theclapofonehand
Goblin







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Riporto in questa sezione del forum questo mio sfogo, che era stato erroneamente indirizzato a "Quelli del processo..." e giustamente reindirizzato in un luogo più consono all'argomento trattato:
L'idea del processo ai giochi è decisamente solleticante ma...
avrei una proposta.
Apro parentesi, è da parecchio tempo che un tarlo mi rode, prima era un piccolo fastidio una sensazione di disagio che si presentava quando mi trovavo di fronte a certi giochi, ma col passare del tempo la sensazione si è ingigantita sino a diventare una abbagliante certezza "c'è del marcio in giochilandia".
Mi spiego meglio sono un "vecchio" giocatore, che si è cimentato in tutte le varie attività ludiche che ci appassionano passando dai GDR ai giochi da tavolo di tutti i generi wargames, boardgames, giochi di carte e quantaltro, da quelli storici a quelli fatascientifici & fantasy. Qualche anno fa ho acquistato, affascinato dalla sua ambientazione fantasy, il gioco Titan the Arena dell'Avalon Hill di Rainer Knizia e quello fu la causa scatenante del mio malessere. Ero convinto di avere acquistato un gioco fantasy, mentre mi ritrovavo tra le mani un discreto gioco di carte a base numerica che avrebbe potuto avere o non avere una qualsivoglia ambientazione senza che ciò ne influenzasse la giocabilità. La cosa non mi piacque per niente, mi sentii tradito, forse perchè abituato all'idea che un gioco caratterizzato da una specifica ambientazione dovesse avere alle sue spalle un lungo lavoro e gusto per la ricerca. Molta acqua , nel frattempo, è passata sotto i ponti, e molti giochi con queste caratteristiche, con mio sommo disappunto, sono apparsi sugli scaffali dei nostri negozi preferiti. Giochi "astratti" mascherati da storici, giochi da tavoliere proposti in ambientazioni graficamente accattivanti pur di essere venduti.
Faccio alcuni esempi, così ci capiamo meglio, quasi tutti, i giochi giochi del famigerato e prolifico Knizia, che si fa venire un'idea (buona nessuno lo mette in dubbio) ci fa un gioco sopra e poi estrae dal bussolotto un'ambientazione a caso ! Eccezioni alla regola sono "Einfach Genial" un vero puro astratto ed un signor gioco con tutti gli attributi del caso, che grazie al cielo non ha avuto bisogno di essere "travestito" per essere venduto, e "Il sigore degli anelli" qui Knizia il vestito ce l'aveva già addosso ed ha dovuto lavorare al contrario, cioè adattare meccanismi e regole ad una trama precostituita, e secondo il mio modesto parere, con dubbi risultati.
Palatinus della Da Vinci è un altro esempio lampante, grafica accattivante dall'ambientazione presunta "antica", in pratica un decente gioco di piazzamento.
Attenzione, sia chiaro, non contesto i singoli giochi, ma l'idea che li compone.
Massimo rispetto per, ad esempio "I Coloni di Katan" "Carcassonne" e tutti gli altri giochi che hanno un'ambientazione volutamente indefinita ma estremamente efficace.
Forse è una pretesa eccessiva ma se mi si propone un gioco di ambientazione medievale od altro, pretendo che ci siano alcune riferimenti precisi al contesto di quell'epoca. Se gioco ad un gioco fantascientifico VOGLIO i laser, gli alieni, le astronavi ed anche le spiegazioni per come utilizzarli !
L'altra sera ho playtestato un gioco "pseudomedievale" su una lotta tra fazioni per accattivarsi il Re, in pratica un mero gioco di dadi in cui pedine "carcassoniane" colorate si spostano su e giù lungo un tabellone, che consisteva
in una serie di file di caselle di diversi colori.
Ma cavoli diecimila volte meglio, anzi un milione "Perudo" che perlomeno non me lo smena raccontandomi che se vinco ottengo i favori di una qualsivoglia Regina Cunegonda.
Ergo, inventori di giochi abbiate il coraggio di "vendere" il vostro prodotto per quello che è senza smenare il torrone con pretestuose ambientazioni.
Ultimo e non ultimo il pluri osannato gioco "Shadows Over Camelot", cambiatene l'ambientazione, sceglietene una qualsiasi che più vi aggrada, siete sicuri che lo rigiochereste ?
La mia proposta è quella di processare questa tendenza di fare giochi tarocchi.
Che cosa ne pensate ?
Scusate lo sfogo
Theclapofonehand
Aloa a tutti
L'idea del processo ai giochi è decisamente solleticante ma...
avrei una proposta.
Apro parentesi, è da parecchio tempo che un tarlo mi rode, prima era un piccolo fastidio una sensazione di disagio che si presentava quando mi trovavo di fronte a certi giochi, ma col passare del tempo la sensazione si è ingigantita sino a diventare una abbagliante certezza "c'è del marcio in giochilandia".
Mi spiego meglio sono un "vecchio" giocatore, che si è cimentato in tutte le varie attività ludiche che ci appassionano passando dai GDR ai giochi da tavolo di tutti i generi wargames, boardgames, giochi di carte e quantaltro, da quelli storici a quelli fatascientifici & fantasy. Qualche anno fa ho acquistato, affascinato dalla sua ambientazione fantasy, il gioco Titan the Arena dell'Avalon Hill di Rainer Knizia e quello fu la causa scatenante del mio malessere. Ero convinto di avere acquistato un gioco fantasy, mentre mi ritrovavo tra le mani un discreto gioco di carte a base numerica che avrebbe potuto avere o non avere una qualsivoglia ambientazione senza che ciò ne influenzasse la giocabilità. La cosa non mi piacque per niente, mi sentii tradito, forse perchè abituato all'idea che un gioco caratterizzato da una specifica ambientazione dovesse avere alle sue spalle un lungo lavoro e gusto per la ricerca. Molta acqua , nel frattempo, è passata sotto i ponti, e molti giochi con queste caratteristiche, con mio sommo disappunto, sono apparsi sugli scaffali dei nostri negozi preferiti. Giochi "astratti" mascherati da storici, giochi da tavoliere proposti in ambientazioni graficamente accattivanti pur di essere venduti.
Faccio alcuni esempi, così ci capiamo meglio, quasi tutti, i giochi giochi del famigerato e prolifico Knizia, che si fa venire un'idea (buona nessuno lo mette in dubbio) ci fa un gioco sopra e poi estrae dal bussolotto un'ambientazione a caso ! Eccezioni alla regola sono "Einfach Genial" un vero puro astratto ed un signor gioco con tutti gli attributi del caso, che grazie al cielo non ha avuto bisogno di essere "travestito" per essere venduto, e "Il sigore degli anelli" qui Knizia il vestito ce l'aveva già addosso ed ha dovuto lavorare al contrario, cioè adattare meccanismi e regole ad una trama precostituita, e secondo il mio modesto parere, con dubbi risultati.
Palatinus della Da Vinci è un altro esempio lampante, grafica accattivante dall'ambientazione presunta "antica", in pratica un decente gioco di piazzamento.
Attenzione, sia chiaro, non contesto i singoli giochi, ma l'idea che li compone.
Massimo rispetto per, ad esempio "I Coloni di Katan" "Carcassonne" e tutti gli altri giochi che hanno un'ambientazione volutamente indefinita ma estremamente efficace.
Forse è una pretesa eccessiva ma se mi si propone un gioco di ambientazione medievale od altro, pretendo che ci siano alcune riferimenti precisi al contesto di quell'epoca. Se gioco ad un gioco fantascientifico VOGLIO i laser, gli alieni, le astronavi ed anche le spiegazioni per come utilizzarli !
L'altra sera ho playtestato un gioco "pseudomedievale" su una lotta tra fazioni per accattivarsi il Re, in pratica un mero gioco di dadi in cui pedine "carcassoniane" colorate si spostano su e giù lungo un tabellone, che consisteva
in una serie di file di caselle di diversi colori.
Ma cavoli diecimila volte meglio, anzi un milione "Perudo" che perlomeno non me lo smena raccontandomi che se vinco ottengo i favori di una qualsivoglia Regina Cunegonda.
Ergo, inventori di giochi abbiate il coraggio di "vendere" il vostro prodotto per quello che è senza smenare il torrone con pretestuose ambientazioni.
Ultimo e non ultimo il pluri osannato gioco "Shadows Over Camelot", cambiatene l'ambientazione, sceglietene una qualsiasi che più vi aggrada, siete sicuri che lo rigiochereste ?
La mia proposta è quella di processare questa tendenza di fare giochi tarocchi.
Che cosa ne pensate ?
Scusate lo sfogo
Theclapofonehand
Aloa a tutti