Io ritengo che la "difficoltà del master" nel titolo del thread nasca proprio nel momento in cui certe regole vengono variate: da una parte per l'eccessiva presenza di magia, dall'altra perché ce ne è troppo poca.
Lo stesso Topo dice che ridimensionando gli incantesimi e la presenza di oggetti magici deve poi bilanciare i mostri di conseguenza (anche se tutti sappiamo che certi mostri debbano essere bilanciati in ogni caso).
Come giocatore di Fiburga, posso lamentare talvolta la scarsezza di oggetti magici, però secondo me in un'ambientazione fantasy penso che sia più difficile (nel senso di verosimile) trovare un oggetto "perfetto" piuttosto che magico. Con questo non voglio dire che tutti debbano avere bacchette di "palla di fuoco" o "anelli di rigenerazione", anzi!
Una cosa che devo notare, inoltre, è che il non sapere cosa facciano gli oggetti limita molto il loro utilizzo da parte dei giocatori.
Avendo esperienze di gioco con la 2° edizione, ed in particolare con Fiburga, posso citare che l'identify di allora ti diceva che un anello era "di protezione" e non "di protezione +2". Questa in effetti era, una vera difficoltà del master che era costretto a ricordarsi i bonus effettivi di tutti gli oggetti magici in gioco.
Lo stesso vale per gli incantesimi. per quanto potenti possano essere (in particolare quelli da mago), sono sempre limitati dalla quantità e dalle occasioni di utilizzo. Una palla di fuoco può fare un grosso danno ad un elevato numero di nemici, ma quando il resto del gruppo entra in corpo a corpo, diventa inutilizzabile.
E c'è anche il discorso del numero limitato di incanteimi che uno spellcaster può memorizzare, che secondo me andrebbe rivisto (meriterebbe un thread a parte), dato che l'ho sempre trovato una delle più grosse pecche di D&D.
Per quanto riguarda poi la questione resurrezione, secondo me è necessaria per la cosa più importante di D&D: il divertimento. In effetti è anche molto più usufruibile adesso che nelle vecchie edizioni, anche perché è molto più facile morire (e anche peredere livelli e/o punteggi di caratteristica, ma per questo ci sono i vari "ristorare").
Perché cito il divertimento? Perché alla lunga ci si affeziona ai personaggi, perché si fanno crescere, gli si da una personalità, si legano al all'avventura, ecc. e quando muoiono tutto questo si perde, e con un altro personaggio, magari si rischia di non divertirsi, magari solo per un tiro di dado andato male (morire per essersela cercata è un'altra cosa).
Posso riportare il fatto che è capitato nel nostro gruppo: il personaggio è morto, ma il giocatore non ha voluto farlo tornare in vita perché il "supermercato della resurrezione" era "troppo commerciale". Risultato: ha cambiato un altro paio di personaggi, ma alla fine il buon Fiburga ha dovuto escogitare un metodo (invero arificioso) per riportare in gioco il personaggio deceduto...