Gli inganni della camera azzurra - Lamora/Simenon

henrymerrivale

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henrymerrivale
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henrymerrivale
CONCLUSIONI SU CAMERA AZZURRA:

Ho letto molti Maigret e mi piacciono moltissimo le atmosfere della provincia francese del '900, che si ritrovano anche qui.
Lo stile è meraviglioso: cupo e disperato, senza eccessi nè fronzoli. Non c'è quasi mai azione (e quindi per molti potrà apparire noioso) ma molta introspezione psicologica. Io lo trovo scorrevolissimo.
Inutile fare il riassunto degli eventi, la maestria del romanzo sta secondo me nel ricostruire con un lungo flash-back l'intera vicenda dal punto di vista di Tony, non in prima persona, senza rivelare che parte lo stesso abbia avuto nel delitto, neanche alla fine.
In fin dei conti più che il colpevole materiale, su cui mi piacerebbe sapere cosa pensiate, a essere punita è l'ignavia del protagonista, incapace di scegliere tra l'amore sereno e familiare di moglie e figlia e l'attrazione fatale verso Andreè.

Tralascio ogni considerazione sul peggio lui o peggio lei, il verdetto di Simenon è più che evidente.

Voto 8
 

glokta

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Gli inganni:
avevo scritto un lungo commento ieri, e poi mi son dimenticato di cliccare invia :piange:
Comunque, finito.
Diciamo sufficiente. Avrebbe potuto essere tagliato in molte parti, o accorciato, per essere più dinamico e vivace. Perchè alla fine la trama è abbastanza la solita "cosa faranno i nostri eroi in una lotta per il potere?"
la cosa un po' originale è che almeno per 3/4 si sviluppa come un heist book, tipo la stangata o ocean's eleven.
Però ci sono gli interludi, si si chiamano proprio così, a spezzare il ritmo.

Poi c'è per me un problema di trama abbastanza grande, che mi ha fatto un po' sbottare
ed è il problema del supereroe. Che in questo caso è il Falconiere. Ora, nei film, libri, fumetti di supereroi, tema che infatti non mi piace, c'è sempre il problema che quando assegni dei superpoteri, devi tenere conto di quanto forti sono e di come sono bilanciati dal mondo e dai personaggi circostanti. Così prima facciamo combattere il supereroe con il delinquente di strada, e poi dobbiamo farlo combattere direttamente nello spazio con un qualche dio, per dare senso al tutto.
Qui abbiamo un'intera città che viene soggiogata di fatto da un unico mago. A me i maghi piacciono, Raistlin è il mio eroe dell'infanzia, forse perchè era perfettamente bilanciato. Qui però il mago può tutto, non ha nessuna debolezza. Tanto che cade per una cavolata alla fine.
E in più c'è un'intera città di maghi! E, come viene raccontato, 400 maghi appena hanno distrutto un intero esercito. C'è quindi da chiedersi come il re grigio sia riuscito ad ingaggiarne uno (spoiler: altrimenti la trama non poteva svilupparsi così) e il duca no. il ragno nero no. Dicono che sia per il costo. Mi pare debole come motivazione. Insomma, questo mago è praticamente onnipotente. Quindi ribadisco che mi sembra un problema di trama: viene inserito altrimenti il re grigio non potrebbe diventare capa raza. E poi c'è proprio il re grigio. Poco caratterizzato, che inscena la solita vendetta. Compare in qualche scena e bon, fine.
 

Mithrandir88

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Conclusioni La camera azzurra
Non avevo mai letto un libro di Simenon e lo conoscevo solo di fama. Ho votato questo libro per curiosità oltre che per il genere. Devo dire che mi ha piacevolmente stupito e si legge molto velocemente.
La cosa che mi è piaciuta di più è stata la rivelazione della vittima verso la fine del libro. Per la prima volta sono stato in ansia per scoprire chi è la vittima e non chi è l'assassino.
Mi è piaciuta la caratterizzazione del personaggio di Andrée, ho percepito molto la sua follia ed ossessione per l'uomo che amava.
Come voto gli do un 8 pieno, lo consiglio e lo rileggerei volentieri.
 

Nynaeve

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Nynaeve
ASPETTATIVE retroattive
Libro molto pubblicizzato da alcuni booktuber che seguo, mi aspettavo un bel romanzone scanzonato con ambientazione intrigante e bei personaggi.

E dopo la lettura?
Ebbene sì, l'ho finito e mi ero dimenticata le aspettative.
Cosa ho ottenuto?
Un librone fantasy gradevole che si legge con facilità soprattutto nella seconda parte.

Voglio giudicarlo per quello che un'opera prima discreta che mostra una bella fantasia ingenua e disordinata.

Ambientazione intrigante ma costruita con alti e bassi. Camorr è nella mia immaginazione un misto fra Venezia e Londra e somiglia ad altre città fantasy di questi tempi (Ketterdam o la capitali del mondo di Nevernight)
I luoghi sono descritti in modo fumoso alla fine quello reso meglio è per me la Baldoria Mobile seguito dai canali in una delle prime scene
Il world building nel fantasy è la sfida più grande, essere immersivi e allo stesso tempo mostrare al lettore un nuovo mondo è difficile. Qui ci prova con spiegoni inutili, le prime cento pagine andavano sfoltite e mi stupisce questa mancanza di content editing.

I personaggi sono poco sfaccettati, le descrizioni sono abbastanza efficaci ma gli unici che escono un minimo tridimensionali sono Locke e Jean.
Il Ragno del Duca. Evviva la vecchia contessa. Che però fa un po' la figura della scema

L'intreccio è ben congegnato e divertente. Soprattutto quando l'apparentemente infallibile Locke comincia ad affrontare le conseguenze dei propri errori.
L'espediente degli interludi non mi ha infastidito finché non si trattava solo di flashback. Il gioco dei passaggi temporali era davvero azzardato e l'autore se la cava abbastanza, ma il romanzo comincia a scorrere quando le cose si fanno lineari.
Invece pessimi gli interludi spiegoni per introdurre ambienti e tradizioni. Come scrivere le appendici/note fingendo di non scriverle.

Mi è piaciuto e l'ho letto con facilità. Potrei anche prendere in considerazione il secondo volume al quale però perdonerei meno certe stupidaggini.
Come la continua mescolanza fra punto di vista interno ed esterno... errore che nel 2021 non è del tutto accettabile.
 

Nynaeve

Saggio
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Nynaeve
Poi c'è per me un problema di trama abbastanza grande, che mi ha fatto un po' sbottare
ed è il problema del supereroe. Che in questo caso è il Falconiere. ...
Qui abbiamo un'intera città che viene soggiogata di fatto da un unico mago. A me i maghi piacciono, Raistlin è il mio eroe dell'infanzia, forse perchè era perfettamente bilanciato. Qui però il mago può tutto, non ha nessuna debolezza. Tanto che cade per una cavolata alla fine.
E in più c'è un'intera città di maghi! E, come viene raccontato, 400 maghi appena hanno distrutto un intero esercito. C'è quindi da chiedersi come il re grigio sia riuscito ad ingaggiarne uno (spoiler: altrimenti la trama non poteva svilupparsi così) e il duca no. il ragno nero no. Dicono che sia per il costo. Mi pare debole come motivazione. Insomma, questo mago è praticamente onnipotente. Quindi ribadisco che mi sembra un problema di trama: viene inserito altrimenti il re grigio non potrebbe diventare capa raza. E poi c'è proprio il re grigio. Poco caratterizzato, che inscena la solita vendetta. Compare in qualche scena e bon, fine.
Sì, ho avuto una sensazione simile al riguardo e mi ritrovo nella tua analisi.
 

kikkatnt

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GLI INGANNI DI LOCKE LAMORA

Finito oggi. Che dire.. Questo libro non fa per me.
Sul gruppo telegram si parlava di target di fruitori.. Sono completamente d'accordo, ognuno ha i propri gusti e le proprie inclinazioni. Come in ogni altra cosa. Ad esempio se si parlasse di giochi, io sono una german e so che non potrò mai apprezzare appieno un american, nonostante sia disposta a giocarci. Mio marito è completamente all'opposto e ogni volta un bagno di sangue quando si tratta di decidere a cosa giocare la sera :asd::asd::asd:. Ma torniamo al libro.
Per me è stato noiosissimo.
Avete presente la scena del film Amadeus dove l'Imperatore dice a Mozart "un eccellente lavoro ma ci sono troppe note" ?


Ecco è quello che ho pensato io mentre leggevo il libro. Troppe parole. Nel senso che l'ho trovato prolisso e alcune parti discorsive inutili.

Gli interludi ho fatto fatica a capirli. In primo luogo, all'inizio non avevo capito che c'era un cambio temporale e mi sono incasinata con la presenza di Padre Catena
il quale nella mia testa era morto. Quindi come cavolo faceva ad essere vivo???
, solo dopo sono arrivata alla soluzione. Erano dei flashback :pippotto:
In secondo luogo non capivo l'utilità di inserire questi passaggi fini a sé stessi che parlavano di creature mostruose, di cucina o di sport. La pallamano, sì molto divertente ma che c'entra?!?!? MI ha fatto venire in mente il quidditch di HP ma almeno lì lo sport veniva sviluppato nella trama, qui non mi è sembrato.

Altra cosa che condanno è la forte presenza di parolacce. Ora non dico che un libro non debba averle, ma se sono utili al fine del racconto va bene. Un "merda" o "cazzo" in un momento concitato ci sta bene per creare l'hype del momento. Qui invece venivano usate troppo spesso e in maniera puramente gratuita.

Riporto qui un messaggio di Stefano (@glokta sei tu? faccio sempre casino tra nomi i nick) che descrive appieno il mio pensiero: sembra quasi scritto da uno che "il fantasy sono lunghe descrizioni inutili, momenti che dovrebbero approfondire i personaggi e che invece non lo fanno, interruzioni della trama fine a sé stesse".

Il finale, nonostante il libro abbia un proprio epilogo, rimane aperto. Scopro solo ora che è una saga che consta di 7 titoli. Che dire... per adesso rimango volentieri con il fiato sospeso. Chissà, magari in futuro...

Curiosità personali:

- chissà se l'Ordine di Perelandro è un richiamo voluto dall'autore al libro di C.S.Lewis...
- mi chiedo se l'autore abbia qualche strano feticismo verso i barili/ le botti..
 

glokta

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Riporto qui un messaggio di Stefano (@glokta sei tu? faccio sempre casino tra nomi i nick) che descrive appieno il mio pensiero: sembra quasi scritto da uno che "il fantasy sono lunghe descrizioni inutili, momenti che dovrebbero approfondire i personaggi e che invece non lo fanno, interruzioni della trama fine a sé stesse".
..
Si sono io
Secondo me le cose tipo la pallamano volevano dare una certa profondità ai personaggi. Ma non sono state usate nel modo corretto, diventando solo una rottura (di scatole) della trama.



Sent from Adua
 

Sveltolampo

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Sveltolampo
LA CAMERA AZZURRA

Scusate ma casini vari di lavoro e famiglia mi hanno fatto ritardare le conclusioni...

Il libro mi è piaciuto molto, letto velocemente vista la scrittura le il numero di pagine
All'inizio pensavo che il morto fosse un altro, mi ha proprio fregato Simenon :asd:
Alcune volte i flash back mi hanno incasinato, mi piacciono ma qui ce ne sono molto e a volte mi sono perso nello spazio tempo.
Personaggio maschile "peggiore" Tony, incredibilmente ingenuo e forse un po' troppo pieno di se.
Personaggio femminile "peggiore" Andree, le donne non devono essere così stressanti...su era solo un'avventura!


GLI INGANNI

non ho ancora iniziato e sincermante non so se lo farò a breve...
 

AkioSix

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Non che ci sia da dire molto su questi due libri, alla fine mi sono piaciuti entrambi.

La camera azzurra: di questo la cosa che più ho apprezzato è l'empatia che si crea con il protagonista. Si riescono davvero a percepire le sue emozioni in un crescendo di oppressione e ansia che arrivano sul finale. Descritta bene la pazzia di lei, inquietante nella sua naturalezza.

Gli inganni di Locke Lamora: qui è l'esatto opposto, un romanzo che sinceramente avrei lasciato lì dopo le prime pagine se nn fosse per il gruppo di lettura, ma che passato il primo 40% comincia ad acquistare mordente e finalmente si lascia leggere piacevolmente nonostante i tanti difetti che si porta dietro. Poca empatizzazione con i personaggi, troppe parolacce messe lì gratuitamente, descrizioni noiose e prolisse....ma il mondo che si crea è interessante e alla fine un po'mi ha anche conquistato tanto da aver cominciato il secondo libro, fiducioso del fatto che possa migliorare. Probabilmente al primo libro l'autore era un po'acerbo, vedremo.
Cmq il momento migliore di tutto il libro per me è stato l'incontro fra Locke e il Falconiere 🤣 mi son proprio messo genuinamente a ridere mentre leggevo, cosa che accade davvero di rado.
 
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