Come è già saltato fuori dalla discussione, il gioco giusto dipende da che "tipo di giallo" vuoi giocare. Il giallo non è un genere monolitico, c'è Agatha Christie ma anche Mickey Spillane, l'indagine può essere fatta con deduzioni alla Sherlock Holmes o pestando i testimoni per arrivare alla verità come in Sin City o arrivandoci quasi per caso sbagliando tutto lo sbagliatile come in Coliandro.
Un punto fondamentale, che fa da discrimine fra due intere categorie, è: vuoi che il gioco metta alla prova le capacità investigative dei giocatori? (non dei personaggi, proprio dei giocatori). Attenzione che la risposta non è scontata:dire di sì implica che il totale fallimento, il mistero che non viene ricolto e il colpevole che la fa franca sono opzioni accettabili e valide come le altre. Altrimenti, che "mettersi alla prova" è, se c'è la vittoria garantita?
La strada del "sì, voglio mettere alla prova i miei giocatori" è probabilmente la più difficile. La forma più "pura" è probabilmente quella del murder party: tutta investigazione e niente sfiga coi dadi. Però richiede molto lavoro per ogni singola partita (in pratica, devi SCRIVERE un giallo...), e non viene messa solo alla prova la capacità deduttiva del giocatore, ma anche la tua di "giallista" (ho partecipato a certi "Murder Party" per il grosso pubblico dove la difficoltà del giallo era a livello di Tiramolla e la "prova" non sarebbe stata sufficiente per un fermo, altro che una condanna...)
Intermedia, diciamo da "mettiamo alla prova sì, ma con un aiutino" ci può essere il Gumshoe. Non so se ne esistano versioni puramente "gialle", ma non dovrebbe essere difficile adattare Esoterroristi allo scopo.
L'altra grande categoria (che è quella che preferisco anche in campo letterario, non solo di gioco) è quella in cui l'accento non è sulla sfida intellettuale, ma sulla storia, sui protagonisti, sul setting: in cui l'importante non è la destinazione ma il viaggio (Sherlock Holmes piuttosto che Ellery Queen, Sam Spade invece della settimana enigmistica). In questo tipo di giochi spesso il fatto che si arrivi alla verità è garantito (come quando leggi un giallo), anche se magari non è garantito che il colpevole venga punito. Sono estremamente più facili da organizzare e gestire per il GM perchè non richiedono di prepararsi la storia prima, tanto che molti (come i due che cito sotto) si giocano senza GM
La differenza fra questi giochi la fa non solo il setting, ma soprattutto il genere di riferimento, il tipo di esperienza.
Di quelli tradotti in Italiano:
Il Gusto del Delitto è Inglese. Non solo perchè l'autore è inglese, ma davvero, è inglese. Tutto giocato sul contrasto fra una facciata impeccabile e i sordidi segreti sottostanti, e su un umorismo molto "nero" (è un gioco in cui si ride, e molto, anche mentre narri le peggiori nefandezze). Si basa anche sul Distacco, sulla separazione: ridi dei protagonisti perchè sono "inglesi" fino a livello caricaturale, accentuato poi dall'interpretazione (meglio li interpreti, più dadi hai) e dal sistema, che garantisce il classico "finale con tutti i sospettati in salotto mentre l'investigatore fa il punto sul caso e indica l'assassino". E l'investigatore è un mero espediente narrativo, senza personalità.
Sporchi Segreti è l'opposto: gioca sulla vicinanza. Il delitto è stato commesso la settimana scorsa, nella tua città. L'azione si svolge nei luoghi che frequenti e che conosci. La storia è tutta vista dalla parte dell'investigatore. Le vicende sono molto più drammatiche e "personali" (da sistema, l'investigatore è una persona coinvolta personalmente nel caso), il genere è hard boiled: l'idea è che Sam Spade non era "esotico" per i suoi lettori americani dell'epoca. L'atmosfera può essere più umoristica e quotidiana come in Coliandro o drammatica e sopra le righe come in Sin City, ma sotto c'è sempre qualcosa di serio.
Ce ne sono altri, ma ho citato quelli in Italiano