Agzaroth
Black Metal Goblin
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scrivo questo topic spinto da un argomento che ciclicamente si ripete e che viene citato un po' da tutti gli appassionati di giochi "american".
non ultimo (diciamo la classica goccia) un utente (non me ne voglia, ma è un esempio significativo) che parlava di includere le famigerate carte "tides of battle" nel Trono di Spade, perchè "a me per esempio avere le battaglie risolte in modo aritmetico e sistematico nn piace.
chi é appassionato d storia militare (fantasy e non) sa che nelle battaglie e nelle guerre un po di caso é sempre presente".
ok, è una obiezione che viene fuori spesso quando ci sono wargames e tuttavia, lasciatemelo dire, è abbastanza superficiale, per non dire sciocca.
il motivo è semplice:
è vero, in una guerra/battaglia, la fortuna incide (e sono un appassionato di storia militare reale, la storia militare fantasy non sapevo esistesse come disciplina...), ma incidono un sacco da latri fattori:
- la fortuna (l'abbiamo detto)
- la preparazione militare dei comandanti
- il tipo di terreno
- le condizioni meteo
- l'armamento
- l'esperienza delle truppe (veterani o meno)
- il morale delle unità in campo
- le comuncazioni all'interno dell'esercito
- ecc...
insomma un sacco di altri fattori che un gioco può o non può prendere in considerazione.
perchè il punto focale è questo: un gioco non è la realta' e non è neanche una simulazione (per quello ci sono i videogame e non sono comunque completi).
la scelta di includere o meno la fortuna in battaglia/guerra (così come uno degli altri fattori, non meno importanti) è una scelta stilistica dell'autore del gioco e non incide sulla bontà del gioco stesso, piuttosto orienta il gioco verso un pubblico (german o american) che, a seconda dei gusti, lo accoglierà più o meno favorevolmente.
quindi, quando in un gioco di battaglia/guerra di chiaro stampo german si obietta "eh, ma la fortuna in guerra ha sempre fatto la sua parte", ci si ricordi che un sacco di cose hanno fatto la loro parte in una guerra vera e che necessariamente qualcuna verrà lasciata fuori per motivi di gameplay o di gusti, a maggior ragione la fortuna se si vuol dare una impostazione deterministica la gioco che si sta facendo.
perchè sarebbe un po' come obiettare "eh, ma a Caylus bisognerebbe tirare un d6 per determiare casualmente quali lavoratori si infortunano durante il turno, le morti bianche hanno sempre costituito un problema per i lavoratori edili, specie nel medioevo"...
non ultimo (diciamo la classica goccia) un utente (non me ne voglia, ma è un esempio significativo) che parlava di includere le famigerate carte "tides of battle" nel Trono di Spade, perchè "a me per esempio avere le battaglie risolte in modo aritmetico e sistematico nn piace.
chi é appassionato d storia militare (fantasy e non) sa che nelle battaglie e nelle guerre un po di caso é sempre presente".
ok, è una obiezione che viene fuori spesso quando ci sono wargames e tuttavia, lasciatemelo dire, è abbastanza superficiale, per non dire sciocca.
il motivo è semplice:
è vero, in una guerra/battaglia, la fortuna incide (e sono un appassionato di storia militare reale, la storia militare fantasy non sapevo esistesse come disciplina...), ma incidono un sacco da latri fattori:
- la fortuna (l'abbiamo detto)
- la preparazione militare dei comandanti
- il tipo di terreno
- le condizioni meteo
- l'armamento
- l'esperienza delle truppe (veterani o meno)
- il morale delle unità in campo
- le comuncazioni all'interno dell'esercito
- ecc...
insomma un sacco di altri fattori che un gioco può o non può prendere in considerazione.
perchè il punto focale è questo: un gioco non è la realta' e non è neanche una simulazione (per quello ci sono i videogame e non sono comunque completi).
la scelta di includere o meno la fortuna in battaglia/guerra (così come uno degli altri fattori, non meno importanti) è una scelta stilistica dell'autore del gioco e non incide sulla bontà del gioco stesso, piuttosto orienta il gioco verso un pubblico (german o american) che, a seconda dei gusti, lo accoglierà più o meno favorevolmente.
quindi, quando in un gioco di battaglia/guerra di chiaro stampo german si obietta "eh, ma la fortuna in guerra ha sempre fatto la sua parte", ci si ricordi che un sacco di cose hanno fatto la loro parte in una guerra vera e che necessariamente qualcuna verrà lasciata fuori per motivi di gameplay o di gusti, a maggior ragione la fortuna se si vuol dare una impostazione deterministica la gioco che si sta facendo.
perchè sarebbe un po' come obiettare "eh, ma a Caylus bisognerebbe tirare un d6 per determiare casualmente quali lavoratori si infortunano durante il turno, le morti bianche hanno sempre costituito un problema per i lavoratori edili, specie nel medioevo"...