Zaidar
Gran Maestro
10 anni con i Goblins!
1 anno con i Goblins!
Necroposting
5 anni con i Goblins!
10 anni con i Goblins!
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First reaction SHOCK!
Avendo giocato a Cani proprio ieri ad etruscon, posso rispondere con cognizione di causa a questo:
Ho potuto constatare come tutto ciò che sia scritto sopra sia un falso problema.
In ENTRAMBI i giochi (D&D o Cani) non si tratta mai nè di piena Concessione nè pieno Diritto.
Alek, purtroppo sono in disaccordo: come la metti con il Veto? Il Veto di Cani è lo stesso, identico, spiccicato metodo secondo il quale a D&D un master ti impedisce di tirare i dadi. E mi è successo in partita proprio ieri eh! E con gente brava!!
Se il Master racconta come la cosa sia impossibile, il tiro NON SI FA. Sia in D&D che in Cani. Nessuna "concessione", nessun "diritto". Non puoi a Cani fare qualcosa che sia impossibile o ritenuto tale, così come non lo puoi fare a D&D. Non c'è Diritto di mezzo.
A Cani ne puoi discutere, puoi portare i tuoi motivi... a D&D non puoi forse fare la stessa cosa? Michele Gelli diceva di "pressioni sociali". Bhe Cani ha lo stesso identico problema: cerchi di mostrare come il Veto posto da altri sia sbagliato, come in effetti sia possibile, come in verità quel tuo Tratto ci stava e lo potevi usare.
A quel punto il meccanismo si basa sul convincere le persone, non rivendicare diritti. Che per me, badate bene, non è affatto un problema, anzi è il metodo più giusto che ci sia, è motivo anche di crescita e arricchimento sociale (per quanto minuscolo), è il momento in cui qualcuno ti racconta un aneddoto o ti fa un paragone e ti insegna qualcosa.
Che è LA STESSA COSA che io faccio in D&D. Ma proprio IDENTICA.
Nello specifico, ieri durante Cani ho provato a "parlare" mentre un tizio tirava fuori la pistola e cercava di spararmi. Logico è stato il veto: "non hai tutto questo tempo per dire queste cose!" ed io l'ho accettato, non ho usato ben 2 Tratti.
Se l'avessimo fatto alla D&D, avrei tentato un Diplomazia quando vedo che estraggono le armi: il Master mi avrebbe detto che non c'era modo, perché avevo poco tempo per parlare. Io avrei accettato e via.
Stesso identico procedimento, stessi identici effetti.
Per me la cosa sbagliata nel ragionamento diritto/concessione che fate è che supponete i giocatori in un gioco dove il DM è tradizionali siano incapaci di avere proprie opinioni e di esporle al master. Che è quello che diceva Cyrano: una cosa del genere avviene in un gruppo di ragazzini dove veramente ci sono simili problemi di "autorità" e "pressioni sociali". Ma non è colpa del gioco, è colpa delle persone che sono fatte in quel modo.
AleK":1z0uox4t ha scritto:Lo ha tenuto presente, sta solo sottolineando la differenza tra "Diritto" e "Concessione".Zaidar":1z0uox4t ha scritto:Non te la prendere Michele ma secondo me non consideri una cosa importantissima che Cyrano voleva sottolineare: al tavolo non ha diritto di parola solo il Master. Cioè, per validare il suo parere "la rupe non è scalabile", deve dire il perché. I giocatori possono chiederlo. Come fanno ad immedesimarsi in un personaggio se il mondo attorno a loro non viene descritto?
"non è scalabile perchè è un muro di marmo perfettamente liscio"
"ok, allora prendiamo i picconi e a forza di piantarci paletti da rocciatore lo scaliamo"
Ha fatto un esempio di un gioco in cui il master può o non può (solo in base al suo giudizio) "concedere" di scalare una parete (anziché dir di no avrebbe potuto mettere una difficoltà estrema); e un esempio a Cani della Vigna, in cui il master NON può mai dir di no (a meno che non sia contro il regolamento) se non è d'accordo se la gioca tirando i dadi.
In Cani della Vigna ogni giocatore ha diritto a giocarsi la sua idea, ad armi pari contro il master e con concrete possibilità di riuscita. E in più generando una valanga di fiction. Tutto questo seguendo il regolamento.
In altri giochi no. Il master può concedere o no il poter eseguire l'azione. O può concedere o no una possibilità di riuscita, a seconda dei bonus/malus che applicherà.
Differenza tra diritto e concessione.
Che poi per voi questo non sia mai stato un problema non c'entra niente col discorso, in uno è un diritto, nell'altro una concessione.
Ho potuto constatare come tutto ciò che sia scritto sopra sia un falso problema.
In ENTRAMBI i giochi (D&D o Cani) non si tratta mai nè di piena Concessione nè pieno Diritto.
Alek, purtroppo sono in disaccordo: come la metti con il Veto? Il Veto di Cani è lo stesso, identico, spiccicato metodo secondo il quale a D&D un master ti impedisce di tirare i dadi. E mi è successo in partita proprio ieri eh! E con gente brava!!
Se il Master racconta come la cosa sia impossibile, il tiro NON SI FA. Sia in D&D che in Cani. Nessuna "concessione", nessun "diritto". Non puoi a Cani fare qualcosa che sia impossibile o ritenuto tale, così come non lo puoi fare a D&D. Non c'è Diritto di mezzo.
A Cani ne puoi discutere, puoi portare i tuoi motivi... a D&D non puoi forse fare la stessa cosa? Michele Gelli diceva di "pressioni sociali". Bhe Cani ha lo stesso identico problema: cerchi di mostrare come il Veto posto da altri sia sbagliato, come in effetti sia possibile, come in verità quel tuo Tratto ci stava e lo potevi usare.
A quel punto il meccanismo si basa sul convincere le persone, non rivendicare diritti. Che per me, badate bene, non è affatto un problema, anzi è il metodo più giusto che ci sia, è motivo anche di crescita e arricchimento sociale (per quanto minuscolo), è il momento in cui qualcuno ti racconta un aneddoto o ti fa un paragone e ti insegna qualcosa.
Che è LA STESSA COSA che io faccio in D&D. Ma proprio IDENTICA.
Nello specifico, ieri durante Cani ho provato a "parlare" mentre un tizio tirava fuori la pistola e cercava di spararmi. Logico è stato il veto: "non hai tutto questo tempo per dire queste cose!" ed io l'ho accettato, non ho usato ben 2 Tratti.
Se l'avessimo fatto alla D&D, avrei tentato un Diplomazia quando vedo che estraggono le armi: il Master mi avrebbe detto che non c'era modo, perché avevo poco tempo per parlare. Io avrei accettato e via.
Stesso identico procedimento, stessi identici effetti.
Per me la cosa sbagliata nel ragionamento diritto/concessione che fate è che supponete i giocatori in un gioco dove il DM è tradizionali siano incapaci di avere proprie opinioni e di esporle al master. Che è quello che diceva Cyrano: una cosa del genere avviene in un gruppo di ragazzini dove veramente ci sono simili problemi di "autorità" e "pressioni sociali". Ma non è colpa del gioco, è colpa delle persone che sono fatte in quel modo.