JackBurton
Veterano





- Registrato
- 3 Dicembre 2012
- Messaggi
- 728
- Località
- Zelo Surrigone (MI)
- Sito Web
- www.insulaarcana.com
- Goblons
- 0
Mi piacerebbe discutere con voi del fattore fortuna nella valutazione dei giochi da tavolo (evitando inutili battaglie ideologiche).
Lo spunto della discussione è stata l'osservazione che molti considerano la sola presenza di fortuna come un difetto del gioco, sia a livello di gusti personali (comprensibilissimo) che come criterio di giudizio "oggettivo".
Lo dico subito: non sono né un convinto german né un american, credo che un po' di alea nei giochi sia positiva. Chi la pensa come me è probabilmente una mosca bianca, ma volevo discutere con voi perché tale caratteristica è diventata un vero e proprio metro di giudizio.
Di solito il fattore fortuna agisce in un paio di modalità nelle nostre partite: dadi e carte; sebbene i primi siano i rappresentanti indiscussi dell'alea, anche le seconde giocano un ruolo fondamentale nella "alterazione" delle partite. I giochi "old style" (Risiko, Monopoli, ...) facevano ampio uso di uno o di entrambe, in modo più o meno pesante.
Ultimamente invece assistiamo a sempre più games tedeschi puri che, basandosi su una manciata di meccaniche ben collaudate, eliminano più o meno completamente il fattore fortuna, lasciando alla sola bravura ed esperienza del giocatore la progressione di gioco.
Converrete con me che entrambe le tipologie (con e senza alea) presentano alcune particolarità (non voglio chiamarli problemi) intrinsecamente legate alla tipologia stessa: ad esempio penso che i primi subordinino un'ottima strategia alla buona stella mentre i secondi privilegino l'esperienza di gioco alla strategia, spesso condannando la partita per una singola mossa sbagliata. Entrambi gli esempi sono motivi di frustrazione per il giocatore, ed è questa la ragione per cui personalmente preferisco una via di mezzo, che permetta di sviluppare una propria strategia con un fattore di fortuna limitato.
Non credo quindi che un gioco debba essere valutato come negativo a priori se è presente il fattore fortuna (vale anche il discorso contrario ovviamente), ma penso che sia una fattore intrinsecamente legato alle meccaniche e che quindi possa funzionare o meno non per la sua sola presenza, ma in concerto con i meccanismi di gioco.
Voi cosa ne pensate?
Lo spunto della discussione è stata l'osservazione che molti considerano la sola presenza di fortuna come un difetto del gioco, sia a livello di gusti personali (comprensibilissimo) che come criterio di giudizio "oggettivo".
Lo dico subito: non sono né un convinto german né un american, credo che un po' di alea nei giochi sia positiva. Chi la pensa come me è probabilmente una mosca bianca, ma volevo discutere con voi perché tale caratteristica è diventata un vero e proprio metro di giudizio.
Di solito il fattore fortuna agisce in un paio di modalità nelle nostre partite: dadi e carte; sebbene i primi siano i rappresentanti indiscussi dell'alea, anche le seconde giocano un ruolo fondamentale nella "alterazione" delle partite. I giochi "old style" (Risiko, Monopoli, ...) facevano ampio uso di uno o di entrambe, in modo più o meno pesante.
Ultimamente invece assistiamo a sempre più games tedeschi puri che, basandosi su una manciata di meccaniche ben collaudate, eliminano più o meno completamente il fattore fortuna, lasciando alla sola bravura ed esperienza del giocatore la progressione di gioco.
Converrete con me che entrambe le tipologie (con e senza alea) presentano alcune particolarità (non voglio chiamarli problemi) intrinsecamente legate alla tipologia stessa: ad esempio penso che i primi subordinino un'ottima strategia alla buona stella mentre i secondi privilegino l'esperienza di gioco alla strategia, spesso condannando la partita per una singola mossa sbagliata. Entrambi gli esempi sono motivi di frustrazione per il giocatore, ed è questa la ragione per cui personalmente preferisco una via di mezzo, che permetta di sviluppare una propria strategia con un fattore di fortuna limitato.
Non credo quindi che un gioco debba essere valutato come negativo a priori se è presente il fattore fortuna (vale anche il discorso contrario ovviamente), ma penso che sia una fattore intrinsecamente legato alle meccaniche e che quindi possa funzionare o meno non per la sua sola presenza, ma in concerto con i meccanismi di gioco.
Voi cosa ne pensate?