Re: Founding Fathers. The Game Crafter: Republic of Rome lig
Come promesso, pubblico il resoconto dell'ultima partita svoltasi ieri sera.
Turno 1
La partita inizia con George Washington presidente e John Adams suo vice, il primo controllato da Luca G. e il secondo da Alessandro. Washington è al tempo stesso il leader dei conservatori.
Washington e Adams devono subito affrontare un tema scottante, argomento di scherno e fonte di facili battute: le donne chiedono il diritto al voto (
Suffrage for Women, difficoltà
5). Il Vice Presidente viene delegato da Washington, che nel frattempo cerca il sostegno degli altri giocatori per la votazione che seguirà nel Congresso. Adams riesce a proporre la mozione al Congresso spendendo un punto di influenza politica e il voto passa, essenzialmente grazie al mio supporto, in cambio del quale ho ottenuto la promessa, mai mantenuta (!), di avere la carica di ministro del tesoro assegnata al mio Alexander Hamilton. Forse folgorata dal carisma politico di Hamilton, Dolley Todd sposa il mio Alexander, la cui popolarità inizia così a crescere… l’inizio di una grande ascesa!
Risolto il problema
suffragette , gli schiavi della Virginia si ribellano (
Virginia Slave Revolt, difficoltà
3). E’ subito emergenza, il Tesoro può attendere (sigh!), e Washington nomina Andrew Jackson alla carica di Generale. Jackson, controllato da Gino, seda la rivolta senza grosse difficoltà (spendendo solo un punto di influenza politica), senza però ottenere alcun guadagno di popolarità, se non per la sola carica di governo. Diciamo che la scelta di Luca G. di nominare Jackson alla carica di Generale è una mossa politica per indebolire da subito il suo principale rivale politico potenziale, Thomas Jefferson, il capo dei liberali, anch’esso controllato da Gino. Fallire questa carta Issue per Jackson avrebbe significato, infatti, la perdita di ben 2 punti popolarità, e l’opinione pubblica sarebbe andata verso i conservatori di ben tre punti (Gino controlla solo senatori liberali :tsk: ).
Segue un’altra patata bollente:
Quasi-War with France (difficoltà
5). Andare alla guerra significherebbe guadagnare 2 punti di popolarità, ma questo aumenterebbe considerevolmente il debito pubblico. Scegliere la via del negoziato non porterebbe alcun vantaggio in popolarità, ma l’opinione pubblica si schiererebbe con il partito del presidente (i conservatori) per ben altri due punti! Washington decide quindi per il negoziato, e sceglie come Inviato Speciale John Quincy Adams (abilità 4), controllato da Mauro. Ad Adams basta quindi spendere un punto di influenza per proporre la mozione al Congresso, segue una votazione unanime, tutti si rendono conto dell’emergenza… Il debito pubblico aumenta di soli 10 punti.
L’amministrazione Washington si chiude con il
Bill of Rights (difficoltà
3). Il presidente in persona propone la nuova legge al voto del Congresso. Ci sono in ballo ben 3 punti di popolarità e il rischio che i conservatori perdano altrettanti punti di sostegno dell’opinione pubblica. Luca G. riesce pertanto a costruire una larga coalizione con Alessandro e Mauro. A quest’ultimo concede la carica di Segretario di Stato, nella persona di Aaron Burr, che gli porta ben 2 punti di popolarità :sisi: . Il voto è dunque favorevole, e Washington incassa la sua popolarià.
Dopo la fase del Tesoro, durante la quale il debito pubblico sale di qualche punto (la presidenza Washington non si è presa carico di introdurre nessuna tassa o tariffa per arginarlo), si passa subito alla campagna elettorale. I due candidati alla presidenza sono Washington per i conservatori e Jefferson per i liberali. I due scelgono rispettivamente John Adams e Aaron Burr come vice. Io rimango fuori dalla corsa, il mio Hamilton è ancora politicamente immaturo.
Alla fine della campagna elettorale Alessandro gioca due carte voto che stravolgono il risultato elettorale. Il Maryland e la Carolina del Nord dividono il loro voto, dando parte della preferenza a John Adams. Adams viene eletto presidente con grande sorpresa di tutti i giocatori. Il suo vice è Aaron Burr, liberale. Il vecchio George Washington si ritira a vita privata.
Durante la fase del Popolo Albert Gallatin e Rufus King appaiono sulla scena politica, Adams e Burr fanno discorsi pubblici guadagnando popolarità. Franklin e Jefferson tentano la stessa via, ma senza successo. I conservatori iniziano ad influenzare i giornali.
Turno 2
Il neo-eletto presidente Adams deve subito affrontare la prima emergenza: gli inglesi attaccano le navi mercantili americane (
British attacks on Shipping, difficoltà
5). Alessandro tentenna subito, non sa se andare per la guerra (guadagno di due punti di popolarità, 2 punti di opinione pubblica verso i liberali, debito pubblico +20 e un punto influenza ad Adams, leader del conservatori), oppure optare per il negoziato (popolarità -2 e 2 punti di opinione pubblica verso i liberali, ma 4 punti influenza ad Adams). L’indecisione prende presto il sopravvento, ed alla fine delega il vice-presidente Burr. Mauro prende in pugno la situazione, convince me a prendermi carico degli oneri ed onori della carica di ministro della guerra, che viene concessa al mio Hamilton. E come un fesso vado alla guerra, portando però a casa due punti di popolarità!
Seguono due Issue Card a cui il congresso fa il dito medio: la Francia chiede aiuti e l’entrata del Tennessee nell’Unione. Il neo Presidente si è fatto il vuoto politico per la sua incapacità ad affrontare il primo problema e il suo favore politico è in discesa.
Giunge a questo punto una richiesta di aiuti dalla Francia (
Napoleon seeks help, difficoltà
5 se onorata,
4 se rifiutata). Onorare la richiesta costerebbe un botto di danari pubblici e darebbe vantaggi ai liberali nell’opinione pubblica in cambio di un solo punto di popolarità. Rifiutarla avrebbe un costo minore sul debito pubblico e un guadagno considerevolmente maggiore di popolarità. In ambedue i casi va nominato un Inviato Speciale. Alessandro assegna quindi la carica a John Quincy Adams, controllato da Mauro. L’asse tra i due giocatori così si rinsalda. I due Adams incassano pertanto i tre punti di popolarità ciascuno e danno un due di picche al povero Bonaparte, che, per far fronte alle guerre in Europa, è costretto a vendere la Louisiana agli USA…
Si incomincia a discutere di tasse, il debito pubblico incomincia a preoccupare i giocatori intorno al tavolo, ma la discussione finisce presto in un nulla di fatto. Sono tutti ansiosi di iniziare la campagna elettorale. Alessandro piazza il suo John Adams come candidato presidente dei conservatori e sceglie il mio Hamilton, facendo un grande errore. I liberali schierano invece Jefferson e Burr.
Anche in questo caso le elezioni sono vinte grazie a una carta voto, la Pennsylvania divide il voto schierandosi con il mio Hamilton, che diventa terzo presidente degli Stati Uniti per un sol voto! :clap: Jefferson è eletto vice presidente.
Completa il turno un giro di discorsi pubblici disastrosi durante la fase del Popolo. Il solo a guadagnare popolarità è Charles C. Pinkney, sceso da poco in campo nella coalizione di Luca G. I liberali incominciano la loro campagna di finanziamento dei giornali. Sempre nella coalizione di Luca G., Franklin sposa Abigail Smith (+1 abilità al vecchio Benjamin).
Turno 3
Hamilton inizia il suo mandato tra lo scetticismo di tutti, forse ancora scontenti della passata amministrazione. La prima proposta è l’ammissione del
Kentucky nell’unione, parto subito distribuendo cariche di governo a man bassa per accaparrare voti. La votazione dunque passa nel Congresso.
La seconda Issue Card è bella difficile, si tratta di risolvere il problema della schiavitù (
End Slavery, difficoltà
7). Farlo significherebbe incrementare il debito pubblico di 200 punti :Straeyes: , senza avere nessun guadagno di popolarità. Segue un rapido scambio di sguardi tra i giocatori, poche parole… e tutti in coro… n’to cu#o i schiavi!!! :rotfl:
Fin qui tutto liscio, ma ecco subito una gatta da pelare. Il
Sedition Act (difficoltà
4) infiamma l’opinione pubblica. Il tentativo di inibire la stampa dal criticare il governo è visto, infatti, come una chiara violazione del primo emendamento. Insomma sono c@##i... Nel frattempo il vecchio Benjamin Franklin e George Clinton ci hanno lasciati, vecchi e malandati sono passati a miglior vita.
Risolvere il Sedition Act darebbe 3 punti di influenza al leader dei liberali (ora è Burr che è diventato più popolare di Jefferson) e ben 4 punti di opinione pubblica a favore dei conservatori, che così passerebbero ad una sorta di dittatura “morale”. La mozione potrebbe però essere poi cancellata dal Capo della Giustizia, Albert Gallatin, controllato da Alessandro, se nel frattempo qualcuno giocasse la carta Theory of Judicial Review. Insomma la strada è tutta in salita!
Hamilton propone alla fine la mozione al Congresso, inizia il voto ed è subito diverbio tra Burr ed Andrew Jackson, controllato da Gino. Gli animi non si placano.
Alla fine Aaron Burr sfida a duello Jackson, che non si tira in dietro. Il duello si tiene nelle ore del primo mattino, non molto lontano dal Congresso. I due puntano le pistole e fanno fuoco, il colpo è fatale per entrambi. Muoiono sul colpo tutt’e due! Zac!
La votazione continua nelle ore successive, come se nulla fosse cambiato. Il voto passa, io mi sfrego le mani. Ho già il successo in tasca, quando ecco che Gino gioca la carta
Theory of Judicial Review ed il figlio Alessandro, che controlla il capo della giustizia, rigetta immediatamente il decreto. Alla fine mi devo accontentare di un solo punto influenza ad Hamilton. :-G
L’ultima Issue Card la guerra con gli indiani (
Northwest Indian War, difficoltà
4). Corro subito a cercare un possibile Generale per affrontare l’emergenza. L’unico è il mio Thomas Pinckney (abilità 1), ma non posso far nulla per risolvere l’emergenza, e sia Pinckney che Hamilton perdono 2 punti di popolarità, il secondo va persino in negativo con un bel cubetto nero, tsk!
Le cose continuano poi ad andar male nella fase del Tesoro. Anch’io mi sono “dimenticato”, infatti, di proporre tasse. E il debito pubblico incomincia davvero a preoccupare l’opinione pubblica. Alla fine Hamilton perde un altro punto di popolarità.
Nonostante ciò Hamilton vince le elezioni, questa volta è quasi un plebiscito da sud a nord. Il vice è Albert Gallatin (che deve rinunciare alla giustizia), controllato da Alessandro.
Nella fase del Popolo seguono diversi discorsi pubblici, questa volta tutti con successo. Hamilton, Marshall e Jefferson guadagnano così un punto di popolarità ciascuno. I liberali incominciano a sfruttare il supporto dei giornali, i conservatori hanno ora perso il sostegno dell’opinione pubblica.
Turno 4
Hamilton inaugura il suo secondo mandato proponendo il
Land Act del 1804 (difficoltà
3). Il ministero del tesoro viene assegnato ad Elbridge Gerry, senatore bi-partisan controllato da Gino. Con una combinazione vincente di carte
Coalition Building ed acquisto di voti (1 punto di influenza = 3 voti), la votazione passa. Gerry e Hamilton incassano ben tre punti di popolarità, 1 punto di influenza va ad Hamilton, che incomincia ad accumulare così una certa ricchezza. Dietro questa operazione di facciata, però, si nasconde l’inganno. La legge si rivela, infatti, solo una manovra per far arricchire gli speculatori, anziché una distribuzione di terreni ai coloni. L’opinione pubblica si schiera quindi con i liberali per ben due punti.
A questo punto approfitto del malcontento popolare per accusare Gerry di “tradimento”, giocando la carta
Expose a Spy in the Cabinet contro il povero Gerry, che è quindi costretto a dimettersi. Il nuovo ministro del tesoro è John Marshall, controllato da Alessandro. Marshall deve subito risolvere una nuova Issue Card:
Create National Bank (difficoltà
4). Alessandro ha poca influenza e mi chiede aiuto. Io gli vengo incontro, dandogli quanto basta, ma lui mi fa l’ennesimo voltafaccia, si tiene i danari e mi fa dito medio. Morale della favola: niente banca centrale, tsk!
Seguono poi altre due Issue Cards risolte ambedue dal neo Ministro del Tesoro:
Assume State Debts (difficoltà
1) e
Pay Off War Bonds (difficoltà
4). Questa volta sono tutte risolte con successo, dando a Marshall un guadagno totale di un solo punto di popolarità, ma un notevole aumento del debito pubblico. Hamilton nel frattempo ha accumulato una quantità impressionante di punti di influenza…
))
Troppo tardi perché si va presto alle elezioni, e dopo il suo secondo mandato Hamilton è costretto a ritirarsi a vita privata, ricco però come nessun altro! La fase del tesoro riserva ad Hamilton l’ultimo schiaffo morale, perde un altro punto di popolarità per la crescita oramai quasi fuori controllo del debito pubblico. Questa volta, però, non è colpa sua, perché Alessandro si è rifiutato categoricamente di proporre qualsiasi tassa o tariffa doganale per rimpolpare le casse dello Stato… :muro:
Si risolvono quindi le ultime elezioni prima della fine della partita. I favoriti sono i liberali, in particolare il candidato di Mauro, ma una mossa sbagliata del suo alleato (Gino), fa sì che Marshall (Alessandro) vinca a sorpresa le elezioni.
La partita si chiude quindi come segue:
- Alessandro vince con 17 PV
- Seguo io con 14 PV
- Mauro con 11 PV
- Luca G. con 8 PV
- In coda Gino con 7 PV
La partita è durata circa tre ore, abbiamo completato il primo scenario. Gli altri giocatori hanno intenzione di giocare ancora, esperienza di gioco divertente e abbastanza coinvolgente, chi più chi meno. E’ seguito un lungo dibattito sulle meccaniche di gioco e sulle tematiche, con ampie digressioni sulla politica attuale, che è durate fino a tarda notte. In definitiva, quindi, un gioco “che fa discutere”, ottimo segnale.