Giocatori mancanti: che fare?

[Gobbob]

Apro questo topic per chiedervi...voi cosa fate quando alcuni giocatori (o anche uno soltanto) non possono venire all' incontro necessario per proseguire la campagna di gioco e voi non potete rimandare ancora una volta l' appuntamento per far si che ci siano tutti?

 

[GenomaZero]

Trovo una ragione narrativa per cui il personaggio è assente/lo uccido per ragioni narrative/lo gioco io (volontariamente male, lo metto sempre in chiaro con gli assenti). :lol:

 

[Gobbob]

Ah....la riposta più banale....ma i "tuoi" giocatori non si lamentano mai di questo? E se si trovassero nel bel mezzo di un dungeon? Cosa dici in questo caso..che una frana improvvisa uccide uno dei pg? 8-O E' una cosa crudele!
Soprattutto se i giocatori in questione si assentano per più di una volta...

 

[Qwein]

Considerato che ora sto masterizzando un gioco di fantascienza li considero npg che non prendono parte alle azioni e di fatto sono fuori l'avventura in corso, mi lascio aperto uno spiraglio per poterli eventualmente inserire. Poi ovviamente dipende se su 6 giocatori ne manca 1 o 2 ok ma se ne mancano 3 si rimanda. Come Master sono un pelo bastardo e mi e capitato di consegnare la scheda del giocatore mancante agli altri pg, con il risultato che lo hanno usato come bersaglio vivente. Quella volta il leggittimo proprietario si era leggerissimamente incavolato ^^ come dargli torto ma io sono un Master malvagio eheheheheh^^

 

[Juda]

Io ho sempre fatto il master con pochi giocatori, al max quattro e quindi il problema diventa veramente pesante: infatti se ne manca uno si gioca se ne mancano 2 si rimanda... Solitamente il personaggio macante come png: in pratica in una situazione in cui non c'è azione (c'è discussione, dplomazia o politica, lo utilizzo come png che riesce a dare qualche indizio agli altri sulla cronaca; in caso di azione /combattimento gli faccio avere un ruolo non determinante con a conclusione qualche ferita da guarire. In questo modo non è completamente assente, riesce ad avre un ruolo comunque e a rendere credibile la giocata successiva.

 

[Qwein]

si in un gioco standard e la miglior scelta la tua, io invece ho cominciato a fare una campagna con avventure brevi che difficilmente porti oltre una serata, quindi posso concedermi il lusso di estraniare alcuni giocatori, e ultimamente, per come sono bastardo e crudele mettendoli perennemente in situazioni al limite dell'impossibile, quasi lo preferiscono Mettiamola cosi... siamo alla ottava avventura su sei solo due pg sono stati fatti dall'inizio.

 

[GenomaZero]

No, non gli permetto di lamentarsi... vabè, a parte gli scherzi: ti ho risposto in base al fatto che tu hai specificato che NON puoi rimandare la sessione.

Giocare un pg assente come un png virtualmente immortale rende la vita troppo facile: sono un master malvagio, lo ammetto. Solitamente vengo incontro alle esigenze di tutti e rimando quando possibile, ma come detto, se la sessione va fatta, non posso garantire la sopravvivenza del pg di chi non viene solo perché ho rispetto per l'assenza (sicuramente giustificabile) di un mio amico.
Muore... o rischia grosso come e più degli altri.
Ovvio che se esiste un modo di giustificare l'assenza del personaggio a quella sessione lo utilizzo ma lo uso anche come mezzo, solitamente, per svantaggiare il personaggio del giocatore assente (si, una punizione...).
Ma, di certo, deve essere narrativamente coerente, non mi spremo le meningi per giustificare un'assenza ingiustificabile solo per venire incontro all'assenza di un giocatore: vorrà dire che al suo ritorno il suo pg potrebbe essere già morto.
Implacabile, lo ammetto.
Ma giochiamo una volta a settimana, se uno non sta schiantando in fuori gioco e ha dato la sua assicurazione di dedizione e serietà alla cronaca è giusto che paghi se salta le sessioni.

 

[Qwein]

hehehehe pensavo di essere "malvagio" solo io ^^

 

[Falcon]

se il gioco può (o deve) proseguire e la presenza del giocatore mancante non è essenziale si gioca senza problemi. E non solo non si lamenta, ma di solito è il primo a dire "scusate, ma stasera non riesco ad esserci, voi giocate pure". Sono stato fortunato ad incontrere giocatori corretti che hanno sempre posto il problema in questa maniera. :grin:

 

[Juda]

Giocare un pg assente come un png virtualmente immortale rende la vita troppo facile

Perché non preservare il pg di una persona che non può venire? Per realismo? gli si fa correre qualche rischio ugualmente e lo si fa uscire dalla situazione non indenne, ma, dall'altro lat neppure con un pg completamente sconvolto da eventi come la morte o la follia. Non capisco bene il "troppo comodo", intuisco però che tu come master consideri come obiettivo primario dei giocatori durante le campagne\avventure la sopravvivenza, giusto?
Io la vedo in modo diverso, per me lo scopo primo dei miei giocatori è vivere una vita dove c'è sì rischio di morte ma ci sono tante altre cose: creare un personaggio che cresce e si sviluppa all'interno di un mondo (nel mio caso molto popolato e vitale) e che si diverte per i risultati, i ruoli che ottiene all'interno del mondo stesso; nel mio caso lo scopo non è semplicemente la vita ma tutta una serie di valori, ruoli sociali, contatti, insomma un modo di vivere, diciamo una qualità di vita, grazie a cui il pg acquisisce un'identità. La morte è certo un grave impedimento e va dispensata indisciminatamente ai png ma con cautela ai pg; ad ogni eventuale morte deve corrispondere un momento importante della storia che, all'occorrenza bisogna saper improvvisare, in modo tale che il pg si senta grande, rispetto al clima dell'ambientazione e non un cazzaro completamente fuori da ogni logica (per quanto sia morto per un'inezia che dovrà scoprirsi essere, quindi, un inganno tramato da un png importante, una grande mente). Il giocatore per me va gratificato in ogni caso, anche nella morte (non umiliato nella morte del suo pg perché ha sbagliato qualcosa) se non altro perché ha deciso di divertirsi seduto ad un tavolo tutte le sere tranne questa!
In caso contrario meglio metterli davanti a una xbox per tutta la sera, li sì che il gioco si risolve nella sopravvivenza nuda e cruda; il master però non dovrebbe avere la freddezza di un computer ma dispensare emozioni che vadano al di là del semplice: "you win!, Congratulations!".
Questa ovviamente è il mio modo di vedere le cose, giusto o sbagiato che possa essere... non vorrei passare per un Torquemada che dice cosa p giusto o sbagliato nel capo dei gdr

 

[Gobbob]

Da una semplice domanda è scaturito un discorso quasi filosofico...comunque grazie dei suggerimenti che fino ad ora mi aveta dato :grin: , a proposito di discorsi... a voi non è mai successo di masterizzare con giocatori che dopo un po' cominciano a parlare di altro (ma non di argomenti tipici di quelli che non hanno voglia di giocare...bensì di riflessioni morali e discorsi politici)?
(domanda un po' off-topic, ma perdonatemi )

Solo ieri sera, dopo una mezz' ora di gioco, è iniziato un discorso riguardo la
pena di morte (e altre cose varie) durato più di un 1 ora e che mi ha costretto a sospendere completamente la sessione.

Da notare che io e i miei giocatori siamo mooolto giovani e non abbiamo nemmeno 18 anni...

 

[Curte]

Bhè... è un peccato per l'avventura in sé, ma se vi trovate per condividere la vita e stare insieme, se un argomento preme, è giusto dargli spazio (da Master studia le posizioni... avrai modo di ri-sbattergli davanti scelte e ideali in un'avventura futura )

La cosa migliore, in questi (rari si spera) casi è interrompere il gioco, ma proprio calando lo screen, alzandosi... rendendo l'ambiente "diversamente formale" così da affrontare la discussione con calma e con la dovuta attenzione... poi la partita ricomincia quando tutti saranno interessati a rifarlo! :grin:

Aloa

Curte

 

[Gobbob]

Bhè... è un peccato per l'avventura in sé, ma se vi trovate per condividere la vita e stare insieme, se un argomento preme, è giusto dargli spazio (da Master studia le posizioni... avrai modo di ri-sbattergli davanti scelte e ideali in un'avventura futura )

Mi sembra un buon consiglio... grazie.

 

[GenomaZero]

Comunque si, sono essenzialmente master di vampiri e qualunque gioco io faccia (di solito mai dei fantasy alla D&D o simili) solitamente pone i miei personaggi in un contesto in cui non sono quasi mai protagonisti di qualcosa di epico o "divertente" ma essenzialmente vittime di un ingranaggio di terrore che rischia di spazzarli via da un momento all'altro.
Comunque concordo: l'obbiettivo non è farli morire o farli giocare al solo fine di sopravvivere però se ci penso attentamente faccio quasi solo giochi horror o molto dark e devo ammettere che la miglior meccanica per rendere bene un'ambientazione simile è creare cronache mai troppo lunghe e in cui i giocatori si sentono realmente in bilico su un dirupo moooolto profondo.
E' solo un tipo di gioco. Di solito costruisco cronache molto narrative (spesso i dadi sono marginali o assenti) e coinvolgo i giocatori in un sistema in cui la morte o la menomazione permanente sono sempre dietro l'angolo.
I miei giocatori ci stanno, anche perché li metto sempre in contesti realistici e sobri, in cui non ti salvi con le palle di fuoco ma solo con una pianificazione attenta che porta via loro delle ore intere, come in uno strategico.

Per il discorso di "cambiare argomento" durante la sessione... anche qui io sono molto meno buono.
Sarà che comunque gioco con gente di età media attorno ai 35 anni ma credo che mettersi a parlare durante una sessione è come mettersi a discorrere di baseball durante una partita di calcetto. Lo sconsiglio: il modo di parlare o di uscire a prendere una birra e basta si può trovare in un altro momento.
Quando si gioca si gioca.
Consiglio di trattare la situazione con un po' più di polso: se sono giocatori un po' a scazzo magari consiglio di cominciare prima la sessione e di concludera un'oretta prima del rientro a casa in modo da poter parlare DOPO di eventuali spunti e altro.