TheDoKtor67":2h785bld ha scritto:
sortilege":2h785bld ha scritto:
Non ti faccio una recensione perchè ora non ho tempo, ma sicuramente aggiunge parecchia linfa nuova al gioco!
Il nuovo eroe Bilbo e le nuove carte sono davvero belle e comunque tutte aggiungono varietà al gioco.
Il mazzo incontri nuovo è davvero diverso dai soliti e adatto anche al gioco in solitario.
Dunque ... anche io ho sia la scatola base che la prima espansione, a breve anche la seconda non appena riapre il magazziono di GU !!!
Premesso ciò, pongo alla vostra attenzione una mia riflessione / domanda: non pensate che questio gioco sia in realtà molto monotono a prescindere, ovvero nella sua struttura base, non modificabile da espansioni ?!?
Mi spiego. In sintesi il turno di gioco consiste in tre attività sostanziali: ricerca, viaggio, combattimento. La prima, ricerca, altro non è che una "partita doppia" algebrica che si riduce a ben poco; la seconda, viaggiare, si limita a spostare una carta dall'area di allestimento; la terza ed ultima, combattimento, è l'unica dove c'è un minimo da fare, sia mentalmente che operativamente. Le espansioni aggiungono carte ma non cambiano le regole del gioco: alla fine le tipologie di carte sono sempre quelle e la variabilità non può aumentare al di fuori di quegli schemi: si avranno sempre luoghi, nemici e perfidie ed il turno sarà sempre fatto da quella unica (dal mio punto di vista !) attività degna di nota, il combattimento !
Spero di non essere subissato da fischi ed insulti, ma tant'è: sarei molto lieto di confrontarmi con altre letture del gioco.
Ciao, Ivan.
Ciao!
Innanzi tutto, tranquillo che ognuno ha i suoi punti di vista e, almeno personalmente, farò tutto fuorché fischiarti.
Credo che gli LCG abbiano dato una efficacie dimostrazione, in questi primi anni di vita, di come sia possibile giocare in modo soddisfacente un gioco di carte senza spendere vagonate di soldi.
Tradotto: regolamenti semplici e APPARENTEMENTE (questa è la chiave, secondo me) lineari, che celano un approccio tattico decisamente impegnativo.
Le fasi in cui "c'è poco da fare" in realtà richiedono moltissima attenzione...Esempio, la fase Ricerca...Impegnare il giusto quantitativo di volontà, specialmente in scenari a difficoltà elevata è un compito piuttosto arduo...Non è entusiasmante come giocare eventi, spaccare roba o attaccare, ma sarebbe come tacciare i momenti di gioco di ruolo quando si gioca a D&D.
Il mazzo incontri è in movimento e già soltanto fare i calcoli del tipo "questo deve attaccare quindi non lo impegno...però così rischiamo di perdere allora chi è che può giocare qualcosa?" risulta piuttosto complesso...
Ammetto che LOTR (assieme ad AGOT) è un gioco per certi versi "statico", dove ci può essere un downtime molto lungo, ma non è un difetto, bensì una caratteristica: pianificazione attenta, moltissimo testo di gioco e tante carte a tavola comportano un approccio meno "Magic", ma decisamente più "scacchistico".
Dipende anche molto dal tipo di approccio mentale: in Magic già soltanto la sensazione di giocare un "mago che lancia magie" è qualcosa che, essendo comunque ben integrato nel corpo di regole, da una sensazione di potenza "attiva"...Viaggiare in dei boschi leggendo testo narrativo e prestando attenzione a miriadi di variabili scritte, comporta una giocabilità meno diretta e sicuramente più "lenta", ma alla fine potenzialmente più gratificante.
Il paragone con Magic e Yu-gi non è neanche così semplice: lì c'è il fattore collezionabilità che pone molto al centro del gioco LE CARTE in sè...qui hai una distribuzione che pone al centro le MECCANICHE BASE, cosa completamente diversa. Non devono vendere LA CARTA, ma LE ESPANSIONI...è un discorso sottile, spero di averlo spiegato.
Dipende molto, per cui, da cosa si cerca in un gioco, secondo me.
LOTR ha moltissimo da offrire in termini di design e di variabilità, ma non è certo un gioco rapido "classico", dove le carte fanno avanti e indietro sul tavolo in scontri brutali e feroci scambi di...magie.