Nella seconda metà di gennaio, questi sono stati i giochi intavolati (alcuni più volte, soprattutto quelli a campagna).
Gloomhaven - Jaws Of The Lion
Continua assieme al fido Luca la campagna a Jaws of The Lion, ormai arrivata alle battute finali. Mancando (probabilmente) 2 o 3 scenari, decidiamo innanzitutto di svolgere una missione secondaria, andando a saccheggiare una casa sospetta (che poi sia piena di tesori è un altro discorso). La Guardiana del Vuoto e la Guardia Rossa si intrufolano e sconfiggono con una certa facilità i guardiani della magione, uscendone quasi indenni e con qualche moneta in più.
Ringalluzziti, ci fiondiamo sullo scenario 15 e…perdiamo clamorosamente! Sbagliando l’approccio e commettendo alcuni errori strategici, ci ritroviamo ben presto in inferiorità numerica contro orde di Imp, che ci sconfiggono in pochi turni.
Qualche giorno dopo, ci riproviamo e, con una strategia più accurata, riusciamo a risolvere le prime due stanze senza grossi problemi, per poi commettere un banale errore e sbagliare il posizionamento prima dell’apertura degli ultimi cancelli. Risultato: morti in due turni.
Riproveremo quanto prima, questo scenario è il più arduo finora affrontato.
Venerdì
Ogni tanto ritiro fuori questo piccolo grande gioco, un solitario basato su una meccanica di deck building piuttosto originale e divertente. E’ un gioco che anche a difficoltà normale risulta sfidante: grazie ad una scelta oculata nelle prime mani, riesco a distruggere gran parte delle carte peggiori e costruirmi un buon mazzo, che mi consente di arrivare alla sfida finale con i pirati con 17 punti ferita. A questo punto vincere è stato un gioco da ragazzi.
Maquis
Altro solitario, un piazzamento lavoratori piuttosto sfidante e veloce. Nei panni di eroici partigiani francesi, due sono le missioni che provo a realizzare, una di primo livello e una di secondo. Complice un azzardo alla decima giornata, mi rimane solo un partigiano a causa di un arresto in massa svolto dalla milizia nazista. L’ultimo partigiano riesce a compiere l’attentato alla fabbrica, prima di venire arrestato e causare così la sconfitta. Lo trovo un bel gioco, che mi diverte nonostante una certa aleatorietà, che riuscirei a mitigare se solo sapessi contare le carte
Comanauts
Ultimo acquisto, lo intavolo quasi subito attirato dall’ambientazione: è un un gioco di Jerry Hawthorne, basato sullo stesso meccanismo di Fiabe Di Stoffa, ma con tematiche più adulte. Impersonificando dei Comanauts, dobbiamo intrufolarci nella mente di un geniale scienziato, in coma a causa di un incidente, e liberarlo delle mostruosità dell’inconscio che lo tengono in questa condizione (e salvare anche l’umanità tutta). Per farlo ci muoveremo come degli investigatori tra i sogni dello scienziato, ognuno legato ad un preciso momento della sua vita e, di conseguenza, ad un demone personale, alla ricerca del demone specifico che dobbiamo sconfiggere nella “immersione” corrente. Il meccanismo di gestione dei dadi funziona bene, anche se risente dell’alea tipica di questi giochi, che ha tuttavia parecchi modi per essere mitigata.
Ho fatto diverse partite, giocando da subito la campagna, che offre anche la possibilità di essere rigiocata, dato che in una singola run si possono affrontare al massimo 6 entità sulle 11 disponibili. Ad ogni entità è associato un “mondo onirico” differente, con meccaniche, in alcuni casi, specifiche.
Ingiustamente snobbato, lo si trova a poco e non posso fare a meno di consigliarlo (a chi piacciono i giochi narrativi).