al rapporto tra i due vecchi? A una bella bugia è meglio una triste verità? Credo che serva una triste verità per arrivare a una soluzione, anche se l’autore con il riemergere dei rancori insieme alla memoria ha fatto intendere che anche la guerra sarebbe ricominciata, e che forse non ci sarebbe mai stata una soluzione.
La memoria è necessaria per affrontare il dolore. I due vecchi sentono di amarsi, come sentono il bisogno di ricongiungersi a loro figlio, anche se non lo ricordano. La realtà è che non hanno affrontato il dolore della sua morte e per farlo non serve solo che passi il tempo ma anche che il ricordo rimanga vivido nella mente. Credo che fino alla fine il loro amore senza ricordo sia stato molto inconsistente e non reale.
Finale
Nel finale i due vecchi si “risvegliano”, non so se come due persone diverse da prima, o semplicemente separate dalle questioni in sospeso, o entrambe, ma ho sicuramente provato molta soddisfazione alla loro separazione finale. Forse era solo arrivata l’ora di Beatrice mentre ad Axl toccava continuare a vivere, o forse era giusto che si separassero, perché il loro inconsistente amore non meritava il tragitto insieme.
Rimane una delle mie parti preferite, insieme al particolare capitolo con l’incontro del barcaiolo e della vecchietta sotto la pioggia.
Citazione preferita
“Mi chiedo se quel che abbiamo oggi nel cuore non somigli alle gocce di pioggia.
Mi chiedo se..., senza ricordi, il nostro cuore non sia destinato a morire sbiadendo a poco a poco. “
Personaggio Preferito
Boh..... non so se non me ne piace nessuno o se non so scegliere, anche Merlino e Artù mi hanno deluso.
Anche se Wistan si è dimostrato un bel personaggio, portando anche un po’ di azione, probabilmente sceglierei il giovane Axl, che ricorda, unito a quello del finale che osserva la barca con la Princess allontanarsi dal molo.
Cosa non hai proprio sofferto del romanzo?
Beatrice aka Principessa vince il premio come peggior personaggio, peggior personaggio femminile, peggior personaggio protagonista e peggior personaggio vecchio, unito ai suoi amorevoli e noiosi discorsi con il marito.
P.S. Capisco la scelta di due anziani come protagonisti, con tutta una vita già vissuta, ma anche il cavaliere di re Artù doveva esserlo? Comunque non ho apprezzato molto neanche lui.
In conclusione grazie a Sveltolampo per la scelta del libro e a tutto il gruppo di lettura per la condivisione di questa esperienza, anche se ho impiegato più tempo per questo commento finale che per leggere il libro. :triste: Fatemi sapere se mi vorrete ancora. <:-(
Questo sito utilizza i cookie per personalizzare i contenuti, personalizzare la tua esperienza e per mantenerti connesso se ti registri.
Continuando a utilizzare questo sito, acconsenti all'utilizzo dei cookie.