LordDrachen
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1- semplicemente imbavaglia la rete. la questione cmq è politica oltre che economica: stiamo passando ad una forma di mercato dove la "gratuità" è tabù. se hai un vantaggio allora ha un valore economico. il concetto di base è quello. ma ogni cosa può essere un vantaggio. è proprio la forma mentale derivante da questa cultura che da un prezzo a tutto che io contesto.Blackindy":20y0lr29 ha scritto:Continuando però il discorso che stavamo facendo, mi pare però che la tua teoria possa incappare in un loop contraddittorio:
1 - la SOPA è sbagliata, tende a dare troppo potere alle major ed ai potentati economici che controllano la questione "Copiright"
2 - andrebbe abolito completamente il Copiright
3 - in questo modo tutto il controllo ricadrebbe sul mercato stesso e quindi lo sviluppo "artistico" potrebbe tornare gestito da mecenati che possano permetterselo
4 - troppo potere a Major e potentati economici, vedi punto 1
Ho sbagliato qualche passaggio?
2- no. mai detto. io ho detto che andrebbe abolita questa forma di copyright. esistono forme differenti di diritto d'autore (penso solo a Creative Commons). un autore ha il diritto ad essere riconosciuto come
autore. ha anche il diritto di essere pagato per la sua opera se viene sfruttata commercialmente da terzi.
quello che mi trova contrario è che non si possa riprodurre gratuitamente l'opera per uso privato. il che fa nascere appunto i paradossi del tipo: non posso prestare il videogioco al mio amico perché in questo modo elimino un potenziale acquirente.
3- falso. anche se l'arte non fosse pagata, cosa ovviamente inverosimile, l'arte continuerebbe ad essere prodotta. l'errore ripeto è pensare che la produzione artistica (ma in generale qualsiasi opera d'ingegno) sia correlata al lavoro. questa è un altro tratto della ns. società. l'esaltazione del lavoro in quanto tale (chi lavora tanto è bravo, fondamento della Costituzione e base dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo... ^^). in realtà sono gli appassionati e non i lavoratori a creare le cose migliori, che poi di questa passione alcuni riescano a farne un tornaconto buon per
loro, ma non è un diritto divino campare del proprio hobby.
4- direi di si, anche perché questa correlazione non ce la vedo.
il download gratuito colpisce le major e ne fa uscire le contraddizioni economiche.
in primis il fatto che, senza pubblicità e capacità di creare moda, non potrebbero campare sul prodotto.
le major sono diventate dei colossi talmente grandi che usano la loro mole per creare mercato, pongono diktat artistici (ad es: il lieto fine, la storia d'amore, il ritornello catchy, ecc.)
questo anche per una bassissima propensione al rischio d'impresa, ed al fatto che è tutto diventata una questione di dividendi per i soci.
gli stessi talent scout, come dicevo, son spariti.
il prodotto artistico delle major o è bene di massa, o non viene prodotto proprio.
ma il giochetto, nell'era dell'informazione, ha delle falle: in primis che oggi non servono così tanti soldi per la produzione artistica. quindi il grande investimento delle major, quello che permette loro di campare, è proprio la pubblicità ed il bombardamento mediatico (in questo aiutate da tv e radio). l'utilità sociale e quindi verso l'arte delle major non solo è vicina allo zero ma, in parecchi casi, è deleteria perché impedisce "de facto" molta libertà espressiva omogeneizzando i gusti, appiattendo le proposte.