mistake89
Onnisciente
Osservatore
Spendaccione!
1 anno con i Goblins!
5 anni con i Goblins!
10 anni con i Goblins!
First reaction SHOCK!
Nuova fatica per l'autore di Alchimisti. Qualcuno di voi l'ha provato?
Io ho avuto la fortuna di poterlo giocare un po' ultimamente e in maniera piuttosto ravvicinata.
Devo dire che l'ho trovato un gioco molto bello e interessante, solido e originale (come non mi capitava un po' nei german).
Per chi non lo conoscesse, è un gioco di gestione risorse a identità nascoste, in cui c'è un fase di mercato a doppio cieco gestita (in maniera molto poco invadente) da un'app. L'obiettivo, comune a tutti, è quello di fare il maggior numero di punti vittoria, ma se gli umani devono costruire edifici e miglioramenti per poter fare un mucchio di punti (e cercare di accoppiare edifici dai molteplici effetti, per raccogliere bonus e risorse vitali come il pane), per il diavolo l'obiettivo è quello di accaparrarsi le anime degli altri giocatori.
C'è poi il ruolo del cultista, che è una via di mezzo, il cui obiettivo è quello di spalleggiare il diavolo nella conquista delle anime, a volte sottrargliele, e costruire come gli umani.
Il gioco è cattivo - non è difficile finire sottozero, soprattutto i primi turni - e piuttosto avaro sia di punti che di risorse.
Appare un gioco piuttosto lineare, mentre racchiude in sé un mucchio di finezze che si svelano mano a mano che si collezionano partite, e l'impegno in termini di attezione e programmazione richiesto ai giocatori cresce e si aggrava sempre di più.
L'errore comune è quello di giocarlo, i primi turni, come un normale gestione risorse, cosa non vera né per il diavolo né per gli umani, tantomeno per il cultista che è un ruolo fondamentale per lo svolgimento (e il bilanciamento) del gioco - che è una delle principali critiche lette, i.e. se sei umano, alla fine è un normale gestionale - il che si rivela falso e, non solo ma, spiega perché il ruolo del diavolo appaia sbilanciato sulle prime.
Di contro è un gioco che va giocato con giocatori assidui, il più possibile fisso (no!, puoi anche giocare da 10 anni e pensare di averlo inquadrato in 2 turni e di saperlo giocare, ma ti assicuro che non è così), perché un giocatore non all'altezza, rischia di compromettere la partita per tutti (facendosi subito scoprire come diavolo e/o cultista, facendo o accettando offerte non all'altezza come umano o diavolo...) e sempre in quattro giocatori - che è stringente, ma è davvero l'unico modo per farlo funzionare.
Segnalo che, in tutte le partite, dopo aver passato 2+ ore a giocare, ne abbiamo passata quasi sempre un'altra al tavolo a disquisire di possibili strategie, di incongruenze strategiche dei giocatori, di possibili contrattacchi a certe mosse del diavolo...Il gioco ha acceso in me un entusiasmo d'altri tempi (che spero possa durare e le premesse ci sono tutte!) se non altro per aver portato al tavolo un'esperienza completamente diversa rispetto a tutte quelle provate negli ultimi anni e, in un mercato di cloni, è decisamente apprezzabile.
Io ho avuto la fortuna di poterlo giocare un po' ultimamente e in maniera piuttosto ravvicinata.
Devo dire che l'ho trovato un gioco molto bello e interessante, solido e originale (come non mi capitava un po' nei german).
Per chi non lo conoscesse, è un gioco di gestione risorse a identità nascoste, in cui c'è un fase di mercato a doppio cieco gestita (in maniera molto poco invadente) da un'app. L'obiettivo, comune a tutti, è quello di fare il maggior numero di punti vittoria, ma se gli umani devono costruire edifici e miglioramenti per poter fare un mucchio di punti (e cercare di accoppiare edifici dai molteplici effetti, per raccogliere bonus e risorse vitali come il pane), per il diavolo l'obiettivo è quello di accaparrarsi le anime degli altri giocatori.
C'è poi il ruolo del cultista, che è una via di mezzo, il cui obiettivo è quello di spalleggiare il diavolo nella conquista delle anime, a volte sottrargliele, e costruire come gli umani.
Il gioco è cattivo - non è difficile finire sottozero, soprattutto i primi turni - e piuttosto avaro sia di punti che di risorse.
Appare un gioco piuttosto lineare, mentre racchiude in sé un mucchio di finezze che si svelano mano a mano che si collezionano partite, e l'impegno in termini di attezione e programmazione richiesto ai giocatori cresce e si aggrava sempre di più.
L'errore comune è quello di giocarlo, i primi turni, come un normale gestione risorse, cosa non vera né per il diavolo né per gli umani, tantomeno per il cultista che è un ruolo fondamentale per lo svolgimento (e il bilanciamento) del gioco - che è una delle principali critiche lette, i.e. se sei umano, alla fine è un normale gestionale - il che si rivela falso e, non solo ma, spiega perché il ruolo del diavolo appaia sbilanciato sulle prime.
Di contro è un gioco che va giocato con giocatori assidui, il più possibile fisso (no!, puoi anche giocare da 10 anni e pensare di averlo inquadrato in 2 turni e di saperlo giocare, ma ti assicuro che non è così), perché un giocatore non all'altezza, rischia di compromettere la partita per tutti (facendosi subito scoprire come diavolo e/o cultista, facendo o accettando offerte non all'altezza come umano o diavolo...) e sempre in quattro giocatori - che è stringente, ma è davvero l'unico modo per farlo funzionare.
Segnalo che, in tutte le partite, dopo aver passato 2+ ore a giocare, ne abbiamo passata quasi sempre un'altra al tavolo a disquisire di possibili strategie, di incongruenze strategiche dei giocatori, di possibili contrattacchi a certe mosse del diavolo...Il gioco ha acceso in me un entusiasmo d'altri tempi (che spero possa durare e le premesse ci sono tutte!) se non altro per aver portato al tavolo un'esperienza completamente diversa rispetto a tutte quelle provate negli ultimi anni e, in un mercato di cloni, è decisamente apprezzabile.
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