Ieri sera vado in associazione e sbircio che giochi hanno portato.
Da una parte intavolano The Thing – Il Gioco da Tavolo, un po' mi incuriosisce, ma non troppo. Dall'altra parte spiegano Obscurio, ma anche questo non mi stuzzica.
In un altro tavolo tirano fuori
IKI e cominciano ad apparecchiarlo. Ora, il Giappone Feudale non è una ambientazione che mi attragga particolarmente, ma il gioco mi sembra interessante e mi siedo al tavolo.
La preparazione e la spiegazione non sono proprio rapide, ma il gioco mi ispira, prendo il viola (finalmente un gioco dove posso prendere i segnalini viola) e partiamo in quattro giocatori.
![Purple heart :purple_heart: 💜](https://cdn.jsdelivr.net/joypixels/assets/6.0/png/unicode/64/1f49c.png)
Siamo degli imprenditori che nella strada principale di Edo (Tokyo nell'antichità) devono dimostrare di essere i migliori mettendo su negozi, bancarelle, assoldando lavoratori, costruendo palazzi ed evitando che il fuoco distrugga tutto. Abbiamo un anno di tempo (12 mesi=12 turni, divisi in 4 stagioni) più il capodanno per il gran finale.
All'inizio parto benino, mi porto avanti sul tracciato del fuoco, così da essere anche il primo giocatore e decido di puntare sulla collezione set delle botteghe di tipo diverso. Mi disinteresso ai pesci, dato che ci hanno già puntato altri giocatori, e vorrei qualche pipa e sigaro.
La meccanica del gioco è molto interessante, dato che si sceglie la posizione seguendo l'ordine sul tracciato del fuoco, ma queste scelta influenza di quanto ci si potrà muovere sulla strada principale, dove meno movimenti si fanno e prima si agisce.
Dopo di possono acquistare negozi o prendere soldi, muoversi ed eseguire le azioni delle bancarelle dove si è arrivati.
Anche qui la meccanica è interessante: ogni casella ha una azione fissa e due che possono essere aggiunte posizionando le locande. Se si utilizza un lavoratore altrui lo si fa salire sul tracciato dell'esperienza, che garantisce rendite maggiori al proprietario.
Arriviamo alla fine della prima stagione e dobbiamo sfamare i lavoratori: mi viene già l'ansia all'Agricola
![Eek! :eek: :eek:](data:image/gif;base64,R0lGODlhAQABAIAAAAAAAP///yH5BAEAAAAALAAAAAABAAEAAAIBRAA7)
, ma per fortuna le entrate delle mie botteghe mi consentiranno di vivere di rendita fino alla fine del gioco. Un punto a suo favore!
![Thumbs up :thumbsup: 👍](https://cdn.jsdelivr.net/joypixels/assets/6.0/png/unicode/64/1f44d.png)
Da qui in avanti qualcosa si è inceppato e il mio gioco non è andato più avanti così fluido come prima, complice anche la maggiore esperienza degli altri giocatori. Sono sempre rimasto indietro sul tracciato del fuoco, accontentandomi di scegliere come terzo/quarto le mosse che erano rimaste.
Anche il rischio di incendi me lo sono vissuto sempre sul filo del rasoio, dato che in due occasioni l'uscita della tessera sbagliata avrebbe potuto distruggermi una bottega, ma me la sono sempre cavata.
Arriviamo così alla fine dove non sono riuscito a capitalizzare le azioni, infatti sono rimasto con 3 legni inutilizzati, senza riuscire ad acquistare nessun palazzo (mancava l'oro). L'unico vantaggio, sono arrivato decisamente avanti sul tracciato dei punti in partita, doppiando un giocatore. Pensavo di aver fatto un buon lavoro con le botteghe di colori differenti, ma l'avevano fatto quasi tutti.
Risultato finale: terzo su quattro, a 14 punti dal primo.
Devo dire che il gioco è stato molto interessante per la combinazione di meccaniche e per come sono combinate insieme: la collezione set, qualche spruzzata di combo, la scelta del primo giocatore, la "rondella" sul tabellone. In quattro giocatori l'interazione è buona, ho letto di lamentele in 2, ma in questa partita abbiamo sgomitato.
Come detto l'ambientazione non è di quelle che mi attraggono, ma le illustrazioni sono belle, l'iconografia un po' complicata ma quando si prende la mano abbastanza chiara, il flusso di gioco qualche volta un po' prono a paralisi da analisi. La tattica ha un forte peso, con un po' di strategia.
In definitiva non male come gioco, lo riproverei anche con più consapevolezza, ma non è scattata la scintilla.