Il Fattore Fortuna nella valutazione dei Boardgames

JackBurton

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Mi piacerebbe discutere con voi del fattore fortuna nella valutazione dei giochi da tavolo (evitando inutili battaglie ideologiche).

Lo spunto della discussione è stata l'osservazione che molti considerano la sola presenza di fortuna come un difetto del gioco, sia a livello di gusti personali (comprensibilissimo) che come criterio di giudizio "oggettivo".

Lo dico subito: non sono né un convinto german né un american, credo che un po' di alea nei giochi sia positiva. Chi la pensa come me è probabilmente una mosca bianca, ma volevo discutere con voi perché tale caratteristica è diventata un vero e proprio metro di giudizio.

Di solito il fattore fortuna agisce in un paio di modalità nelle nostre partite: dadi e carte; sebbene i primi siano i rappresentanti indiscussi dell'alea, anche le seconde giocano un ruolo fondamentale nella "alterazione" delle partite. I giochi "old style" (Risiko, Monopoli, ...) facevano ampio uso di uno o di entrambe, in modo più o meno pesante.
Ultimamente invece assistiamo a sempre più games tedeschi puri che, basandosi su una manciata di meccaniche ben collaudate, eliminano più o meno completamente il fattore fortuna, lasciando alla sola bravura ed esperienza del giocatore la progressione di gioco.

Converrete con me che entrambe le tipologie (con e senza alea) presentano alcune particolarità (non voglio chiamarli problemi) intrinsecamente legate alla tipologia stessa: ad esempio penso che i primi subordinino un'ottima strategia alla buona stella mentre i secondi privilegino l'esperienza di gioco alla strategia, spesso condannando la partita per una singola mossa sbagliata. Entrambi gli esempi sono motivi di frustrazione per il giocatore, ed è questa la ragione per cui personalmente preferisco una via di mezzo, che permetta di sviluppare una propria strategia con un fattore di fortuna limitato.

Non credo quindi che un gioco debba essere valutato come negativo a priori se è presente il fattore fortuna (vale anche il discorso contrario ovviamente), ma penso che sia una fattore intrinsecamente legato alle meccaniche e che quindi possa funzionare o meno non per la sua sola presenza, ma in concerto con i meccanismi di gioco.

Voi cosa ne pensate?
 

Agzaroth

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Agzaroth
penso che dipenda dal tipo di gioco.
in un filler caciarone, mi sta bene la fortuna.
in un gioco da 10 minuti mi sta bene anche la player elimination, per dire.
mi sta bene la fortuna anche in un simulativo o in un gioco fortemente ambientato.

ma in un gioco di ragionamento e strategia, per me, più il fattore fortuna è limitato (o meglio assente), meglio è. anche perchè capisco che l'autore si è impegnato parecchio per far girare il gioco bene, in questo modo.

ci sono poi casi particolari che corrono sul filo del rasoio: gli ibridi. se fatti bene, possono accontentare entrambe le fette di pubblico (Trono di Spade, Caos nel vecchio mondo, Eclipse, ecc.).

quindi, che sia pregio o difetto, per me dipende dal tipo di gioco che si propone.
 

Normanno

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Anche io credo che dipenda dal gioco, ma solo se è eccessivamente pesante la presenza (o anche l'assenza) di fortuna. Per quanto mi riguarda non considero l'alea un pregio o un difetto quando "giudico" un gioco (e badate che io ADORO dadi e carte e non amo molto i giochi senza alea).
 

gixx

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L'elemento fortuna è presente anche in blasonatissimi german, solo che tende a venire sottovalutato perché non è sotto forma di dado, ma sotto forma di tessere o carte da pescare.
Detto questo, detesto quasi sempre sia i giochi totalmente deterministici, sia i giochi totalmente randomici, tranne rarissime eccezioni.
Il bello della presenza non asfissiante dell'alea, per quanto mi riguarda, è che ti dà quel brivido di imprevedibilità che ogni tanto ti fa esclamare quell'"Evvai!" oppure quell'"Occacchio!" che un gioco totalmente deterministico non ti farà mai esclamare. Poi a me piacciono tantissimo i giochi in cui posso, con le mie azioni, portare la statistica a mio favore, mentre "forzo" l'avversario a doversi prendere dei rischi maggiori (chi conosce Blood Bowl sa di cosa parlo).
 

Jehuty

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Jehuty
Amo sia i german che gli american, il calcolo e la fortuna sono, danno soddisfazioni e divertimento in differenti modi, ma personalmente mi appagano entrambi.

Credo che a volte l'alea venga etichettata come 'difetto' in quei giochi in cui è presente in minima parte, in cui con un lancio di dado o la pesca di una carta si può decidere una partita: il lancio di dado all'ultimo salto di BSG in zona rossa con la popolazione a 1; la pesca di un obiettivo facilissimo rispetto ad uno più arduo in Tekenoko; per esempio.
Ad etichettarla come difetto, sono per lo più i giocatori german, che preferiscono giochi in cui la partita si vince/perde per un dado.

De gustibus, a me sta bene e piace, altri no, da qui il 'difetto' :!:
 

odlos

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odlos
Sono d'accordo con te e condivido la linea di pensiero dei commenti precedenti. La fortuna non è un difetto (o un pregio) a priori, ma lo può essere in base al tipo di gioco e al target a cui è rivolto.
In un "german" per giocatori esperti preferisco che non ci sia, o che perlomeno non interferisca pesantamente con la pianificazione strategica, se ciò accade, non la valuto in modo positivo.
In fin dei conti, l'aspetto aleatorio può rientrare in determinate meccaniche come fattore che influenza la varietà delle partite e in quel caso ci può stare anche in un "german".
La fortuna c'è nelle carte che si ricevono in Agricola o Brass, nell'ordine di turno di Ora et Labora, nelle tessere iniziali di Tzolk'in e anche nell'ordine delle tessere punteggio di Terra Mystica, eppure non è fastidiosa.
Altre volte la trovo fuori luogo, come il lancio di dado per incentivare gli artisti in Florenza, o la pesca dei contratti in Constantinopolis.
 

monty_ratarsed

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Io giudico un gioco per quello che mi riesce a dare.
Quindi che la fortuna ci sia o meno per me non è un problema, anche se solitamente preferisco una via di mezzo.
Quindi io di solito non giudico un gioco anche dalla fortuna! ma da altri parametri
 

MichyLo

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Per quanto mi riguarda l'eccessiva alea non mi piace, ma nel mio caso trovo che un po' sia necessaria. Gioco esclusivamente con mio marito e se non ci fosse la varietà data da una componente di fortuna molti giochi dopo poco si esaurirebbero per la tendenza a trovare una strategia e fossilizzarsi su quella.
 

groblnjar

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groblnjar
JackBurton":31fka4bj ha scritto:
...
Non credo quindi che un gioco debba essere valutato come negativo a priori se è presente il fattore fortuna (vale anche il discorso contrario ovviamente), ma penso che sia una fattore intrinsecamente legato alle meccaniche e che quindi possa funzionare o meno non per la sua sola presenza, ma in concerto con i meccanismi di gioco.

Voi cosa ne pensate?

Sono completamente d'accordo con la tua ultima frase, per me non è importante che ci sia una valangata di alea o il nulla cosmico; l'importante è che la sua presenza (o assenza) non sia fuori luogo.
Come mi piace l'alea in Yatzhee ( e non potrei penalizzarlo in un'eventuale recensione perché troppo legato ai dadi...) così non potrei concepire un tiro di dado per sapere quanti coloni prendere durante la fase "sindaco" di Puerto Rico.
 
A

Anonymous

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il gioco e' divertimento!

se gioco ad un gioco profondamente strategico, per esempio caylus, e sto portando avanti una strategia, poi per un tiro di dado (x esempio) il mio avversario mi distrugge un edificio che mi da 10 punti e lui si prende un favore del re mi arrabbierei , e non poco, xke la fortuna ha vanificato 1 ora e passa di strategia. quindi non c'e' divertimento ma solo caso e caos

se invece gioco a alien frontiers, e un buon tiro di dadi porta 6 6 6 e 6 e il mio avversario si prende un fracco di pietre/fuel e fa partire la navicella, beh pace, mi diverto lo stesso, xke non ho speso 30 turni per fare una strategia e spero che i 4 6 vengano anche a me.

per cui dipende dal gioco, e dipende dal divertimento.

i giochi con una minima percentuale di fattore C sono solitamente piu divertenti (per me) dei cervellotici puri
 

FabioGamer

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l'alea è una parte dei giochi di cui si è abusato in passato ( vedi monopoli e risiko ), un creatore di giochi moderno deve valutare se e perché inserire generatori di eventi casuali nei propri lavori.
Come giocatore sia di german che american posso dire che sono infastidito quando delle situazioni vengono risolte in maniera fortunosa senza che ve ne sia un bisogno. Ad esempio in game of thrones se si tirasse un dado al posto di scegliere le carte non ci giocherei.
Penso che alcuni dimentichino che nell'evento casuale ci possono essere comunque considerazioni strategiche, quella componente di valutazione dei rischi / benefici per intenderci.
 

LordDrachen

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LordDrachen
zrobin":1f0bo410 ha scritto:
la fortuna ha vanificato 1 ora e passa di strategia. quindi non c'e' divertimento ma solo caso e caos
Lo diceva anche Kubilai Khan quando ha invaso il Giappone.
:lol:

Fa parte del gioco, soprattutto di certi giochi.
Non tutti i giochi a lungo planning sono esenti da sculate, ma non per questo sono meno belli.
 

LordDrachen

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LordDrachen
FabioGamer":2luevlcv ha scritto:
Ad esempio in game of thrones se si tirasse un dado al posto di scegliere le carte non ci giocherei.
Si. Snaturerebbe il gioco.
Molti detestano però Sword of Rome perché tirare male può costarti la partita. Eppure il gioco spinge proprio a forzare una risoluzione che ti veda prendere rischi solo se inevitabili.
Penso che alcuni dimentichino che nell'evento casuale ci possono essere comunque considerazioni strategiche, quella componente di valutazione dei rischi / benefici per intenderci.
Yes. Concordo.
 

Poldeold

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poldeold
Indipendentemente dal gioco credo che la fortuna sia una componente importante. Qualcuno sostiene che solo i "giocatori perdenti" anelano alla fortuna perché così hanno l'unica chance di poter vincere una partita. Io francamente la penso in modo diverso. La sua presenza porta ad alcuni benefici che ritengo costituiscano un plusvalore per i giochi da tavolo:
- serve ad equilibrare le partite soprattutto quando c'è un divario tra chi conosce già un gioco e chi invece non lo ha mai giocato;
- pemette di rendere delle serate mitiche (o altre un po' frustranti): chi gioca spesso sa che ci sono delle serate in cui si vince tutto e delle serate in cui non ne va dritta una. Ciò mi aiuta ad allenare un pochino sia l'umiltà sia la capacità di accettare le sconfitte, aspetti che ritengo fondamentali sia nel gioco ma soprattutto nella vita;
- anche se può sembrare strano trovo bello che qualcun'altro vinca sul filo di lana per un lancio di dadi anche se ho preparato la mia strategia vincente già a partire dal primo turno. Una volta capiterà a lui e un'altra volta a me;
- è un fattore di cui tener conto nella propria strategia: premunirsi, proteggersi, anticipare, ecc... si sviluppano tutta una serie di meccanismi che rendono più bello il gioco;
- la fortuna premia a volte la mossa ardita che altrimenti farebbe affidamento soltanto sulla speranza nell'errore altrui. Quindi il fattore alea incentiva il giocatore a prendersi dei rischi giocando in modo più fantasioso e quindi più arricchente.

In definitiva, personalmente mi fa più piacere se il fattore fortuna è minimamente presente. Poi per carità se un gioco è totalemente sbilanciato dalla presenza della fortuna sarò io il primo a non apprezzarlo.

Ciao
 

MassyET

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A me un pò di alea non dispiace per niente.
Anche perché di solito è totalmente assente in quei giochi "scacchistici" e calcolatori (di solito eh!).
 

illupi

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Per me la fortuna può esserci (e la apprezzo) in base a 2 condizioni:

- Se il gioco è breve, può anche esser solo fortuna (tiro il dado e chi fa di più vince? Ok...)
- Se il gioco è caciarone (King of Tokyo, Dungeon Fighter) e deve far più divertire/ridere che far impegnare seriamente, va benissimo ma deve esser corredata da qualcosa di più (per king of tokyo è la possibilità di giostrarsi i tiri di dado, per DF i modi assurdi in cui si tirano)

- Se il gioco invece è più serio e di durata non minimale, solitamente spero sempre che il fattore fortuna sia ben integrato con l'ambientazione (anche quel poco che c'è nei german, ma ovviamente parlo sopratutto di american e ibridi):
Ad Es:
- Se devo pescare una carta/tassello perchè è verosimile (il personaggio sta cercando qualcosa nella cantina, oppure il tal generale non puo' sapere di quanto si è mossa la truppa nemica e/o non sa se ha trovato ostacoli) ci sta bene la fortuna.

Se invece la fortuna è associata agli eventi di gioco in maniera non verosimile (il calciatore tira in porta e il tiro si risolve pescando una carta a caso indipendentemente dalla bravura del calciatore) allora stona...e deve semmai rientrare nelle prime 2 "categorie".
 

randallmcmurphy

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mcmurphy
Inizialmente, dopo anni di oscurantismo ludico nei quali non sapendo nemmeno dell'esistenza di titoli "nuovi" mi ero dedicato ai videogiochi, sono tornato a questo mondo soprattutto affascinato dalle meccaniche dei cosiddetti "tedeschi"...

Dopo qualche tempo però il desiderio di avventura, emozione e sorpresa, mi ha fatto riapprezzare quei titoli che si discostano dall'esclusivo calcolo, e rendono l'esperienza più completa...sì con ragionamento strategia e tattica, ma anche con quell'imprevedibilità che aggiunge "sale" ad ogni partita.

In definitiva preferisco "buttare soldi" per comprare un gioco con un'ambientazione e uno sviluppo potenzialmente gradevole, che non comprare l'ennesima rivisitazione di questa o quella meccanica "tedesca"..

Poi ovviamente ci sono anche le rivisitazioni riuscite bene, e una partita la faccio volentieri, ma se devo indicare la mia sera "perfetta", riesco a pensare solo a Twilight Imperium III! :grin:

Detto questo però faccio presente che nelle nostre recensioni si è tentato di eliminare l'indicazione "fortuna" da pregi e difetti, trattandola invece negli elementi di sintesi, che specificano quanto e come essa incida sulla partita, dando modo con questa "fredda cronaca" di capire qunto i gusti di un giocatore potrebbero essere in linea con il suo utilizzo ;)
 
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la fortuna DEVE esserci.
Almeno un pizzico e di sicuro gestibile, se no il gioco non ha "sale".

Quanta fortuna c'è in El Grande?
Zero.

Sicuri? E se quella carta esce proprio quando non sei il primo a mettere la carta potere?

e in Alta Tensione?
Zero.

Sicuri? Sicuri Sicuri? Eppure qui se per quel turno hai pianificato nessuna centrale elettrica e poi esce proprio quella che faceva per te? O se sei il primo di turno e le centrali al tavolo fanno tutte schifo, ma appena hai comprato ne è uscita una ottima?



Insomma, arginabile, superabile, minima, ma deve essere presente.
 

scalper

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Condivido il pensiero comune.
Nel senso che è bella quando è gestibile come in Burgund dove un tiro sfortunato può essere mitigato dalle tessere lavoratori. In Zombicide deve esserci una strategia di fondo altrimenti affidarsi solo al tiro di dado porta inesorabilmente alla morte.
Insomma credo che nell' era dopo il Monopoli la fortuna sia sempre ben implementata.
 
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