Prima di tutto il tuo intervento precedente era stato senz'altro uno sfogo, basta leggere alcune espressioni che evito di riportare
volevi essere superiore a cosa... alla mia arroganza?
forse prima di parlare di libri qualcuno dovrebbe O fare una full immersion nel dizionario per capire le parole che usa O cercare di non essere contraddittorio, altrimenti la conversazione non procede.
si finisce per fossilizzarsi su quelle uniche due frasette che hai ripetuto nei post precedenti, io te l'ho spiegato, non capisci, te ne devo dare atto.
Ti invito solamente ad essere un po' più diplomatico nei tuoi interventi
forse se sono sembrato tale è perché dall'altra parte non vedo un "egregio secondo interlocutore" che ragiona in termini di razionalità e attinenza alle informazioni in nostro possesso, bensì sulle supposizioni su cui si è, appunto, fossilizzato e che ripete ogni 2 post.
al fine di una conversazione questo atteggiamento è inutile.
Mi limito ad alcune precisazioni. Un grande scrittore probabilmente è anche uno che non vende, però chi sono quei pochi che vantano il diritto di definirlo grande? Ma qui entriamo in un terreno troppo filosofico. Dall'altra parte, uno che vende qualcosa di valido l'ha fatto sicuramente.
getto la spugna... sembra di parlare di 2 mondi differenti.
ma quanti ragazzi vanno a leggersi di propria volontà la divina commedia? quante raccolte di poesie vanno a ruba fra noi giovani? in questa generazione avrà venduto più copie Il Fu Mattia Pascal o Il Codice da Vinci?
queste sono le conversazioni difficili, dove si cerca di avere ragione a prescindere dalla realtà delle cose. Dan Brown non è stupido, affatto, ha solo indovinato i gusti di una massa di caproni ed in questo non c'é niente di speciale, non più speciale delle band giovanili che parlano del loro incontro magico di riunione del gruppo quando sono stati semplicemente messi insieme da un promotore per fare soldi.
Quando dico che non servono confreme storiche, mi riferisco a ipotesi che necessitano solo di osservazione e riflessione, per esempio, il discorso del quadro dell' Ultima Cena. O ad alcune interpretazioni dei Vangeli apocrifi (ma qui mi riferisco soprattutto alla lettura de Il Santo Graal)
vedi caro mio, il punto è che non ci sono ipotesi che non necessitino di concretezza. altrimenti la realtà assume un valore soggettivo per ognuno di noi ed al pazzo che dice di essere Napoleone bisognerebbe rivolgersi con il "salve, mio Imperatore".
qualora ti trovassi in un'aula di tribunale mi raccomando, abbi premura di esporre le tue riflessioni e le tue interpretazioni

sicuramente il giudice ne terrà conto.
ora basta perché c'é davvero poco da commentare seriamente su risposte del genere, ma tornando al Codice un'altra cosa palese è che è scarso anche come romanzo.
immagino che a persone che hanno scoperto la bellezza della lettura a 18 anni con harry potter e il codice da vinci sia sembrata un'opera di indubbio valore, ma spesso, come abbiamo già detto, gli ignoranti tendono a seguire una propria intuizione e a darla per buona in ogni situazione anche al di là dei fatti. quello che ha tirato avanti la vendita del romanzo è stato il fatto che andava contro la Chiesa (cosa che va di moda di questi tempi, tra l'altro) ed il forte bombardamento mediatico che ha fatto guadagnare milioni a film come The Blair Witch Project e quell'altra cagata mostruosa che è uscita nelle sale ultimamente... il film del mostro che distrugge New York e che si vede solo a fine pellicola, sicuramente sarete più informati di me (l'ultimo film che ho potuto vedere sul grande schermo prima dell'esame è stato Iron Man).
in sintesi mi pare ovvio che chi ha letto libro come il Signore degli Anelli, oppure è un'amante dei classici e un estimatore della letteratura, non si sia fatto sorprendere da Dan Brown... mentre al suo seguito ho spesso visto i miei amici più immaturi.
e non è affatto un caso, ovviamente.