Re: Ieri ho giocato a... (Sesta parte)
Non di soli filler vive l'uomo, eppure ieri la voglia di mettere la parola fine alle amicizie ha prevalso sulla volontà di impegnarsi a pensare, creando in noi un'avidità isterica di micropartite a giochini maledetti, quali Lupusburg e The resistance: Avalon. Lupusburg, appena scartato e defustellato, con il regolamento letto troppo in fretta e semi-inventato, ci ha lasciati un po' perplessi al primo giro, dove ha fatto da padrona un'ingiustificata sete di sangue verso una fantomatica "Stregaaa! Lapidatelaaaa!!", impersonata dalla sottoscritta. Non appena abbiamo finito di inventare e ci siamo attenuti al testo scritto sul regolamento, le cose si sono fatte più interessanti, ma il rancore nei confronti del prossimo rasentava appena livelli accettabili.
Siamo passati quindi al secondo nuovo acquisto, The resistance: Avalon. Forti della conoscenza del gioco base, abbiamo deciso di lasciare da parte le varianti arturiane per menare subito le mani - d'altronde leggere i regolamenti in serata si era dimostrata da subito una tattica non ottimale. Una serie di partite va concatenandosi velocemente una dietro l'altra, secondo il leitmotiv "Ok, facciamo l'ultima e poi basta". La spirale di aggressiva sfiducia si chiude alla fine di fronte a un uomo distrutto, che aveva donato il proprio cuore e la propria approvazione alle due spie di turno, abbagliato dai loro truffaldini sorrisi blu. È troppo, il suo nobile animo è stato tradito, è ora di passare ad altro.
Inizia a essere un po' troppo tardi per buttarsi su giochi impegnativi, meglio continuare a fomentare inimicizie con Munchkin. Peccato che ci fossero un po' troppe espansioni in mezzo, quindi dopo un inizio acceso e promettente, si giunge a una fase di stallo in cui nessuno pesca mostri, e appena un mostro esce fuori, tutti gli altri sono prontissimi a giocare tutta la propria mano per fare in modo che non venga sconfitto. La partita finisce dopo un bel po', con un mesto "Ah, ma io dovevo prendere due livelli prima, non uno solo" che viene comunque bene accolto dal gruppo, che, stremato da un astio protrattosi oltremodo, è ormai desideroso di godersi un po' di meritato riposo.