Generale Bandiera Bianca (resa e altre cose belle)

[Tullaris]

Mi sembra che più o meno tutti vi siate posti dalla parte di chi non si arrende, e mai di chi sta vincendo xD
E’ una posizione in cui anche io mi ci rivedo molto (ricordo certe partite a Barrage in cui ne ho prese proprio tante…)

Da qualche parte avevo letto che la resa era più comune nei giochi di posizionamento (che per noi sarà controllo territorio, immagino) più che a punteggio.
E ancora, è più diffusa in scontro testa a testa (quindi 1vs1).

Comunque, io mi immaginavo che qualcuno si lanciasse in qualche volo pindarico filosofico sulla resa, invece mi sa che non c’è trippa per gatti qui..
Alla fine l’unico che mi ha supportato un pochino è stato Fedellow.

Mi arrendo xD

Io non gioco quasi mai 1vs1.
In questa configurazione, in effetti, la resa assume un altro significato.
Stiamo giocando io e te, per qualche motivo il finale della partita è già scritto, possiamo parlarne e gestire la resa.
Ma se ci sono più giocatori è un altro discorso, perché a quel punto che si fa? Vince chi è in testa in quel momento?

 

[Rosengald]

Ma se ci sono più giocatori è un altro discorso, perché a quel punto che si fa? Vince chi è in testa in quel momento?

Io sono per "onorare il tavolo" e giocare quasi sempre tutta la partita ma nel momento in cui per x motivi si sospende direi che è anche inutile porsi la domanda

 

[Tullaris]

Dipende dai punti di vista. Io e te c'è la stiamo giocando punto a punto, il terzo è indietro di 50 punti e molla. Un po' mi girano non sapendo come sarebbe andata a finire fra noi due.

 

[Neo Tokyo higurashi]

Io invece trovo la resa in alcuni giochi un atto di elegante dichiarazione di merito nei confronti dell'avversario. Lo faccio spesso quando mancano due mosse per la vittoria ormai certa in giochi quali Santorini e Onitama. Si tende la mano per una stretta e si fanno i complimenti visto che sono due giochi dove il determinismo e l'informazione completa al 99,9% decretano vincitore chi ha giocato meglio.

Discorso assolutamente diverso se condivido il tavolo con più persone. In quel caso la mia resa è inammissibile perché inficerebbe sul godimento degli altri giocatori.

Poi esistono giochi che non vanno proprio terminati nonostante qualsiasi risultato si stia rivelando sempre più chiaro con il prosieguo della partita. Ingiustificabile chiudere prima una partita a La guerra dell'anello anche se Frodo fosse con 11 punti corruzione a metà strada o se mi trovassi accerchiato dalle flotte imperiali sull'ultimo pianeta libero dal giogo sith mentre affronto Rebellion. In questi ultimi casi la partita DEVE essere terminata per sentire di averla vissuta pienamente.

 

[Neo Tokyo higurashi]

Mi permetto di aggiungere che in certi ambienti competitivi Non arrendersi è considerato un atto di maleducazione. Nello shogi ad esempio.

 

[Jibril]

Bella riflessione. Tolti i rage quit che non fanno altro che portare scompiglio e rovinare la serata a tutti, ha senso arrendersi? O meglio, qual è il senso della resa o perchè giocare fino alla fine?
Se i giocatori sono esperti in un gioco a due, e sottolineo esperti, la resa può essere valida se fosse lampante e se facesse risparmiare tempo (aka ci facciamo un'altra birretta e facciamo qualche chiacchera in più prima di salutarci).
Non ha mai senso se il gioco lo stai imparando o se non puoi ancora definirti un giocatore solido (non saprei come definirlo, più di principiante, meno di esperto), perchè probabilmente puoi fare ancora altre cose o provare nuovi elementi.

Comunque in generale dipende dal regolamento. Se non la prevede, lasciare il tavolo significa mandare all'aria tutto e lì si entra nel problema dell'eliminazione del giocatore.
Per emergenze o altro sticazzi, ci mancherebbe.

 

[Rosengald]

Dipende dai punti di vista. Io e te c'è la stiamo giocando punto a punto, il terzo è indietro di 50 punti e molla. Un po' mi girano non sapendo come sarebbe andata a finire fra noi due.

Questo è uno dei casi in cui il terzo dovrebbe onorare il tavolo, e non solo ma anche cercare di massimizzare il proprio punteggio

 

[Fedellow]

Mi rendo conto di aver sostenuto la resa sempre pensando a partite tra due giocatori. In più di due al tavolo mi trovo quasi in totale disaccordo pure io. L'unica ragione per mollare il gioco è che faccia schifo a tutti e necessiti di una fine anticipata

 

[ruttolomeo]

Secondo me dipende molto dal gioco e dal giocatore. In 2 se si sfida uno stesso avversario spesso allo stesso gioco e ci si segna i punti potrebbe essere brutto interrompere se magari lui/lei sta facendo la partita della vita. Io ho interrotto solo partite online su bga, cercando sempre di concedere la vittoria nel caso fosse possibile e tendenzialmente per cause di forza maggiore. In generale non sono contrario per partito preso ma credo sia una cosa da concordare con l'altro e non da imporre (quindi non sono d'accordo che il vincitore debba farsela andare bene per forza). In più di 2 è più difficile succeda e mi pare di ricordare solo una partita a Hyperborea in 6, manifesto della AP, mollata dopo la 4 ora perchè non ne potevamo più...

 

[Fedellow]

In generale non sono contrario per partito preso ma credo sia una cosa da concordare con l'altro e non da imporre

Sacrosanto!

 

[Neo Tokyo higurashi]

Quello della resa è un argomento molto interessante. Chi è esperto di storia militare potrebbe arricchire questo post di cosa ha significato in passato la resa con onore o anche chiamata "onore delle armi", quando appunto si concedeva al nemico l'onore (molto esteriore e poco concreto) di sfilare in resa ma armati di tutto punto (e sopratutto con la vita salva).
Certamente la resa è un modo diplomatico di chiudere una competizione, che squillino le trombe o si spostino dei meeple.
Andrebbe quindi vista anche in questo particolare contesto.

Ora che ne scrivo mi torna in mente quella bella scena del cinema italiano dove Alberto Sordi e David Niven, interpretando due ufficiali dell'esercito italiano e quello britannico, finiscono per battibeccare proprio per un onore delle armi. Il film è I due nemici.

 

[tyler1988]

Finalmente!
Attendiamo quelli dei wargamer

 

[Pikappa]

Credo che tra i giochi dove prima o poi ci si arrende per forza ci sia anche il Go.

Vedendola dal punto di vista di chi conduce mi rendo conto che l'avversario che si arrende a volte può dare la senzazione di "interruzione sul più bello": penso ad esempio a quei giochi a punti dove hai fatto la partita "perfetta" e stai andando a battere il tuo record assoluto: non poterlo raggiungere perché il tuo avversario (o tutti i tuoi avversari) sono concordi nel concederti la vittoria può essere frustrante, ma d'altronde mi sembra peggio dover continuare a oltranza una partita con la fine già scritta.

E' anche per questo che io, tendenzialmente, preferisco giochi con punteggi non chiari o che comunque si evidenziano verso la fine della partita, così a quel punto anche se si vede che il finale è già scritto si può lo stesso finire la partita, che tanto risparmiare 15-30 minuti non cambia poi molto. Magari portandosi avanti coi commenti sulla partita.

 

[Jason Myers]

Da noi non c'è mai resa perché appena un giocatore è in difficoltà lo aiutiamo a recuperare, anzi è proprio lì che si apre un dibattito su quale sarebbe per lui la migliore strategia da seguire...
(Naturalmente questo vale soprattutto per i german o per i giochi non a ruoli nascosti).
Sui giochi a punteggi chiari concordo, spesso le insalatone di punti alla Suchy sono un problema, quando devi conteggiare millemila cose dopo e intanto non ti rendi conto se stai avanti o indietro rispetto agli altri.

 

[FrancescoSpagnolo]

A mio modesto avviso, occorre prendere atto della sconfitta, nel senso più nobile, ovvero accettare che possa esistere e che vada affrontata non come una disfatta, con un senso di disonore ma come un'inevitabile conseguenza di una partita dove esiste un vincitore e uno o più sconfitti. Non solo, la sconfitta va presa come un modo per comprendere dove si sia sbagliato e riprovare nuovamente; uno stimolo per crescere e migliorare.

E poi francamente, chi se ne frega: quello che importa (per me) è sempre il viaggio, la scoperta, lo stupore, l'analisi di meccaniche e dinamiche, il divertimento tra amici, la battuta e lo sfottimento: ricordiamoci che il gioco è un'opera d'ingegno (e come tale frutto di un lavoro di analisi e riflessione) ma anche un medium che unisce gioia e convivialità.

Per questo, dico: mai alzarsi dal tavolo e affrontare, con ineluttabilità, la sconfitta e al contempo, godersi l'avventura e il divertimento insieme al gruppo!

 

[Winter]

Per me dipende molto dalla situazione. Qualche esempio: 1- se il gioco prevede un punteggio e più persone, ci tengo comunque a arrivare alla fine. Primo perchè arrivare secondo non è arrivare terzo e tantomeno quarto, secondo perchè comunque vedere che punteggio sono riuscito a fare mi serve come metro di paragone con partite passate o future. 2- se il gioco è comunque un'esperienza divertente, magari narrativa, non ho motivo di alzarmi dal tavolo prima della fine, anche se il risultato è deciso. 3- in alcuni casi concedere la partita ha comunque il suo perchè, magari in 1 vs 1 che finisce a serata inoltrata e siamo stanchi, non ha senso punirsi ulteriormente se la partita diventa un peso.. o magari la situazione sul tavolo è talmente compromessa che diventa un massacro dove uno non si diverte, inutile in quel caso proseguire. Però ecco, a meno di casi limite dove il divertimento viene a mancare completamente, a me piace proseguire anche di fronte a una sconfitta certa o molto probabile

 

[Tullaris]

Ribadisco quanto scritto sopra: secondo me sono due ragionamenti profondamente differenti per le partite 1vs1 e per le partite multigiocatori.