Continuano le pazze avventure nel mondo dei Cube Rails.
Stavolta è tempo di passare dal classicone Chicago Express alla sua rivisitazione realizzata da Tim Harrison:
American Rails.
Formazione al tavolo:
@Ahab,
@rikicorgan, Andrea e il sottoscritto.
Il gioco permette di scegliere l’ordine dell’asta per le varie compagnie, nonché le città di partenza delle stesse: una libertà iniziale che si contrappone alla solenne partenza fissa di Chicago Express.
Pronti, partenza, via: scoppiano tensioni a Baltimora, con la mia compagnia rossa che si trova presa in mezzo dall’espansione della grigia di
@rikicorgan. Procedo ad accaparrarmi la seconda e ultima azione della compagnia e fuggo verso sud, approfittando di un pertugio. In tre round riesco ad arrivare, giocando un po’ col sistema di ordine di turno variabile (ma non senza sudori freddi), a collegare Atlanta e New York, aumentando nettamente il valore della mia compagnia.
Ma il resto del tavolo non sta certo a guardare: Andrea diversifica gli investimenti e fa correre la gialla, partita da Chicago, portandola a collegare anch’essa Atlanta. Saliamo a bordo della gialla pure io e
@rikicorgan: il piatto è troppo goloso. Il ragazzo persegue ancora una volta la strategia orizzontale che lo aveva premiato in Chicago Express: investe in varie compagnie, tenendosene una tutta per lui per poi lanciarla più avanti.
@Ahab nel frattempo sviluppa la blu nel sud-ovest della mappa, investendo in altre due compagnie in comune con gli altri due compari, ma non arrivando se non nelle battute finali ad avere la maggioranza di azioni su una compagnia.
Le tratte iniziano ad affollare la mappa, e i cubetti scarseggiano sempre più: è proprio nell’ultimo round che Andrea sale a bordo della compagnia bianca di
@rikicorgan, lanciata nel frattempo da Atlanta e diretta a Chicago. Scelta decisiva.
Il conteggio finale è molto incerto: la spunta Andrea per un nonnulla, con io e
@rikicorgan a parimerito con soli due dollari in meno, e
@Ahab che segue a distanza nemmeno tanto marcata.
Gioco promosso a pieni di voti al pari di Chicago Express. Le regole variate rispetto al progenitore concorrono a cambiare parte delle dinamiche di gioco: dalla selezione azioni che determina l’ordine di turno del round seguente, fino ai valori delle compagnie che si riducono quando raggiungono le stesse città.
Ha tutto ciò che cerco in un gioco di questo tipo: informazione perfetta, inusitata profondità, opacità strategica, meccaniche eleganti, gestione dell’ordine di turno brillante e pregna di decisioni significative, spazio per manovre creative, interazione altissima, interessi condivisi e possibilità di negoziazione.
Il tutto in massimo 2h di gioco.
Cosa chiedere di più?
A seguire, rispunta ancora sul tavolo
Heimlich & Co., detto anche “
il bisnonno di Stationfall che in tutto dura 1/3 della spiegazione di Stationfall”, per chiudere la serata in maniera mattacchiona.
@Ahab vince subito alla sua prima partita, io mi porto a casa la seconda, indovinando pure 2 identità su 3: temo non succederà mai più.
Dobbiamo ancora iniziarlo a giocare spremendoci le meningi, ma anche in modalità caciarona fa sempre il suo sporco mestiere.
10 anni con i Goblins!
Osservatore
1 anno con i Goblins!
5 anni con i Goblins!
First reaction SHOCK!
).
,è lì in wishlist da tempo su gamecrafter