acidshampoo
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Provato ieri alla Hydra in chiusura di una bellissima giornata di gioco.
Un gestionale di peso medio della Pegasus? Non potevo non provarlo. La Pegasus ha questa capacità di rendere divertente, fluido e senza consultazioni di manuale anche un gioco corposetto. Non fa eccezione Crown of Emara. Impegnativo e piacevolissimo. E' uno spostamento lavoratori diviso in sei round. In ogni round si giocano tre carte, pescate dal nostro mazzetto di nove (uguale per ogni giocatore). Si posiziona ogni carta sotto un valore di movimento della propria plancetta (da 1 a 3) e si esegue sia la carta, sia una o più azioni della locazione raggiunta da un nostro lavoratore in una delle due plance di gioco, sia eventuali azioni extra. Si devono far avanzare due contatori di punti, uno che parte da 0 e l'altro da 35, che vanno avanti in maniera molto diversa. Si otterranno punti solo per il nostro contatore che ha fatto meno punti. Il gioco è davvero ricco di direzioni da prendere per far salire l'uno o l'altro. Ci sono contratti da soddisfare per avere punti e poteri, contadini da impiegare per potenziare la raccolta di risorse, titoli nobiliari da acquisire, tessere che ti danno punti per una determinata locazione attivata, conversioni semplici di merci in punti ma anche in libri e anelli (questi sempre più costosi da ottenere durante la partita), monete e pani che attivano conversioni più proficue. Veramente un gioco pieno di cose ma molto, molto, molto piacevole. Non particolarmente originale smontato nelle sue parti, ma in realtà molto se si pensa al bel melange finale. Oltretutto è una boccata d'aria fresca per chi non ama le insalate di punti e i bonus, di cui finalmente non c'è traccia.
Un gestionale di peso medio della Pegasus? Non potevo non provarlo. La Pegasus ha questa capacità di rendere divertente, fluido e senza consultazioni di manuale anche un gioco corposetto. Non fa eccezione Crown of Emara. Impegnativo e piacevolissimo. E' uno spostamento lavoratori diviso in sei round. In ogni round si giocano tre carte, pescate dal nostro mazzetto di nove (uguale per ogni giocatore). Si posiziona ogni carta sotto un valore di movimento della propria plancetta (da 1 a 3) e si esegue sia la carta, sia una o più azioni della locazione raggiunta da un nostro lavoratore in una delle due plance di gioco, sia eventuali azioni extra. Si devono far avanzare due contatori di punti, uno che parte da 0 e l'altro da 35, che vanno avanti in maniera molto diversa. Si otterranno punti solo per il nostro contatore che ha fatto meno punti. Il gioco è davvero ricco di direzioni da prendere per far salire l'uno o l'altro. Ci sono contratti da soddisfare per avere punti e poteri, contadini da impiegare per potenziare la raccolta di risorse, titoli nobiliari da acquisire, tessere che ti danno punti per una determinata locazione attivata, conversioni semplici di merci in punti ma anche in libri e anelli (questi sempre più costosi da ottenere durante la partita), monete e pani che attivano conversioni più proficue. Veramente un gioco pieno di cose ma molto, molto, molto piacevole. Non particolarmente originale smontato nelle sue parti, ma in realtà molto se si pensa al bel melange finale. Oltretutto è una boccata d'aria fresca per chi non ama le insalate di punti e i bonus, di cui finalmente non c'è traccia.