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Xarxus

Onnisciente
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Oh, beh, se guardi bene, ogni giocatore, e dico ogni giocatore, massimizza il proprio personaggio. Occhio, non sto dicendo che ogni giocatore che fa un guerriero, lo renda un rullo compressore, ma che ogni giocatore lo rende efficiente. Nessuno genera il personaggio ameba... e sarebbe assurdo che un Master lo concedesse.

Stabilito questo, guardando il giocatore in maniera asettica, vediamo che le scelte che farà sono comunque finalizzate ad ottenere degli scopi. Spesso questi scopi sono allineati al nostro pensiero, a quello che noi avremmo fatto al suo posto. Altre volte no.

Spesso tendiamo a giudicare PP un personaggio (il paladino di prima) che non agisce come noi avremmo pensato, o come noi riteniamo si dovrebbe comportare. E' ovvio che non sto parlando di un paladino che va in giro a sgozzare su commissione di notte, il che sarebbe oggettivamente da assassini, ma di un paladino che decide di eliminare un accampamento di orchi, per quanto momentaneamente innocui, per salvaguardare la pace nella zona. Il giocatore darà una scusa al master che deve essere presa in maniera asettica. Da Master so bene che il giocatore mira ai PX, al tesoro, alla fama o anche solo al gusto dello sfascio del nemico. Lo so. Ma se la motivazione che mi viene data è plausibile, come Master ho il dovere di accettare quella.

Quella del giocatore è ovviamente una menzogna, come lo è l'intera interpretazione di un personaggio. E' il giocatore che ha la facoltà di decidere cosa faccia il proprio PG, e cosa non faccia. Se la scusa è buona, malgrado ben sappia che il giocatore miri a tutt'altro, devo accettarlo, altrimenti mi dovrei sostituire al giocatore stesso nella gestione del proprio PG, con tutti gli effetti che ne conseguirebbero. Ad ognuno il proprio "ruolo".

E ripeto, questo è uno dei motivi per cui tolgo i PX dal gioco. Evito che il giocatore si concentri su quelli piuttosto che sulla storia.

Ovviamente sono un sostenitore della causa/effetto. Se la mia ambientazione prevede che un paladino NON devasti un accampamento d'orchi, nemmeno per salvaguardare la pace, ho mille e mille modi per fare in modo che l'azione gli si ritorca contro. La divinità è offesa, oltraggiata e non concede più i suoi poteri, la nomea dell'eroe è svilita dall'eco delle sue gesta, la sua vita sociale, o la carriera militar ne risentono... eccetera.
Se invece nella mia ambientazione l'unico orco buono fosse quello morto, allora probabilmente il paladino avrebbe semplicemente fatto la cosa giusta. Fatto sta, che il giocatoe sarebbe comunque libero di farlo ed io non premierei, nè punirei le sue gesta (manco fossi un maestrino).

E concludo con una considerazione: spesso vedo che il concetto del comportamenteo di una tipoplogia di personaggi sia un po' stereotipata. In parte lo imputo a sistemi come D&D in cui non solo la classe presenta delle definizioni rigide, ma anche tratti caratteriali rigidi (aborro gli allineamenti). Nella realtà una persona non è mai sempre buona, o sempre cattiva. Se ci si distacca da questo, si scopriranno personaggi molto più affascinanti, profondi e credibili.
 

Sol_Invictus

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Guarda...puo' essere vero che ogni giocatore gioca (anche) per i PX, e' abbastanza normale. Ma l'importante e' che giochi anche per il gusto di divertirsi ad interpretare, cosa che non necessariamente prevede i PX. E che quando gioca per guadagnarli, non li metta comunque davanti all'importanza della storia e della coerenza.

Il paladino, per rimanere nell'esempio, se massacra la tribu' di orchi senza reale motivo e solo per i PX, sta giocando da PP...c'e' poco da disquisire e da giustificare, e da master te ne puoi accorgere piuttosto facilmente. Se invece il giocatore per primo e' disposto a far fare al suo PG i sacrifici che sono parte (scomodissima, per i PP) della dottrina e dell'etica del Paladino, e te lo dimostra in gioco, allora sta giocando certamente meglio.
Mi viene in mente con una certa nostalgia quanto ho fatto penare un Paladino per trovare (e mantenere) infine il suo Sacro Vendicatore :roll: ma di certo non me ne pento, e perfino lui alla fine si e' divertito. Ah, bei tempi che furono..

Sul discorso delle classi stereotipate, e' certamente vero. Ma fa parte dello stile di gioco di D&D in particolare e di tanti altri giochi in generale, soprattutto fantasy. Sono le stesse ambientazioni fantasy che tendono a trasmetterci personaggi stereotipati: il cavaliere buono e valoroso, il mago debole di corpo e forte di mente, il ladro furbetto ma in fondo buono, ecc. ecc. E non e' per forza un male (per quanto piu' adatto ad una letteratura per i giovani), e' uno dei crismi del genere caratterizzare in questo modo i personaggi..e poi in effetti esistono molti tipi diversi, in fin dei conti.
 

Cyrano

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Sol_Invictus":2mj3ztjz ha scritto:
Il paladino, per rimanere nell'esempio, se massacra la tribu' di orchi senza reale motivo e solo per i PX, sta giocando da PP...c'e' poco da disquisire e da giustificare, e da master te ne puoi accorgere piuttosto facilmente. Se invece il giocatore per primo e' disposto a far fare al suo PG i sacrifici che sono parte (scomodissima, per i PP) della dottrina e dell'etica del Paladino, e te lo dimostra in gioco, allora sta giocando certamente meglio.

Sì, questo mi va bene in D&D ma visto che siamo in "giochi vari" come ti poni in sistemi come quello di "vampiri" in cui i PX sono a discrezione del master? Lì un giocatore per fare esperienza deve essere coerente al massimo col suo personaggio. ;)

Poi ovviamente in linea di base sono d'accordo con te: a me non piace un gioco asettico ma se un giocatore prende delle decisioni (indipendentemente dalla sua morale umana) atte A GIOCARE ben vengano :grin:
 

Sol_Invictus

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Beh ho preso D&D perche' e' comodo come sistema generale che tutti conoscono, e difatti tutti portano quello come esempio.
Ma veramente, nella mia visione delle cose, i PX sono SEMPRE a discrezione del master, in qualsiasi gioco 8) tipo con me, il Paladino PP che massacra gli orchi per l'anima del pippo non solo non riceve affatto PX, ma probabilmente gli capita pure qualche sfiga. Dopotutto perfino i manuali di D&D hanno (per il momento, chissa' alla prossima edizione) il coraggio di dire che alla fine il master puo'/deve decidere su tutto.

Comunque, magari Vampiri obbligasse cosi' all'interpretazione coerente! Invece e' noto per essere l'altro grande terreno di PP, e non solo ora che c'e' il Requiem (che e' una porcata, ormai peggio di D&D), ma gia' ai tempi Camarilla...

Anche io di solito apprezzo le decisioni che fanno gioco..ma se la decisione in questione fa contro-gioco (cioe' e' incoerente con il PG e/o con l'ambientazione e/o la storia, come l'esempio di cui sopra) non la incoraggio affatto, anzi la sego.
 

Cyrano

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Forse sono io che sono atipico... :))
 

Solomon

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Concordo parola per parola con quasi tutto quel che ha scritto Xarxus. Tranne per il fatto che a me non dispiace avere una caratteristica "Intelligenza" nei giochi. Anche se capisco la sua posizione e ammetto che c'è da parte dei giocatori una certa tendenza ad esagerare nel giocare personaggi poco intelligenti (come se INT 9 equivalesse a Homer Simpson) - spesso in maniera strumentale a giustificare certe azioni distruttive.

Concordo al 100% nel dire che "powerplay" e interpretazione non si escludono a vicenda. Anzi, dirò che conosco diversi giocatori che non esito a definire "ottimi interpretatori" ma "pessimi giocatori".
Cosa intendo per "ottimi interpretatori" dovrebbe essere chiaro. Per "pessimi giocatori" intendo che la loro attività al mio tavolo tendeva a creare non divertimento, ma astio, rancore e noia. Primedonne, come dice Xarxus.
(Preciso che questo giudizio vale solo per il mio tavolo. Magari in un altro gruppo sarebbero stati divertenti.)

Aneddoto:
Anni fa mi trovai a giocare un live di Masquerade. La trama girava intorno ad una serie di artefatti da trovare per completare un rituale che impedisse al Consiglio Primogeno di essere disintegrato da un'antica maledizione. Ricchi premi e cotillons, nonché posizioni di prestigio e potere, per chi trovava 'sti artefatti. Com'è come non è, ne trovo uno.
Problema: il background del mio PG (che credo gli organizzatori non avessero letto!) lo descriveva come un anarchico che odiava gli altri Vampiri della città per aver ucciso certi suoi cari, ed aveva come unico scopo nella vita... la distruzione dei Primogeni.
L'unica cosa "corretta" da fare come interpretazione era tenere nascosto l'artefatto, giusto?
Il tempo passa e gli altri giocatori sono disperati. Manca un pezzo del rituale e non lo si trova da nessuna parte. Il gioco va a rilento, la gente si annoia. Capisco che nessuno ha intuito che l'artefatto sia stato nascosto, perché l'idea stessa che qualcuno rinunciasse volontariamente ai ricchi premi e cotillons era impensabile in quella specie di Montecitorio con zanne e artigli che era Masquerade.
Per evitare di rovinare la serata a cinquanta giocatori (e di beccarmi meritatissimi sputi in faccia e calci nelle gengive in seguito dai suddetti cinquanta), consegno infine 'sto diavolo di artefatto. Decisione contraria al mio BG, dettata da puro metagame, ma che ha salvato il divertimento di tutto il gruppo. ;) Quindi non me ne pento.
In soldoni, quando stavo ignorando il "power" e interpretando correttamente, stavo (segretamente!) rovinando il divertimento di tutti gli altri (senza neppure divertirmi io stesso, peraltro). Viceversa, quando ho ignorato il BG e seguito il "power" ho fatto felici tutti quanti. :p
 

Xarxus

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Sol_Invictus":1q3ccr3m ha scritto:
[...]l'importante e' che giochi anche per il gusto di divertirsi ad interpretare

Questa è LA frase importante. E dove sta scritto che un PP non giochi per divertirsi? Oppure che uno che fa il "rullo" non interpreti? Posso ottimizzare il mio PG, ma divertirmi ed interpretare benissimo.

Il problema coi PP è spesso il contrario: loro si divertono, mentre gli altri no. Questo avviene a causa del fatto che estremizzando i loro personaggi ottengono performance sbilanciate cui il Master deve correre dietro, annullando la capacità di intervento degli altri PG. Può anche essere che poi non siano buoni interpreti, non dico di no, ma le due cose non sono affatto collegate.
 

donbega

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Xarxus":1e20keh4 ha scritto:
Oh, beh, se guardi bene, ogni giocatore, e dico ogni giocatore, massimizza il proprio personaggio. Occhio, non sto dicendo che ogni giocatore che fa un guerriero, lo renda un rullo compressore, ma che ogni giocatore lo rende efficiente. Nessuno genera il personaggio ameba... e sarebbe assurdo che un Master lo concedesse.
Su questo punto, ti posso smentire con la mia personale esperienza. Infatti, non per farmene un vanto, ma nel gruppo che masterizzo da anni, ci sono giocatori che sono ben contenti di crearsi personaggi che non esito a definire dei veri e propri "freak" (mancamentati, storpi, uomini comuni con una manciata di PF), per il puro gusto del roleplay estremo. E vi posso assicurare che non solo si divertono tanto, ma fanno anche divertire gli altri e creano situazioni assolutamente coinvolgenti. Sono, a mio modo di vedere, giocatori di ruolo talmente "evoluti" (mi si consenta questo termine senza voler discriminare nessuno) che hanno da tempo superato tutto quelle che sono le problematiche "ottimizzatrici" per dedicarsi ad interpretare ruoli sempre più difficili e improbabili. Quando questi giocatori hanno avuto nel loro gruppo qualche PP, è stato quest'ultimo a sentirsi a disagio. Ma poi alla fine si sino divertiti pure loro lasciandosi, talvolta, andare un pò di più.
 

Xarxus

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Ops, quando dico che sono massimizzati parlo dello scopo del giocatore. Ogni giocatore massimizza il proprio personaggio per lo scopo che si prefigge. Quindi, se io voglio giocare un personaggio estremizzando un aspetto caratteriale, opererò per mezzo del regolamento per ottenere il mio fine. Anche il flaw è un azione masimizzante, ma non delle performance di combattimento. Piuttosto si opera una scelta da protagonisti.
Infatti, alla fine, giocare un personaggio cieco vuol dire condizionare l'avventura con il proprio difetto, ponendosi in una posizione d'attenzione.
A guardare bene, ci sono infiniti modi per massimizzare. ;)
 

linx

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Xarxus":1lac94e5 ha scritto:
Infatti, alla fine, giocare un personaggio cieco vuol dire condizionare l'avventura con il proprio difetto, ponendosi in una posizione d'attenzione.
A guardare bene, ci sono infiniti modi per massimizzare. ;)
Bella questa :grin:

Nel gruppo che conosco io però lo indirizzerebbero direttamente verso il burrone o poi... ops!... ti tocca crearti un PG nuovo!
 

Cyrano

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Quel genniaccio di Hesse diceva "di ogni cosa è vero pure il contrario".

In quest'ottica è bellissimo l'intervento di Solomon. Penso che se il coinvolgimento dei giocatori (e non dei personaggi) è buono le metodologie giuste per rendere la partita giocabile vanno scelte a seconda della situazione.
 

Galdor

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Xarxus":3g2ly8s5 ha scritto:
A guardare bene, ci sono infiniti modi per massimizzare. ;)
Se si guarda il tutto nell'ottica del personaggio si; ma io (e i miei Giocatori) guardiamo la cosa anche nella prospettiva della Storia: quello che conta -cioè- è quanto un pg può influenzare in modo creativo la Storia... Non quanto sarà protagonista e/o al centro dell'attenzione (Frodo è il protagonista del Signore degli Anelli pur essendoci molti pg che lo superano in capacità ;) ), ma quanto potrà riuscire -grazie a ciò che è scritto sulla Scheda- ad influenzare la Storia, a darle svolte impreviste ma carine, ecc :grin:
Più cose/spunti carini sono stati scritti sulla Scheda e meglio è, ma non per il pg/Giocatore, bensì per la Storia che bisogna raccontare/giocare assieme.. :idea:
 

Xarxus

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Galdor":1bq24idm ha scritto:
Più cose/spunti carini sono stati scritti sulla Scheda e meglio è, ma non per il pg/Giocatore, bensì per la Storia che bisogna raccontare/giocare assieme.. :idea:

E questo è un altro modo di poware, ovvero cercare di inserire sulla scheda qualcosa che influenzi la storia. Un PP è uno che vuole primeggiare. Può farlo rendendo forte il proprio PG, oppure può renderlo "il nobile", o anche "il cieco", o altro ancora. Un PP cerca una posizione di rilievo, in positivo o in negativo, ma di rilievo.

Non credo di aver ben capito cosa si intenda per "svolte impreviste ma carine". Più volte ci siamo trovati a dibattere su questo; in questo caso è un po' OT forse, ma la ricerca di cose carine mi dà l'idea di una particolare attenzione all'azione buffa, forse un po' brancaleonesca. Ma credo di essermi sbagliato.

Per tornare IT, un giocatore non è migliore perchè dà una svolta interessante, o peggiore perchè ha fatto un PG per menare. Ripeto: ho avuto fior fiore di giocatori che avevano personaggi oggettivamente svaccati che però interpretavano in maniera fantastica. Il problema dei PP è che poi in qualche modo tendono ad attrarre l'avventura, costringendola a ruotargli intorno (vedi esempio sul PG cieco o sul guerriero iperpotenziato che sbilancia i combattimenti - certo li si può sempre condurre al burrone, vero Linx? :lol: ).
 

linx

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Xarxus":2cveeo0p ha scritto:
Il problema dei PP è che poi in qualche modo tendono ad attrarre l'avventura, costringendola a ruotargli intorno (vedi esempio sul PG cieco o sul guerriero iperpotenziato che sbilancia i combattimenti - certo li si può sempre condurre al burrone, vero Linx? :lol: ).

Effetiivamente nei gruppi composti da persone di idee opposte a guidare è sempre quello col personaggio più performante (nel senso matematicamente). E' più difficile guidarlo al burrone.
 

Galdor

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Xarxus":1j3uwe4c ha scritto:
Galdor":1j3uwe4c ha scritto:
Più cose/spunti carini sono stati scritti sulla Scheda e meglio è, ma non per il pg/Giocatore, bensì per la Storia che bisogna raccontare/giocare assieme.. :idea:

E questo è un altro modo di poware, ovvero cercare di inserire sulla scheda qualcosa che influenzi la storia. Un PP è uno che vuole primeggiare. Può farlo rendendo forte il proprio PG, oppure può renderlo "il nobile", o anche "il cieco", o altro ancora. Un PP cerca una posizione di rilievo, in positivo o in negativo, ma di rilievo.
Il Giocatore che vuole "primeggiare" per cercare di creare una bella Storia, beh, è un PP un pò originale.. ;)
Mi pare che stiamo allargando un pò troppo il concetto di PP: il PP è un giocatore che vuole primeggiare nella scheda, non nella Storia :)
Se seguiamo il concetto del PP = Primeggiare, beh, allora il Master è il PP per eccellenza! :lol:

Xarxus":1j3uwe4c ha scritto:
Non credo di aver ben capito cosa si intenda per "svolte impreviste ma carine". Più volte ci siamo trovati a dibattere su questo; in questo caso è un po' OT forse, ma la ricerca di cose carine mi dà l'idea di una particolare attenzione all'azione buffa, forse un po' brancaleonesca. Ma credo di essermi sbagliato.
No, nient'affatto. Per "svolte impreviste e originali" intendo qualche trovata ganza del Giocatore, originale appunto, un pò fuori dal canovaccio che sembra prospettarsi, un pò al di là di quello che tutti si aspettano che accada.. Ovviamente il tutto -comunque- deve essere in tono con il mood della Storia, altrimenti rischia di essere solo una stonatura. :grin:

Xarxus":1j3uwe4c ha scritto:
Per tornare IT, un giocatore non è migliore perchè dà una svolta interessante, o peggiore perchè ha fatto un PG per menare.
Non ho mai detto che uno sia migliore e un altro peggiore: è solo che uno (il PP) pone più attenzione alla Scheda, l'altro tipo di Giocatore invece alla Storia.. :idea:

Xarxus":1j3uwe4c ha scritto:
Il problema dei PP è che poi in qualche modo tendono ad attrarre l'avventura, costringendola a ruotargli intorno
Il Giocatore non-PP pensa alla Storia in se, non a piegare la Storia intorno al suo pg: il Giocatore non-PP ha spesso ottime idee anche per altri pg, non solo per il proprio, oppure ha idee in generale sulla trama o su come interagire con una data problematica (ma in generale, non specificatamente con il proprio pg) :!:
Il PP invece (perlomeno quelli che conosco io) non guarda altro che la propria Scheda. :))
 

Xarxus

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Power = potere, ed il potere si manifesta in svariate forme. Il concetto di PP non è allargato. Un PP è uno che vuole il potere, sia sottoforma di un personaggio performante dal punto di vista matematico, sia attraente dal punto di vista della storia. A mio avviso lo siamo un po' tutti, con gradazioni differenti, ovviamente.

Cercare svolte originali, per quanto divertente, ripeto, non deve essere il fine del GdR. Se lo fosse, sarebbe un po' brancaleonesco. Se la soluzione originale non è spasmodicamente ricercata, ma semplicmente apprezzata quando viene, allora la cosa fila.

E non ho mai detto che tu hai detto 8-O che uno sia migliore rispetto all'altro... ma se leggi il titolo del 3ad sono sicuro che capirai che non era una frase buttata lì :lol:

Infine, non è affatto vera l'affermazione che vede il giocatore non-PP concentrato sulla storia (il che presupporrebbe il contrario per il PP... anche questo non vero). Il PP non piega la storia, ma è la storia che si piega su di lui. E non è detto che invece il PP non pensi proprio a quella. Anzi, proprio nel momento in cui il PP pensa alla storia, malgrado la sua numericità (volendo prendere solo questo aspetto dei PP), questa gli si piega intorno... e succede, eccome se succede. Poi certo, ci sono anche quelli che guardano la propria scheda e null'altro, ma non facciamo di tutta l'erba un fascio.... e anche in questo caso secondo me sarebbe comunque difficile parlare di serie A e serie B (ohè, è il titolo del 3ad! Lo ribadisco per evitare future confusioni! E' di questo che parliamo. :lol: )
 

Juda

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ower = potere, ed il potere si manifesta in svariate forme. Il concetto di PP non è allargato. Un PP è uno che vuole il potere, sia sottoforma di un personaggio performante dal punto di vista matematico, sia attraente dal punto di vista della storia. A mio avviso lo siamo un po' tutti, con gradazioni differenti, ovviamente.

L'autorità di un etimo è veramente di poco conto in tal senso, dato che il significato della parola in questione non si misura dalle parole ma dalla consuetudine. Quello che indica Galdor è un pg che crea la sua scheda per avere un ruolo qualsiasi(anche secondario) in una storia; quello che comunemente si identifica con il PP è colui che crea una scheda matematicamente masimizzata per essere "eroe" in qualunque situazione e non in una storia precisa: a lui non frega nulla della storia, basta ch i suoi calcoli lo portino a tirare dadi e fare cose improponibili. Direi che voler accomunare i due con un etimo è alquanto tirato per i capelli e tuttavia l'arte di argomentare può fare sempre miracoli... :roll:

Sono poi d'accordo sul fatto che il non-PP non è necessariamente qualcuno che si dedica alla storia e dall'altro lato che il PP può invece dedicarsi ad essa, tuttavia quest'ultimo lo fa sempre affinchè il suo personaggio sia "il meglio", "il più fico", rispetto a tutti gli altri e dunque principalmente si dedica non alla storia ma al suo personaggio come picco della storia. Galdor diceva una cosa diversa, almeno per quel che ho capito io: ovvero che il pg si costruisce pensando prima alla storia e al ruolo che esso può avere al suo interno che non è necessariamente un ruolo primario; questo significa pensare alla storia prima che al proprio pg.
In ogni caso continuo a pensare che nessuno dei due modi di giocare sia migliore dell'altro.
 

Galdor

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Xarxus":2v9cp8d5 ha scritto:
Cercare svolte originali, per quanto divertente, ripeto, non deve essere il fine del GdR. Se lo fosse, sarebbe un po' brancaleonesco. Se la soluzione originale non è spasmodicamente ricercata, ma semplicmente apprezzata quando viene, allora la cosa fila.
Niente di brancalonesco: è solo uno sforzo creativo, che -imho- è un modo per divertirsi al GdR..è un elemento che va però ricercato, non va semplicemente preso quando viene.
C'è infatti chi spreme le proprie meningi per valorizzare il bonus che ha a Combattere Disarmato combinandolo con quel Talento e c'è chi invece fa viaggiare i neuroni nella direzione della Storia, fregandosene di bonus/malus o quant'altro.. :grin:
C'è chi si diverte dunque a guardare l'evoluzione della Storia (e contribuire ad essa) e chi invece si diverte a guardare la propria Scheda e basta.
I PP che conosco io rientrano in quest'ultima categoria.

Anch'io -però- ritengo che nessuno dei due orientamenti sia meglio dell'altro..certo ogni tanto mi viene da pensare come mai alcuni PP non si divertono di più a Descent (che -peraltro- è uno dei miei boardgames preferiti :!: ), Runebound, Heroquest, Diablo, ecc ;)

Juda":2v9cp8d5 ha scritto:
Sono poi d'accordo sul fatto che il non-PP non è necessariamente qualcuno che si dedica alla storia e dall'altro lato che il PP può invece dedicarsi ad essa, tuttavia quest'ultimo lo fa sempre affinchè il suo personaggio sia "il meglio", "il più fico", rispetto a tutti gli altri e dunque principalmente si dedica non alla storia ma al suo personaggio come picco della storia. Galdor diceva una cosa diversa, almeno per quel che ho capito io: ovvero che il pg si costruisce pensando prima alla storia e al ruolo che esso può avere al suo interno che non è necessariamente un ruolo primario; questo significa pensare alla storia prima che al proprio pg.
L'hai spiegato meglio di me :!: :!: :lol:
 

Xarxus

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Galdor":16dxultf ha scritto:
[--] è un modo per divertirsi al GdR..è un elemento che va però ricercato, non va semplicemente preso quando viene.

Uhm, no. Non sono d'accordo. Ma essendo OT, dico solo questo.

Rtornando alla questione di giocatori di serie A o B, invece, vorrei provare a fare una raccolta delle opinioni più diffuse su cosa deve fare un giocatore per essere considerato bravo, e cosa non deve fare. Proviamo a farlo sia considerando l'ottica del Master, sia quella del Gioocatore Vediamo che esce fuori. Dite la vostra.
 

Sol_Invictus

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Goblons
48
Io gioco American
Utente Bgg
Feral_80
Sono d'accordo con Galdor nel dire che mi pare ci si stia allargando un po' troppo nella definizione di PP, che pure per ovvi motivi deve avere confini abbastanza vaghi - ma non COSI' vaghi.
Un PP non e' necessariamente una prima donna, affatto. Conosco ahime' tanti gruppi in cui un paio di giocatori sono egocentrici casinisti che guidano. Il resto sta sempre zitto, non ha idee importanti, non dice cose importanti, non fa NULLA.....MA, quando c'e' da menare, il taciturno si illumina perche' il suo PG fa un male cane. E sono PP tutti quanti, tutti senza esclusione hanno la scheda pompatissima ed il background inguardabile, semplicemente alcuni sono primedonne ed altri no...e non e' questo che li distingue. Il PP ha la scheda massimizzata a scapito della coerenza e della verosimiglianza del personaggio, punto. Il resto e' contorno..

Comunque, per rispondere a Xarsus: non distinguo tra ottica del giocatore e del master, perche' credo che entrambi debbano avere lo stesso obiettivo. Vale a dire, la costruzione di una bella storia. Quindi, senza distinguere, ritengo un giocatore di serie A uno che sia dotato di tutte queste qualita':

Interpreti il suo PG coerentemente alla scheda, al background ed all'ambientazione.
Abbia la suddetta scheda plausibile in base - a sua volta - al background ed all'ambientazione, senza calcare la mano sulle famose "combo" e vaccate varie che sono del tutto contrarie allo spirito con cui si costruisce l'avventura. Anzi, le regole dovrebbe idealmente dimenticarsele.
Giochi in modo attivo e contribuisca allo sviluppo della storia in modo creativo, coerente ed intelligente.

Mancare in una di queste qualita', a mio parere, lo classifica automaticamente come giocatore inferiore, quando non direttamente a ciofeca nel caso manchi gravemente in una o piu' - vedi PP.
 
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