Ieri mi sono trovato a rigiocare un gioco di qualche anno fa: Jerusalem di Michele Mura, un gioco che ho sempre apprezzato e di cui ricordavo l'autore stesse per pubblicare una espansione, mi sono messo a cercare sul web ed a norma di logica per prima cosa ho cercato sul sito dell'editore la Red Glove, ma del gioco non vi è traccia perchè presumo sia fuori catalogo.
Proseguendo la mia ricerca ho trovato tutto quello che mi serviva qui sulla Tana e su BGG.
Ecco da questa esperienza ho iniziato a riflettere su quanto sia strano che la memoria storica di un gioco venga abbandonata cosi facilmente partendo gia' dall'editore originale del gioco stesso! ..che so una sezione "fuori catalogo" non credo possa essere cosi imbarazzante. :tsk:
Pare che "il ricordo" di un gioco sia automaticamente demandato a delle fonti indipendenti come la Tana o BGG, è probabile che un editore veda i giochi solo come business, un prodotto da consumare e buttare in puro stile consumistico.
Ma... un gioco è un prodotto culturale o un prodotto di consumo? Ne andrebbe conservata la scatola con tutte le sue pedine e tabelloni o solo il regolamento?
Se è vero che nei giochi le invenzioni sono poche ed e' tutto una leggera evoluzione di regole gia esistenti forse l'unica cosa veramente importante è il regolamento, eppure io i giochi li ricordo spesso proprio per i colori ed i materiali! Chissa' se esiste un museo dove sono fedelmente archiviati tutti i giochi creati!
Ok finisco questo mio post filosofico, sfruttando per la prima volta questa bellissima sezione , aggiungendo che alla fine l'espansione di Jerusalem non ha mai visto la luce della stampa ufficiale, ma almeno l'autore ha pubblicato quasi tutto il materiale liberamente scaricabile... a futura memoria e per la gioia del print&play Z.:
Proseguendo la mia ricerca ho trovato tutto quello che mi serviva qui sulla Tana e su BGG.
Ecco da questa esperienza ho iniziato a riflettere su quanto sia strano che la memoria storica di un gioco venga abbandonata cosi facilmente partendo gia' dall'editore originale del gioco stesso! ..che so una sezione "fuori catalogo" non credo possa essere cosi imbarazzante. :tsk:
Pare che "il ricordo" di un gioco sia automaticamente demandato a delle fonti indipendenti come la Tana o BGG, è probabile che un editore veda i giochi solo come business, un prodotto da consumare e buttare in puro stile consumistico.
Ma... un gioco è un prodotto culturale o un prodotto di consumo? Ne andrebbe conservata la scatola con tutte le sue pedine e tabelloni o solo il regolamento?
Se è vero che nei giochi le invenzioni sono poche ed e' tutto una leggera evoluzione di regole gia esistenti forse l'unica cosa veramente importante è il regolamento, eppure io i giochi li ricordo spesso proprio per i colori ed i materiali! Chissa' se esiste un museo dove sono fedelmente archiviati tutti i giochi creati!
Ok finisco questo mio post filosofico, sfruttando per la prima volta questa bellissima sezione , aggiungendo che alla fine l'espansione di Jerusalem non ha mai visto la luce della stampa ufficiale, ma almeno l'autore ha pubblicato quasi tutto il materiale liberamente scaricabile... a futura memoria e per la gioia del print&play Z.: