Allora, vi riporto di seguito quella che è la mia esperienza e l'idea che mi sono fatto delle HR.
Innanzitutto mi piacerebbe fare una pernacchia :lul: a tutti quelli che credono che il regolamento di un gioco sia la Sacra Bibbia. Non è così, perché tutto è migliorabile sempre, sebbene non tutto necessiti di essere migliorato. Miglioramento continuo...vi dice nulla? Le norme ISO hanno tanto da insegnare. :telodicevo:
Mi spiego meglio: ho un carissimo amico che detesta le HR e dice: "io pago per avere un gioco integro, non comprerei mai un gioco che va fixato con qualche houserules..." :nono:
Da un certo punto di vista la sua obiezione è condivisibile, MA: se un gioco mi piace, mi attira, mi intriga...eppure non ha TUTTO quello che vorrei...perché accontentarmi di ciò che l'autore e l'editore mi offrono, se posso rendere il gioco più adatto ai miei desideri?
E' qui che si rischia di scatenare la BOMBA.
rotesta:
Perché si avranno risposte che partono col: "chi sei tu per azzardarti a dire che il gioco non va bene?" e proseguono con: "Non hai idea di quanto il gioco sia stato già playtestato per X anni prima di vedere la luce..." il che poi è anche vero, per carità, dietro la realizzazione di un GdT c'è spesso (non sempre) un lunghissimo lavoro alle spalle.
Mi è capitato di notare qualcuno prendere la richiesta di applicazione di HR come un'offesa personale, come se dicessi alla mia fidanzata: "ehi, perché non metti un po' più di trucco stasera?" oppure: "non ti sembra di essere un po' ingrassata ultimamente?". Potete immaginare la reazione. :ingazzeto:
Ho imparato che non bisogna MAI fare simili considerazioni muovendole come critiche becere e assolute.
E' molto meglio approcciare con: "In my own opinion..." oppure: "per soddisfare il mio palato da giocatore X..." (dove X può stare per...german, american, maniaco del controllo, competitivo, amante del bluff....). Un approccio soft garantisce quasi sempre una risposta altrettanto serena e cordiale da parte di chi si sente chiamato in causa. A ben guardare infatti non ci sarebbe nulla di cui offendersi, se non per il tono in cui le critiche vengono mosse.
Eppure mi chiedo: ma si tratta davvero di critiche?
Io non lo credo.
Per quanto mi riguarda
le HR sono nient'altro che delle modifiche (o aggiunte) alle regole originali del gioco che hanno il solo obiettivo di accontentare il palato di chi le usa. Magari il gioco è già soddisfacente di suo, ma... perché no!? Magari c'è una minuscola modifica che lo rende esponenzialmente più appagante.
Quindi mi piacerebbe dire a tutti gli attori chiamati in gioco: mettiamoci tutti quanti l'animo in pace, le HR nascono a casa delle persone e lì si consumano. :approva: Certo, possono anche essere condivise se si incontra qualcuno che apprezza una certa idea, un'innovazione, e si convince al punto di volerla sperimentare a casa sua, col suo gruppo di gioco. Perché no?? Perché non dovrebbe essere così?
E nonostante tutto ciò, c'è chi mi guarda strano quando dico: "
vuoi provare questo gioco? l'ho modificato..." mi guardano come se fossi un Frankenstein dei GdT che cerca di dar vita a qualcosa di deforme e impossibile da concepire. :vampire:
La cosa migliore in questi casi è spiegare PERCHE' ho deciso di applicare una houserule. C'è sempre un
perché che deve essere chiaro e condiviso da chi gioca. E' qui che sorge la possibile critica al regolamento ed è qui che va applicato il
savoir faire di cui parlavo prima.
Ma andiamo con ordine.
DOMANDA: Perché sento l'esigenza di modificare qualcosa??
RISPOSTA: Perché evidentemente c'è qualcosa nell'esperienza di gioco che non mi ha soddisfatto.
Ecco, qui dobbiamo stare molto attenti a capire QUAL E' il vero problema.
Perché potrebbe non essere affatto un problema legato alle regole...magari è semplicemente il gruppo di giocatori che non aiuta, oppure abbiamo letto o interpretato male il regolamento... insomma prima di pensare di modificare qualcosa sarebbe opportuno assicurarsi di aver svolto una diagnosi accurata perché non si può operare di appendicite un paziente che ha un'occlusione intestinale. :sick_sm:
Quindi di default la cosa migliore sarebbe
fare almeno 5 partite assicurandosi di aver letto bene il regolamento. Se il problema persiste si può ragionare per capire qual è il problema e come lo si può risolvere. Problema che, ripeto, non è detto sia assoluto, cioè un [glow=red]BUG[/glow] del gioco...può tranquillamente essere un difetto riscontrato solo da un insieme ristretto di giocatori che condividono le stesse esigenze.
Tante volte il problema è collegato alla sfera emozionale o psicologica del giocatore.
Io ad esempio sono un maniaco del controllo, nel senso che in generale apprezzo soprattutto i giochi che mi danno un forte senso di controllo, cioé giochi più deterministici che aleatori, quelli in cui l'alea è pur presente ma adeguatamente controllabile grazie alle azioni disponibili ai giocatori. Ne sono consapevole e questa consapevolezza mi aiuta a razionalizzare la mia delusione quando provo un gioco che non mi soddisfa. Non dirò quindi che il gioco fa schifo, ma che a me non piace.
Devo essere ben consapevole di chi sono, dei miei appetiti, di cosa mi attira o che trovo repellente, altrimenti rischio di additare un gioco per qualcosa che non solo non è un difetto intrinseco, ma è soprattutto circoscritto soltanto alla mia psiche.
Quindi non avrebbe senso per me, Antonio, giocare a rosso e nero alla roulette e lamentarmi che il gioco è buggato :rotfl: perché il problema non è nel gioco, ma in me che pretendo che il gioco faccia ciò che voglio io quando è stato creato per fare altro.
Non si può sempre trasformare un gioco nato per uno scopo in qualcos'altro. Non è proprio impossibile, ma diciamo solo che è raro ottenerlo. Non si può trasformare una patatina Pringles in un babà al rhum. Nella maggior parte dei casi dovremmo rassegnarci all'idea che un gioco è fatto così, è stato pensato così, è stato sviluppato e prodotto così e ...volerlo modificare a tutti i costi sarebbe "contronatura". Meglio allora cambiare gioco.
Quanti giochi ho avuto la pretesa di cambiare perché non mi rassegnavo all'idea che facessero altro rispetto a ciò che volevo io! E' stato come pretendere da un pesce rosso di arrampicarsi sugli alberi. Ma alla fine l'ho capito e ho lasciato in pace quel povero gioco che si era lasciato torturare per mesi. Forse è una metafora un po' forte, ma rende bene l'idea. Se uno strumento nasce con uno scopo è bene comprendere quale sia lo scopo. Se questo scopo è completamente diverso da ciò che stiamo cercando dovremmo cambiare strumento. Non posso inchiodare i chiodi in una parete con un cacciavite...o forse si, ma: che faticaccia!! E soprattutto alla fine non saremo comunque soddisfatti del risultato, quindi meglio comprare un martello e basta. :approva:
Poi ben che vengano le prove, gli esperimenti folli, le elucubrazioni più assurde...è da lì che nascono le idee, viva il brainstorming! Ma basta che tutti siamo consapevoli che quello è un momento dedicato alla sperimentazione pura, fine a sé stessa e a scopo quasi didattico oserei dire. Quant'è bello sparare caxxate a raffica sul regolamento di un gioco a scopo speculativo per vedere a quali risultati ciò può portare. Sono tutti esercizi di game design molto utili, purché non ci si fossilizzi su un'idea in particolare. Quando provi ad imbrigliare un'idea e la trasformi in regola allora inizia a diventare difficile proseguire, perché hai scelto una strada e più tempo cammini in quella direzione più diventa difficile tornare indietro, ovvero credere che puoi tornare sui tuoi passi e prendere una strada diversa. Bisogna essere mentalmente elastici da accettare l'idea che le soluzioni a cui ci "affezioniamo" necessiteranno quasi certamente di essere messe in discussione, rivedute, modificate tante altre volte, magari accettando proprio la critica di un altro giocatore che potrebbe fornirci un'occasione ottima per tornare in pista. :clap:
Mai avere la presuzione di credere di aver trovato la perfezione...solo così si può restare con l'orecchio teso ad afferrare la novità che ci ronza attorno.
Ho finito, giuro.
Scusatemi per questo pippone esagerato, ma prima di parlare concretamente di qualche HR applicata ai giochi da tavolo volevo mettere in chiaro innanzitutto il mio pensiero su questo argomento che mi sta molto a cuore e su cui trovo spesso un dibattito molto acceso. :flamer: