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"Gioco di ruolo dell'anno 2016".
Copio ed incollo da Gioconomicon:
"Alba di Cthulhu ideato da Matteo Cortini e Leonardo Moretti, prodotto da Serpentarium Press e distribuito da Asterion, è il Gioco di Ruolo dell'Anno 2016. La decisione è stata presa durante la riunione della giuria che si è tenuta domenica 18 settembre 2016 nella sede di Lucca Comics and Games.
Gioco di ruolo noir ispirato all’universo horror dei racconti di H.P.Lovecraft, Alba di Cthulhu è ambientato in un mondo in cui i Grandi Antichi sono giunti sulla Terra, la spaventosa città di Rl’yeh è riemersa e dominata dall’enorme mole del Presidente Cthulhu. I giocatori interpretano un gruppo di investigatori privati che si muove in un universo hard boiled dove umani e creature aliene convivono in un inaspettato e precario equilibrio.
Il GdR utilizza una meccanica di gioco immediata e molto efficace anche nella gestione dei combattimenti, il manuale è ben scritto, se ne apprezza la qualità editoriale, offre due avventure già pronte, è ricco di spunti narrativi e di illustrazioni; attraverso la sua lettura i giocatori sono immediatamente catapultati in un’ambientazione inquietante che non manca però di momenti ironici e surreali.”
Vince quindi un gioco che si inserisce nel già ricco filone lovecraftiano ma che riesce a stravolgere il canone del settore in cui siamo solito vedere l’insolito come elemento straniate, spesso mortale, del setting ma non solo. Il presupposto di Alba di Cthulhu ci proietta in un modo che potremmo tranquillamente definire “post-olocausto”, dove la terra non è più la stessa e dove tutti i timori dei pochi a conoscere la verità, si sono realizzati (quale peggior olocausto di uno in cui si è condannati a una grigia vita da subalterno?). Un’ambientazione che dunque non rielabora solo il mito del Grande Antico in chiave noir ma che riesce a fondere altri generi in un solo prodotto, offrendo un’esperienza veramente insolita che a quanto pare ha colpito la giuria più dei blasonati mondi medieval-fantastici che contraddistinguono gli altri due finalisti. A far centro probabilmente sono state anche le meccaniche che, pur non allontanandosi dall’ottica classica e da soluzioni viste nei precedenti lavori degli autori, supportano adeguatamente uno stile di gioco che preme l’acceleratore sul resource management e sul disequilibrio sociale."
Io ruolavo ai tempi di "Call of Chtulhu" e questa notizia mi ha dato un brivido.
Alla luce delle novità nel game design dei GdR, questo gioco presenta qualcosa di interessante?
Grazie per le eventuali risposte
Copio ed incollo da Gioconomicon:
"Alba di Cthulhu ideato da Matteo Cortini e Leonardo Moretti, prodotto da Serpentarium Press e distribuito da Asterion, è il Gioco di Ruolo dell'Anno 2016. La decisione è stata presa durante la riunione della giuria che si è tenuta domenica 18 settembre 2016 nella sede di Lucca Comics and Games.
Gioco di ruolo noir ispirato all’universo horror dei racconti di H.P.Lovecraft, Alba di Cthulhu è ambientato in un mondo in cui i Grandi Antichi sono giunti sulla Terra, la spaventosa città di Rl’yeh è riemersa e dominata dall’enorme mole del Presidente Cthulhu. I giocatori interpretano un gruppo di investigatori privati che si muove in un universo hard boiled dove umani e creature aliene convivono in un inaspettato e precario equilibrio.
Il GdR utilizza una meccanica di gioco immediata e molto efficace anche nella gestione dei combattimenti, il manuale è ben scritto, se ne apprezza la qualità editoriale, offre due avventure già pronte, è ricco di spunti narrativi e di illustrazioni; attraverso la sua lettura i giocatori sono immediatamente catapultati in un’ambientazione inquietante che non manca però di momenti ironici e surreali.”
Vince quindi un gioco che si inserisce nel già ricco filone lovecraftiano ma che riesce a stravolgere il canone del settore in cui siamo solito vedere l’insolito come elemento straniate, spesso mortale, del setting ma non solo. Il presupposto di Alba di Cthulhu ci proietta in un modo che potremmo tranquillamente definire “post-olocausto”, dove la terra non è più la stessa e dove tutti i timori dei pochi a conoscere la verità, si sono realizzati (quale peggior olocausto di uno in cui si è condannati a una grigia vita da subalterno?). Un’ambientazione che dunque non rielabora solo il mito del Grande Antico in chiave noir ma che riesce a fondere altri generi in un solo prodotto, offrendo un’esperienza veramente insolita che a quanto pare ha colpito la giuria più dei blasonati mondi medieval-fantastici che contraddistinguono gli altri due finalisti. A far centro probabilmente sono state anche le meccaniche che, pur non allontanandosi dall’ottica classica e da soluzioni viste nei precedenti lavori degli autori, supportano adeguatamente uno stile di gioco che preme l’acceleratore sul resource management e sul disequilibrio sociale."
Io ruolavo ai tempi di "Call of Chtulhu" e questa notizia mi ha dato un brivido.
Alla luce delle novità nel game design dei GdR, questo gioco presenta qualcosa di interessante?
Grazie per le eventuali risposte