Cyrano":k401ikbz ha scritto:
La Troisi ha creato lo stesso phatos, identico, anzi la sua saga viene spesso paragonata a quella dei Cavalieri dalle sue lettrici. Quale prova più evidente che il feeling è il medesimo?
Ma guarda. Hai specificato lettrici, come mai?
Saint Seiya è uno shonen manga, quindi è per sua vocazione "maschile" almeno nel senso nipponico del termine.
Che poi sia piaciuto, in seguito, alle ragazze, è la naturale evoluzione dei tempi, ma non è un manga che tocca "corde" femminili.
Anzi, va dritto dritto su determinate pulsioni e immaginario maschile.
Saint Seiya assomiglia più a 300, pur partendo da occhio orientale invece che da occhio american un po' fascio.
Le equiparazioni non hanno dunque senso, anche nella sostanza.
La mano femminile nella Troisi è lampante. Ed è forse l'unica cosa che non è un limite: le grandi scrittrici sono le meno "mimetiche" nel modo di narrare, nel senso che si vede subito che sono donne.
La loro sensibilità è diversa. Un Lestat non sarebbe mai potuto esistere da mano maschile, un Tyler Durden non sarebbe mai potuto esistere da mano femminile.
Poi, sinceramente, io i cavalieri li leggevo per le smazzuolate. Phatos?
Smazzuolare E' Pathos. Come smazzuoli è pathos. Perché smazzuoli è pathos. Il sangue è pathos. Il rialzarsi da mezzo morto è pathos. Il gettare la vita è pathos. Oltre a richiamare l'epica e la mitologia greca che è metaforica del conflitto uomo-natura , richiama la cultura samurai.
Saint Seiya è una storia "banale" supportata da un'epica di fondo che richiama a delle simbologie prettamente idealistiche, astratte.
Non vedi mai un massacro in Saint Seiya, gli dei ancora non hanno compiuto i loro piani contro l'umanità, e tutto rientra nella logica del duello.
"La guerra è morte e distruzione, ma dobbiamo andarci è nostro dovere, per un ideale, ecc ecc." Manca solo la Canzone del Piave. ^^
E lo scontro è onorevole (99 volte su 100), 1 vs 1, faccia a faccia.
Saint Seiya viene fuori, come molti altri shonen a dire il vero, nel suo narrare i villains: di fatto pure i nemici, tutti, rispondo a medesimi imperativi morali idealistici e di dovere, nel servire il proprio dio, la propria terra, ecc.
E non c'è pacificazione, compromesso, appianamento del conflitto.
I dialoghi portano all'inevitabile empasse, alla comprensione si, ma alla morte ineluttabile.
Il rispetto del nemico, lo Ius Belli, il tributo al valore dell'avversario, finisce in dramma come nell'epica greca, come nei duelli tra samurai, come nella guerra premoderna.
Appunto "cavalieri" nella traduzione.
Sta tutto lì il succo che mi fa "alzare in piedi". ^^
Questa differenza è cruciale con la gran parte dei fantasy-fuffa ed ha molto in comune con altri manga, specialmente anni 60-70-80, quando ancora la tradizione dello spirito giapponese era preminente negli autori.
La "bella morte" non molla per un secondo quel manga.
Nella Troisi se c'è guerra è perché non possiamo farne a meno e c'è il cattivo canonico stereotipato.
Come nella MZ Bradley, la guerra è incomprensibile, viene vissuta con l'apprensione e con l'orrore, senza quell'attrazione di fondo che , seppur negata, traspare palesemente.
Poi certo, ci son le spade, i combattimenti, ma non c'è quell'amore per il conflitto.
E' come togliere da Tolkien tutto l'immaginario simbolico e riproporlo nella stessa salsa.
Saranno fuffe, ma fuffe completamente agli antipodi.
Sì quello di un fumettino.... che è lo stesso del "fumettino" Mondo Emerso. Troppo comodo "vederci" qualcosa in più.
-ino, come diminutivo, non spiega nulla.
E' troppo comodo fare polemica senza entrare nel merito o portare a prova un "lo dicono tutti".
La prima disamina che hai fatto di Kurumada era anche criticamente condivisibile, la seconda sembrava quasi una trollata.
E non è la prima volta, vedi discussione su Martin....
p.s. la scelta poi dei titoli delle saghe della Troisi, praticamente fotocopiate da Weis-Hickman non fa che gettare ombre.
Almeno Kurumada copia se stesso!! ^^