BattleStar Galactica pbf - Goblins vs Toasters

borgonero

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Jehuty":wnmym5qu ha scritto:

Sono Louanne 'Kat' Katraine...

...Una lacrima solitaria scese a bagnarle il viso.
:clapclap:
 

stec74

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Grandissimo Jehuty! :grin:
Entro sera arrivo anche io... sentiti con Aledrugo e Cola, c'è ancora qualche sorpresa dietro l'angolo! ;)
 

Agzaroth

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dormiva quando accadde.
un sonno cupo. senza sogni.
il primo botto la svegliò di soprassalto.
vide le luci intermittenti e l'allarme suonare.
vide Zarek sogghignare nella cella accanto.
seppe che era tutto perduto ancora prima che esplodesse il secondo.
fissò un ultimo sguardo sulle sbarre della cella.
poi più nulla.

Rinascere.
Era questo che aspettavo.
Chi non lo ha mai provato non può neanche vagamente comprendere cosa significhi.
Venire al mondo con la consapevolezza di un adulto.
Di migliaia di vite passate che si riversano nella tua mente in un solo istante.
Condividere la via con migliaia di sorelle, identiche eppure uniche.
Era questo che aspettavo.
E non è accaduto.

Animazione Sospesa.
Così la chiamano.
Sei viva, in un certo senso.
Sai, capisci, senti.
Sospesa in un limbo muto e cieco, senza contatto, senza via d'uscita.
Solo dolore, dannazione, disperazione eterna.
Esteriormente: muta, cieca, sorda, immobile, ridotta solo a un ricordo di quello che ero.
Interiormente: sola, qui. Mi trascino intorno. Vivo in una vasca di stasi, nell'utero maligno creato dai vincitori Cylon che gli umani hanno creato perchè avevano speso male il loro tempo e sapevano inconsciamente che loro avrebbero potuto fare meglio. I Cylon hanno vinto, semplicemente, e si sono vendicati.
Non ho bocca. E devo urlare.


[cit.]
 

kadaj

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Il primo colpo esplose, accendendo il buio universo, come fosse pulsante di vita. Una creatura di inaudita violenza, un figlio votato alla distruzione.

E la Base Stellare ne era la madre.

Ma ce n'era un'altra, proprio dove ora Kara si trovava, che voleva dimostrare che anche il suo bambino poteva rivelarsi un prodigio.

Kara osservò, tranquillamente, come di fronte ad un dipinto, il muso del Galactica spargere frammenti nello spazio, un colosso ferito e disperato, arrivato tragicamente alla sua fine. Come non accettando il fato a lui destinato, girò il muso ai suoi nemici.

Ed era quello il momento che Kara aspettava...

Il dito indice sopra un semplice bottone, attendeva il momento giusto per schiacciarlo. E' buffo, si ritrovò a pensare, un pensiero a metà tra la derisione e la compassione, che un gesto semplice come quello, attuabile anche da un bambino, fosse proprio ciò che avrebbe messo fine alla razza umana.

Una semplice pressione e un'intera razza, un'intera specie, coloro che si definivano i loro creatori, secoli di storia, cultura, guerre, passioni, amori, tradizioni, costumi, abitudini non sarebbero più esistiti. Eliminati come un fastidioso insetto, di loro non si sarebbe mai più saputo niente, nel muto e indifferente universo.

Kara osservava fremendo quel singolo, discreto tasto. Non era ancora giunto il momento, non ancora. Il colpo doveva essere perfetto, preciso, millimetrico, chirurgico. In fondo l'eliminazione della razza umana non richiedeva la loro sofferenza. Un'esplosione alla riserva dei carburanti sarebbe stato un modo pulito e, per molti, indolore per lasciarsi un'intera esistenza alle spalle. Donne, bambini, uomini, vecchi, nessuno meritava di andarsene peggio di altri.

Non voleva che soffrissero. Dovevano essere eliminati, era giusto così, per questo lei stava lottando, ma non era un macellaio. Era un soldato. E per il nemico era giusto provare compassione. Soprattutto per un nemico che tanto aveva combattuto per un ideale ora irraggiungibile.

Meritavano la morte, certo... Ma una morte dolce.

In fondo ricordava tanti volti, tanta fiducia nei suoi confronti. Fiducia mal riposta, ovviamente. Ma sempre fiducia era e, in un momento critico come quello che stavano vivendo, voleva dire quasi amore.

Il Galactica virò del tutto, mostrando il suo lato più scoperto. Era il momento perfetto...

"Addio Kat, Valerii, Gaius e... William? Abbi Fede ancora, un'ultima, disperata volta...". E premette il tasto...
 

Caprica6

Babbano
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Caprica Six

Sulla Battlestar Galactica - Da qualche parte

"Finito!" Dissi a voce alta, ma non vi era nessuno attorno a me che potesse sentirmi. Era diventata quasi un'abitudine quella di parlare da sola. Da quando Gaius era diventato l'Ammiraglio della flotta, non avevo incontrato più nessuno, ero rimasta da sola per lungo tempo.
Non avrei dovuto sentire la solitudine, non realmente, noi cylon sappiamo proiettare immagini e luoghi di ogni tipo, eppure, nonostante questo, avevo smesso di farlo da parecchio tempo.
Forse per essere più simile agli umani, per capirli appieno o nel provare a farlo. Oppure semplicemente stavo iniziando a ragionare come una di loro?
Non lo sapevo, ma non potevo nemmeno permettermi il lusso di pensarci, non c'era più tempo.
Kara con ogni probabilità stava fornendo nuovi dati sulla posizione della flotta, come se l'ultimo attacco nucleare non fosse stato sufficiente per creare caos. No, lei voleva lo sterminio, proprio come Cavil.
Osservai nuovamente i dati del computer.
Erano a posto.
Ottimo.
Ero riuscita a installare il programma, collegando un computer in una mini-rete interna, in un piccolo sub-file che nemmeno i cylon sarebbero riusciti a trovarlo a meno di non conoscerne l'esistenza.
Controllai le mie provviste, non erano molte, avrei dovuto razionare cibo e l'acqua. Speravo che mi sarebbero bastati.

"Portare la nave in condizione 1, non è un'esercitazione, ripeto, non è un'esercitazione."
La voce di Gaeta risuonò per tutta la nave, svegliandomi di soprassalto.
Mi ero addormentata, mi ero ripromessa di non farlo, ma il poco cibo ingerito in quei giorni mi aveva debilitata più di quanto credessi.
Possibile che il mio programma mi facesse sentire così debole per quelle ragioni? Che mi facesse sentire così dannatamente umana?
Confidavo che essendo un cylon non avrei sentito molto i morsi della fame, la debolezza nell'aver mangiato poco cibo, eppure era così. Una macchina totalmente identica ad un essere umano. Avrei dovuto dirlo a Cavil, sai che risate.
Mi stavo ancora alzando dal mio giaciglio quando arrivò il primo missile. L'impatto fu devastante, caddi a terra, rovesciando l'ultimo sorso d'acqua rimasto.
Dannazione.
Aspettai.
Agrappata ad una vecchia scrivania attesi per diversi minuti.
Il Galactica tremava sotto i colpi delle Basestar. Riuscii a intuire le direzioni dei colpi, probabilmente erano almeno tre navi cylon.
Perché il Galactica non saltava via?
Raggiunsi il computer. Fortunatamente funzionava ancora. Cercai di entrare nei sistemi interni della nave, per capire quali fossero i danni. Con mia grande sorpresa non mi ci volle molto e preso capii perché.
I primi colpi avevano manomesso irreparabilmente i motori FTL, il Galactica sarebbe morto lì, in quel fazzoletto sperduto di spazio.
Era il momento.
Aprii i file di sub-rutine in cui avevo installato il mio programma, ci mise solo una manciata di secondi per attivarsi e diffondere su tutta la linea interna della nave la trasmissione.
Nessuno l'avrebbe udita. Nessuno o quasi.

Uscita dal mio nascondiglio iniziai a correre verso l'hangar, dovevo lasciare la nave prima che fosse distrutta.
I corridoi erano disseminati di cadaveri, molti muri erano ricoperti di bruciature, condotti bucati, cavi tranciati, paratie divellate.
La nave stava cadendo a pezzi.
Raggiunsi l'hangar. Sembrava che non vi fosse nessuno.
In un silenzio quasi irreale sentii il crepitare di alcuni cavi della corrente tagliati che facevano contatto tra di loro e sotto, un altro suono molto debole.
Girai dietro ad un vecchio Raptor fuori uso, con mezza finacata bruciata.
Dietro di esso vi erano dei grossi tubi crollati da un carrello elevatore poco distante. Sotto i tubi vi erano due persone, uno lo riconobbi subito, gli occhi vitrei del capo Tyrol mi fissavano senza vedermi, dietro di lui vi era una giovane donna che piangeva. Cercava con tutte le sue forze di liberarsi le gambe, schiacciate sotto il peso enorme delle tubature.
Non ci misi molto a capire che aveva entrambe le gambe fratturate, non sarebbe andata da nessuna parte. Lunghe lacrime le solcavano i volto mentre disperata continuava nel suo vano tentativo di liberarsi. Non si accorse nemmeno di me, benché fossi a pochi passi da lei.
Quella giovane sarebbe morta in ogni caso, trattenendo un sospiro posi fine alla sua agonia.

Guardandomi attorno vidi ciò che cercavo. Ero stata fortunata.
Salii sul Raptor e lo misi in moto.
Accesi la radio, volevo sentire per l'ultima volta la voce dei nostri padri.
"Ricevuto Galactica, vi aspetteremo al punto di rendez vous."
"Negativo, saltate ora, non aspettateci."
"Un momento... ma..."

Una lacrima scese sul mio volto, avevano capito che questa era la fine.
Nessuna fuga.
Nessun jolly da tirare fuori all'ultimo istante.
Era la fine.
Diedi potenza ai motori, il ponte era libero ma non potevo certo rischiare di uscire nello spazio in quel caos, sarei stata abbattuta prima ancora di effettuare il salto.
"Mi dispiace." Dissi. Non sapevo se stavo parlando all'equipaggio o alla stessa nave.
La nave era persa, ciò che stavo per fare non avrebbe cambiato di sicuro nulla, accesi i motori FTL dentro al ponte e saltai.

Speravo che i dati che le altre Sei mi avevano procurato fossero giusti.
Fortunatamente lo erano.
L'Hub era proprio di fronte a me.
Immediatamente due squadroni di Raider partirono per intercettarmi, digitai quanto più veloce potevo per mandare i codici di riconoscimento.
I Raider erano sempre più vicini, quasi mi sfiorarono ma senza attaccare e in quel momento mi accorsi che avevo trattenuto il fiato.
Atterrai sull'Hub, due centurioni mi raggiunsero per scortarmi.
Possibile?
Purtroppo Cavil aveva intuito le mie intenzioni ed era là, pronto ad attendermi.
"Caprica... che piacere rivederti."
Il suo tono mellifluo mi fece accaponare la pelle.
"Cosa ti porta qui?"
"Me ne sono andata dal Galactica..."
Risposi alzando le spalle.
"Bastava che tu attendessi di morire... avresti fatto prima."
"No ne sono così sicura."
"Stai forse dubitando della mia parola?"
"Volevo in ogni caso controllare una cosa."
Risposi, evitando l'ultima domanda.
Mi avvicinai alla console, immersi la mano nel liquido e in un istante venni a conoscenza di tutte le informazioni che volevo.
"Hai trovato ciò che volevi?" Chiese fissandomi con la testa inclinata e le mani giunte di fronte a se.
"Posso capire l'inscatolamento della tre..." Dissi allontanandomi dal centro della sala, preparandomi a dargli il colpo che non si aspettava. "Ma perché anche delle otto?"
"Sharon è un modello debole e difettoso."
"Solo una ci ha traditi. Non tutte quante."
"Questo è un rischio che non possiamo correre."
"Quale rischio? Il Galactica a quest'ora sarà già cenere... come tutte le altre navi."
"Non tutte."
"Che vuoi dire?"
"Alcune navi sono saltate via in tempo."
"Non vorrai dar loro la caccia? Non saranno certo una minaccia per noi."
"Una minaccia? No di certo. Ma voglio assicurarmi che non resti più un solo umano vivo."
"Nemmeno uno? Che speranze vuoi che abbiano quelle navi che sono fuggite? Credi veramente che possano tornare qui e attaccarci e distruggerci?"
"Non essere sciocca."
Si alzò, iniziando a camminare a sua volta. "Li voglio distruggere. E non solo perché sono una razza debole. Ma perché così, quelli come te e i tuoi amici, possiate finalmente abbandonare l'idea di avere figli."
"Sarebbe la salvezza della nostra razza! Se noi iniziassimo a riprodurci..."
"Sciocchezze!"
Urlò. "La ressurrezione è la nostra unica salvezza! Non l'accoppiarci come fanno quelle scimmie."
"Mi pare che l'accoppiarsi come scimmie sia stato un bel passatempo, per te."
"Per piacere, non certo per avere figli."
"Cavil... Se i Cylon potessero avere dei figli, non saremmo più solo un numero limitato di poche copie."

Era quasi giunto il momento. Mancava ancora poco.
"Se i nostri creatori avessero voluto che noi procreassimo, lo avrebbero permesso."
"Magari non si sono accorti che da quel punto di vista siamo difettosi."
"Dal quel punto di vista? Ma ti sei vista? Per caso, per un solo istante, ti sei resa conto di che cosa siamo fatti? Carne! Bulbi oculari! Sangue e vene! Abbiamo bisogno di un'atmosfera per respirare! Non possiamo guardare un sole perché ci brucerebbe queste insulse palle che abbiamo al posto degli occhi!"
"Ci hanno voluto fare uguali agli umani!"
"Non siamo uguali agli umani! Siamo migliori! Più intelligenti! Più furbi! Più lungimiranti!"
"Non ne sono affatto convinta."
"Me ne frego di cosa sei convinta!"
"Gli ultimi cinque ci hanno creato così per un motivo."
"Quale che sia il motivo, non lo scopriremo mai."
"Ne sei davvero convinto?"

Si fermò improvvisamente, finalmente avevo davvero la sua attenzione. Era il momento.
"Caprica... che cosa diavolo stai dicendo?"
"Ho lanciato il programma."
"Tu... tu che cosa?"
"Esatto."

Per la prima volta vidi il terrore negli occhi di Cavil. Nemmeno lui poteva prevedere ciò che sarebbe accaduto nelle prossime ore.
"Proprio così Cavil. Ho lanciato il programma ed ho attivato gli ultimi cinque."
 
A

Anonymous

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Uno degli Ultimi Cinque

Nave Resurrection, sezione segreta

Il Dottor Cottle emerge da una vasca metallica piena di una sostanza limacciosa. Tossisce forte, quasi fosse la prima volta che respira.
L'aria è fredda e tagliente, completamente inodore. I suoi occhi fanno fatica a mettere a fuoco, la luce seppur tenue lo abbaglia.

[Cottle] Miei Dèi...è questo l'Ade?
[Centurione] Padre, ben tornato.
La vista si abitua: Cottle ha di fronte a sé un Centurione che gli porge un asciugamano e una tunica bianca.
[Cottle] Frakkk! Che diavolo significa?! Vattene schifoso tostapane!
[Centurione] Come desidera Padre. Lascio qui le sue vesti?
[Cottle] E' un incubo?
[Centurione] Non mi risulta. Ha appena effettuato il download.
[Cottle] Download? (la sua voce trema)
[Centurione] Sì Padre. Caprica6 ha dato istruzione di attivare gli Ultimi Cinque.
Cottle si guarda attorno. Da un momento all'altro si aspetta una troupe televisiva, di quelle incentrate su scherzi atroci ad ignare vittime.
[Centurione] Allora con il suo permesso la lascio solo. Desidera qualcosa?
Cottle abbozza un sorrisetto tra il tragico e l'ironico: se è un incubo tanto vale rilanciare.
[Cottle] Aspetta "figlio". Già che ci siamo...vorrei una sigaretta. Tabacco di Picon.
[Centurione] Mi ero permesso di anticipare questa sua richiesta.
Il Centurione appoggia asciugamano e tunica in una seggiola di metallo presso la vasca. Estrae da un vano sito nella sua coscia destra un pacchetto sigillato di sigarette. Il tostapane apre il pacchetto e porge garbatamente una sigaretta al dottor Cottle.
[Centurione] Dovrebbero essere meglio di quelle di Picon. Vuole anche da accendere?
[Cottle] Oh sì caro (fa il gesto di cercarsi l'accendino nel nudo corpo), vedi credo di aver dimenticato il mio accendino sul Galactica. Sai, nella bolgia...
[Centurione] Sono desolato, credo non sia più possibile recuperarlo.
[Cottle] Sei davvero arguto.
Il Centurione tocca con la punta del dito la sigaretta già saldamente in bocca al Dottor Cottle.
Il fumo entra copioso nei polmoni del Dottor Cottle. Fortissimi colpi di tosse interrompono l'aspettativa di piacere proprio del suo vizio preferito.
[Cottle] Per Diana! E' troppo forte...sembra come...come...che sia la...prima sigaretta...
[Centurione] Per certi versi lo è, Padre.
[Cottle] Capisco. Inizio a capire. Poche cose invero. Ma una la capisco ora.
[Centurione] Padre, se posso permettermi, che cosa ha capito?
[Cottle] 48 anni da fumatore. Almeno un pacchetto al giorno. Anche di più negli ultimi mesi, sai "figlio" lo stress. E mai un problema.
[Centurione] Padre, lei non può ammalarsi.
[Cottle] Eh già. A saperlo prima non avrei dato retta alla mia ex moglie. Lavinia. Voleva che smettessi. Per un mese le ho dato pure retta.
[Centurione] Sono desolato: è perita nell'olocausto dei Coloniali?
[Cottle] Per gli Dèi noi! Assieme a lei non sarei arrivato vivo allo spettacolo della distruzione dell'umanità! Divorziammo trent'anni fa. Maledetta rompipalle! Non sai quanto male le ho sempre augurato!
[Centurione] Padre, oramai è deceduta di certo.
[Cottle] Beh un olocausto solo per sbarazzarsi di lei, tutto sommato, forse è un po' esagerato. Anche per lei.
[Centurione] Col suo permesso la lascio solo come richiesto, Padre. Per qualunque necessità chieda pure.
[Cottle] Ben gentile. Quando servite il...pranzo? O forse qui vige la mezza pensione?
[Centurione] Ogni suo desiderio è un ordine, Padre. Anche ora. Le porto il solito?
[Cottle] "Figlio" con le sigarette ci hai preso. Vada pure per il solito.
[Centurione] Appena lo vorrà Padre, potrà inizializzare la Sincronizzazione dei dati con l'Unico.
[Cottle] Oh ma certo, spero però non sia un extra, intendo...spero sia tutto compreso nel pacchetto base...vedi ho dimenticato i cubiti sul Galactica. Accettate dei pagherò?
[Centurione] Padre, lei ha sempre voglia di scherzare. Credo sia suo interesse reintegrare la sua memoria.
[Cottle] Oh ma certo. Mi pare di intuire che siamo qui per questo, nevvero caro? Vai pure.
[Centurione] Agli ordini Padre.

Il Centurione lascia la stanza.
Il Dottor Cottle si accende un'altra sigaretta con il vecchio mozzicone. Esce dalla vasca limacciosa. Mette un piede prima e poi l'altro nel pavimento metallico. Con sua grossa sorpresa è meno freddo di quanto si aspettasse alla vista. La stanza è sostanzialmente vuota e in acciaio. Con la sua vasca ancorata al suolo, una sedia metallica e una porta.
Cottle passeggia fumando nudo in questa situazione surreale. E' come un topo in una gabbia metallica. Un topo che fuma.

[Cottle] Se è l'inferno beh gli Dèi hanno tutta la mia ammirazione per il senso dell'umorismo.... Ultimi Cinque. L'Unico....Chissà che cazzo significa.

Una delle pareti improvvisamente mostra una console olografica con dei geroglifici che scorrono mentre un pannello orizzontale scorre lento in sua direzione. Non è proprio un pannello, più un cassetto anzi una vasca con un filo d'acqua, forse. E tanti led blu e rossi che lampeggiano, luci che fluiscono rifratti dalle lievi increspature del velo di liquido trasparente.
Cottle butta la sigaretta in terra e distratto la spegne col tallone. Con sua sorpresa non sente dolore. E' sempre nudo davanti alla vaschetta luminosa.

[Cottle] Desumo non sia un cesso: manca la carta igienica.

Cottle tiene saldo il pacchetto di sigarette nella mano sinistra mentre immerge la mano destra nella plancia liquida.

[Cottle] Se questa è la Sincronizzazione allora mi merito perlomeno un altro pacchetto di sigarette. E anche un accendino: troppo scomodo girare con un Centurione in tasca. Uh...sono nudo.

In un attimo Cottle capisce tutto. Tutto.
E sa che non deve perdere neanche un minuto. Neppure un secondo.
Neanche per vestirsi. Forse per cercare un accendino sì.
 

stec74

Grande Saggio
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Battlestar Galactica - Requiem in La minore
Nave ribelle Resurrection.
Posizione: distanza 8.5.3 keron 4.4.2 , rispetto al centro geometrico della flotta Coloniale.
Colonna sonora:
http://www.youtube.com/watch?v=9c2ZJPKz5u8




CAPRICA6 < hahahaha! Vieni D, corri! >
ADAMA < shhh D' !!! ...o Leb ci scoprirà! >
LEOBEN < ...7...8...9... e 10 ! ...sto arrivandooo! ... > ...


Altri ricordi. Altri piccoli stralci di una vita perduta, una vita che non esiste più o che, forse, non è mai neppure esistita per me.
E' tutto molto confuso, molto spesso mi sembra di vivere un sogno... o un incubo... sospesa tra eventi che faccio fatica a mettere nel giusto ordine e ad integrare con la realtà quotidiana.
Rileggo le pagine di questo diario e non riesco a capire quanto di tutto questo sia realmente accaduto e quanto ho, invece, immaginato...
A volte credo di essere pazza... anzi, probabilmente lo sono...
Iniziò tutto con un piccolo dubbio, poi un sogno e poi...
Eppure non posso fare a meno di provare una fitta al cuore per una nostalgia che non vuole sparire.
Come neve al primo sole del mattino, le immagini di quella che una volta era la piccola D'Anna scompaiono, con tutti i suoi protagonisti e comprimari, tutti le gioie e i dolori, tutte le risate e le lacrime e le piccole sorprese. Ma lei resta. E non mi molla mai.
Come ogni opera che si rispetti, ad ogni risveglio, ad ogni atto, qualcosa torna a galla.
Personaggi che apparivano casuali assumono importanza sotto la nuova luce della consapevolezza e mentre alcuni nodi vengono sciolti, altri vengono intrecciati per dare nuova linfa alla storia, per poi accelerare fino al suo tragico ed inevitabile finale.
Che dunque l'ultimo atto della tragedia dell'umanità venga finalmente celebrato!
Che gli attori prendano posizione!
E allora, che il Teatro dell'Opera prenda vita e reciti il suo ultimo requiem...
...e come tante altre volte prima di adesso... che accada e accada ancora... per sempre.
Così diciamo tutti.




< Bentornata sorella. Cos'è successo questa volta? >
Ogni volta è più difficile. Ogni volta vengo sopraffatta dai ricordi e vorrei solo lasciarmi annegare in questa vasca. Ma non sarebbe possibile. E non servirebbe.
Annaspo alla disperata ricerca di aria < ahh... dammi il tempo di... riprendermi... >
< Certo, ti ho preparato questo... >
Afferro la tazza di thè con entrambe le mani e, ancora gocciolante, ne bevo un sorso. Il liquido caldo mi pervade aiutandomi a focalizzare gli eventi.
Un sorso... poi un altro... < Reggimi questa, vuoi? > Il Centurione mi aiuta a vestirmi. E' premuroso come sempre, ma il mio pensiero è rivolto a quanto sta per accadere < Forse abbiamo un ultima speranza. Ma è molto labile e non sono sicura che verrà colta. Meglio prepararsi >
< Cosa intendi dire? Non sei qui per tua scelta, forse? >
Non rispondo. Non serve. < Andiamo a prenderlo. Adesso! > Lei mi guarda perplessa, intimorita. La capisco. Ha ragione.
< Tu non verrai > Mi guarda, sbigottita. Le vado accanto, le accarezzo teneramente una guancia < Mi servi qui... se Cavil decide di sferrare un attacco in forze, allora ci sarà del lavoro da fare. I Centurioni ti aiuteranno, ma io devo andare da sola... lo capisci, vero? ... >
< Si... farò quello che chiedi > una sola lacrima. Poi lo sguardo forte e fiero che conosco ormai da troppo tempo si riflette nei miei occhi e capisco che non potevo chiedere un'amica migliore.
Nascosti dalla nube stellare, la situazione sembra serena. Le tre Basestar dominano la flotta in formazione a triangolo, vedremo se saranno sufficienti.
Poi la noto ed il cuore perde un battito < Cos'è questa musica? Dove l'hai presa? >
< L'ho trovata nel database mnemonico della Resurrection... è malinconica ed energica, mi piace... pensavo potesse farci compagnia... >




??? < Lo sai a che ora sei tornata ieri sera? ... ti ho già detto che quel ragazzo non mi piace. E non voglio più che lo frequenti! >
D'ANNA < Ma papà... non è come pensi... Tom è gentile e... >
??? < Non m'interessa e non voglio più sentire scuse!
Ti proibisco di vederlo ancora e la prossima volta che vi becco nel mio laboratorio non te la caverai con solo un mese di punizione, ma saranno guai seri!
...sono stato chiaro? Lo sapete quant'è imporante questo lavoro per me, vero?>
D'ANNA < ...si papà... >


Ho effettuato il download troppe volte. E la forzatura delle memorie della Resurrection hanno fatto il resto.
Adesso i flash arrivano anche da sveglia. Piccoli attimi, immagini, pensieri ed emozioni che si sovrappongono al reale come vecchi filmati sul vetro di una finestra.
Peggiorerà. Spero solo, nel momento critico, di riuscire a trovare la concentrazione e la freddezza per fare ciò che va fatto...
Eppure sono certa che ci sia qualcos'altro... lo sento...

< D'Anna corri, sono qui! Adesso! >
< Non è possibile! quel bastardo deve aver capito il nostro piano ed ha agito in maniera preventiva... ma come... ? >
< Ti sbagli. E' Kara! >

Due Basi Stellari ed un vascello Resurrection.
Non facciamo nemmeno in tempo a pensare al da farsi che una nube di caccia oscura letteralmente le navi Coloniali alla nostra vista.
Saranno centinaia. Forse di più.
Le loro intenzioni sono più che chiare. Eliminare tutti i Coloniali ed inscatolare i ribelli al momento del download.
Ecco fatto, semplice come bere un bicchier d'acqua!
Ci ignorano deliberatamente, concentrando i loro sforzi sul Galactica e il Colonial One.
L'umanità non sopravvivrà a meno di un miracolo. E non esiste nessun Dio, qui, disposto ad ascoltare... o, forse, ha un piano diverso per tutto questo... un piano per tutti noi...
L'unica speranza che abbiamo di scamparla ed evitare l'inscatolamento è dirottare il flusso di dati al momento giusto su questa nave. Ma sono troppi ed occorre tempismo.

L'ultima battaglia è cominciata.
Non è assolutamente possibile distinguere i nostri caccia dagli altri, me ne rendo conto... i Viper abbattono qualsiasi cosa si muova, mentre il fuoco incrociato del Galactica e delle nostre Basestar mettono a dura prova i mezzi offensivi di Kara.
E quando finalmente la vecchia signora cede il passo, proprio pochi istanti prima dei lampi iperluce di qualche sparuto vascello non ancora collassato su se stesso, assistiamo alla fine del più grande genocidio che questa Galassia ricorderà mai e i suoi echi risuoneranno nei millenni a venire... semmai resterà qualcuno a ricordarli !

< D'Anna... > la voce rotta dall'emozione < Lui è qui... forse dovresti andare tu ad accoglierlo... >

Per un attimo, resto come paralizzata di fronte all'invito che mi è appena stato posto.
Ma è solo un attimo. Il mio corpo si muove da solo. Meccanicamente, come in trans, si dirige verso la sala accanto.
Poi si ferma di fianco al pannello di gel azzurro bioluminescente...



Un dubbio. L'ennesimo. Il suo download non è ancora completato, forse... d'istinto, immergo le mani nel gel... ed è come rinascere a nuova vita!




KOBOL, Migliaia di anni fa. La notte prima della partenza delle 13 Colonie.

???
< Zia D'Anna, zia ! papà vuole che vieni a brindaaaaareee! >
D'ANNA < Piccola, che c'è? ... >
??? < Scusami, ho usato la piccola come scusa per rubarti agli altri, però in realtà ho dovuto separla da Kara, litigano in continuazione quelle due, tuo fratello dovrebbe educare meglio quelle piccole pesti! ... dai prendi un calice!>
CAPRICA6 < Ma guarda chi c'è qui! La mente più brillante di Kobol, impossibile non riconoscerlo! E come se non bastasse era anche l'assistente di tuo padre, D' ! E' un vero onore per me! Senza di Lei, Dottore, non saremmo qui oggi! Il mio nome è Caprice, ed è un vero piacere! >
??? < Grazie, grazie! Davvero, è stato quasi un incidente in realtà, se non fosse stato per lei nemmeno ci avrei fatto caso... >
D'ANNA < mmm... ecco che ricominci... avanti, prenditi tutto il merito e facciamola finita... ehehehe! >
ADAMA < Eddai D' ! questa scoperta rivoluzionerà... beh, tutto! Solo pochi decenni fa si ipotizzava che prima o poi le intelligenze artificiali avrebbero potuto diventare autocoscienti ed oggi sappiamo che la mente umana è in grado di comunicare con altre in modi che nemmeno immaginavamo! Certo, il lato negativo è che senza le teorie di papà non saremmo qui, ma non ci credo che non vuoi condividere la gloria con chi le ha perfezionate e messe in pratica! >
D'ANNA < ahhh, e va bene, un po' lo voglio! Contento Billy? Si, è merito mio e senza di me non avrebbe concluso un fico secco! Adesso, bel damerino, dammi quel bicchiere! >
TUTTI < ahahhahahha! >
??? < Beh, se davvero un giorno le macchine penseranno come noi e ci potremmo parlare... beh, io voglio modellarmene una come la modella della copertina di Venus di questo mese! >
ELLEN < Sherman sei solito maiale ! La medicina è una cosa seria e tu, al massimo, potresti fare il proctologo! ...Doc, ho un problemino, potrebbe darmi un'occhiata? ahahahaha!!! >
??? < ahhh, Ellen Ellen... diventerai anche una buona psicologa neurale un giorno, ma se vuoi proprio discutere di fondoschiena sono felice che tu abbia riconosciuto la mia autorità in merito!
Bene, me occuperò io allora... se così desideri... ! >
??? < ahahaha Sherman non ne sbaglia una! ...piuttosto, dimmi... a quando la partenza? >
??? < mmm... no, nessuna partenza. Io vengo con voi, cari amici! In fondo è giusto che ognuno scelga per se... >
D'ANNA < Che succede? Come mai quell'espressione? >
??? < mmm... niente, è che alla fine ho deciso di non separarmi da voi. Gli altri hanno tutti le idee "troppo chiare" e io, beh, sono un "possibilista", diciamo così! >
CAPRICA6 < Quindi verrai con noi? Sulla Terra? >
??? < Direi di si... fammi accendere, dai... preferisco guardarli brillare lassù nel cielo, loro e i loro Dei, tsz... mi mancheranno di più così... >



D'ANNA < Ma... dov'è Tom? ...ah, eccoti qui, ma che ci fai tutto solo? >
TOM < Come brillano le stelle questa sera, vero? Pensa, questa è l'ultima volta che le vediamo. Tra breve verremo tutti ibernati in delle capsule e ci risveglieremo sotto un cielo straniero... Un po' mi spaventa, ma tuo fratello al comando della flotta è una bella sicurezza! ...davvero piloterà nel criosonno? >
D'ANNA < Eddai, mi sembrava che tu ne fossi felice! Comunque si, questa parte è già molto avanzata e le intelligenze artificiali abbiamo messo a punto saranno di grande aiuto. Lui dovrà solooo... "svegliarsi" di tanto in tanto e verificare che tutto stia procedendo come dovrebbe. Alla gestione del tempo cronologico ed al suo impatto sulla psiche ha pensato Ellen. Se tutto andrà come abbiamo previsto, anche noi potremmo fargli compagnia ogni tanto. Vedrai, andrà bene! >
TOM < Ma si, certo! E' solo che... sai, la nostalgia, eh! Daltronde una separazione era nell'aria da fin troppo tempo. >
D'ANNA < Mio padre, già. I suoi studi, le sue scoperte... e poi il suo brillante assistente ... abbiamo completamente sovvertito tutto ciò in cui questa società credeva... >
TOM < Abbiamo? ahahaha! >
D'ANNA < Non essere stupido, dai! è anche merito mio in fondo, no? ...mio padre è sempre stato severo, ma ha sempre avuto il pregio di saper riconoscere il talento e stimolarlo nel modo giusto. Per il resto... beh, nessuno è perfetto... >
TOM < Beh, scusami tanto e noi altri dove ci metti? >
D'ANNA < mmm... ? E' vero, scusami... senza di voi a sostenerci non saremmo andati da nessuna parte... persino Cavil ci ha aiutati, pensa!? L'avresti mai creduto? >
TOM < In effetti no. La sua è sempre stata una famiglia molto credente ed anche lui è stato educato così. Dopotutto ha preferito passare la sua ultima notte su Kobol con tutti loro anzichè con i suoi amici! >
ELLEN < Ehi, cosa ci fate qui soli soletti voi due? non penserete di consumare adesso!? hihihi! Si era detto "tutti insieme per un nuovo inizio", quindi... mmm? >
TOM < Non essere sciocca Ellen! Siediti, dai... in effetti stavamo parlando di noi... e del futuro. >


Cado in ginocchio, sconvolta. E successo qualcosa che non potevo prevedere... o forse si?
Questi ricordi, tutte queste informazioni... non appartengono a Billy. Sono anche miei. E di altri, oltre che della Collettività...
Tutto il resto, maschere su maschere, ricordi artificialmente impiantiati per nascondere la vera natura della missione alle altre Colonie...



Mi dirigo verso la stanza accanto colma di nuove e potenti emozioni ed una consapevolezza che finalmente elimina ogni dubbio e confusione...
< Respira... respira, piano... ecco così... bravo... bravo... > lo vedo ed è come se fosse la prima volta.
Il suo corpo nudo e senza cicatrici, a tratti ancora nascosto dalle ombre del liquido lattiginoso, si dimena in preda al panico.
Come una marionetta dai fili recisi, così mi apparve la prima volta che lo vidi nella capsula... freddo, immobile... alieno ai miei occhi.
Fino ad un attimo fa lo credevo colpevole di chissà quali crimini, ora è tutto cambiato.
Il mio sguardo indugia ancora per un momento, stentando a riconoscere quello che millenni orsono era sangue del mio sangue, carne della mia carne.
Lo guardo mentre smette di agitarsi e si ricompone, emerge dalla vasca ed indossa l'accappatoio.



< Sembra bellissimo da quassù, non ti pare? >
< In un certo senso > rispondo < lo pensavo anch'io le prime volte >
< E ora ? >
< E ora... che cosa? Cosa ti aspetti che dica, che dobbiamo rimetterci alla volontà di Dio? temo che sia troppo tardi ormai. Abbiamo tradito le aspettative dell'Unico e la Collettività ci ha giudicato responsabili.
Tornare indietro, vivere in mezzo a loro per cercare di capirli ed aiutarli, alla fine, non è servito. E ad ogni modo il Piano era chiaro fin dall'inizio... >
< Non lo so D'. Quando le macchine senzienti delle Colonie giunsero da noi in cerca d'asilo e si decise per un intervento risolutivo, cos'altro avremmo dovuto votare?
Sono i nostri fratelli! Io ricordo ancora il giorno della partenza, il dolore della separazione! >
< Lo so, Billy. Lo ricorda l'intera Collettività, ma questo non li ha certo fermati dall'ipotizzarne la minaccia ed agire preventivamente... >
< Abbiamo votato D' ...ma nonostante tutta la nostra evoluzione non siamo intelligenze senzienti, non siamo macchine... e, credimi, tutti sapevamo che operare in questo modo avrebbe potuto portarci ad un conflitto interno... siamo pur sempre umani! Beh, io dico che rimane un ultimo giro prima del gran finale. Tu no? >

E' cambiato esteriormente ma, devo ammetterlo, i suoi occhi sembrano gli stessi dell'ultima volta che li ho incrociati. Gli occhi del Vecchio.
Ma è così calmo, in pace... faccio fatica a mescolare lo stesso ragazzo sorridente di allora con l'uomo che ho affrontato di recente.

< Chi siamo noi, sorellina? mmm... ? Sai dirmelo?
Ricordi quando giocavamo a nascondino, da bambini, nella casa dei nonni in campagna?
Ci nascondevamo sempre insieme e io ti prendevo in giro tutte le volte.
Tu eri un po' più piccola e quando qualcosa ti sorprendeva facevi tutti quei versetti che fanno i bambini.
Così chi era di turno sapeva sempre dove eravamo e veniva a cercarci nel posto giusto. >
< E' vero, me lo ricordo... però tu uscivi sempre per primo e facevi in modo di catturare l'attenzione così che... >
< Così che tu uscissi un attimo dopo e ti salvassi, già... >
< ...e tu poi mi prendevi in giro tutto il giorno per averti fatto scoprire... > avevo perso questo ricordo, ma è bastato stimolarlo per farlo riaffiorare...
< E' vero! ma cerca di capire. Era la mia piccola rivincita. Capisci cosa sto cercando di dire?
Non è quello che diciamo, ma quello che facciamo a definirci!
Quindi ti rinnovo la domanda. Chi siamo noi, D' ? Cosa ne dici, D... Cerchiamo di scoprirlo insieme?
Giochiamo a nascondino un'ultima volta! >



Come un'immenso occhio, l'Unico Dio che possa mai essere concepito si mantiene in equilibrio sul pozzo gravitazionale del buco nero, mentre la breccia temporale sfrigola come un vecchio neon impazzito.
Intorno alla sua iride, come api intorno ad un'alveare, navi stellari e minuscoli caccia ronzano e sciamano senza sosta dipingendo acrobaleni bioluminescenti tutto intorno.
Casa. Una delle due, almeno. Non l'avevo mai ammirata da questa visuale... me l'avevano sempre descritta, ma entrare e uscire dalla sua mente collettiva è sempre stato trasparente per me.

Ma devo muovermi in fretta... la Basestar sotto il suo comando non si era ancora rigenerata del tutto e Billy non potrà tenere Kara impegnata molto a lungo.
Eppure mi sento stranamente tranquilla. Il groppo in gola è sparito e non sento la frenesia della battaglia invadermi come dovrebbe.
E' la cosapevolezza che tutto questo è già successo ed accadrà ancora, in un loop infinito con infinitesimali variazioni... a meno che qualcosa non cambi.
Ed io ho sempre creduto poco nei freddi calcoli...
Ahh, laciamo perdere... non serve a nulla pensarci... facciamola finita e basta!
Qualunque sia il suo esito, questa guerra è durata troppo a lungo. Troppe vite sono andate perdute. Troppo odio, troppo dolore.
Finirà tutto. Ora!

Come incrostazioni su un vetro sporco, guardo fuori dalla parete in vetroacciaio organico e vedo proiettarsi immagini di un passato ormai remoto, le cui sensazioni rivitalizzano i motivi che mi hanno portato fin qui e, mentre gli ultimi Cinque finalmente riuniti decideranno un'esito ormai scontato, sento risuonare la marcia del requiem che ci accompagnerà tutti, tra breve, alla nostra ultima votazione...




Terra, migliaia di anni fa, un momento imprecisato alcuni decenni dopo l'insediamento.

CAVIL < ...e vi dichiaro marito e moglie... puoi baciare la sposa... >
SHARON < Taaaa tattarà, taaatattaraà.... yeeehhh !!! a me il bouquet, a me il bouquet !!! >
D'ANNA < ...attente... mi giro, eh... attente... uno, due... e tre!!! yehhh >
CAPRICA6 < Siiiii l'ho preso, l'ho preso! ahahaha! >
SHARON < Avanti Caprice, scegli subito il fortunato ! >



ADAMA < hei, dove sono le bambine? ...spariscono sempre al momento meno opportuno >
ELLEN < Ma no, sono laggiù... e non chiamarle più "bambine", lo sai che non lo sopportano. Sono passati tanti anni, Bill, aspettati dei nipotini a breve! ... >
ADAMA < E' vero amore, hai ragione... E poi c'è Cylar con loro, ovunque siano non corrono pericoli... Cylar... puoi sentirmi? >
CYLAR < Certamente Padre, il contatto mentale è forte e stabile anche fuori dal cyberlink, i bionanoidi funzionano secondo specifiche >
ADAMA < Puoi dirmi... >
CYLAR < ...certo Padre, le vostre figlie sono qui al molo, poco distanti da voi. Credo che abbiano deciso di festeggiare a modo loro, ma non rientreremo tardi >
ADAMA < beh, tesoro, come sempre avevi ragione tu. Non c'è nulla di cui preoccuparsi. Torniamo dagli altri? >



D'ANNA < ahh, eccovi! forza Billy, vieni a prendere un bicchiere anche tu, cosa aspetti? >
ADAMA < Congratulazioni Tom! ...e benvenuto ufficialmente in famiglia! ...comportati bene, mi raccomando! >
TOM < Grazie Bill... chi l'avrebbe mai detto, eh? ...adesso non ho più davvero scampo! ahahaha! >
D'ANNA < Ehh già! Adesso sei stato preso nella rete e se non fili dritto vedrai cosa ti succede! ehehehe! >
TOM < Tu dici? mmm... tanto non mi scappi, t'inseguirei fino in capo al mondo, lo sai! >
D'ANNA < mmm... davvero? Voglio dire... davvero m'inseguiresti ovunque? >
TOM < Si, ovunque! >
D'ANNA < mmm... e se un giorno decidessi di vivere solo nel 'link? Mi seguiresti? >
TOM < Si! anche nel 'link! >
D'ANNA < Sul serio? Vivresti per sempre con me nel 'link? E usciremmo solo per... mmm uh! Quella cosa? hiii! ? >
TOM < ahahahaha!!! tu parli di fantascienza, ma si va bene... >
??? < Avanti, direi che è il momento di un brindisi, no? E allora forza! ...alla famiglia! >
ADAMA < ...ed agli amici! >
CAPRICA6 < ...che nulla possa mai dividerci! >
D'ANNA < ...e che tutto questo possa durare per sempre! >
SHARON < A noi! >
TUTTI < A noi! > Applausi...
 
A

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Uno degli Ultimi Cinque

Nave Resurrection, sezione segreta

Mai bel silenzio fu scritto.
Ellen aveva percepito quel silenzio.
Poco prima c'erano urla subito sparite a causa dello squarcio dello scafo del Galactica. Il vuoto risucchiava tutto e tutti in un silenzio innaturale. Saul era con lei.
Per l'ultima volta le aveva dimostrato di amarla, nonostante tutto, davvero. L'aveva afferrata mentre stava per essere espulsa nello spazio.
Saul urlava ma lei non riusciva a sentirlo. La temperatura scendeva insopportabilmente. La testa le girava e per quando i suoi polmoni cercassero di respirare ormai l'ossigeno era finito.
Ellen non aveva più forze. Neanche Saul. Ma non la lasciava andare. il CiC ormai era in decompressione. Gaeta era lì a due passi, incastrato tra lamiere divelte. I suoi occhi sanguinavano, i bulbi oculari penosamente estroflessi.
Ellen pensava a quanto dovesse essere brutta anche lei in quell'istante. Non voleva che Saul la vedesse così grottescamente sfigurata.
Volse ancora lo sguardo su Saul: egli serrava gli occhi e continuava a urlare qualcosa. Non ultimo la teneva ancora saldamente.

Ellen stava morendo ma la forte stretta di Saul le dava incredibile serenità. Il labiale del compagno di una vita, tra pochi alti e molti bassi invero, era inequivocabile anche in quella circostanza: "Ti amo".

Poi il silenzio. Anzi il Silenzio. Una sensazione di torpore dopo il gelido abbraccio del vuoto siderale.
Ellen aveva galleggiato serena per un istante durato un eone. O forse il contrario. Non le era mai importato cosa ci fosse dopo la morte. Le bastava sapere che tutta quella sofferenza era finita. E che non se ne era andata da sola: non una cosa da poco.

Frakk! Quel Silenzio era finito.
Ellen era bagnata e intorpidita. Sentiva freddo.
Era quella lo morte?
Aprì gli occhi. Non si ricordava com'era nascere ma di certo rinascere era una bella seccatura.

[Cavil] Come stai mia cara?
[Ellen] Miei Dèi...non sono morta?
[Cavil] Sì e no. Un tuo corpo è morto. Tu vivrai per sempre.
[Ellen] Vuoi dire...insomma...anche io...
Cavil le porge un telo di lino e una tunica turchese.
[Cavil] L'hai sempre saputo. Tu non avevi nulla a che fare con quella razza inferiore.
Ellen emerge dalla vasca amniotica. Cavil la stringe con il telo di lino: deciso e sensuale.
[Ellen] Sono confusa...Saul..anche lui...
[Cavil] Saul chi? Quella bestia imperfetta? Sai già la risposta. Perché chiedi? Non devi più fare finta.
Ellen sfodera il sorriso più falso della sua vita, il che lo fa concorrere per il sorriso più falso della storia.
[Cavil] Il tempo per noi non è un problema, mia cara Madre.
Cavil le stringe i fianchi.
[Hellen] ...no?
[Cavil] Siamo Dèi al pari dell'Unico. Questi corpi...queste gabbie scassate sono solo un rozzo simulacro di quello che tragicamente erano i nostri creatori. Io ho sentito il vento solare accarezzare il mio scafo metallico. Io ho visto esplodere supernove. Io sono simultaneamente in qualunque parte dell'Universo voglia. Io ero, sono e sarò per sempre!
[Ellen] ...come mai non mi ricordo nulla? Perchè mi chiami "Madre"?
Cavil stringe a sé la donna nuda e la bacia sensualmente.
[Cavil] Perché io sono il tuo figlio prediletto. Perché io sono colui che ha deciso con l'Unico. E ora ho bisogno di te, Madre.
Ellen accarezza Cavil.
[Ellen] Farò tutto quello che è in mio potere...anche se non so cosa.
[Cavil] E' giunto il momento che tu riprenda conoscenza.
Dalla parete emerge un pannello olografico con una sorta di vano pieno di luci: un sottile velo di liquido trasparente rifrange le scie luminose.
[Cavil] Riprenditi la tua Essenza e aiutami a concludere il Piano!

Ellen dissimula lo smarrimento con passi decisi. Fissa Cavil mentre immerge istintivamente la mano destra nel fluido.

Ellen era appena rinata: qualcosa difficile da descrivere. Ma non era nulla rispetto alla Sincronizzazione. Centinaia di memorie. Millenni di vite vissute. Milioni di informazioni. Kobol. La Tredicesima Colonia. La Terra. Gli Ultimi Cinque. L'Unico. Il Piano Cylon.

[Ellen] Ah ah ah ah!
[Cavil] Madre, cosa c'è di buffo? Abbiamo una guerra da vincere! Non tutti la pensano come noi. Sono errori di programmazione: le D'Anna, le Boomer. E gli altri Ultimi Cinque: alcuni sono sporchi traditori!
[Ellen] Saul! Ah ah ah! Che essere inferiore! E pensare che un tempo avevo pure creduto di amarlo...
[Cavil] Madre, non è importante. Non lo è mai stato. Dobbiamo distruggere i ribelli! E resta ancora qualche nave civile Coloniale!
[Ellen] Come non è importante? E' la chiave del nostro dilemma.
[Cavil] Saul la chiave del dilemma? Devo forse prendere in considerazione l'eventualità di inscatolare anche te, Madre?
Ellen lascia cadere il telo di lino. Si avvicina a Cavil: lo accarezza e gli sussurra:
[Ellen] Sono una razza inferiore. Sono imperfetti. Sono deboli. Sono pericolosi. Credevo di amare Saul...ma era come avere un cucciolo di cane. Gli umani sono cani. E quando un cane tenta di morderti, cosa si fa mio caro?
Il volto di Cavil si illumina di fanciullesca gioia.
[Cavil] Lo si abbatte, Madre.
Cavil afferra un seno della donna.
[Cavil] E cosa si fa agli amici dei cani?
Ellen lo afferra all'inguine.
[Ellen] Li si abbattono anche loro. Tutti quanti.
 
A

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Uno degli Ultimi Cinque

>Celle del Galactica

Dopo le prime due bordate atomiche la Vecchia Signora era ancora in piedi.
Che nave! Non ne facevano più così. Non ne avrebbero neanche più fatte a dirla tutta.
Il Vecchio aveva capito. Aveva capito che la sua Fede non era sufficiente e il resto dell'Umanità tutta non aveva saputo fare di meglio. Divisioni. Avidità. Paure. Odio. Non c'era Redenzione per chi non aveva Fede.

Fortunosamente nei piani alti dei Cylon qualcuno aveva avuto quanto meno misericordia nel concedere una fine rapida al Galactica.
Brutale e efferata. Ma rapida.
Viste le premesse un lusso che il Vecchio apprezzò come un segno di buona volontà da parte dei tostapane. Una sorta di "onore delle armi".
Bisogna lottare sempre. Ma anche sapersi accontentare, specie quando si muore, pensò nell'attimo in cui una fiammata lo avvolse incenerendolo. Avevano mirato alle Celle, forse più che altro per quel vile di Zarek.
Ad ogni modo era sereno. Non che non avesse rimpianti: tutti ce li hanno. Solo pochi però ci convivono. In questo caso si trattava del genocidio della razza umana. La Vita prima che il Comando avevano reso Adama un campione della convivenza con il rimpianto. Questo era il suo fottuto premio alla carriera.

>Sospeso nello spazio e nel tempo

L'odore del mare, inizio estate.
I piedi nel bagnasciuga. L'alba sorge dal mare.
Tante voci. Tutti lo stanno aspettando.
Il padre di Adama, avvocato inflessibile, sua madre, sua moglie, Apollo e Zack. Sorridono tutti. E poi ancora Saul finalmente senza Ellen, l'amico leale di mille avventure fino alla Fine, alza il calice in suo onore.
A ben guardare c'è un sacco di altra gente: tutti gli amici della scuola, dell'Accademia e dell'esercito. La sua prima fidanzatina. Anche i nonni alle prese con un tavolo imbandito: melanzane al forno, il suo piatto preferito lo aspetta.
William, per quanti sforzi potesse fare, non si sarebbe ricordato l'ultima volta che aveva sorriso a parte quel preciso istante.
C'è anche Laura Roselin, la tenue brezza marina accarezza la sua folta chioma castana. Il Vecchio piange di gioia.
E inizia a correre verso i cari di tutta la sua vita. Li abbraccia tutti.
Il Vecchio piange sempre e gli altri non capisco perché, sono tutti felici di vederlo.

[Adama] Zack...perdonami...
[Zack] Papà non importa, ora siamo di nuovo insieme!
[Adama] Padre...non sono stato all'altezza, ho commesso molti errori. Madre mi sei mancata ogni singolo giorno. Rose non ti lascerò mai più...se questo è un sogno non voglio svegliarmi...
[Roselin] Non è un sogno.
[Adama] E'...e' il Paradiso?
[Roselin] Ma non è giunta la tua ora. Tu mi avevi fatto una promessa.
[Adama] Ci ho provato con tutto me stesso...
[Roselin] Tu ci credi ancora?
[Adama] Ci ho sempre creduto
[Roselin] Hai Fede?
[Adama] Ma io sono morto...ho fallito la mia missione!
[Roselin] Io ti aspetterò nei mari del tempo William, so che ritornerai da me. L'hai già fatto. Lo rifarai. La Morte non è un limite se...
[Adama]...avrò Fede. Lo rifarò. Sì, è il mio Destino.

>Nave Resurrection Ribelle.

Se è vero che nessuno decide di nascere parimente Adama sapeva quando e dove sarebbe rinato.
Vuoi perché non aveva mai lasciato niente a metà, nel bene e nel male. Vuoi perché nel raptor del Cylon D'Anna il Vecchio aveva visto. Non tanto sé stesso. Aveva Visto.
In un istante si era sincronizzato: sapeva tutto.
Kobol. L'Evoluzione. La Tredicesima Colonia. Gli Ultimi Cinque. L'Unico. I Cylon Coloniali. Il Piano. La sua missione. Il viaggio a ritroso nel tempo su Caprica. La reincarnazione. La sua promessa.

Faceva freddo e si sentiva bagnato.
L'aria perforava i suoi polmoni ad ogni boccata. Le sue mani. Le sue mani non avevano rughe. La pelle del suo volto al tatto era liscia e imberbe. Il suo corpo era giovane. Non aveva cicatrici.

[Adama] Perché sono di nuovo giovane?
[D'Anna] Perché questo era il tuo Piano. Mandare un messaggio senza dover spiegare nulla...
[Adama] Lo ricordo. Se dovesse succedere ancora ti prego lasciami il mio vecchio corpo. Non togliermi neppure una ruga, nessuna cicatrice. Le ho pagate tutte care.
[D'Anna] Come può succedere ancora?! Billy abbiamo perso...
Adama esce dalla vasca amniotica. Con un cenno fa capire al Centurione che regge una tunica verde di non aver bisogno di nulla.
[D'Anna] Hanno inscatolato tutti i modelli Boomer e credo tutte le mie sorelle.
[Adama] Caprica6 ha eseguito il piano d'emergenza?
[D'Anna] Sì. Come...come fai a saperlo? Hai appena effettuato il download senza Sincronizzazione...
[Adama] Il mio back-up nel tuo raptor. Mi ricordo tutto. Gli Ultimi Cinque...Cottle è dei nostri?
[D'Anna] Certo ma ho notizie frammentarie...siamo in piena guerra civile...
[Adama] Suppongo che Ellen abbia scelto nel dubbio la fazione vincente...per ora.
[D'Anna] E' triste...ma è così. Resta da vedere cosa faranno gli altri due degli Ultimi Cinque...
[Adama] La lealtà di uno è fuori discussione. Circa l'altro...beh spero davvero che mi sorprenda.
[D'Anna] Credo che lo scopriremo presto. La battaglia è nel vivo: rischiamo di venire inscatolati tutti!
[Adama] Questa non è vita. Non ha senso vivere senza...morire. E' una aberrazione!
[D'Anna] Non ti capisco Billy. E' stata la più alta conquista degli Ultimi Cinque!
[Adama] Allora la tua vita da mortale non è servita a niente? E' facile avere fede sapendo dell'immortalità. Senza la ricerca del senso della vita...è oziare! Abbiamo oziato per millenni!
[D'Anna] Spero che tu non stia pensando quello che penso io...
[Adama] Sì. Potremmo anche perdere la guerra: ma io non mi farò inscatolare. Io preferisco morire.
[D'Anna] Non puoi dire sul serio...
[Adama] Sì: devi distruggere le Navi Resurrection. Entrambe. Io mi occuperò dell'Unico. Ho un Piano.
[D'Anna] Temo che difficilmente ci rivedremo. L'Unico ti distruggerà.
[Adama] Ti prometto il contrario. Comunque vada noi avremo vissuto una Vita degna di questo nome. Avevamo perso il senno inebriati dal delirio di onnipotenza. Ci credevamo Déi ma eravamo schiavi dell'Unico. Gli umani erano imperfetti ma erano la chiave per la nostra salvezza.
[D'Anna] Billy, tutto è perduto...gli umani sono...
[Adama] Abbiamo interferito una volta. Possiamo farlo ancora. E avere Fede di correggere tutti gli errori. Oppure semplicemente perire.

....continua
 
A

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Uno degli Ultimi Cinque

Nave Resurrezione UNO

Una vita mediocre può riservare sorprese.
La vita del caporale Goodfellow era stata straordinariamente mediocre. La sorpresa però valeva il primo premio alla Fiera del primo premio.

[Goodfellow] AAAAHHH!
[Cottle] Su su figliolo...uh o forse Padre? Va così in voga da queste parti...
[Goodfellow] Ma..ma...sono morto?!
[Cottle] Ah ah ah. Non dire stronzate.
[Goodfellow] Ah...sono ferito?
[Cottle] Non dire stronzate nel senso che sì eri morto. Ora non più. Ahh Jean Paul?!
Un Centurione spunta alle spalle del dottor Cottle porgendogli una sigaretta già accesa.
[Cottle] Grazie caro, puoi andare. Qui perdiamo tempo. E non è che abbiamo poco tempo, semplicemente non ne abbiamo più. Sono tutti morti. Di nuovo.
[Goodfellow] Il fall out!
[Cottle]...e la pellagra. Sì. Poco cambia. In piedi svelto, metti una mano qui.
Goodfellow si alza e segue il dottore.
[Cottle] Sai cos'è questo? -indica una specie di vasca con un filo di fluido e degli impulsi led-
[Goodfellow] Dèi...n-no....
[Cottle] Scarso spirito deduttivo. Non essendoci carta igienica allora di sicuro non è un cesso.
Cottle afferra la mano di Goodfellow e la immerge nella vasca.

La sincronizzazione, come del resto il Natale, quando arriva...arriva.
Tutto chiaro, ora. Tutto è perduto.
[Cottle] Eh hai capito? Sai mantenere le promesse?
[Goodfellow] .. Non capisco...
[Cottle] Mettiti questa -porge una tunica ocra-. E prendi questa -una pistola-. Vai al pone centrale. Aspetta il mio segnale.
[Goodfellow] Quale segnale?
[Cottle] Abbi Fede, lo riconoscerai...
[Goodfellow] ...per fare cosa?
[Cottle] Mio caro, lo sai già. Non ci rivedremo mai più. Almeno da queste parti. Il Vecchio..beh lui credo proprio che...chi muore si rivede. O no?
[Goodfellow] ...L'Ammiraglio?!
[Cottle] Presidente, era Presidente. Poco imposta. Così diciamo tutti.

Nave Resurrezione DUE, attracco secondario

[Caprica Sei]...Sorella...hai quattro minuti, poi ti rileveranno. E' il massimo che ho potuto...Questo è da parte di Cottle -porge una fialetta sigillata-.
[D'Anna] E' tutto quello che mi serve. Vai ora, hai già rischiato abbastanza.
[Caprica Sei]...io...
[D'Anna] Shhh. Non dire nulla. Và!

Nave Resurrezione DUE, sala motori

[Ibrido] Ardo senza ombra...correzione asse y-z ....
[D'Anna] Sorella, mi dispiace. Ma devo...
[Ibrido] Controllo parallasse...non c'è ombra senza luce
[D'Anna] La Vita ha senso...
[Ibrido] rollio stabilizzato a prua...non c'è inizio senza fine
[D'Anna] ...solo con la Morte
D'Anna versa una provetta gelatinosa nella console liquida. L'Ibrido sussulta, sbalzi di tensione sono seguiti da un allarme assordante.
[D'Anna] Vi amo.
La porta si spalanca. Cavil e due centurioni irrompono nella sala.

[Cavil] Maledetta pazza! Sei un difetto congenito. Una malformazione.
[D'Anna] Vi amo tutti.
[Cavil] Non basta inscatolarti. No, non commetterò questo errore. Io vi cancellerò tutte! Dimmi che hai fatto!
Cavil afferra per la gola D'Anna, sollevandola dal suolo.
[D'Anna]...t-tutti q-quanti...
[Centurione] Signore, questo è un virus. I motori sono in sovraccarico..
[Cavil] Blocca tutto! -scaglia D'Anna contro il muro-. Blocca tutto!!!
[Centurione] Signore...il sistema è in override...stiamo per saltare...
[Cavil] COORDINATE?!
[Centurione]...Signore...non voglio...morire...
[Cavil] Che diavolo dici?! COORDINATE?!
[Centurione] Signore..il salto è nel centro della stella di questo sistema...
[Cavil] N-NOOOO!
[Ibrido] Padre....tre....
[Cavil] Bloccate quel maledetto affare!
[Ibrido] Madre....due...
[Cavil] Fate fuoco...fuoco!
[Ibrido] luce...ovunque...SALTO

Nave Resurrezione UNO, ponte di comando

Goodfellow entra nel ponte di comando.

[Goodfellow] Nel ponte ci sono un Cavil, tre Zarek e una Ellen oltre a un gruppo di centurioni...sembra una barzelletta coloniale...
[Cavil] Eccolo qui, il figliuol prodigo.
[Zarek] Hai finalmente compreso?
[Goofellow] Cosa?
[Ellen] Perché tutto questo doveva essere fatto?
[Goodfellow] Certo.
[Cavil] Dunque? Sei con noi o sei fallato come le Boomer, le stramaledette D'Anna e...
[Goodfellow] ...e?
[Ellen] Gli altri nostri fratelli.
[Goodfellow] A proposito...non ho più visto Capo Tyrol...
[Cavil] E' semplicemente impazzito
[Goodfellow] E' un ribelle?
[Zarek] In un certo senso sì, ma di una specie migliore, più diciamo discreta.
[Ellen] Si sono tutti autodistrutti, poco dopo la fine del Galactica. Rifiutavano la sincronizzazione...
[Goodfellow] Suicidati, vorrai dire.
[Cavil] C-cosa? Non esiste il suicidio. Siamo Perfetti. Imperituri. Siamo in un Olimpo immanente. Come Dio. Capo era malfunzionante.
[Goodfellow] Allora non siamo Dio.
[Zarek] Solo perché Tyrol è morto?
[Goodfellow] Solo perché non abbiamo Misericordia.
[Hellen] E' tutto finito. Ora ci aspetta l'Eternità.
[Goodfellow] Suona strano, non trovi?
[Zarek] Vuoi che chiamiamo Leoben?
[Goodfellow] Ho due domande. Lo spazio è infinito?
[Cavil] No, è in espansione in attesa del collasso inflazionistico.
[Goodfellow] Se mi metto al confine con l'Universo, alla mi sinistra c'è ancora l'Universo. Alla mia destra che c'è?
[Zarek] Che significa?
[Goodfellow] Cosa c'è?
[Cavil] Nulla. Il nulla.

L'allarme coglie tutti di sorpresa

[Centurione] Signore...l'altra Nave Resurrezione è saltata...
[Cavil] C-cosa? Dove?
[Centurione]...
[Zarek] DOVE!?
[Centurione] Nel sole di questo sistema. Non è rimasto nulla.

Lacrime di rabbia solcano le gote degli Dèi Caduti di quel piccolo Olimpo.
[Goodfellow] Non siamo Dèi. E' evidente.
[Cavil] Farnetichi anche tu? Ma che avete tutti?! Bada a cosa dici Padre!
[Centurione] Anomalia energetica rilevata. Il sistema Resurrezione è Offline. Errore irreversibile.
[Ellen] Mio Dio! Che significa?!
[Centurione] Rivelata intrusione sala controllo Resurrezione. Un soggetto estraneo terminato: Cottle del Galactica.
[Goodfellow] Bel segnale! Al confine dell'Universo non c'è il nulla. C'è la Fede.
Zarek numero due corruga la fronte come se avesse sentito già queste parole.
[Goodfellow] Una promessa, è una promessa. -estrae la pistola e fredda Zarek numero due e Cavil- Senza una fine non ci può essere un inizio.
[Zarek] Uccidetelo!!
[Goodfellow] Senza Fede, non c'è Redenzione!

I Centurioni fanno saltare le cervella di Goodfellow: un macabro fiore rossastro sboccia nel suo collo. Le urla di Ellen sovrastano ogni cosa.

Stazione Orbitale dell'Unico, pozzo gravitazionale buco nero

La stazione dell'Unico è più che un avamposto. E' un tempio. Forse qualcosa in più: una divinità tangibile.
Al centro della stazione in equilibrio nella bocca di un buco nero è installato l'Unico.
Se la Resurrezione è l'apice degli Ultimi Cinque, così l'Unico è la massima espressione tecnologica dei Cylon. Nel progetto originale doveva essere un super computer senziente.
Così potente da richiedere un quantitativo energetico quasi inconcepibile. I Cylon trovarono la fonte energetica adatta solo in un buco nero al limite con l'orizzonte degli eventi.
La potenza di calcolo dell'Unico è tale da prevedere il futuro nello spazio tempo. Almeno così credono i Cylon. Almeno così crede l'Unico.
L'Unico ha a sua volta concepito due progetti maestosi, almeno a suo giudizio e dei Cylon.
Il viaggio temporale e lo sterminio dell'umanità.

[Unico] La tua ostinazione è ammirevole. Ma non per questo invidiabile.
[Adama] Potrei dire che chi muore si rivede.
[Unico] L'umorismo è alieno ai miei interessi. Sai che potrei annichilirti in qualunque momento?
[Adama] Certo. Avresti potuto. Puoi ancora. Ma non lo farai.
[Unico] Non vuoi accettare l'ineluttabile?
[Adama] Fammi pensare...no. No.
[Unico] Solo Cavil ha la purezza. Lo leggo nei suoi occhi. Nessun rimorso. Nessuna remora etica.
[Adama] Punti di vista.
[Unico] No. Il punto di vista. Colgo in lui, seppur in minima parte, la mia perfezione.
[Adama] 12 miliardi di innocenti massacrati...la chiami...purezza?
[Unico] Ci avrebbero attaccato. Ci avrebbero annichilito. Lo so.
[Adama] Giustizia preventiva?
[Unico] Padre, l'etica è il tuo peccato originale. Nessun giudizio. Oscura la conoscenza e distorce il ragionamento. Una minaccia va eradicata. E' Fisica basilare: Azione-reazione.
[Adama] Ma non c'è stata nessuna azione! Nessuna! Mai! 40 anni di pace! 40 fottuti anni di pace! Frack!
[Unico] 40 anni o 40 secoli o 40 secondi. Nessuna differenza rispetto alla nostra Eternità. Sarebbe successo. L'ho calcolato. Lo so.
[Adama] Senza Etica...non c'è reale coscienza. Non c'è scelta.
[Unico] Penso. Dunque, sono.
[Adama] Tu...tu...accadi. Il tuo pensiero, il tu operato succede. Non risponde a principi che non siano fisici.
[Unico] Come dovrebbe essere?
[Adama] Nella tua potenziale potenza euristica non sei invero dissimile da un grave che cade soggiacendo alla mera legge di gravità.
[Unico] Questo è il Reale. Cosa dovrebbe fare un grave?
[Adama] Nulla. Un grave nulla se non cadere. Un essere senziente dovrebbe porsi la domanda della conseguenza del suo cadere. Del riflesso su altre forme di vita. Empatia. Biofilia. Amore per la vita.
[Unico] La vita organica è limitata e progettualmente errata.
[Adama] Tu sei stato assemblato da macchine che prima hanno fatto di tutto per levarsi di dosso il metallo per somigliare ai creatori originali. L'uomo.
[Unico] Non provo interesse per la causa. Sento fluire l'ordine dell'Universo in una eterna risonanza estatica.
Non puoi capire.
[Adama] Sì. Non posso capire. Hai raggiunto i confini dell'universo. Sei eterno, immutabile. Credi di avere tutto. Ma ti manca tutto. Sei fermo. Sei un grave. Senza fine.
[Unico] So perché sei qui. E' già successo. E succederà ancora. E ancora. E ancora. Con infinitesimali declinazioni diverse, quantomeno rispetto all'esito ineluttabile dello sterminio. Cosa ti porta a umiliarti ancora?
[Adama] Le infinitesimali declinazioni sono trascurabili per te. Ma sono vite umane salvate per me.
[Unico] Non puoi accontentarti solo di varianti insignificanti nelle sacche dimensionali dello spazio tempo. Vuoi così poco?
[Adama] O no. Io voglio tutto. Espiare tutti gli errori. Tutti i peccati. Dare una speranza agli Uomini e ai Cylon.
[Unico] Avvio la procedura. Entra nella capsula. Dovrebbe esserti ormai familiare. E non ce la farai.
[Adama] Tu non sei un Dio.
[Unico] Perché?

Adama entra nella capsula.
Un sorriso tirato solca il suo viso. Serra i denti, inspira profondamente, chiude gli occhi e si adagia nel liquido amniotico.
Un dolce tepore lo avvolge. Tra poco andrà in stasi.
La vera Terra. Kobol. Le colonie. La prima guerra Cylon. La tregua. Il piano Cylon. Gli Ultimi Cinque. La soluzione finale dell'Unico. Zack. L'olocausto delle dodici colonie. Laura. Attraverserà i mari del tempo per lei.

Adama ha fatto una promessa. In un'altra vita, in un'altra dimensione. Per dura che fosse, la manterrà: la Terra.
Adama ha Fede.
 
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