Giochi (e giocatori) di serie A e di serie B..

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Luca

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Normanno":1ydlft17 ha scritto:
Per quanto non sia d'accordo nel porre limiti al modo di giocare, sono d'accordo con Sol sulla questione del GdR.
"Gioco di ruolo" ha un significato preciso. Richiede interpretazione da parte dei giocatori come da parte del master, richiede molto più che tirare i dadi. Per quanto non sia d'accordo sulla questione "esistono giochi che favoriscono il PP o il gioco EUMATE", perchè per quanto mi riguarda - e qui ci metto i miei quasi 24 anni di esperienza di gdr, il gioco è buono quanto lo sono i giocatori (master incluso), ho sempre ritenuto necessario nelle mie campagne crearsi un background ed interpretare il personaggio. Tutt'ora gioco ad una campagna a D&D 3.5 in cui c'è fin troppo Roleplay, e d'altro canto ho giocato ad una lunga e noiosa campagna a Vampire in cui di ruolistico c'era poco e nulla. Non è il sistema che conduce il gioco, ma i giocatori.

Notare però che anche un gioco EUMATE può diventare GdR. Se durante il processo di "entra, uccidi il mostro, arraffa il tesoro, esci" si interpreta il proprio gretto, meschino, arraffone guerriero o vile, ignobile ladro o nobile mago attaccatissimo al denaro, anche quello è gdr.

Ti quoto perché hai saputo dire ciò che volevo dire io! :lol:
 

Luca

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Sol_Invictus":1iyf6yiz ha scritto:
E' certamente vero che la qualita' del gioco dipende quasi solo dai giocatori-dm piuttosto che dal regolamento.
Ma rimango dell'idea che anche il gioco scelto abbia la sua parte: se il regolamento in questione, per sua stessa natura, spinge alla ricerca delle combo, alla trasposizione meccanica e fredda di ogni azione in un tiro di dado, e in generale offre un'ambientazione di fondo insulsa ed infantile, di certo non invita a fare della gran interpretazione. Si', mi sto riferendo a D&D 3.0 in poi (oddio anche prima aveva tanti difetti, ma forse non tanto questo), ma non solo. Certo che e' possibile giocarlo in modo maturo ed interpretando, l'ho fatto anche io per anni prima di abbandonarlo...ma diciamocelo, non e' lo stile di gioco per cui questo prodotto e' pensato. Lo si puo' usare anche cosi', ma farlo equivale a "fare violenza" al gioco stesso e a noi, che ci sforziamo di snaturarlo per renderlo qualcosa di meno gretto di quanto sia in realta'. .

Puoi citarmi parti del manuale del giocatore o del master in cui si evince che "il regolamento in questione, per sua stessa natura, spinge alla ricerca delle combo, alla trasposizione meccanica e fredda di ogni azione in un tiro di dado" o che "non e' lo stile di gioco per cui questo prodotto e' pensato"?

Io invece ritengo che il regolamento di D&D 3.5 sia solo uno strumento, una base da usare come vuoi e integrare, se del caso, con diverse ambientazioni:
Vuoi un mondo high fantasy, con tonnellate di magia, ecc.? Forgotten Realms.
Vuoi un mondo steampunk, ecc.? Eberron o Iron Heroes.
Vuoi un mondo in cui rischi la pelle a ogni dove, e sei sconfitto in partenza perchè il male ha già vinto, le armi sono vietate e la magia è vietata e perseguita? Midnight.
Vuoi un mondo oscuro, pericoloso, in cui la guerra, le malattie, i tradimenti, gli intrighi sono all'ordine del giorno? The Black Company o Thieves World.
In ognuno di queste ambientazioni sono presenti regole integrative che rendono perfettamente adatto il regolamento di D&D 3.5 (es. regole per danno massiccio, infezioni in Black Company).

Io invece sono d'accordo con Normanno. Dipende tutto dal master e dai giocatori. TUTTO. Ci si può divertire con Risus o con Hero System, o no. Dipende da come li si usano, questi strumenti.
 

Sol_Invictus

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Solomon, io credo di aver dimostrato che giocare interpretando in modo complesso (lo dice perfino la parola stessa) sia una cosa piu' matura che sedersi e tirare dadini come dei fessi. Anzi, a dire il vero non mi sembra nemmeno sia necessario dimostrarlo...

Comunque, riguardo l'altro tema - che al momento mi sembra aver preso maggior piede - se il problema e' metterci d'accordo per cosa intendiamo con PP, possiamo risolvere in breve.
Quello che tu indichi come PP non mi sembra - almeno nella mia esperienza - un tipo di giocatore comunissimo. Mentre, invece, vedo ormai ovunque che il classico gruppo di giocatori e' composto da amebe che pensano poco, parlano (ingame) ancora meno, e generalmente vivono con un certo squallore, indifferenza se non addirittura noia le parti di avventura che intramezzano i combattimento. Quando e' ora di menare, si esaltano e si attivano, perche' si sono fatti la scheda minmaxata apposta. Intendo questo per PP, se preferisci che lo chiamiamo min-maxer per me va bene, basta capirsi...fatto sta che quello che conta e' che purtroppo mi sembra questo il giocatore medio di gdr oggi come oggi, e non la primadonna che dici te (che pure e' irritante, ma almeno fa qualcosa oltre a tirare dadi).
Sul fatto che i gdr siano in regresso, dalle mie parti non lo sono affatto e non mi sembra che in generale sia cosi': lo dimostra l'impennata che ha avuto anche il solo D&D grazie alla WotC; lo dimostra il fatto che sempre piu' gente ora sa cos'e' un gdr, addirittura parlarne e giocarci inizia a non essere piu' una cosa "da sfigati" per antonomasia; lo dimostra il fatto che i manuali di gdr (vabbe', di D&D..) si trovano ormai in tante librerie e giocattolai che fino a pochi anni fa non li avevano. Insomma, mi sembra un campo in espansione, che come ho detto soffre di tutte le tragiche conseguenze che la massificazione comporta.

Luca, cosa ti devo dire..apri un libro a caso per le classi (il pugno e la spada o 'ste cagate qua) di D&D e ci troverai un cumulo di numeri e tabelle per fornire nuovi talenti, poteri e combo giustificati da background che definire insulsi e' un eufemismo. Il regolamento stesso spinge alla ricerca di questi nuovi strumenti di gioco, peccato che con il gdr vero c'entrino pochino. Si trovano delle robe talmente trash in quei manuali che fanno paura. Ma puoi trovare mille esempi un po' ovunque, questo era solo uno.
 

DioBrando

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Solomon, il tuo discorso calza a metà, perchè nell'esempio da te citato risalta si un problema del GDR interpretativo, ma non è colpa propriamente del giocatore.

Prima di tutto nella vita reale ognuno fa il suo mentre il vicino dorme e alla fine è plausibile che un pg chiacchieri tutta la notte mentre i compari dormono....

A parte questo è compito del Master saper gestire i tempi di gioco, per evitare pause logoranti, che possono annoiare i giocatori... Insomma il MAster detta anche il ritmo, non si limita a creare la Storia, cerchiamo di non addossare al giocatore la carenza del Narratore....
 

Falcon

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A me sembra che in queste discussioni si arriva sempre al "l'ottimo master previene il PP" oppure "il sistema non conta conta con chi giochi" oppure "un gruppo intelligente gioca d'interpretazione magnifica e somma anche con il d20" etc. etc.
Sarà anche vero, ma il sistema non c'entra proprio nulla? Uno che non ti riempie di numeri, che non abbia classi e livelli ed in taluni casi... l'ALLINEAMENTO!?! Su questo argomento voglio fare un esempio che spero sia indiscutibile: ho fatto molte campagna a Dragonlance, una delle mie ambientazioni preferite di AD&D per molto tempo, quindi all'uscita della 3° ed. ho ricomprato l'ambientazione per giocare... il disastro totale! la disfatta del gioco di ruolo! Non ho da anni ed anni giocatori PP al tavolo e ci si concentra molto sulla storia (e tutte quelle altre cosine che piacciono a chi gioca basandosi sull'interpretazione) finché uno dei miei giocatori non ha progredito nei ranghi di Cavaliere della Rosa (che aveva già fatto nell'AD&D) e si è ritrovato tra combo d'incantesimi non volute ma possibili (che non ha mai giocato) una forza superiore a quella del drago che cavalcava, dei tiri salvezza mostruosi (perché per arrivare a cavaliere della Rosa devi avere 2 classi e poi 2 classi di prestigio) e tante altre cose orribili, che ci hanno portato a prendere a ridere tutta la questione. Cioè davvero questo non è un sistema che spinge al PP? Stiamo scherzando?
Ed aggiungerei che nel manuale del master o delle Terre Selvagge ai druidi è suggerito di cambiare compagno animale ad alti livelli, perché si rivelerebbe inutile nei futuri scontri! Cioè, grazie amico lupo Coda Argentea dopo 10 anni passati insieme ora puoi andartene a casa, perché non mi servi più ed ho bisogno di un'aquila leggendaria? 8-O

Per riallacciarsi al tema del topic, è proprio questo che mi fa temere ciò che Sol da ormai per scontato (spero tanto di no), che il giocatore che ha provato diversi sistemi e modi di gioco riesca comunque ad avere una buona interpretazione di gruppo (e non individuale, anche se a volte può capitare), mentre le nuove leve e generazioni tenderanno a vedere il Gdr come meno da sfiagati, ma simile ad un videogioco da tavola.
L'esempio di Solomon, per quanto calzante, ha il difetto esposto da DioBrando, quindi... con un buon master non sarebbe successo. :lol: Sono d'accordo che il PP si possa verificare anche sul piano dell'interpretazione, ma per la mia esperienza è così raro che si può non considerarlo in un discorso generale.
 

Cyrano

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Falcon, se non ti leggevo lo scrivevo io. Esatto!!!
 

Xarxus

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Solomon":14pcr1us ha scritto:
Secondo la mia definizione, quello che interessa al PP non è di spaccare, rullare e distruggere. I suoi obiettivi sono sociali - vuole essere il "capobranco", il "maschio dominante". Spaccare e rullare sono solo i mezzi con cui cerca di ottenere il suo fine all'interno di un GdR. E' per questo, IMHO, che pochi PP sono interessati a boardgame come Descent, in cui tutti hanno le stesse probabilità di rullare. :) Magari i PP sono più interessati a quei MMORPG in cui si può usare il proprio PG di milionesimo livello per massacrare i poveri niubbi che hanno appena iniziato.

Sono d'accordo.
Per questo i PP non sono hanno solo un atteggimento di scheda che li rende tali, ma anche di ruolo.

X Falcon: D&D si sta sempre di più rispostando sullo strategico, invece che sull'interpretativo. Dico rispostando perché è da lì che era nato. Percarità, il merito di aver dato il via ce l'ha, ma l'atteggiamento che induce, sono completamente d'accordo, è diseducativo/formante per un certo tipo di gioco. Ciononostante, quando parli di GdR ad un babbano, prima "devi" citargli D&D, per fargli capire l'argomento. Un po' come si fa quando si parla ai neofiti dei giochi da tavolo, dovendo citare quasi per forza Monopoli e Risiko.
 

Galdor

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Solomon":2ff9p8va ha scritto:
Credo che la mia definizione di PP (mi pare se ne sia parlato in un vecchio thread) si avvicini a quella di Xarsus. Per me è PP chiunque sia disposto, per il proprio divertimento, a sacrificare il divertimento di tutto il resto del gruppo. Con quale mezzo lo faccia, mi è irrilevante.
IMHO, min-maxing e munchkinismo sono solo alcuni dei mezzi con cui si può fare PP.
Non sono affatto daccordo: il min-maxing e il munchkinismo sono spesso attuati da persone/giocatori che NON sono primedonne! :!:
Le primedonne "interpretano" in modo grossolano ed egotico(*), "divertendosi a discapito del divertimento degli altri" (citando Solomon); i PP invece non sempre rubano spazi agli altri, anzi, si limitano a guardare la Scheda, fare parecchio min-maxing e lanciare tonnellate di dadi godendo per le combo..
Insomma:
:arrow: La Primadonna si diverte se ha i riflettori addosso (il che può avere anche un risvolto positivo se la Storia ne beneficia).
:arrow: Il PP si diverte facendo min-maxing, ottimizzando, rullando, ecc..
Almeno: questa è la mia esperienza personale. :roll:
Solo 1 vola mi è capitato di imbattermi in un Giocatore che concentrasse in se i due concetti (PP e Primadonna), ma -osteggiato ovviamente dal resto del Gruppo e dal Master- abbandonò uno dei due aspetti (la Primadonna) :lol:

(*) Per evitare il Primadonnismo -a parte i dovuti "tagli" del Master quando ci vuole e/o un'opportuna distinzione tra Task e Intent ("si, ok, ho capito il come: mi spieghi però a cosa miri?")- secondo me bisogna mettere subito in chiaro con i Giocatori che il fine ultimo è la Narrazione comune di una bella Storia, non necessariamente Interpretando :idea: (per questo -lo ripeto- preferisco parlare di Metodo Narrativo piuttosto che di Interpretazione): il dialogo in Taverna -dunque- se ha aggiunto qualcosa di interessante alla Narrazione ben venga, ma se è stato solo uno "sfoggio interpretativo", beh, era semplicemente contrario allo spirito Narrativo comune! ;)

Sull'ultimo topic subentrato (già stra-affrontato): certo che il Sistema conta! Si può giocare Narrativo anche utilizzando il Regolamento di Risiko -se si vuole- ma se si usa un Sistema Narrativo (BURNING WHEEL, ARIA, NOBILIS, ARS MAGICA, ecc) è chiaro che il tutto è supportato meglio.. :grin:
 

Solomon

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DioBrando":33zijbjv ha scritto:
Solomon, il tuo discorso calza a metà, perchè nell'esempio da te citato risalta si un problema del GDR interpretativo, ma non è colpa propriamente del giocatore.

Prima di tutto nella vita reale ognuno fa il suo mentre il vicino dorme e alla fine è plausibile che un pg chiacchieri tutta la notte mentre i compari dormono....

A parte questo è compito del Master saper gestire i tempi di gioco, per evitare pause logoranti, che possono annoiare i giocatori... Insomma il MAster detta anche il ritmo, non si limita a creare la Storia, cerchiamo di non addossare al giocatore la carenza del Narratore....

Innanzitutto chiarisco che nel mio aneddoto il problema non è l'interpretazione - non più di quanto nella storia di Jack lo Squartatore il problema sia il rasoio. Il problema è il giocatore che percepisce la storia solo in funzione del suo personaggio, e non anche del gruppo.

Quel che succede nella vita reale non mi cale, perché i GdR non sono solo emulazione della realtà - altrimenti tanto varrebbe non giocare.
Pensa a quello che succede nei film. Quando mai la pellicola si sofferma su scene tediose in tempo reale? Se un personaggio si fa la barba, il film non mostra il procediimento per intero - trenta secondi per far capire che il personaggio si è rasato, e poi avanti con la storia. Il film si concentra solo su quelle cose che sono interessanti per il pubblico - e in un gioco il pubblico sono gli stessi partecipanti.
Altra obiezione: nella vita reale, se sto chiacchierando e nella stanza accanto dorme qualcuno, io presumo che quel qualcuno non voglia essere svegliato. Viceversa, nella scena che ho descritto, i giocatori hanno espresso chiaramente (e Tizio l'aveva capito!) la loro intenzione di partecipare alla scena.

Concordo che con un altro GM il problema si sarebbe presentato in forma minore, ma non sono convinto che "non sarebbe successo". Comunque, quando il GM deve usare tempo ed energie per contenere certe magagne, significa che non sta usando quel tempo e quelle energie per migliorare attivamente il gioco -e magari per divertirsi lui stesso, poveretto!
 

Solomon

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Scusate il doppio post...

Galdor":dzd3xlg3 ha scritto:
Non sono affatto daccordo: il min-maxing e il munchkinismo sono spesso attuati da persone/giocatori che NON sono primedonne! :!:
Su questo sono daccordo - infatti io dico che sia un mezzo, e che il PP sia uno dei suoi fini. Come dire che le armi ce le hanno sia gli assassini che i poliziotti.


Galdor":dzd3xlg3 ha scritto:
Le primedonne "interpretano" in modo grossolano ed egotico(*), "divertendosi a discapito del divertimento degli altri" (citando Solomon); i PP invece non sempre rubano spazi agli altri, anzi, si limitano a guardare la Scheda, fare parecchio min-maxing e lanciare tonnellate di dadi godendo per le combo..
Insomma:
:arrow: La Primadonna si diverte se ha i riflettori addosso (il che può avere anche un risvolto positivo se la Storia ne beneficia).
:arrow: Il PP si diverte facendo min-maxing, ottimizzando, rullando, ecc..
Almeno: questa è la mia esperienza personale. :roll:
Solo 1 vola mi è capitato di imbattermi in un Giocatore che concentrasse in se i due concetti (PP e Primadonna), ma -osteggiato ovviamente dal resto del Gruppo e dal Master- abbandonò uno dei due aspetti (la Primadonna) :lol:
Credo che qui le differenze siano più che altro di terminologia - ovvero io chiamo "PP" la somma di quel che tu chiami "primedonne" e "PP".



Galdor":dzd3xlg3 ha scritto:
(*) Per evitare il Primadonnismo -a parte i dovuti "tagli" del Master quando ci vuole e/o un'opportuna distinzione tra Task e Intent ("si, ok, ho capito il come: mi spieghi però a cosa miri?")- secondo me bisogna mettere subito in chiaro con i Giocatori che il fine ultimo è la Narrazione comune di una bella Storia, non necessariamente Interpretando :idea: (per questo -lo ripeto- preferisco parlare di Metodo Narrativo piuttosto che di Interpretazione): il dialogo in Taverna -dunque- se ha aggiunto qualcosa di interessante alla Narrazione ben venga, ma se è stato solo uno "sfoggio interpretativo", beh, era semplicemente contrario allo spirito Narrativo comune! ;)
Dato che l'evento non ha avuto effetti sul gioco, e che il rsto del gruppo si stava annoiando a morte, lo chiamerei semplice sfoggio interpretativo. ;)

Galdor":dzd3xlg3 ha scritto:
Sull'ultimo topic subentrato (già stra-affrontato): certo che il Sistema conta! Si può giocare Narrativo anche utilizzando il Regolamento di Risiko -se si vuole- ma se si usa un Sistema Narrativo (BURNING WHEEL, ARIA, NOBILIS, ARS MAGICA, ecc) è chiaro che il tutto è supportato meglio.. :grin:
Su questo punto la mia opinione è diversa - intanto anticipo che preferisco che il sistema interferisca il meno possibile nella sequenza degli eventi e nelle scelte dei giocatori. Ora scappo, affronterò il tema di ritorno dal mio corso da Sommelier. ;)
 

Juda

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Scusate ma a me sembra davvero tutto molto chiaro se per un attimo si fa un passo indietro e si guarda questa discussione come dal punto di vista di un osservatore. Quello che risulta chiaro è che:

- le definizioni non sono oggettive, semmai ci sono definizioni condivisibili!
- questo fortunatamente ci dà la possibilità di discutere ma ci insegna anche che questo topic è partito da un'aopinione e non da un fatto oggettivo: infatti se fosse oggettivo nessuno lo negherebbe, o lmeno lo negherebbero in pochi (ma evidentemente non è così)
- le definizioni servono a capirsi e non a determinare chi ha ragione
- entrare nei panni del personaggio, ovvero interpretare, è una posizione che il giocatore può assumere a differenti livelli dove quello psicologico è solamente uno dei tanti; fondamentalmente il PP si potrebbe dire che interpreta non il personaggio ma una stilizzazione matematizzata di questo...ma comunque resta un modo di interpretarlo.
- se volete qualcosa di profondo leggete Platone, non giocate a Vampiri!!!
 

Luca

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Juda":2i8czbqw ha scritto:
Scusate ma a me sembra davvero tutto molto chiaro se per un attimo si fa un passo indietro e si guarda questa discussione come dal punto di vista di un osservatore. Quello che risulta chiaro è che:

- le definizioni non sono oggettive, semmai ci sono definizioni condivisibili!
- questo fortunatamente ci dà la possibilità di discutere ma ci insegna anche che questo topic è partito da un'aopinione e non da un fatto oggettivo: infatti se fosse oggettivo nessuno lo negherebbe, o lmeno lo negherebbero in pochi (ma evidentemente non è così)
- le definizioni servono a capirsi e non a determinare chi ha ragione
- entrare nei panni del personaggio, ovvero interpretare, è una posizione che il giocatore può assumere a differenti livelli dove quello psicologico è solamente uno dei tanti; fondamentalmente il PP si potrebbe dire che interpreta non il personaggio ma una stilizzazione matematizzata di questo...ma comunque resta un modo di interpretarlo.
- se volete qualcosa di profondo leggete Platone, non giocate a Vampiri!!!

Sì è una discussione molto bella, posizioni diverse ma condivisibili.
L'importante secondo me è divertirsi e non gridare alla "morte del gioco di ruolo", cosa che è ben lungi dall'esistere (e non sono certo i microgiochi Indie di The Forge ad allontanare quello spauracchio). Esistono centinaia di GDR nuovi ogni anno, giocatori nuovi ogni anno... io non credo siano tutti PP. Basta vedere ciò che abbiamo in italiano... mi ricordo che nei primi anni '90 tutto questo ben di Dio era un miraggio.
Dai, e mi raccomando... vediamo di fare da Master ai nostri (futuri) figli! ;)
 

DioBrando

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In realtà Luca si sta riducendo di brutto il numero di case produttrici, ed in Italia i distributori\traduttori cominciano a sparire ad una velocità allarmante....

Credo che a parte MdT, D&D con supporto Wizard e Martelli da Guerra ci sia davvero poco in giro (Il Richiamo di Cthulhu, Cyberpunk, Stormbringer, L5R e diversi altri non vedranno nuove edizioni italiane ), gli unici indipendenti sono quelli che hanno rilevato Rolemaster dopo che la Stratelibri se ne è disfatta.....

Qualcuno si ricorda la PInnacle???? Mi chiedo fortemente che fine abbia fatto la ditta di Deadlands e Weird Wars, la Guardian of the Order è fallita....

Insomma tra un pò ci saranno solo i suddetti tre prodotti, dei quali a livello di regole si salva solo Martelli, MdT ha stravolto il BG classico, ma sta vendendo da dio grazie al sistema molto più, come dire, bimbominkia...

D&D o lo si ama o si odia, io lo odia...

Ma noi siamo i vecchi del gioco, quindi presto ci estingueremo....
Lo stesso per il 3d, morti i giochi seri vivranno solo GW e chi la imita....
 

Solomon

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Condivido in pieno l'ultimo post di Juda. E' con quello spirito che metto sul "piatto" di questa discussione le mie esperienze: per confrontarle con le esperienze altrui, certamente diverse, nella speranza che alla fine di questa discussione saremo arrivati a capirci l'un l'altro un po' meglio.

Per quanto riguarda il destino dei GdR, è un dato noto che, come osserva Brando, il volume dell'hobby si sta riducendo. Volendo posso pescare dei dati, così a memoria mi sembra che l'anno scorso il settore fosse stimato sui 50 milioni di $ in USA. Nel 1981 il solo D&D vendeva 40 milioni. Metteteci l'inflazione e noterete che la curva è in declino. La scena "indie" è interessante, ma sono giochi che raramente sfondano le 1000 copie, tre ordini di grandezza al di sotto di D&D.
Già solo il fatto che sempre più spesso si premetta "tabletop" quando si parla di "RPG" dovrebbe far capire che il RPG per antonomasia sta lentamente diventando quello su computer.
Tuttavia io non sono pessimista. Non credo che il GdR sia destinato alla morte. Piuttosto, IMHO, seguirà la strada del wargame tradizionale, che ha avuto il suo periodo d'oro decenni fa e che da allora si è ridotto ad un hobby più di nicchia, ma sempre vivace. In questa prospettiva, il movimento "indie" si rivelerà più interessante per l'esperienza editoriale e di distribuzione (sostenibile anche con volumi ridotti), che per le innovazioni di design.

Vabbè, sono uscito di brutto OT e ora mi manca il tempo di rispondere agli altri punti... a dopo cena!
 

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DioBrando":29qly5oq ha scritto:
In realtà Luca si sta riducendo di brutto il numero di case produttrici, ed in Italia i distributori\traduttori cominciano a sparire ad una velocità allarmante....

Credo che a parte MdT, D&D con supporto Wizard e Martelli da Guerra ci sia davvero poco in giro (Il Richiamo di Cthulhu, Cyberpunk, Stormbringer, L5R e diversi altri non vedranno nuove edizioni italiane ), gli unici indipendenti sono quelli che hanno rilevato Rolemaster dopo che la Stratelibri se ne è disfatta.....

Uhm...

Roes & Poison (LEvity)
WIld Boar (Exalted, Witchcraft)
Narrattiva (Aips)

e mi sto dimenticando sicuramente qualcuno...
 

Xarxus

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Galdor":2e7qc0ul ha scritto:
secondo me bisogna mettere subito in chiaro con i Giocatori che il fine ultimo è la Narrazione comune di una bella Storia, non necessariamente Interpretando :idea: (per questo -lo ripeto- preferisco parlare di Metodo Narrativo piuttosto che di Interpretazione)

Non metterò mai in chiaro una cosa simile con i miei giocatori. Non sono minimamente d'accordo. La storia è il prodotto, non il fine.
 

Cyrano

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Xarxus":38wprn9v ha scritto:
La storia è il prodotto, non il fine.

Sìììììììììì! Qualcuno prenda il bronzo che gli faccio un monumento!!!

Il gioco di ruolo ed il gioco di narrazione come suggerisce la parola sono GIOCHI. Il fine ultimo è sempre e comunque il divertimento del giocatore. ;)
 

Galdor

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Cyrano":1g5q8vkq ha scritto:
Xarxus":1g5q8vkq ha scritto:
La storia è il prodotto, non il fine.
Sìììììììììì! Qualcuno prenda il bronzo che gli faccio un monumento!!!

Il gioco di ruolo ed il gioco di narrazione come suggerisce la parola sono GIOCHI. Il fine ultimo è sempre e comunque il divertimento del giocatore. ;)
Si, infatti si parlava del come divertirsi :!: ;)

Una delle strane caratteristiche del GdR è che si tratta di un gioco che può divertire in diversi modi (min-maxing, interpretare, evadere nell'alter-ego, munchkinismo, ecc): il quomodo che preferisco è quello della Narrazione Comune... :idea:
..ma intanto so benissimo che io e Xarxus non saremo mai daccordo su questo. :lol:

[MOD ON]
Secondo me questo topic è troppo lungo: si sono toccate diverse tematiche, tutte molto interessanti, ma tutte abbozzate perchè più o meno OT.
Proposta: Xarxus, perchè non dividi questo mega-thread creando tanti piccoli threadini, uno per ogni topic toccato? ;)
[MOD OFF]
 

Xarxus

Onnisciente
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A causa del modo in cui sono mischiati i discorsi sarebbe difficile decidere quali post vada dove, visto anche che spesso nello stesso messaggio si trattano più argomenti.

Vista la lunghezza, comunque, chiudo e vi invito ad aprire i 3ad separati per gli argomenti che volete proseguire a dibattere.
 
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